Posts made in Gennaio, 2021


Una vittoria di buon auspicio!


Scritto Da il 31/Gen/2021

Una vittoria di buon auspicio!

Dopo il vittorioso derby e il conseguente passaggio alle semi-finali di coppa Italia che ha scaturito un clamore mediatico assurdo per la querelle verbale, con insulti reciproci e pesanti, tra due personcine che non si lasciano passare la mosca al naso, siamo costretti a non pensarci e voltando pagina, ci rituffiamo nel campionato. Un’ultima analisi di quanto avvenuto nella stracittadina va fatto, secondo il mio modesto parere l’Inter ha vinto una gara con grande merito anche perché si trovava sotto di una rete in maniera del tutto ingiusta visto le occasioni create, e se poi lo spocchioso Ibra ancora una volta, con il suo comportamento, si è dimostrato più un danno che un vantaggio per la sua squadra, non ci resta che prenderne menzione e affermare: chi è causa del suo male pianga sé stesso, ritorni in terra nel ruolo che più gli compete. Dopo questa dovuta precisazione, partiamo con il racconto di questo sabato di fine gennaio che sancisce l’inizio del girone di ritorno. Era d’obbligo rispondere alle vittorie ottenute da Milan e Juve nel pomeriggio, facendo sfoggio di una ritrovata vigoria per far meglio comprendere il ruolo che vogliamo esercitare anche in quest’ultimo stralcio di campionato. Al nostro cospetto si presenta la matricola Benevento, una squadra pimpante e ben allenata da Pippo Inzaghi, ma ieri sera non ha fatto la partita che sperava, credeva di potersela giocare contro i nostri ragazzi affamati oltremodo e pronti ad incamerare i tre punti in palio. La gara è stata preparata con cura, certo ci sono stati dei fisiologici cambi, complice anche la vicina gara, della prima semi-finale di coppa Italia con i torinesi. Ben sei cambi previsti dal tecnico per far rifiatare i titolarissimi, ma devo altresì sottolineare che chi è sceso in campo non ha per nulla sfigurato, anzi. Innanzitutto la gara nel suo puro svolgimento, per la semplicità di manovra, per le numerose occasioni create, alla fine è sembrata come un vero e proprio allenamento, si sono visti schemi e dialoghi davvero interessanti tra chi è sceso in campo. Tutto semplice, si parte con un’autorete e poi nella ripresa si è dilagato, certo complice è stata la leggera retroguardia sannita, ma alla fine sugli scudi un Lautaro che speriamo si sia sbloccato e quel Lukaku che ancora una volta si è dimostrato letale se gli si lascia spazio. Stando così il lettore potrebbe credere che tutto sia stato estremamente facile, in alcune fasi della gara lo è stato, ma di certo il Benevento non è stato remissivo tutt’altro, ha cercato di ripartire in contropiede, ma ha dovuto scontrarsi contro la retroguardia nerazzurra che ha ben contenuto, sul nascere, le loro presunte trame offensive, tant’è che il nostro Samir non ha dovuto compiere alcuna parata degna di nota, risultante alla fine spettatore non pagante della gara. L’occhio ovviamente è caduto sulla prestazione, in particolare, di due nostri giocatori. Nella fattispecie mi