Il Toro… matato!!!
Nella risaia del Comunale di Torino, si è consumata la settima vittoria esterna dei ragazzi con una gara spigliata, ordinata e combattuta su ogni pallone. Il nostro unico rammarico è stato l’infortunio di Nicolò Barella che sino a quel momento stava interpretando al meglio il suo modo di giocare, come d’altronde stava facendo nelle ultime settimane. Certo perdere una pedina importante come lui sino al nuovo anno, ci porta in dote uno sconforto indicibile, anche se i ragazzi nel momento del bisogno sono riusciti a trovare gli stimoli giusti, la giusta forza ed energia per sovvertire lo stato degli episodi avversi e credo che stringendo i denti lo faranno anche questa volta. Spero che i lungo-degenti rientrino in squadra un po’ per volta, l’augurio e che si possa ritrovare quello Stefano Sensi che ci manca tantissimo in questo periodo. Noi di certo non ci piangiamo addosso e continueremo a lottare imperterriti per un obiettivo che è ancora lì a portata di mano, e se saremo bravi e fortunati, riusciremo a portarcelo a casa. Della gara di sabato non c’è molto da dire, certo un tre a zero meriterebbe una disamina più corposa, questo è vero, ma oltre alle reti ho notato che non si è mai stati in affanno anche perché nelle due occasioni in cui il Toro ha cercato la rete, il nostro Samir ha sfoderato degli interventi da campione al pari direi del suo omologo Sirigu che ha limitato i danni per la squadra granata in altre occasioni. Va benissimo così, si è presa coscienza che questi ragazzi possono ancora dare, tanto e il fatto che non si è preso goal, è la dimostrazione di aver preso coscienza della propria forza. Certo la strada è ancora lunga e se chi ci sta davanti, è aiutato dalla Dea bendata in più di un’occasione, noi non dobbiamo scoraggiarsi e avere la coerenza di meritarci il suo sguardo benevolo essendo sempre più spregiudicati e audaci su ogni campo. Ora bisogna guardare con fiducia al prossimo impegno, c’è una qualificazione da conquistare sino all’ultimo minuto dell’ultima gara, tutto sarebbe stato più semplice senza quel secondo tempo scellerato di Dortmund, ma si sa che a noi non piacciono le cose semplici. Dobbiamo tenere ben visibile il nostro obiettivo con lo sguardo fisso verso la terra Ceca, con l’unico risultato dei tre punti e per poi giocarsi tutto nell’ultima gara in casa contro la corazzata Barcellona, nella speranza che sia sazia e già qualificata. Mi rendo conto che son tante le variabili che dovrebbero convogliare, per il giusto verso, ogni cosa al suo posto, ma come si dice in questi casi mai dire mai e poi dovremo essere noi gli unici artefici del nostro destino, se vogliano riprenderci quella credibilità che specie in Champions stiamo smarrendo. Ultima considerazione l’Interclub Giacinto Facchetti di Fano organizza la “Serata Nerazzurra” per tutti i soci e non del club, un modo come un altro per stare tutti insieme e devolvendo dei proventi alla Croce Rossa Italiana sezione di Fano, vi aspettiamo e come il solito…..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
L’Interclub Giacinto Facchetti di Fano è lieto di proporre a tutti i soci e non, una cena conviviale per festeggiare al meglio il Santo Natale e per l’occasione scambiarci gli auguri……
Vi aspettiamo per venerdì 13 Dicembre presso il ristorante da Fiore in via Roma… la serata sarà allietata anche da musica!
Ricordanto lo scopo benefico della manifestazione a cui l’Interclub G. Facchetti di Fano e particolarmente dedito, ci sarà anche la “lotteria nerazzurra” il cui ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana.
Il menù prevederà:
2 primi piatti (Passatelli con porcini e pendolini – Gnocchi al ragù)
Arrostino di carne con funghi
Contorno: patate arrosto – insalata
Acqua, vino caffè e limoncino … il tutto al costo di € 22,00 cad..
