Paura di… vincere!!!
Bella prova senza dubbio, anzi direi parzialmente di carattere, dei ragazzi nell’anticipo di un sabato che poteva sancire e di conseguenza consolidare un piazzamento Champions pienamente alla nostra portata. Come spesso accade, quest’anno forse più dei precedenti, a un tempo giocato direi, senza l’ombra di essere smentito, magnificamente (questa volta il primo) si è contrapposto un altro (la ripresa) disputato in maniera nettamente differente. Nessuno poteva immaginare che in un primo tempo davvero bugiardo, se non altro per quello che concerne il risultato, certo eravamo in vantaggio per una rete a zero giocando davvero molto bene, inspiegabilmente la ripresa è iniziata con un inspiegabile paura di vincere. Mi piace però rilevare come si è lottato per buona parte della gara e come si è annichilita una squadra, quella torinese, già campione d’Italia da diversi giorni e con ben cinque giornate d’anticipo, che era arrivata a Milano con la certezza di non fare sconti, proponendo la migliore formazione possibile, cosa che credo non faccia più nelle giornate successive sino alla fine del campionato. Per tantissimi minuti i nerazzurri hanno tenuto il pallino del gioco, fornendo anche delle piacevoli trame offensive creando anche diverse azioni da rete, lasciando alla formazione bianconera solo poche briciole di gioco e non tanto pericolose anche perché il nostro Samir è stato spettatore non pagante, al contrario del suo dirimpettaio che si è dovuto impegnare tantissimo. Certo che la palla è rotonda, come si è sempre detto in talune circostanze, nel senso che se non riesci a capitalizzare quello che si crea e non si approfitta del disagio che ha l’avversario, alla lunga la paghi. Non siamo stati cinici nel far male quando abbiamo avuto la possibilità di farlo, anche perché di fronte non aveva il Pizzighettone, con tutto il rispetto per la squadra lombarda, ma un undici tra le cui file ha fior di campioni che quando decidono di spingere sull’acceleratore della manovra lo fanno in maniera decisa e sostanziale con numeri di alta scuola calcistica, come ad esempio in occasione della rete del pareggio. Uno scambio bellissimo nello stretto, con tiro di prima che ha sorpreso un indeciso Handanovic, ma la bellezza di quella rete è da attribuirsi a un tocco che possiede solo un campione assoluto qual è Ronaldo, bruciando ogni minimo motivo di reazione del portiere. Ecco che nel secondo tempo anche grazie alla rete del pareggio, i torinesi hanno iniziato a giocare bene e con più insistenza, purtroppo però siamo ancora una volta a recitare il mea-culpa solo perché il nostro tecnico è incapace di leggere al meglio l’andamento di una gara, che ripeto nel primo tempo è stata ben giocata, ma ci si aspettava la giusta mossa di fare, magari nella ripresa, di quelle sostituzioni mirate alleggerendo una manovra che stava diventando più macchinosa. Ai più è sembrato che Vecino stesse soffrendo a centrocampo, non pareva il solito giocatore, quindi il nostro genio cosa fa? Cambia Nainggolan autore sino a quel momento di una pregevole partita. Io non mi sto inventando nulla, Spalletti stesso ha ammesso l’errore che ha fatto, ma io aggiungo che le sostituzioni è giusto che siano state fatte, ma con raziocinio, cambiando giocatori non all’altezza. Ne vogliamo parlare poi dello scarso impiego di un giocatore come Lautaro che nei pochi minuti avuti a disposizione per poco non metteva il sigillo sulla gara, al contrario del suo connazionale che appare sempre più lontano dall’Icardi che siamo stati abituati a vedere in altre circostanze. Appare si porti dietro un fardello davvero imponente, anche se il pubblico, per il bene della squadra, cerca di sostenerlo con il calore che sembra quasi come quel “volemose bene” che è solo una facciata, oramai il rapporto non sempre idilliaco, ora s’è del tutto deteriorato, al contrario di quello che sostiene la sua moglie-manager Wanda Nara che lancia, nelle trasmissione televisive addette, di continuo dei segnali d’amore verso società e squadra. Credo che quel rapporto sia destinato a interrompersi, a giugno le strade si divideranno inesorabilmente e con lui anche tanti altri seguiranno la stessa sorte. Sabato sera si poteva dare una svolta al nostro campionato, perché battendo i campioni d’Italia, si poteva cementare sempre più la nostra posizione in classifica in chiave Champions, unico obiettivo stagionale purtroppo. Col senno di poi possiamo solo leccarci le ferite per ciò che non è avvenuto, tutto è dipeso da noi, abbiamo l’unica colpa di non aver saputo approfittare dell’inusuale fragilità iniziale della squadra torinese. Mi auguro che la paura di vincere possa svanire al più presto e non rientrare mai più nella testa dei giocatori e del tecnico, ci sono ancora quattro gare da onorare al meglio per riuscire a centrare il nostro obiettivo. Questa sera abbiamo dimostrato che quando vogliano giocare al calcio, al meglio delle nostre possibilità, riusciamo a farlo con la consapevolezza di essere un’ottima squadra, ma bisogna però farlo con una certa e duratura continuità! ….Amala!!!!
Antonio Dibenedetto