fa piacere sottolineare l’attaccamento alla maglia di un Andrea Ranocchia che quando viene chiamato in causa si fa trovare sempre pronto, e anche ieri lo è stato. Gli si può imputare un contatto veniale che avrebbe potuto causare un rigore, fortunatamente il Var ha dimostrato che l’intervento sul giocatore campano è avvenuto inizialmente fuori area, per il resto è stato attento e in questo momento può essere utile a far tirare il fiato agli altri compagni di reparto. Lo stesso Var che non ha definito che ci poteva essere un rigore per noi più solare, di fatti il contatto su Lautaro, direttamente sulla sua caviglia, è avvenuto sulla riga che stante al regolamento del gioco del calcio fa parte dell’area di rigore, e se sancisci un calcio di punizione diretto è palese che conseguentemente è rigore tutta la vita. Ma questa disamina la lasciamo ai detrattori dei nostri colori che hanno asserito di un’Inter aiutata, se questi sono gli aiuti noi ne facciamo volentieri a meno. Invece quello che mi ha fatto enormemente piacere l’aver visto finalmente giocare a calcio come sa ad Eriksen. S’era intravisto qualcosa nel finale della gara di coppa, principalmente nella bellissima punizione eseguita magistralmente chi ha dato il pass per le semi-finali. Ma ieri sera ha fatto sfoggio di un calcio pulito, lucido senza fronzoli e ampiamente propositivo con tocchi di prima per i compagni e con lanci precisi e ben calibrati, insomma con quelle qualità nelle giocate che si aspettavano da lui e che ha fatto vedere, e io dico: meglio tardi che mai! Sono contento perché l’Eriksen visto sinora era figlio di quello ammirato in Inghilterra, se poi questo figliol prodigo si sacrifica alla causa, può davvero essere utile sino alla fine. Confidiamo in lui per dare una risposta chiara, cercando di far rifiatare quel Marcelo Brozovic sempre impegnato sinora a cui fa difetto tal volta la lucidità e l’intestardirsi nel portare palla, nel ruolo chiave dinanzi alla difesa, il playmaker arretrato capace di far partire l’azione farcita di imprevedibilità, ma sicuramente efficace. Ora testa alla gara di martedì, partire con il piede giusto già da martedì da un significato importante, certo non sarà della gara né Lukaku e tanto meno Hakimi, dovremo fare di necessità virtù, ma visti i ragazzi lottare in queste ultime gare ci sono degli ottimi presupposti per far bene. Domani inizierà un mese di febbraio che sarà determinante per vedere di che pasta siamo fatti, di fatti abbiamo le due semi-finali della coppa nazionale, ma ci sono anche altre gare nel mezzo a Firenze, quindi in casa con la Lazio che ultimamente sta facendo bene, e poi nuovamente la madre di tutte le gare, quel derby che il Milan non vede l’ora di sovvertire a proprio piacimento, ma sarò ripetitivo l’Inter vista ultimamente mi dà garanzie, sono queste le gare giuste che possono incrementare la propria autostima, noi ci crediamo: forza ragazzi!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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Una macchina…. inceppata!


