Sprazzi… d’Inter!
Una vittoria, quella ottenuta contro un bel Genoa, che ci consegna tre punti davvero d’oro, per la nostra non bellissima classifica. Purtroppo io sono sempre stato realista, non è nella mia indole entusiasmarmi per delle vittorie come queste, il mio senso di sportività mi porta a dichiarare che, godiamoci si questa vittoria, ma da salvare ieri sera c’è solo il risultato, null’altro poiché le trame imbastite in campo, di certo non ci ha visto eccellere in un bel gioco spumeggiante. In questi casi si dice che valgono solo i tre punti, il bel gioco cade in secondo piano, ma agli occhi degli amanti di questi colori non è proprio così. Noi vogliamo che la nostra squadra sia cinica, ma allo stesso tempo debba essere coerente della propria forza, avendo nel DNA quel credo tattico che deve essere superiore a tutti e a tutto, annichilendo l’avversario con un gioco teso a trame belle agli occhi e al cuore. Sarò pure un passionale questo sì, ma guardare una gara dove vedi la tua squadra, messa alle corde, non è bellissimo anzi, non si possono guardare svarioni difensivi come quelli di ieri sera, e se non siamo andati sotto il punteggio, il demerito è solo ed esclusivo dei giocatori liguri e del nostro portiere che ha annullato ogni loro tentativo di segnare. La cosa che poi dispiace maggiormente è che in alcuni tratti si è vista la vera Inter capace di giocare a calcio, di condurre il filo del gioco sovrastando l’avversario, allora la domanda è quella solita perché dobbiamo ridurci a soffrire quando sappiamo fare il nostro dovere? Perché celiamo la nostra capacità dietro un inspiegabile calo di lucidità e paura? Non è facile essere razionali quando si guarda una partita della nostra beneamata, si eccede spesso nell’esaltazione per una giocata bellissima alla frustrazione per un errore madornale che è commesso per superficialità e mancanza di concentrazione. E’ vero che gli attori in campo non sono degli automi, giustissimo, come tutti gli esseri umani sono capaci di errori, ma mi chiedo il perché devono sempre e comunque essere i nostri alla mercé di tali incongruenze? Il calcio è sempre stato uno sport fantastico che però deve sottostare a regole ben precise, chi fa goal e non ne subisce vince. Giustissimo, ma è anche vero che non sempre vince la squadra che merita di più, è il caso della gara di ieri sera, io non ho gli occhi come si dice in gergo, foderati di prosciutto, mi rendo conto che non siamo bellissimi da vedere e tutta questa situazione è figlia di tanti errori che sono stati fatti, sia societari sia di valutazione nell’acquisto di giocatori davvero sopravvalutati, ma non porre rimedio nel breve vuol dire che è una condizione deleteria per il futuro. Non mi stancherò mai di dire che ci vuole programmazione sia nelle vicende societarie sia in quelle tecniche e di spogliatoio, bisogna portare avanti un progetto che debba essere vincente negli anni. Questo può avvenire quando il passato è stato glorioso, il presente deve essere costruito in virtù di quello che è stato fatto, per avere la possibilità di un futuro molto più roseo di quanto si possa credere. Non ha senso arrabattarsi per raggiungere delle mete, che poi svaniscono nel modo con cui sono arrivate, senza avere il gusto fi viverle in pieno. Nel presente ci vuole realismo, non basta buttare fumo negli occhi dei tifosi con l’acquisto clamoroso, noi chiediamo solo coerenza e voglia di combattere in campo, noi non lesineremo mai l’amore e la passione verso i nostri beniamini che in campo giocano come se tutte le gare fossero delle finali, che sudano e si aiutano come una squadra e se poi i risultati non arrivano, perlomeno si è lottato sino in fondo, senza mollare mai! Solo in questo modo il nostro apporto sarà incondizionato, ci saranno gare che nelle quali, non sempre questo si potrà verificare, siamo consapevoli di questo, ma avremo comunque una squadra che ci darà sempre e comunque delle soddisfazioni e della quale essere orgogliosi. Ripartiamo tutti insieme e azzeriamo ogni tipo di emozione sia negativa sia positiva, crediamoci sperando che almeno questa volta sia quella buona e definitiva! …Amala!
Antonio Dibenedetto