Che spettacolo e….io c’ero!!!
Credere di vivere una giornata così, francamente nessuno ci avrebbe scommesso un solo cent, ma io dico che per fortuna è stata vissuta, in maniera così intensa da serbare un ricordo indelebile e non solo per la memorabile vittoria, ma per tutto quello che è stato il corollario. Pronti al via si parte da Fano, di buon’ora, con una sola sosta in autostrada, atta a consumare la colazione offerta dall’Interclub G. Facchetti a tutti i soci partecipanti, quindi si riparte alla volta di San Siro. Giunti sul posto e parcheggiato l’autobus, abbiamo consumato il pranzo a sacco con foto di rito dinanzi alla maestosità dello stadio Meazza. L’ora si avvicinava forse era il caso di avviarsi verso il cancello adibito all’ingresso del settore per raggiungere i nostri posti, ma prima toccava espletare ancora una formalità. Il nostro socio Saurone ha trascinato, con la sua simpatia, uno sparuto gruppo di soci verso la consumazione del consueto rito propiziatorio, la bevuta della birra ante gara, che si è rilevata davvero azzeccata, visto l’andamento della gara e il risultato finale. Ma le emozioni erano ancora agli albori, man mano che si salivano gli scalini che ci conducevano al nostro settore, secondo anello arancio, l’adrenalina iniziava a essere sempre più presente. Il clou si è raggiunto al momento dell’ingresso dei giocatori sul terreno di gioco, l’entusiasmo era a mille e la convinzione del risultato positivo si respirava a pieni polmoni, tant’è che i cori d’incitamento che si levavano dagli spalti, erano sempre più forti e continui. In cuor mio speravo in un gara maiuscola, da parte dei ragazzi, ma non osavo immaginare di dover assistere a uno spettacolo del genere. Tutto è stato un susseguirsi di emozioni tant’è che già dai primi minuti si è vista un’Inter determinata capace di giocare davvero bene, al cospetto di una squadra bergamasca che era stata sinora lo spauracchio di tante altre formazioni. Ma contro l’Inter odierna ha saputo e potuto fare ben poco. Dallo stadio, e nello specifico dalla nostra posizione, abbiamo potuto ammirare le trame di gioco perfette, in modo lineare, con i conseguenti spostamenti e quei raddoppi che hanno consentito la finalizzazione delle reti costruite con ostinazione e con trame davvero fantastiche. Abbiamo potuto godere di ben cinque reti fantastiche realizzate sotto i nostri occhi, meglio di così cosa chiedere di più? E anche quando si è subita una rete che ha sancito la fine del primo tempo, non si è mai avuta la sensazione che l’Atalanta potesse impensierirci ulteriormente. Anzi i ragazzi all’ingresso in campo avevano ancora tanta rabbia in corpo e voglia di segnare ancora, che hanno giocato ancora con più veemenza realizzando altre due reti belle per la dinamica e la fattura, una rasoiata quella dell’ex Gagliardini e quella della tripletta di Banega, su punizione. Ma che dire del nostro capitano? Eccezionale un’Icardi così in area di rigore è davvero letale per chiunque! Sarebbe facile parlare a posteriori di come hanno giocato tutti i ragazzi, e con altrettanta facilità posso dire che tutti sono stati semplicemente perfetti, ben oltre “l’ottimo” la loro valutazione. Scusatemi se non mi dilungo nella disamina della gara, ma la priorità è tutta nelle sensazioni che abbiamo vissuto e provato in questa giornata fantastica. Al fischio finale eravamo contenti di aver vissuto momenti irripetibili, esultando per ben sette volte nel computo generale, ma in noi si è generata una forte consapevolezza di aver ritrovato una grande Inter e questo ci da forte speranze per il futuro. Il diario di questa giornata si conclude con il viaggio di rientro, nell’autobus c’erano poche chiacchiere, la spossatezza dei più giovani ha prestato il fianco a un Morfeo che li ha accolti tra le sue braccia, mentre gli altri c’è chi si assopiva e chi confabulava con il vicino a bassa voce, ma tutti eravamo stanchi e felici per tutto quello che è stato vissuto in una giornata davvero fantastica e di aver assistito a uno spettacolo unico e irripetibile e con l’orgoglio di poter dire a chiunque: io c’ero! …. Amala!
Antonio Dibenedetto