Scritto Da il 24/Gen/2021

Una macchina…. inceppata!

L’ultima gara del girone d’andata, di questo anomalo campionato, ha delineato in buona sostanza qual è stato l’andamento della nostra squadra in questa prima parte del torneo, costernata di tanti alti e bassi che non hanno mai di fatto mostrato realmente la forza del nostro team. Ieri pomeriggio allo stadio Friuli di Udine s’è vista una squadra in campo che non era per nulla figlia di quella ammirata contro l’undici torinese, la settimana precedente, pareva come una macchina inceppata, come si dice in gergo ingolfata! Contro le zebrette che fanno del loro gioco di rimessa l’arma principale, ci hanno attanagliato con una ragnatela inesorabile nella loro metà campo, oltrepassandola in modo sporadico tant’è che Handanovic non ha compiuto un solo intervento degno di nota. Però è anche vero che la coesione dell’undici di Gotti, era concentrato sul risultato che volevano, a denti stretti, portare a casa e quando si notava che qualche filamento della tela tessuta, scricchiolava ecco che ci pensava il loro portiere con interventi prodigiosi. Davvero bravo il ragazzotto argentino, quel Juan Musso, nel mirino della dirigenza nerazzurra, degno erede del nostro Samir. Anche ieri nel corso dei novanta minuti di occasioni ne abbiamo create diverse e se non siamo riusciti a fare goal, dobbiamo fare il mea culpa a noi stessi se siamo andati vicinissimi a quello che c’eravamo prefissati: cioè la vittoria. Sono queste le gare che ti danno consapevolezza della propria forza e che possono consegnare al campionato un bel segnale d’autorità, invece abbiamo ancora una volta toppato un match point per raggiungere quella vetta, quel vertice che ci sta sfuggendo da tanto, da troppo tempo. Sinceramente credevo che quell’atto di forza compiuto contro i campioni d’Italia, surclassandoli nel gioco e nelle occasioni da rete che avrebbero potuti umiliarli, ci avrebbe dato la spinta necessaria per affrontare le successive partite con un passo diverso, invece purtroppo ciò non è avvenuto. Siamo qui a commentare un risultato avaro nei nostri confronti, si è notata una mancanza di brillantezza, che appare evidente quando si raggiunge un traguardo ambito, la madre di tutte le gare, che può svuotarti di quelle forze necessarie per dare il giusto segnale al campionato. Come al solito è tutta una questione di centimetri, se le tante occasioni sono state fallite per un’imprecisione figlie di una foga di risultato da raggiungere ad ogni costo, ma è alquanto difficile quando il reparto avanzato, come ieri pomeriggio, non all’altezza di altre occasioni. La tanto acclamata “LuLa” era rimasta a Milano, non è scesa in campo anche perché il loro lavoro è rimasto inespresso, senza sbocchi, ma un appannamento ci può stare, per carità, ma non sempre si può vincere quando non fanno goal gli attaccanti, preposti a quel compito, se non supportati dal resto della squadra. Ora è tempo di fare un primo bilancio del campionato. Viriamo il giro di boa con 41 punti, ben cinque in meno dell’anno precedente ma sempre consolidando il secondo posto in graduatoria. Lo score vede la nostra squadra conquistare ben 12 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte, mentre lo scorso anno abbiamo ottenuto ben 14 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta. Le classifiche a confronto denotano un’evidente perdita di forza della nostra squadra, anche perché lo scorso anno abbiamo subito solo 16 reti contro le 23 di quest’anno e anche vero che per quelli che sono i goal realizzati bisogna segnalare un più cinque. Questi sono dati per gli amanti delle statistiche, ma quello che al momento interessa, a noi tifosi e amanti di questi colori, e fare tesoro di queste gare per non incorrere in errori di valutazione a prescindere, la vittoria va conquistata sul campo, lottando su ogni pallone, correndo con azioni di prima e sovrapposizioni, cercando di essere meno prevedibili, non certo come ieri pomeriggio. Ci viene posta l’occasione giusta per tornare ad essere vincenti, martedì ci sono i quarti di coppa Italia, in gara secca, contro i cugini. Una partita dal significato davvero alto, non tanto per la competizione, ma per l’autostima che ne può derivare, anche perché loro ieri pomeriggio hanno subito una secca lezione dall’Atalanta capace di annientarli, a San Siro, sia nel gioco che nel risultato. Impariamo da queste gare, non bisogna lasciare spazio ai rossoneri, questa di martedì è come una finale per il bene dei nostri colori, bisogna lasciare sul prato ogni stilla di sudore e lottare sino a che la vittoria non ci arrida. Noi ci crediamo, ma prima di tutti dovete crederci voi. Forza ragazzi!!!  … Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Finalmente!


Scritto Da il 18/Gen/2021

Finalmente!

