Un pareggio che sa di…sconfitta!
Dopo lo spolvero di una giornata indimenticabile, quella vissuta nella trionfale vittoria di domenica scorsa, eccoci nuovamente catapultati in maniera fragorosa nella dura realtà odierna. Una realtà vissuta con tanta delusione, oggi, che ci consegna un risultato forse positivo guardando il bicchiere mezzo pieno, visto anche come si è giocata la partita decisamente sotto tono rispetto alle ultime, ma per le nostre ambizioni forse direi che il bicchiere è nettamente mezzo vuoto. Non mi stancherò mai di affermare che fare certe prestazioni, come quella di questo sabato pomeriggio, fanno molto male per tutti quelli che credono nella possibilità di recupero, in primis noi tifosi, che amiamo tantissimo questi colori. Credo che sia del tutto cervellotica la condizione di voler ancora far credere che c’è ancora margine per raggiungere il fatidico posto al sole, il margine si allunga sempre più, visto che chi ci sta davanti, non molla di una virgola e questo mezzo passo falso, forse è la parola game over su l’Europa che conta. Certo si potrebbe affermare che fino a che la matematica non da certezze contrarie, si può e si deve sperare di tutto, ma non giocando come oggi, anche perché ritengo inaudita la trasformazione avvenuta nell’arco di soli sei giorni, forse questo è l’ultimo tassello di una stagione vissuta sicuramente in contro tendenza con alti e bassi, figlia di decisioni societarie velleitarie che hanno fatto aumentare un gap sempre più ampio rispetto alle squadre di vertice che ci precedono. Io ho sempre sostenuto che siamo solo noi gli artefici del nostro destino, ma bisogna lottare con grande forza senza sbagliare nulla, non bisogna aver alcuna flessione in questa parte finale di un campionato iniziato con handicap che si è protratto per diverse settimane. La coesione del gruppo deve essere così forte di cercare di non gettare alle ortiche quello che di buono si è fatto, perché qualcosa di buono si è davvero fatto in queste ultime settimane, teniamoci stretti quelle prestazioni. Anche oggi che si è pareggiata una gara che però sa tanto di sconfitta, non voglio parlare del singolo giocatore, anche perché secondo me molti sono stati sotto il loro normale standard, e se in altre circostanze il Perisic della situazione ci ha dato e tanto, oggi ci ha tolto forse in maniera definitiva la speranza di credere in un futuro ben più roseo, io spero vivamente di sbagliarmi. Ora c’è la sosta per gli impegni della Nazionale, spero solo che questo periodo faccia capire, agli attori in campo, che devono tirare fuori ogni stilla di amor proprio verso questa maglia e solo lottando e credendo in quello che si fa si possono raggiungere determinati traguardi. Non sono assolutamente pessimista, al contrario ma in questo momento storico sono realista, e se non mi sono esaltato nelle giornate di gloria, né tanto meno mi deprimo oggi. L’amore che si prova verso questi colori va oltre la normale condizione razionale dell’essere, perché da questa Inter si può e si deve chiedere sempre di più; ma si ama a prescindere!… Amala!
Antonio Dibenedetto
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Che spettacolo e….io c’ero!!!
Credere di vivere una giornata così, francamente nessuno ci avrebbe scommesso un solo cent, ma io dico che per fortuna è stata vissuta, in maniera così intensa da serbare un ricordo indelebile e non solo per la memorabile vittoria, ma per tutto quello che è stato il corollario. Pronti al via si parte da Fano, di buon’ora, con una sola sosta in autostrada, atta a consumare la colazione offerta dall’Interclub G. Facchetti a tutti i soci partecipanti, quindi si riparte alla volta di San Siro. Giunti sul posto e parcheggiato l’autobus, abbiamo consumato il pranzo a sacco con foto di rito dinanzi alla maestosità dello stadio Meazza. L’ora si avvicinava forse era il caso di avviarsi verso il cancello adibito all’ingresso del settore per raggiungere i nostri posti, ma prima toccava espletare ancora una formalità. Il nostro socio Saurone ha trascinato, con la sua simpatia, uno sparuto gruppo di soci verso la consumazione del consueto rito propiziatorio, la bevuta della birra ante gara, che si è rilevata davvero azzeccata, visto l’andamento della gara e il risultato finale. Ma le emozioni erano ancora agli albori, man mano che si salivano gli scalini che ci conducevano al nostro settore, secondo anello arancio, l’adrenalina iniziava a essere sempre più presente. Il clou si è raggiunto al momento dell’ingresso dei giocatori sul terreno di gioco, l’entusiasmo era a mille e la convinzione del risultato positivo si respirava a pieni polmoni, tant’è che i cori d’incitamento che si levavano dagli spalti, erano sempre più forti e continui. In cuor mio speravo in un gara maiuscola, da parte dei ragazzi, ma non osavo immaginare di dover assistere a uno spettacolo del genere. Tutto è stato un susseguirsi di emozioni tant’è che già dai primi minuti si è vista un’Inter determinata capace di giocare davvero bene, al cospetto di una squadra bergamasca che era stata sinora lo spauracchio di tante altre formazioni. Ma contro l’Inter odierna ha saputo e potuto fare ben poco. Dallo stadio, e nello specifico dalla nostra posizione, abbiamo potuto ammirare le trame di gioco perfette, in modo lineare, con i conseguenti spostamenti e quei raddoppi che hanno consentito la finalizzazione delle reti costruite con ostinazione e con trame davvero fantastiche. Abbiamo potuto godere di ben cinque reti fantastiche realizzate sotto i nostri occhi, meglio di così cosa chiedere di più? E anche quando si è subita una