Fermi al…. palo!!!
Siamo alle solite, come dicevano le persone anziane di un tempo, a questa squadra manca sempre un centesimo per fare una lira. Quando sembrava che tutto avrebbe potuto girare nel verso giusto, ecco che alcune scelte davvero sbagliate, per usare un termine gentile, hanno fatto la differenza. In un venerdì atipico si è vissuta una sana sensazione di aver messo il bavaglio ai campioni d’Italia, ed è subentrata la coerenza che ci sarebbe stata la possibilità di portare a casa un risultato positivo, invece… va bene partiamo dall’inizio. La vigilia era stata vissuta con la sensazione che il derby, come dai più definito, d’Italia, potesse essere la madre di tutte le gare di campionato, e secondo me in molti hanno creduto che ci sarebbe stata anche la possibilità di un’apertura del campionato dando una vana speranza a chi segue. Come però accade in questi casi ci sono sempre dei fattori determinanti, e ogni gara ha sempre la sua storia diversa in ogni circostanza. Come spesso ci accade in questa stagione a un tempo giocato in modo degno, si contrappone un altro farcito di tantissimi errori di valutazione, di palleggio, di concentrazione e se vogliamo dirla tutta anche di cervellotiche disposizioni dalla panchina. Lo squadrone torinese nella prima frazione di gioco è stato ben contenuto, e se le occasioni migliori per passare in vantaggio sono state di marca nerazzurra, questo vuol solo significare che per gran parte della gara siamo stati sul pezzo. Il primo tempo è terminato con il classico risultato a occhiali solo per una mera questione di centimetri, vero Gagliardini? Che errore aver sprecato quella ghiotta occasione da rete. Anche la ripresa aveva lo stesso tema, tant’è la prima occasione migliore era capitata sui piedi di un ottimo Politano, ma ecco la cervellotica scelta del nostro tecnico, cosa fa? Toglie dal campo l’unico giocatore che era capace di saltare l’uomo per far entrare un B. Valero che certo al pallone da del tu, ma credo che abbia avuto più senso togliere J. Mario inutile la sua gara sia sulla fascia sia a centrocampo. Certo la Juve non è stata a guardare, ha macinato gioco sulle fasce, spingendo con il rimpianto Cancelo autore di una bella gara. Man mano che il tempo trascorreva l’Inter perdeva le sue certezze mentre la Juve ha sempre creduto in una vittoria che era alla sua portata, ed ecco una discesa sulla sinistra con un bellissimo cross al centro ha trovato la più classica dell’incornata dell’ariete Mandzukic, certo tutti aspettavano Ronaldo invece il risolutore è stato proprio il croato. Comunque chi può vantare tante pregiate frecce nella propria faretra, può stare sicuramente tranquillo, tanto alla fine qualcosa accade con quei ragazzotti davanti. Invece Spalletti ha perso l’ennesima occasione per far vedere a tutto il mondo pallonaro, di che pasta è fatto. Tutti hanno potuto costatare che è una persona senza attributi, capace di mettere in campo una squadra sempre allo stesso modo, non riesce a trovare la così detta quadratura del cerchio, specie nelle gare che contato il doppio! Non si possono mettere in campo giocatori che sembrano demotivati, che appaiono di sotto il loro standard di gioco, sembrano essere la falsa copia di quei calciatori che sono stati decisivi nel passato, e non parlo di tantissimo tempo fa, mi riferisco allo scorso campionato, nella fattispecie uno spento Perisic che non riesce più a trovare il bandolo della matassa rimanendo quasi ai margini del gioco d’insieme, avulso da tutto e quasi un corpo estraneo. Mi chiedo, ma non è che riproponendolo in continuazione, e in questo modo, non si finisce per perderlo nella maniera definitiva? Forse per le sue dichiarazioni di voler cambiare aria, attratto dalle sirene inglesi, non fa altro che risparmiarsi, mentre in nazionale appare più motivato e francamente è tutt’altra cosa. Non tutto è compromesso, abbiamo dimostrato di esserci in campo, non siamo andati a Torino per fare una gita oppure la vittima sacrificale sull’ara della rassegnazione! Spalletti deve avere il coraggio delle proprie azioni senza dichiarare a quattro venti cose insulse, tutti hanno visto che è stato lui in primis a errare e tutto è girato intorno e a causa dei suoi errori, ci vuole più coraggio, non bisogna scendere in campo con la paura di osare! Archiviato il campionato per ora, dobbiamo avere la massima concentrazione nel prossimo martedì, ultimo appello di una Champions che spero non ci sfuggi all’ultimo istante, bisogna prima di tutto battere gli olandesi sperando che ciò non risulti vano e tenendo ben teso l’orecchio verso il Camp Nou, in attesa che giungano buone notizie da Messi e compagni, è ora di stringersi tutti insieme nella consapevolezza che questa volta non dipenda solo da noi! ….Amala!!!
Antonio Dibenedetto