Il posticipo domenicale ci opponeva ai vincitori degli ultimi nove scudetti, un pedigree di tutto rispetto per una Juventus che di sovente ci ha punito in casa nostra, a volte di misura, in partite che hanno arrecato molti danni emotivi ai nostri colori. Basti pensare che l’ultima vittoria a Milano è targata 2016 con l’olandese De Boer in panca, per il resto sinora solo fiele, per sconfitte o pareggi che parevano talvolta immeritati. Però in questo gennaio, penultima giornata del girone di andata, c’è stata la svolta i ragazzi in campo hanno dato davvero tutto, giocando da squadra di valore per tutti i novanta minuti e oltre, non solo a sprazzi come ci è capitato spesso quest’anno. Sul versante torinese si potranno accampare tante scuse e alibi per le tante assenze, ma una squadra che ha oltre venti giocatori in rosa, quasi due squadre, non può prescindere da chi manca al momento, purtroppo devono fare il mea culpa per essersi presentati a Milano con un atteggiamento davvero remissivo, ne è la dimostrazione se il primo tiro in porta, degno di nota, è arrivato all’ottantesimo. Questo però a me interessa davvero poco, mi piace mettere in risalto come i ragazzi hanno tenuto il campo, concedendo davvero poco agli avversari. Hanno fatto una gara davvero sontuosa, mostrando un gioco d’insieme che stasera è stato davvero piacevole alla vista, peccato che gli spalti fossero vuoti altrimenti il tripudio finale sarebbe stato eccezionale. È stato proprio il carattere che hanno messo in campo i ragazzi che ha annichilito l’avversario, con una trama di gioco che ha posto l’accento nelle diverse occasioni da rete che la squadra ha prodotto, complice però la scarsa mira dei nostri attaccanti se il risultato non è stato alla stessa stregua di ciò che hanno fatto in campo, poteva essere una goleada: ma va bene così! Io a volte ho criticato l’atteggiamento che i ragazzi hanno tenuto in campo, remissivo a sprazzi, complice scelte scellerate che hanno denotato il così detto “braccino corto”, però oggi mi sento di elogiarli tutti, perché abbiamo visto come l’Inter ha giocato una partita gagliarda, farcita di tanta personalità e autorità: da grande squadra! Il mio dispiacere e rammarico è stato solo evidenziato in alcune gare dove non siamo stati costanti, manifestando in parte la qualità che ha questa squadra, spero solo che i punti persi per strada non ci facciano rimpiangere quello che poteva essere e non lo è stato. È anche vero però che di tempo c’è né a iosa, e che questa gara ci possa dare la possibilità e la consapevolezza di fare quel salto di qualità richiesto da più parti, anche perché si deve ripartire da oggi, dove tutti in campo, e in panchina indistintamente, hanno dato il massimo. Finalmente posso dire, credo lo possano dire la maggior parte dei tifosi nerazzurri, che oggi abbiamo ammirato una grande Inter: bravi tutti! Oggi è un giorno di festa, non voglio rovinarlo con illazioni che i giornalai avranno posto in evidenza, per screditare una vittoria limpida, come il presunto bacio al logo juventino di Vidal, abbracciando un suo ex compagno, lasciamo perdere e poniamo l’accento sulla gara spettacolare che i ragazzi hanno fatto, surclassando una Juventus che ha capito ben poco di quello che stava accadendo in campo. Ora quello che più c’interessa è continuare su questa strada tireremo le somme a fine stagione, anche perché abbiamo da onorare una Coppa Italia che ci vedrà opposti ad un quarto di finale secco contro il Milan ed uno scontro testa a testa, punto su punto con i cugini sino a fine stagione. Ci vuole coerenza e tanta coesione d’intenti se si vogliono raggiungere certi traguardi, ma per quello che questa squadra ha mostrato ieri sera, non ci sono limiti alle nostre future ambizioni, e parafrasando una frase dell’attore americano Gene Wilder nel film Frankenstein Junior: …”Si può fare!!!!” Forza ragazzi siamo con voi sino alla fine è questo l’atteggiamento giusto, per far si che il nostro orgoglio nei vostri confronti sia sempre vivo a prescindere!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Inconcepibile!!!


Scritto Da il 10/Gen/2021

Inconcepibile!!!