rete che ha sancito la fine del primo tempo, non si è mai avuta la sensazione che l’Atalanta potesse impensierirci ulteriormente. Anzi i ragazzi all’ingresso in campo avevano ancora tanta rabbia in corpo e voglia di segnare ancora, che hanno giocato ancora con più veemenza realizzando altre due reti belle per la dinamica e la fattura, una rasoiata quella dell’ex Gagliardini e quella della tripletta di Banega, su punizione. Ma che dire del nostro capitano? Eccezionale un’Icardi così in area di rigore è davvero letale per chiunque! Sarebbe facile parlare a posteriori di come hanno giocato tutti i ragazzi, e con altrettanta facilità posso dire che tutti sono stati semplicemente perfetti, ben oltre “l’ottimo” la loro valutazione. Scusatemi se non mi dilungo nella disamina della gara, ma la priorità è tutta nelle sensazioni che abbiamo vissuto e provato in questa giornata fantastica. Al fischio finale eravamo contenti di aver vissuto momenti irripetibili, esultando per ben sette volte nel computo generale, ma in noi si è generata una forte consapevolezza di aver ritrovato una grande Inter e questo ci da forte speranze per il futuro. Il diario di questa giornata si conclude con il viaggio di rientro, nell’autobus c’erano poche chiacchiere, la spossatezza dei più giovani ha prestato il fianco a un Morfeo che li ha accolti tra le sue braccia, mentre gli altri c’è chi si assopiva e chi confabulava con il vicino a bassa voce, ma tutti eravamo stanchi e felici per tutto quello che è stato vissuto in una giornata davvero fantastica e di aver assistito a uno spettacolo unico e irripetibile e con l’orgoglio di poter dire a chiunque: io c’ero! …. Amala!
Antonio Dibenedetto
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… L’Inter ritrovata!
In questo pomeriggio soleggiato si sono visti barlumi di vera Inter, di una squadra che lotta che non è mai sazia che preme alla ricerca della rete, direi finalmente! La speranza però e che sia ritrovata in modo definitivo quella squadra che tanto amiamo, capace di tirar fuori quel coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo per il raggiungimento di un traguardo, che noi tifosi in fondo al nostro animo speriamo sino alla fine. Questa sarà l’ennesima ripartenza, anche perché domenica nel pomeridiano di San Siro, ci vedrà impegnati nell’ennesimo banco di prova al cospetto di una squadra di ragazzotti, l’Atalanta, che gioca a calcio davvero bene e che non lesina impegno per il raggiungimento di un piazzamento alla loro portata in Europa. Noi dell’Interclub “Giacinto Facchetti” di Fano saremo presenti sugli spalti, per gridare dal vivo tutto il nostro amore per questa squadra, sperando di ritornare a casa con tanta gioia nel cuore e con la consapevolezza e l’orgoglio di essere fieri dell’Inter. A bocce ferme possiamo affermare che la vittoria del Sant’Elia è figlia di un atteggiamento davvero combattivo della squadra scesa in campo, però non è tutto oro ciò che luccica, mai come ora si sente la mancanza di punti fermi in campo. Per fortuna per confutare e per sopperire a queste lacune possiamo citare uno spot politico di qualche tempo fa che recitava: per fortuna che Ivan c’è!!! Quando gira Perisic e segna, la squadra ne riceve un beneficio di proporzioni immense, crea per i compagni tira soffre e corre, anche perché con la classe che si ritrova, nulla gli è precluso. Cosa invece che non si può dire in contrapposizione di un altro giocatore che pare a tratti un corpo estraneo della squadra, mi riferisco a Kondogbia. Sia ben chiaro io, non ho nulla contro questo giocatore, ma la cosa che mi fa specie e che avendo dei numeri importanti, non sempre li mette a disposizione della squadra anzi commette errori così maldestri e madornali da non sembrare veri, tant’è che lascia la squadra alla mercé degli avversari, facendo correre gli altri compagni cercando di porre rimedio ai suoi errori. Lui ha tutto per essere un top player, non solo per il prezzo pagato, le doti non gli mancano, ma deve credere di più in se stesso, facendo le giocate per il fine che devono essere prodotte e non a livello spettacolare, deve far crescere quell’autostima che al momento non riesce a far incrementare nel suo bagaglio caratteriale che sfortunatamente ancora latita. Anche questo pomeriggio, non voglio dire che ci sono state sbavature importanti, ma gli errori che sono stati commessi non hanno sortito alcun effetto negativo e non hanno messo la squadra nella posizione di handicap tutt’altro, l’hanno rinvigorita e tutti sono stati consapevoli della propria forza e di voler far propria la partita. Altro giocatore da menzionare è stato Ever Banega, autore di un passaggio goal a Perisic e di una pennellata d’autore in occasione della rete su punizione. Lasciatemi menzionare ancora un giocatore arrivato a gennaio in punti di piedi, ora è un punto fermo del centrocampo interista, mi riferisco a Gagliardini. Un vero faro, un giocatore sempre presente al posto giusto al momento giusto, fautore di un gioco semplice ma efficace e con ripartenze importanti e sempre d’aiuto per il compagno e poi oggi ha avuto anche la chicca nella sua magnifica prestazione, di una bella rete con una rasoiata dal limite. Con un Gagliardini così possiamo credere che tutto è ancora in gioco. Abbiamo tutti bisogno di tutti in quest’ultima parte del torneo, la rosa si deve consolidare sempre più raddoppiando gli sforzi in ogni partita, pensando all’avversario di turno e non facendo proclami o programmi futuri, solo a maggio si tireranno le somme, ora no!… Amala!
Antonio Dibenedetto
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