A bocce ferme e dopo la gara
del pomeriggio di sabato, viene in mente un quesito: ma siamo tornati ad essere
una squadra che è cosciente dei propri mezzi? Purtroppo è una domanda alla
quale non credo ci sia una persona che razionalmente potrebbe rispondere, forse
analizzando la gran mole di gioco prodotto che ha partorito, come di dice in
questi casi, il così detto topolino e ascoltando le dichiarazioni post gara del
tecnico ligure allora posso sbilanciarmi e affermare di sì! I ragazzi l’hanno
fortemente voluta questa vittoria, ma specie nel primo tempo, non è stato
semplice sfondare il muro eretto dai rossoblù, preoccupati per primo di non
prenderle e poi credere in ripartenze che non hanno sortito l’effetto sperato,
tant’è che Samir nel corso dei novanta minuti non ha fatto alcuna parata. Mi
viene da sorridere come può, una persona con un briciolo di raziocinio,
affrontare la conferenza stampa e dichiarare (vero Maran?) dinanzi a tutti
quelli che hanno visto la gara, che il Genoa avrebbe meritato di più. Siamo
all’eresia più completa, ma se eravamo una squadra con più attributi ci sarebbe
voluto il pallottoliere per rendere conto delle reti, forse abbiamo dovuto
penare più del solito, per aver ragione di una squadra, quella ligure, così
dimessa, questo è assolutamente vero, ma alla distanza i valori e la qualità
sono venute fuori, e noi ne abbiamo tantissima. Una prova quella di ieri che è
stata figlia di una ritrovata convinzione nei propri mezzi, come al solito non
parlo dei singoli, ma ieri mi è piaciuto Brozovic e un ritrovato Ranocchia, ma
nel complesso tutti hanno giocato come sanno e se poi valutiamo il nostro
armadio di ebano che ha chiuso il primo tempo con un cinque di stima, possiamo
altresì affermare che nel secondo ha ottenuto un bel sette più, con una media
superiore alla sufficienza. La differenza è saltata subito agli occhi quando il
nostro tecnico ha effettuato due cambi sostanziali che hanno prodotto quello
che tutti aspettavamo: la rete! Con l’inserimento di Barella e Hakimi al posto
di un’evanescente Perisic e di un Eriksen sulla via della “guarigione”, dato
che si sono viste alcune sue buone giocate, bene la spinta dei due neo entrati
ha prodotto delle ottime giocate d’insieme finalizzata alla bella rete del
nostro gigante. Certo ritengo che questa gara non è che faccia testo, siamo
sempre stati in partita con un possesso palla a volte disarmante, che a questa
squadra piace giocare la palla e dinanzi agli occhi di tutti, a volte però è
vanesia in modo verosimile, ci vuole più concretezza e credere che la gara la
si può risolvere in qualunque momento, perché ribadisco la qualità non manca.
Ultima analisi, riproponendo le frasi delle conferenza stampa pre-gara del
nostro tecnico, quell’Antonio Conte che mi trova concorde quando afferma che
sinora non c’è stata una squadra che ci ha messo sotto come qualità di gioco e
occasioni da rete, questo è assolutamente vero per questo fa ancor più rabbia l’avere
pareggiato e perso una gara in campionato, ma quella che ancora non trova una
collocazione giusta è la gara pareggiata in Champions contro un modestissimo
Borussia Monchengladbach. Come al solito ci lecchiamo le ferite, davvero
profonde, per queste gare scellerate che abbiamo disputato sinora, dobbiamo
farne tesoro per non ricadere ancora in errori evitabilissimi: forza ragazzi
siamo tutti con voi, crediamoci! …Amala!!!!