Dopo l’amara sconfitta patita a Genova contro la Sampdoria, ecco che ci si presenta quella giusta gara che avrebbe potuto darci quelle motivazioni caratteriali importanti per poter affrontare gli altri impegni: mercoledì in Coppa contro la Fiorentina, quindi domenica la madre di tutte le gare, il derby d’Italia contro la Juventus. Questo pomeriggio diciamo che l’Inter a tratti ha espresso un ottimo gioco, specie nel secondo tempo, anche se nel primo comunque i ragazzi hanno avuto delle chiare occasioni da rete sventate da ottimi interventi del portiere romano, e nonostante tutto si sono trovati immeritatamente in svantaggio. Come spesso ci accade torniamo in campo con altro piglio e per venticinque minuti abbiamo comandato il gioco annichilendo la squadra giallorossa, tant’è che come conseguenza dei nostri sforzi è arrivata la rete di testa di Skriniar, ma il nostro orgoglio ci ha portato anche, dopo una manciata di minuti, al conseguente raddoppio, realizzato con una prodezza del solito Hakimi. Risultato ribaltato anche perché la squadra capitolina non ci stava capendo granché, attanagliata dalla forza e dalla gran mole di gioco prodotta dei ragazzi. Per onore di cronaca dobbiamo segnalare anche altre occasioni da rete sfiorate d’un soffio, quindi meritavamo più noi il terzo goal che la Roma il pareggio. Con il nostro atteggiamento in campo, abbiamo tenuto a distanza i capitolini anche perché preoccupati da Lautaro, gran bella gara la sua, avrebbe meritato sicuramente una rete, e dalle progressioni di Hakimi che imperversava sulla fascia senza dare scampo alla retroguardia giallorossa. Devo aggiungere che quest’oggi ha fatto una gara onesta anche quel Vidal tanto bistrattato, anche se ha sulla coscienza un paio di reti ciccate malamente, ma nel complesso bene. Sin qui tutto nella norma, con la squadra nerazzurra che finalmente stava giocando da par suo, ma non tutto può andare liscio: ecco che arriva la genialata del nostro tecnico che puntualmente ci mette del suo. Cosa s’inventa? Quando tutto faceva presagire che i ragazzi potessero impensierire e magari realizzare la terza rete, o quanto meno tenere i giallorossi lontani dalla nostra area, perché come diceva un grandissimo tecnico, la migliore difesa è l’attacco; bene inizia la cervellotica, e senza una ragione logica, l’inattesa serie di cambi dalla panchina. Toglie per primo Lautaro per un impalpabile Perisic, dando la libertà alla retroguardia della Roma di avanzare e noi in questo modo, con gli altri cambi, abbiamo arretrato conseguentemente la manovra. Vorrei chiedere al nostro tecnico qual è la motivazione secondo la quale ha messo in campo Gagliardini e Kolarov, avendo in cambio giocatori più adeguati, poi perché se hai tolto Lautaro non hai tenuto Hakimi e magari con l’inserimento di Sensi sarebbe stato capace di tener su la squadra, perché con il piede educato che si ritrova, avrebbe potuto lanciarlo negli spazi. Davvero inconcepibile la sua cervellotica scelta, anche perché da quel momento in poi non siamo stati capaci di oltrepassare la metà campo avversaria. La Roma osando gli è andata bene, tanto di spazio ne aveva e con un difensore, quel Mancini che spesso si propone in area avversaria, a pochi minuti dalla fine ci ha puniti. Anche questa volta il signor Conte ha toppato, con delle scelte che ci sono costate due punti che sarà dura recuperarli nel breve, anche perché domenica avremo difronte la squadra torinese che dal lontano 2016 non battiamo, con in panca De Boer. L’amore che provo per questi colori mi porta a discernere in considerazioni che prevaricano quelli che sono i dettami del tifoso becero con paraocchi, sono realista e da sportivo e tifoso di vecchia data, non posso negare l’evidenza di una squadra quand’è in difficolta e non riesce ad esprimere quel gioco che sa fare, come ha mostrato più volte, sebbene a sprazzi. L’Inter si ama in maniera incondizionata questo è certo, ma è anche vero che se le cose non vanno in campo nella maniera che merita questa squadra per la qualità che ha, bisogna avere il coraggio di affermarlo senza avere il timore di dire castronerie, tanto è dinanzi agli occhi di tutti quello che accade sul rettangolo verde. Il realismo deve essere parte integrante di un tifoso, che deve essere innanzitutto anche uno sportivo. Ora dobbiamo tenere i piedi ben saldi in terra, giocando come sappiamo, prendendo spunto da quello che siamo stati capaci di fare in campo, specialmente nel secondo tempo di oggi all’Olimpico, dobbiamo crederci!  ..Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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L’esame fallito!