Si prega di dare la propria adesione entro e non oltre martedì 10 dicembre, chiamando:
Roberto al 3384612551 – Antonio 2387055987 – Sauro 3346127478
Gegio 3285757877 – Paolo 3334459875 – Federico 3398127218 – Luca 3468147492
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Una vittoria voluta con caparbietà!
Mai come in questi casi, un famoso proverbio calza a pennello nella situazione vissuta ieri pomeriggio allo stadio di San Siro in Milano, tanto tuonò che alla fine… piovve! La giornata di un sabato non qualunque, ma un sabato italiano, come cantava qualche anno fa Sergio Caputo, era iniziata sotto i migliori auspici tutto era stato preventivamente pianificato nel tempo, si attendeva l’autobus che ci avrebbe condotto a Milano per la gara di campionato Inter contro l’Hellas Verona. Complice una bella giornata autunnale con un sole, che sebbene pallido, stava riscaldando perfettamente i nostri cuori in attesa che l’avrebbero fatto i nostri beniamini con le loro giocate. Un viaggio perfetto senza alcun intoppo, ci ha condotti nel primo pomeriggio dinanzi alla maestosa grandezza di uno stadio che rimarrà per sempre nei nostri cuori, chi è un habitué non ci fa più caso, ma chi lo vede per la prima volta rimane estasiato e per l’emozione provata, le si bagnano le gote di gioia, vero Francesca? L’entusiasmo era a mille e man mano che gli eventi si approssimavano, sentivamo l’adrenalina salire. Prima però di entrare nello stadio, c’era un ultimo rito da formalizzare: la bevuta collettiva! Un nutrito gruppo dell’Interclub Giacinto Facchetti di Fano era pronto, con in testa il nostro amico Sauro, ci siamo recati al solito chiosco di fiducia, per il nostro augurio di una vittoria che abbiamo invocato in simultanea, con la birra che ci scendeva in gola, speravamo accadesse. Dopo aver compiuto il nostro beneaugurante rito propiziatorio, ci siamo incamminati verso il settore a noi assegnato per la ricerca del nostro posto, con la sensazione di godere di un ottimo spettacolo. Le premesse non erano per nulla confortevoli, i nostri ragazzi sempre lenti e impacciati, erano stati imbrigliati nella fitta rete difensiva degli scaligeri che si guardavano bene dall’imporre uno straccio di gioco, tant’è che dal momento in cui hanno ottenuto il vantaggio, su di un rigore tanto vero quanto inutile l’intervento, del nostro Samir, ecco che il fortino gialloblù è divenuto sempre più inviolabile. Di occasioni ce ne sono state in serie e se non sono state concretizzate per un non nulla e solo ed esclusivamente per mala sorte o per incapacità, vero Romelu? Sugli spalti serpeggiava un certo malumore, contro quella dea bendata, che sino a quel momento non era stata per niente benevola nei nostri confronti, anzi! Non si poteva accettare un risultato del genere, era fuori dalla più logica concezione di un calcio strutturalmente moderno, vuoi per la mole di gioco creata, vuoi per la condizione secondo la quale il Verona non poteva tornare a casa con un risultato positivo, dopo aver speso l’intera partita nella difesa strenua della propria porta, però è anche vero che era in vantaggio con un mezzo tiro verso la nostra porta, assurdo! Tal volta come accade in questi casi, chi mostra carattere e cuore viene sempre a capo di queste gare, anche se ci sono voluti ben sessantacinque minuti per raddrizzare la partita e ben ottantatré per portarla a casa e scardinare così il muro eretto dagli scaligeri. Al triplice fischio finale c’è stata un’ovazione generale di sollievo da parte del pubblico presente e anche se con le corde vocali ridotte ai minimi termini ma felici, abbiamo intrapreso la strada di ritorno. Era stato unanime il pensiero secondo il quale la manovra dei nostri ragazzi dovrebbe essere più brillante e veloce, invece siamo come il solito prevedibili, ma lottando come stasera i risultati non tarderanno ad arrivare. Certo a bocce ferme bisogna anche considerare come non fosse certamente semplice disputare una gara brillante dopo la batosta europea, anche perché con questa spada di Damocle, non si poteva giocare al meglio a livello mentale e di autostima, ma la forza e coesione della nostra squadra si vede in questi frangenti. Lasciatemi l’ultima considerazione su di un giocatore, che come dice Conte, non ha una grandissima un’esperienza europea, non ha vinto ancora nulla, ma io ritengo sia assolutamente un giocatore su cui si può fare sicuro affidamento, sto parlando di Nicolò Barella. In televisione non si ha la percezione di cosa faccia in campo questo piccolo grande uomo, ma dal vivo è apprezzabile il suo impegno a tutto campo, corre sempre ed è sempre sul pezzo è un così detto “sette polmoni”, e poi aver visto il goal che ha fatto, ha lustrato gli occhi a tutti i tifosi presenti, posso dire che nel pomeriggio in cui ha compiuto questo gesto straordinario: io c’ero! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Una vittoria di… rigore!!!