In un sabato pomeriggio s’è consumato un derby dalle connotazioni surreali, la madre di tutte le gare di calcio avrebbe dovuto avere ben altri scenari e risvolti. Certo se su di una sponda del naviglio si gioisce, sull’altra si deve fare assolutamente il mea culpa per aver giocato, in modo così scellerato, una partita così importante. Si sa, c’è un detto che non si smentisce: non tutte le ciambelle escono con il buco, questo il nostro tecnico Conte avrebbe dovuto saperlo, ma non ha messo in pratica le giuste contromosse, proponendo una squadra farcita di persone che non tengono alla maglia, che non hanno alcuna motivazione, commettendo errori così grossolani e palesi che fanno irretire chi osserva, specie chi è innamorato dei nostri colori. A volte per il bene della squadra si possono e si devono abbandonare certe idee di gioco con altre un po’ più prudenti, continuare con la difesa a tre si fa con uomini capaci, attualmente non ne aveva. E’ qui che si notato allenatori di una certa caratura quando abbandonano certi dogmi per altri più confacenti al sistema di gioco. La considerazione che salta agli occhi e l’aver rivalutato un pensionato che non vedeva l’ora di farci del male, certo lui ha dalla sua una classe innata, ma il fisico benché integro non è più di un ragazzino, tant’è che si risparmia rimanendo sempre nei pressi dell’area avversaria cercando di approfittare degli errori altrui, noi ieri sera siamo stati dei polli ad agevolargli quest’impresa. Mi chiedo ma Kolarov era così necessario acquistarlo? Cos’ha portato alla squadra di concreto? Quello visto ieri sera solo un lancio, degno di questo nome, verso Hakimi e poi: un rigore, giusto per carità, procurato per un netto fallo nei confronti dello zingaro svedese, quindi una mancata chiusura nei confronti dello stesso, dandogli il là per una rete che realisticamente anche mio nonno avrebbe fatto, ilaricamente non certo Gagliardini! Tutto ci può stare per carità, anche andare sotto di sue reti, visti i precedenti, ma non è Natale tutti i giorni, forse lo è per gli avversari che incontrano l’Inter, visti i regali che dispensiamo. La mia domanda è: ma dov’è finita la difesa meno battuta lo scorso anno? Si è dissolta come neve al sole, certo c’è l’attenuante della mancanza di pedine fondamentali, per questo si doveva prevedere l’acquisto di giocatori più giovani e con facilità di corsa e sacrificio. Ci siamo fossilizzati sull’acquisto di Kantè, che poi non è arrivato, mi chiedo ma non si poteva fare un sacrificio maggiore prendendo degli esterni utili alla causa? Fare il direttore generale vuol dire avere contezza di quello che necessita alla squadra e non acquistare, passatemi il termine non proprio appropriato e maccheronico, “at capocchiam”. Non dobbiamo avere alibi, ma constatare che le cose non vanno bene, se tutt’ora abbiamo la metà dei punti dello scorso anno e abbiamo incassato già otto reti. Anche ieri sera ci sono state delle compartecipazioni che non mi sono per niente piaciute, ma tal volta bisogna pur dirle certe cose. I ragazzi in campo hanno fatto davvero tantissimi errori, ma è altresì vero che il direttore di gara è stato in negativo l’eccellenza assoluta, avvolto da un turbinio di considerazioni mentali, frustrazioni e scarsa lucidità che non l’hanno di certo aiutato commettendo delle scelte davvero cervellotiche. Non mi riferisco alla mancata concessione del rigore a nostro favore, la cui concessione è opinabile questo è vero, ma alcune scelte incomprensibili dovute ai mancati cartellini risolutivi per far sì che si giocasse in modo più appropriato e da reali giocatori e non come picchiatori seriali, vero Kessie? Non è stato per il motivo per il quale non ha visto evidenti falli nei confronti dei nostri giocatori che fa irretire, ma con le conseguenti azioni che potevano risultare più concrete a nostro favore. Mi chiedo se tutto ciò fosse capitato ad altri club cosa poteva accadere? Sicuramente si sarebbero interrogazioni parlamentari o richieste ufficiali alla Figc, a me non piace piangermi addosso, anche perché abbiamo perso un derby, altre alla faccia, con tantissime occasioni create e come al solito non siamo riusciti a trasformare in rete. Dobbiamo smetterla di essere vanesi, ci vuole più concretezza e cinicità, prendendo in considerazione anche il tiro da fuori area. Ultima considerazione che vorrei girare al signor Conte, in questo modo non si va da nessuna parte e se lo scorso anno con la novità del suo approdo in panchina di questi tempi si veleggiava a pieno ritmo, ora è tutto diverso ci vuole più forza d’urto e con la pandemia che sta attanagliando il paese, più concretezza anche perché non si sa mai che formazione mettere in campo, ecco che tutti devono essere importanti e consapevoli del ruolo che hanno. Sarà il caso di fare basta con queste insulse prestazioni di giocatori determinanti, gli slavi non sono più al centro del progetto è un dato di fatto, bisogna quindi avere il coraggio di dirlo e prendere di conseguenza le dovute misure, senza sventolare ai quattro venti di un Perisic che gioca come dovrebbe, non è così: perché non si possono confutare le immagini che dimostrano il contrario. Il derby è una ferita profonda questo è sicuro, bisogna però avere il coraggio di voltare pagina, noi che amiamo questi colori meritiamo ben altro! ……Amala!!!!
