Carpe diem …
Dopo un disastro ecco che arriva una gioia, l’Inter non si riesce più a decifrarla, appare un oggetto misterioso anche per noi che amiamo questi colori. Continua il nostro altalenante campionato fatto di gioie e dolori, e credo che ogni tifosi in questo momento si stia facendo la stessa domanda, ma da cosa dipendono queste gare che vengono giocate in modo così diverso, con atteggiamento discontinuo da far credere e dubitare nelle loro capacità tecnico-tattiche? Una domanda alla quale non esiste alcuna risposta logica e razionale, per il semplice motivo che mai come ora nello spogliatoio non vi è quella tranquillità che si vuol far credere. Certo l’apparenza può portare a una quiete ritrovata, specie dopo la rete, anche se su rigore, del figliol prodigo abbracciato da tutti amici e nemici in seno alla stessa squadra. Secondo me credo sia solo un compromesso, certo se così fosse, utile per portare a termine una stagione in modo dignitoso. Ora si scopre che il nostro tecnico gode di una luminosa predizione da grande guru, da chi sa come cavare il sangue anche dalle così dette rape, mi chiedo ma tutte le gare vuote e insipide sinora disputate a cosa e a chi sono da addebitare? Credo che terminata questa stagione, quando sarà il tempo di tirare le somme, si dovranno realmente fare delle decisioni drastiche e ricercare quella quadratura del cerchio tanto bramata ma mai di fatto trovata. Bisogna fare dei programmi seri e ricercare quei giocatori realmente utili alla causa nerazzurra, quelle pedine necessarie per formare uno scacchiere importante, per ridurre strada facendo, quel gap che è divenuto insormontabile con la società torinese, che comanda in Italia da tantissimi anni oramai e che nessuno al momento attuale riesce a porvi un contrasto reale alla loro continua ascesa. Bisogna avere il coraggio di compiere determinate azioni, credo che in queste ultime gare rimanenti dobbiamo essere realisti senza fare voli pindarici che non ci devono trarre in inganno, sarà ancora da mordere il freno sino alla fine, dobbiamo vivere alla giornata sperando che i nostri giocatori si rendano conto, finalmente, che allo stato attuale credendo in quello che possono fare in campo tutti insieme, si possono raggiungere quei traguardi ambiti che ci competono, ma devono farlo tutte le componenti senza esclusione di nessuno, mettendo da parte ogni diatriba, solo così l’Inter potrà tornare a essere quella squadra che ci ha sempre reso orgogliosi e abbiamo sempre amato, comunque e dovunque: noi ci crediamo. … Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Senza carisma!!!
Non si può essere razionali dopo un’ennesima gara gettata alle ortiche, giocata in modo pessimo per nostra presunzione ma credo sia più giusto sottolineare, per la nostra ben nota incapacità, evidenziata specialmente in questa stagione, di mostrare carattere e la mancanza di attributi in talune occasioni, come quella di ieri sera, che avrebbe potuto rinsaldare sempre più la nostra posizione in classifica, dando un segnale forte alle inseguitrici, invece…. Inizialmente non avevo nessuna intenzione di mettere su questo ipotetico foglio le mie considerazioni post gara, vuoi perché ero talmente nervoso da non credere di poter fermare la mia tendenza di rivolgere tali improperi verso tutti, poi razionalmente ho capito che comunque devo esprimere il mio pensiero che rimane uguale alle ultime analisi e cioè continua a esserci una mancanza caratteriale forte e di coerenza in questo nostro spogliatoio, dove regna l’anarchia. E la società cosa fa? Nulla di eclatante è quasi assente con le dichiarazioni solite di facciata, tanti altri con quest’alternanza di risultati e di non gioco avrebbero dato il ben servito a un allenatore che sinora non ha prodotto nulla di quello che gli era stato chiesto e cioè: “Un gioco accettabile”, prima che quei risultati che sarebbero venuti di conseguenza. Il signor Spalletti ieri sera come non mai, ha accampato delle scuse quasi irriverenti alle orecchie dei presenti in conferenza stampa, dichiarando che la sconfitta, secondo lui immeritata, è stata figlia della rete laziale, e che la squadra è sempre stata in partita tenendo il pallino del gioco sempre in mano. Ora mi chiedo ma il signor Spalletti crede che tutti quelli che hanno assistito alla gara siano dei perfetti idioti, oppure hanno visto una gara diversa? Certo la rete iniziale della Lazio può aver condizionato la gara, ma non più di tanto, correva il tredicesimo del primo tempo, quindi c’era ancora più di un’ora di gioco e tutto si poteva rimediare, sicuramente per una squadra che lotta e “ara” il campo, non che passeggia in modo irriverente, invece è stata la squadra capitolina che ha prodotto ancora innumerevoli azioni per rimpinguare il risultato, se non fosse che s’era interposto sulla loro strada un grande Samir, la sconfitta poteva essere più altisonante. Altra cosa che fa letteralmente imbestialire il popolo nerazzurro è quell’incoerente autostima sul suo operato, lui si poggia esclusivamente sull’abilità del singolo e di un colpo risolutivo anziché sul gioco di squadra, che in questo momento si poggia su di un’intermittenza che da un fastidio tremendo, non si possono giocare gare con il coltello tra i denti come se fosse una finale (derby) e tante altre molli e inconsistenti mettendo a repentaglio tutto ciò che si è fatto nelle precedenti. Realisticamente secondo me avrebbe dovuto ammettere che la Lazio ci è stata superiore e senza nascondersi dietro un dito avrebbe dovuto altresì dire che per l’ennesima volta invece l’Inter ha giocato male una gara non all’altezza del suo standard, attaccando a testa bassa senza costrutto e senza ricercare una scusa plausibile per nascondere la propria incapacità. Credo che questa situazione sia divenuta inverosimile e se si continua con questa condotta, ci sarà solo da perdere, bisogna assolutamente far quadrato e cercare di mettere da parte ogni dissapore per il bene comune. Parafrasando un brano del grande Renato Zero, credo che se questi giocatori e staff scopriranno che dietro il portafogli hanno ancora un cuore, io aggiungo che batte per questi colori, se hanno ancora un briciolo di amor proprio, tutto può ancora essere nelle nostre corde almeno sino a quando avranno il contratto in essere. Chi non è convinto cerchi di trovare la forza di resistere ancora dieci gare, dopo quel che sarà, verrà consolidato in un bivio di scelte, ci saranno coloro i quali sceglieranno altri lidi, mentre chi sceglierà l’altra strada che condurrà verso Appiano Gentile, rimarrà e lo farà esclusivamente con convinzione. Noi tifosi aspettiamo segnali positivi e vogliamo che tutti non arretrino di un centimetro sino a giugno, cercando davvero un’unità d’intenti per il bene comune, almeno per una volta si comportino da squadra, per noi è importante rimanere in quelle posizioni nobili che ci competono per rafforzare questo concetto, vorrei avere la possibilità d’inculcare in queste persone quello che da sempre ho sostenuto a gran voce: …noi siamo l’Inter e il resto non c’interessa! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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