…Ansia da prestazione!
L’emozione non ha mai fine specie quando gioca l’Inter, ma quando Icardi si è trovato in procinto di appoggiare in rete quella bellissima palla lavorata molto bene da Perisic e deviata dal portiere gigliato proprio sui suoi piedi, penso che sia stata ipoteticamente ed emotivamente spinta da ogni persona che vuol bene alle sorti nerazzurre. Credo che in quel frangente molti tifosi, come d’altronde il sottoscritto, abbiano tirato un gran sospiro di sollievo, per un risultato che poteva essere messo seriamente in discussione. Correrò il rischio di ripetermi, ma è inconcepibile che questa squadra quando è in vantaggio inizi ad avere paura di essere rimontata, giocando peraltro un primo tempo davvero bello e devastante per gli avversari, con delle trame e azioni spumeggianti condite da reti e occasioni in serie. Mentre nella ripresa, la nota dolente, ecco che subentra la paura di sbagliare, le certezze si sfaldano come neve al sole e i ragazzi giocano come se avessero una sorta di freno a mano inserito! Quella perpetrata questa sera non è stata una novità, era già successo giovedì in Israele contro un modesto manipolo di dilettanti l’essere rimontati e superati per una cervellotica paura di vincere, cosa che non dovrebbe accadere a una grande squadra, o a chi presume di esserlo. Forse stavolta abbiamo rischiato di fare peggio, nel senso che segnare tre belle reti e farsi rimontare quasi del tutto sarebbe stato davvero deleterio per una stabilità psicologica di chi tiene alle sorti di questa squadra. Allo stato attuale ci rimane solo da compiere l’ultimo atto di un’Europa League, solo per le statistiche legate a un’eliminazione impensabile nel giorno dei sorteggi e per la nostra fame di Europa, ma che in fine ci ha portato ben pochi sorrisi e regalato tantissimo fiele. Abbiamo il dovere di dedicarci al campionato, cercando di scalare una classifica che è sempre più irta e piena d’insidie e ostacoli. In questi ultimi giorni l’autostima non è ai massimi livelli e ci sta anche che in decisivi momenti della gara la squadra possa avere dei contraccolpi, ma la cosa primaria per uscirne è quella di ricompattarsi e avere la consapevolezza di poter fare del male all’avversario di turno in qualsiasi momento, giocando da squadra e dedicando tantissimo tempo al lavoro, medicina essenziale in questi momenti. Pioli ha dimostrato che è in grado di tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi giocatori, deve cercare, però, di far dosare al meglio le energie e di conseguenza quella lucidità giusta per rendere concreta ogni azione di gioco, anziché correre come forsennati solo per un periodo della gara, anche perché è inopinabile considerare di avere la possibilità di mantenere certi ritmi per tutta la gara, ma con raziocinio bisogna dosare le proprie energie. Sicuramente questo è un lavoro da mental coach, credo che i ragazzi ne avrebbero estremamente bisogno, ma è altresì vero che solo la coesione e l’amalgama del gruppo porta a risultati che si vedranno con il tempo, noi aspettiamo fiduciosi quello che sarà il giorno risolutivo per far vedere a tutti che siamo tornati, noi (tifosi) ci siamo sempre stati e ora tocca a voi …Amala!
Antonio Dibenedetto