Ho atteso di proposito
qualche ora in più, prima di cercare di mettere su questo ipotetico foglio di
carta, le sensazioni provate di una domenica post prandiale. Ebbene queste ore
erano affidate alle risultanze di un anomalo mercato estivo, che non ha
prodotto il botto finale. Conte attendeva il centrocampista che da tempo
bramava, deve accontentarsi di Vidal e di un Nainggolan rimasto, e dico che
tutto ciò non mi dispiace affatto. Forse sarebbe stato opportuno sfoltire la
rosa in esubero. I due croati sono rimasti (anche quel danese che lui non vede
di buon occhio) di questo pare essere contento il nostro tecnico, non certo i
tifosi che hanno visto il loro comportamento cervellotico in campo, svogliati e
non certi i giocatori di qualche anno fa. Gli unici che hanno fatto le valigie
dalla Pinetina, sembrano essere Joao Mario, in attesa di sbarcare a Lisbona e
Asamoah che ha rescisso il contratto, e poi? Nulla o poco più, certo è arrivato
Darmian ma quella spinta sostanziale sulla fascia è mancata, vista anche la
partenza di Candreva e la mancata riconferma di Moses. Comunque dobbiamo essere
fiduciosi per avere una rosa così ampia, con tutti le gare che si giocheranno dalla
prossima metà di ottobre, non può che giovarne, sarà tal volta necessario fare
il turn-over. Bene espletata la doverosa cronaca relativa alla conclusione del
calcio-mercato, veniamo alla gara dell’Olimpico. Questa volta il bicchiere a
fine gara è risultato davvero mezzo vuoto, per la possibilità reale di fare
bottino pieno a Roma, contro una Lazio alquanto rimaneggiata a cui non siamo
stati capaci di dare il colpo di grazia, una volta passati in vantaggio. In
sintesi siamo tornati ad essere la stessa squadra dello scorso anno, quando avevamo
nel nostro dna l’ansia da prestazione e l’incapacità di chiudere le gare. Certo
il primo tempo si è giocato discretamente, con il vantaggio ampiamente
meritato; unica sbavatura ad inizio ripresa il regalo concesso in occasione della
rete del pareggio laziale, secondo me si poteva e si doveva far meglio. Errore
in coabitazione con Perisic e Handanovic, ma c’è stata più di una possibilità
per ritornare in vantaggio che non è stata sfruttata bene, come per quel tiro di
Lukaku che è uscito di poco al lato e poi lo sfortunato palo di Brozovic. Certo
non è stato un tiro diretto in porta del croato, ma una deviazione che con un po’
di fortuna poteva sortire migliore sorte e finire in fondo al sacco. Come le
ultime gare di campionato dello scorso anno si è rivisto quel gioco
altalenante, a volte irresistibile a volte meno, direi quasi cervellotico nel
suo insieme, senza costrutto. La giornata veniva poi completata da un
arbitraggio del tutto inadeguato, specie nella parte finale, dove il sig. Guida
autore di una direzione senza alcuna sbavatura, per gran parte della gara, forse
con qualche peccato veniale che ci può stare per carità, ma che non
pregiudicava nulla sino a quel momento e poi: il patatrac! Ritengo, per quel
poco di esperienza arbitrale che mi ritrovo nel mio passato di direttore di
gara, che quando ci si convince di dover fare opera di compensazione, allora
realmente non ci si rende conto che allora si sbaglia il doppio. Nell’espulsione
di Immobile, per carità a mio modesto parere giusta, per la reazione, forse ha
ritenuto che era esagerata e non gli pareva vero di fare la stessa cosa nei
confronti di un Sensi che ha solo cercato di allontanare il difensore della
Lazio che lo stava ostacolando per la rimessa in gioco, dal fallo laterale. In
questo caso la spinta davvero leggera, ma per come è crollato a terra il
laziale pareva colpito da uno strale di una forza innaturale, lì forse sarebbe
stato il caso di valutare al meglio l’azione dal Var, che avrebbe di fatti
consigliato il sig. Guida di ammonire il difensore per un comportamento
palesemente anti-sportivo. Invece niente e iniziamo con le recriminazioni, ma
noi dobbiamo essere superiori e farci un grandissimo mea culpa per i due punti
lasciati per strada. Nulla è compromesso per carità siamo agli inizi ma come
recita quel proverbio: chi ben comincia è a metà dell’opera. Dobbiamo fare
tesoro di questi errori per non ripeterli, anche perché dopo le gare delle
nazionali, riprenderemo il campionato con la gara madre di tutte le gare, quel
derby che può elevarti alla massima potenza a quell’apoteosi dei forti, ma è
altresì vero che può farti sprofondare agli inferi degli sbeffeggiamenti
cittadini, anche perché solo con la vittoria si potrò continuare a dire, ai
quattro venti: Milano siamo noi! … Amala!!!!