Al Renato Dall’Ara di Bologna è stato posto ancora un mattoncino su quel muro di certezza che il tecnico sta costruendo sulla convinzione dei giocatori, società e tifosi. E come non dargli credito in questa prospettiva e con un organico che presenta reali lacune, non solo apparenti e seppur palesi, non hanno spostato di un millimetro da ciò che ha voluto creare in questi primi mesi, tutto ciò non si è discostato dalle sue dichiarazioni d’inizio di quest’avventura nerazzurra. Questa volta anche più stenui detrattori nerazzurri hanno potuto costatare del reale valore di questi giocatori, che sebbene senza alcuna tregua, stanno dimostrando che nelle avversità riescono a trovare quella forza di coesione tale da portare a casa un risultato favorevole. Certo tornare a casa con un punto, con l’unico tiro in porta dei felsinei, sarebbe stato davvero sconfortante dopo aver condotto le danze in lungo e largo creando molteplici occasioni, scaturite con tre bellissimi interventi del portiere emiliano. Ecco che come accade in queste strane gare, dove non riesci a essere concreto oltre il dovuto, che nella ripresa, alla prima occasione, con un tiro da fuori e complice una deviazione, il Bologna trova un vantaggio inaspettato. I ragazzi non si sono persi d’animo e con una tale rabbia in corpo, hanno continuato a giocare senza perdere la testa. Fortunatamente il pareggio non è tardato ad arrivare, e il restante tempo a disposizione è stato speso nella ricerca di una vittoria che, non parlo da tifoso, è stata più che meritata. Certo il rigore provocato da Orsolini è stato tanto ingenuo quanto cervellotico ma buon per noi che il direttore di gara non ha avuto esitazioni, decretandolo in una piccolissima frazione di secondo e senza l’ausilio del Var. Il lettore potrebbe, leggendo quanto scritto, trarre la conclusione che tutto è andato per il verso giusto per il motivo che l’Inter ha giocato alla grande, questo purtroppo non posso affermarlo, ma è altresì vero che però quello avvenuto a Bologna non è assolutamente vana gloria, ma tutto è stato frutto di una gara ben giocata al cospetto di un bel Bologna. Con questo non posso dimenticare che errori d’impostazione e di attenzione ce ne sono ancora tanti, tutti sono coerenti che possano scomparire solo con il lavoro continuo in allenamento, ma per il momento va bene. Bisogna vivere alla giornata, carpe diem, come direbbe qualcuno saccente, consci che ogni gara va affrontata con il giusto spirito, lasciando il terreno di gioco con la consapevolezza di aver fatto il possibile per portare a casa un risultato positivo. Ora piccola pausa, martedì ci troveremo di fronte ad un impegno importantissimo di Champions che potrebbe dare il la definitivo alla qualificazione al turno successivo. Sono certo che i ragazzi venderanno cara la pelle, gettando il cuore oltre l’ostacolo affrontando al meglio la delicata gara, noi siamo con voi ora e per sempre, perché come diceva il nostro compianto presidente Giacinto Facchetti: “…ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore!” ..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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