Al giro di boa!!!

Scritto Da il 8/Gen/2018 - Stagione 2017/2018 |


Icardi saluto

Al giro di boa!!!

Assorbito l’ennesimo deludente spettacolo offerto dai ragazzi, ho decido di riflettere qualche giorno prima di scrivere le mie consuete impressioni post gara, quindi ecco le riflessioni di una prima parte di campionato che ci ha visto, nonostante tutto, protagonisti!  Archiviato il girone d’andata ecco che si riparte, prima della sosta, con una gara alquanto impegnativa in quel di Firenze, contro una squadra, quella viola, che ben si comporta specie in casa trascinata da un pubblico che sa, essere davvero il dodicesimo uomo in campo. Sul terreno verde lo spettacolo agognato da noi tifosi, non si è visto neanche questa volta. In campo siamo stati a volte succubi di una squadra quella viola che ha macinato e creato molteplici occasioni, mentre noi abbiamo percorso chilometri inutili, nel senso che il solito ti-ti-ta-ca non porta a nulla di concreto. Nel computo della gara abbiamo creato le nostre buone azioni, ma la fortuna e la precisione che hanno contraddistinto la nostra prima parte del torneo, al momento ci hanno del tutto abbandonati. Forse gare come queste le avremmo pure vinto, tant’è che la Fiorentina ha pareggiato meritatamente solamente al novantunesimo, ma forse stavamo meritando più del dovuto, non legittimando con il gioco in campo un vantaggio che forse non era del tutto giusto. Analizzando la gara forse se le occasioni di Boja Valero e Candreva fossero state gestite meglio chissà, ma con i se e i ma non si va da nessuna parte, bisogna dare merito alla Fiorentina di essere stata tenace oltre modo e ha sempre creduto nei propri mezzi creando azioni su azioni in tutto l’arco della gara.  La cosa che è parsa palese è stata la difficoltà di corsa e fluidità di un gioco che è stato davvero approssimativo, con taluni giocatori che in campo erano spesso risucchiati in una mediocrità esistenziale propria di chi non sa cosa fare con il pallone tra i piedi. Mi dispiace rimarcare sempre l’inconsistenza di un giocatore, pagato a peso d’oro da persone che ora sono passate dall’altra parte di Milano, e che non ha dato nulla di quanto, gli era stato richiesto. Si è capito, mi riferisco a Joao Mario arrivato a Milano con il pedigree del fuoriclasse ma che sinora non ha mostrato granché, appare sempre statico in campo lento oltre misura con la velocità d’azione simile a un bradipo, analogamente uguale a un altro giocatore che pensate un po’, sta facendo faville in Spagna, ma che in Italia non ne sentiamo davvero la mancanza. Anche quest’ultimo acquistato dalla coppia sibillina passata al nemico, e dipinto come il nuovo Pogba ma che del francese non aveva proprio nulla. Giusto per sottolineare l’esborso societario che è consistito per i due in una cifra ben oltre agli ottanta milioni di euro. Con questo non voglio addossare colpe a nessuno, non può il singolo fare la differenza, se non si chiama Pelè, Messi o Maradona, purtroppo di questi giocatori in giro ce ne sono ben pochi. Se la squadra gioca male e non gira non può essere solo per colpa di Joao Mario, certo lui ci mette del suo, ma ci sono una serie di fattori e di momenti di appannamento che tutti possono attraversare durante una stagione, ma credere che giocatori del calibro di Candreva, Perisic o Boja Valero tanto per citarne qualcuno possano aver dimenticato di come si gioca a pallone, questo no. Se non girano i cardini di questa squadra, tutto è più difficile e come una macchina che se i propri meccanismi s’inceppano, si ferma inesorabilmente. Tutto deve essere riconsiderato e vanno prese le giuste contro misure, chi ha deciso di puntare su questi giocatori credo abbia tenuto in considerazione che ci sarebbero stati momenti grigi, ma non ha trovato valide alternative da mettere in campo al momento giusto. Tutti gli addetti ai lavori hanno sempre considerato la nostra rosa larga sotto certi aspetti, ma io dico che in pratica e davvero risicata e si è visto nell’infortunio di Joao Miranda, non abbiamo un centrale idoneo per sostituirlo. Certo Ranocchia è il sostituto naturale ma non ha più un minutaggio idoneo nelle gambe e non può più reggere il peso della difesa su di se, in condizioni normali ora poi che è pure acciaccato, meglio non parlarne. Se il campionato terminasse ora, saremmo in champions, ma sarà dura di qui sino alla fine avere la certezza che le cose restino immutate, bisogna lottare ma al momento non sappiamo più farlo. Sembriamo demotivati, dov’è finita quella squadra ammirata non più tardi di qualche settimana fa, in quella gara sfortunata contro l’Udinese specie nel primo tempo? Una macumba, una jattura sembra essersi impossessata dell’undici nerazzurro, è subentrata la paura di perdere che frena il gioco di squadra, ma con queste sensazioni non si va da nessuna parte, bisogna reagire e farlo con veemenza e carattere in principio lavorando in allenamento con costanza, cosa che ha detta del capitano Icardi, in un suo sfogo sui social, non viene più fatto. Questo alla lunga è un macigno che preclude e pregiudica moltissimo del prossimo futuro. Ora c’è la sosta idonea a ricaricare le batterie che sono ben oltre la riserva, chi può si è concesso una breve vacanza giusto per ripartire alla ripresa degli allenamenti con più grinta, chi invece deve recuperare è rimasto alla Pinetina a svolgere lavoro differenziato cercando di recuperare quanto prima dall’infortunio subito, è il caso di D’Ambrosio e Joao Miranda. Si riprende il giorno ventuno e avremo una bella gatta da pelare a San Siro, quella Roma che è stata bistrattata in casa da una bella Atalanta, ma tutto è relativo, il calcio non è una scienza esatta, non sempre vince chi merita e la fortuna è spesso parte integrante di questo sport, ma come ho sempre detto, bisogna meritarsela. Sperando che questa sosta abbia effetti benevoli sulla testa e nel cuore dei nostri ragazzi e si ritorni a essere quella squadra che abbiamo ammirato e che vogliamo insistentemente torni a essere la nostra cara e vecchia Inter!   …..Amala

                                                                                                                                               Antonio Dibenedetto