Scritto Da il 6/Gen/2021

L’esame fallito!

Come ci accade spesso, quando s’avvicina una gara vista come l’esame di maturità, per una squadra che vuol mettere pressione a chi si trova davanti, ecco che miseramente viene toppato. Sugli scudi il portiere doriano capace di aver fatto vedere dei numeri importanti e secondo me uno dei pochi se non proprio l’unico a guadagnarsi i tre punti che fanno rifiatare i liguri. I nerazzurri invece? Tanti, troppi errori d’impostazione per un gioco la cui manovra appare ancora molto farraginosa. Certo analizzando la gara nel suo insieme i nerazzurri hanno avuto tantissime occasioni per fare goal, ma come ci accade in questa stagione raccogliamo davvero poco rispetto a quello che viene prodotto in campo. Però poi noi ci concentriamo con azioni di gioco sempre uguali e prevedibili, mai nessuno che prende l’iniziativa di fare altro, gli stessi passaggi sulle fasce, difficilmente si osa il tiro da fuori area e mai come nella partita odierna, avrebbe potuto sortire con un po’ di fortuna, migliore sorte, visto il campo pesante. La partita di Marassi ha vissuto di momenti davvero incredibili, dalle molteplici conclusioni in cui Audero ha fatto dei veri e propri miracoli sportivi, alla nostra testardaggine di giocare sempre facendo densità in area rendendo facile il compito della retroguardia Doriana, e poi la chicca: il marchiano errore del calcio di rigore. A proposito del calcio di rigore sbagliato, io ho una mia teoria. Un calciatore che nella gara precedente ha realizzato quasi quattro reti, avendo il piede caldo come si dice in gergo, deve prendersi il pallone senza alcuna discussione e concentrarsi nel battere il rigore al meglio. Invece si è lasciato battere il tiro libero ad un giocatore, Sanchez per carità onesta la sua partita odierna, ma fermo da un po’, con pochi minuti nelle gambe dopo l’infortunio, visto che il cileno avrebbe dovuto e potuto fare molto meglio. Per quello che mi riguarda un calcio di rigore sbagliato è dovuto solo per l’errore del calciatore, certo il portiere è lì per parare ma indirizzando bene il pallone non ha scampo. E ora? Nulla, bisogna fare tesoro di questa gara balorda dove anche il pari ci stava stretto, figuriamoci la sconfitta, fa strano pensando alla mole di gioco prodotta e le occasioni avute, ma come si dice in questi casi chi vince ha ragione e negli annali va annotato solo il risultato e non le altre statistiche. Un appello al nostro mister, mi raccomando faccia giocare con più frequenza Sensi, abbiamo bisogna della sua materia grigia per velocizzare il nostro gioco che a volte risulta davvero stantio, e faccia fare tantissimo lavoro agli esterni esercitandoli a piazzare in area dei cross degni di questo nome, è vero Perisic? Oggi non era necessario giocare con la difesa a tre, bastava lasciare i due centrali e posizionare due esterni di ruolo, anche perché la Samp non aveva punte di ruolo, quindi si poteva tranquillamente optare con questa eventualità. Però con il se e il ma non si va da nessuna parte, bisogna fare di necessità virtù e leccarci le ferite e pensare al prossimo impegno. Quella che si appresta sarà una settimana davvero impegnativa: domenica all’Olimpico contro la Roma, mercoledì prossimo l’impegno secco di coppa Italia contro la Fiorentina, quindi dopo qualche giorno il big match contro l’undici torinese, per quello che da più parti è definito il derby d’Italia. Solo dopo questo trittico tireremo le somme e sapremo di che pasta siamo fatti, perché sbagliare una gara può starci ma ricadere negli stessi errori è deleterio per le nostre ambizioni. … Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 

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