La sagra degli……orrori!
In una domenica d’inizio ottobre, con una temperatura giusta per una scampagnata sui colli capitolini, si consuma sul colle Monte Mario, quella che è stata definita la sagra degli orrori! Forse a chi non interessava, o per lo meno chi non era tifoso di nessuna delle squadre che si opponevano sul rettangolo verde, poteva sembrare una partita gradevole, quella dell’Olimpico di Roma, tant’è che non pareva vero poter assistere a una gara con continui e repentini capovolgimenti di fronte. Di occasioni da rete che capitavano a grappoli, ma il vero intenditore di calcio, io non mi reputo tale ma uno che di calcio un pochino se ne intende, non poteva certo essere contento per via delle difese davvero ballerine, che si affrontavano. Dalla cintola in su il potenziale era davvero di primissima qualità, ma in difesa: assolutamente no! Pronto via e dopo soli cinque minuti la squadra giallorossa era già in vantaggio, e l’Inter per i primi venti minuti non pervenuta, succube di un avversario che sulle ali dell’entusiasmo agiva di contropiede a meraviglia. Come il solito, i ragazzi ci mettono un po’ a carburare, ma quando iniziano a giocare creano eccome, in una folata offensiva in maniera imprevedibile Banega (forse il migliore in assoluto) scocca un tiro bellissimo dal limite che tramortisce un palo incolpevole. Tante altre occasioni si sono susseguite da ambo le parti, ma la cosa che mi preme rilevare che in questo modo non si può e non si deve giocare. Mi chiedo ma quanti altri schiaffi devono prendere prima di essere coerenti? Perché in una gara abbiamo la concentrazione assoluta, mentre in tante altre le menti dei nostri ragazzi vagano nell’aire più svagato dell’incomprensione? Mi rendo conto che è difficile essere razionali quando si perde una gara come questa, in considerazione che con un po’ più di testa si poteva portare a casa un risultato positivo. Dov’è finita la difesa impenetrabile d’inizio della stagione scorsa, che ha dato al popolo nerazzurro un alfiere centrale tale Murillo, che ha avuto estimatori da più parti. In compagnia di un brasiliano che con le sue apparizioni in terra meneghina ha conquistato la fascia della nazionale carioca, come mai di questi due baluardi si è persa la consistenza e con loro quella della difesa nerazzurra? Tutto appare avvolto da un velo d’incertezza che sovrasta notevolmente la convinzione di voler e poter far bene. Certo che se Sparta piange non è che Atene può ridere di gusto. Non mi piace guardare in casa altrui, ma mi ha fatto specie ascoltare l’intervista di Spalletti, che lodato dai giornalisti Rai ha esplicitamente dichiarato che loro hanno usato uno schema a loro più congeniale e cioè tutti raccolti e ripartenze in contropiede. Ora mi chiedo, ma se quello schema l’avesse fatto l’Inter? Chissà che titoloni sui giornali, con un marchio di vergogna, per aver spolverato il solito catenaccio all’italiana. Invece c’è toccato celebrare, per mezzo di queste televisioni meretrici e dedite al più forte, un non gioco o per lo meno un gioco che noi abbiamo agevolato in tutti e per tutto anche per colpa di attori che non calcavano il terreno di gioco da un po’ di tempo. Secondo me, solo su calcio piazzato potevamo subire una tale ingiustizia, agevolata dalla dea bendata che premia chi si merita la sua attenzione! Ora per fortuna c’è la sosta per le nazionali, al rientro troveremo un Cagliari carico per i risultati ottenuti sin qui, noi da parte nostra speriamo di ricaricare ben bene le pile e riproporre quel gioco che sin qui non è dispiaciuto, anzi!…. Amala!
Antonio Dibenedetto