Risulta davvero difficile
commentare una vittoria come quella del pomeriggio, una manita che non trova al
momento alcun punto debole, se non altro in alcune lacune difensive che stanno
divenendo una costante di questo inizio di campionato. Ai più potrebbe non convincere
quest’atto di forza, visto la squadra che avevamo di fronte, ma tutto può
riassumersi in due punti cruciali. Per primo: quella campana era una squadra
che ha fatto man bassa del campionato di cadetteria, lo scorso anno, vinto con
notevole vantaggio accumulato sulle inseguitrici, poi punto secondo: nella
scorsa giornata è stata capace di espugnare il Ferraris di Genova, sovvertendo
un risultato, contro la Sampdoria, che la vedeva sotto di due reti: quindi non
proprio una squadra scarsa! Ma come di consueto quello che pensano e dicono gli
altri a me non interessa, come d’altronde a tutti gli amanti di questi colori,
abbiamo ammirato una squadra che quando vuole sa sciorinare dell’ottimo calcio
e mettere in pratica il possesso palla, non sterile come ci accadeva tempo fa,
ma finalizzato ad andare a rete. Se poi metti in pratica quello che sai, con
queste trame di gioco tutto risulta più semplice. Se dopo appena una manciata
di secondi vai in rete, questo ha l’unica spiegazione che la nostra squadra ha
quella propensione giusta dedicata esclusivamente alla vittoria, se poi non
arriva allora non dobbiamo recriminare alcun che se si è fatti il possibile per
ottenerla. In queste prime giornate, diverse tra loro, s’è intravisto il
carattere di questa squadra che non molla, vedi con la Fiorentina, e non si
culla, continuando a giocare (vedi Benevento), come se si fosse a reti inviolate.
Forse per quest’ultima caratteristica bisogna non avere cali di tensione, con
errori come quello scellerato rinvio di Samir, spettatore non pagante di una
gara senza particolari patemi, ma che ha raccattato due palloni in fondo alla
sua rete. Certo verranno impegni sempre più proibitivi a partire di quello
domenicale a Roma contro la Lazio, dove l’Atalanta ha passeggiato agevolmente
con una quaterna che vale tantissimo per gli orobici, entrati oramai a pieno
merito nell’élite del calcio internazionale. Sappiamo che non tutte le gare
sono uguali, per questo motivo bisogna avere la giusta motivazione per
interpretarle al meglio, sono certo che con questi ragazzotti sicuramente
lotteranno per fare in modo che tutto ciò avvenga. Finalmente abbiamo visto di
che pasta è fatto il marocchino Hakimi, davvero un bel giocatore, autore di due
assist e una rete, cosa volere di più dal ragazzo? Nulla che continui a fare
ciò di cui è capace, e lo fa ottimamente viste le premesse. A volte mi sono
stropicciato gli occhi per le bellissime trame di gioco costruite dalla squadra,
spero solo che siano una costante delle nostre gare, perché solo in questo modo
possiamo davvero divertirci e non avere nessuna preclusione per gli obiettivi
stagionali che sono molteplici. Mi fa molto piacere aver rivisto in campo un
giocatore come Sensi, davvero indispensabile, certo non ha disputato una delle
sue più belle gare questo è vero, ma pian piano tornerà ad essere quel
giocatore che abbiamo conosciuto per lunghi tratti agli inizi della stagione
scorsa. Tutti i ragazzi sono andati ben oltre il loro standard e con la
possibilità di fare ben cinque cambi per gara, e con una rosa fantastica come
la nostra, abbiamo la possibilità di fare davvero bene. Forza così ragazzi
siete il nostro orgoglio e se il buongiorno si vede dal mattino… Amala!!!!