Una rimonta di… rigore!!!
Gli occhi del mondo pallonaro erano rivolti all’evento del posticipo serale, in quella Roma che ci evoca in ogni occasione, graditi e nefasti ricordi. I più intelligenti, “capiscioni” e saccenti esperti del mondo calcistico reputavano la gara dell’olimpico, come la Death line, la gara da non sbagliare e per la quale, secondo loro, tutto si metteva in gioco in una sera, io francamente non credo che al momento i giochi siano stati fatti. Anche in considerazione della gara serale, ritroviamo una Lazio caricata a mille, specie dopo la vittoria di ieri, senza alcun impegno settimanale e con lo sguardo tutto rivolto in maniera esclusiva al campionato, la pone su di una corsia preferenziale per il titolo finale, ma mancano ancora tante gare sino alla fine, maggio è ancora lontano. La gara di ieri sera ha però evidenziato come l’Inter sia ancora un’incompiuta, non è matura per competere e assurgere al compito di grande squadra, ci vuole del tempo questo è vero, com’è vero che non si chiedeva subito il titolo, ma gli onerosi investimenti facevano presagire il contrario. Per costruire una squadra vincente ci vuole del tempo, ci vogliono giocatori che abbiano compreso alla perfezione gli schemi da adottare in campo, ci vuole del tempo perché tutto funzioni alla perfezione, questo tempo per chi si chiama Inter purtroppo non c’è! Bisogna creare un gruppo che giochi con voglia insieme da diversi anni e questo l’ha creato la società Lazio, che negli ultimi quattro anni non ha ceduto alle lusinghe di società prestigiose per l’acquisto dei suoi giocatori e pian piano ne ha inseriti altri. Poi c’è la ciliegina sulla torta che, specie quest’anno, sta avendo una sorta d’immunità arbitrale senza limiti, bravi a creare situazioni particolari ma molto bravi a sfruttarle. In particolare mi soffermerei sui tiri dal dischetto ben 14 a favore mentre quelli contro solo 2. C’è qualcosa che stona, oppure loro sono bravissimi a fare cadere nella tentazione del fallo decisivo i difensori avversari, oppure l’aiutino è dietro l’angolo. Con questo non voglio dire che ieri la vittoria non è stata meritata, anzi, secondo me, per come l’ho vista in altre circostanze, ieri sera non è stata trascendentale come il solito, ma è stata brava a sfruttare le occasioni avute, diciamo che è stata avviata una rimonta… pilotata! Io non amo giudicare i direttori di gara, ieri però il sig. Rocchi, definito da tutti nell’ambiente calcistico come la punta di diamante del panorama arbitrale italiano, purtroppo non è stato in campo così bravo da meritarsi questa definizione. Ci sono stati alcuni episodi che gridano vendetta, con lui ritengo insufficiente anche chi era preposto al Var, non si possono soprassedere su episodi che paiono determinanti. In primis il fallo intenzionale di Milinkovic-Savic su Barella, poi vi è la questione dei rigori, si possono dare oppure no, ma ci vuole unità nelle decisioni, se si concede il rigore per un appoggio di mani di de Vrij sulla schiena di Immobile che aveva maldestramente ciccato la palla, e a causa di quel leggero tocco da tergo, tanto immobile non è parso, caduto in terra colpito da un fulmine. Tenendo un metro di giudizio univoco, il succitato direttore di gara, avrebbe dovuto come minimo, nell’azione incriminata, recarsi nell’apposita zona e rivedere l’intervento su Young in area, almeno per non dare adito a discussioni inutili, fugando in questo modo ogni eventuale polemica, invece sicuro della sua indiscutibile professionalità non l’ha fatto, alimentando com’è notoria nel nostro paese ogni minima presunzione inneschi una reazione da cui subentra la malafede! Volevo solo ricordare che l’Ajax ha richiesto un rimborso milionario, al sig. Rocchi, per l’uscita dalla Champions per un suo errore grossolano, quindi di cosa vogliamo parlare? I direttori di gara dovrebbero essere grati all’ausilio tecnologico, è un parafulmini non indifferente per non creare alibi e sospetti, invece imperterriti fanno come meglio credono, alimentando in questo modo sempre più l’ombra del sospetto. Con questo, ripeto, non voglio dire che la vittoria laziale non è stata meritata, anzi, siamo stati noi che l’abbiamo agevolata in tutto e per tutto, regalandole ben due reti con il nostro atteggiamento sicuramente discutibile che è sicuramente cambiato da un tempo all’altro. Non riusciamo a tenere il risultato, se in altre circostanze la nostra rimonta è stata salutare, ieri sera siamo stati ripagati con la stessa moneta, forse con banconote un po’ taroccate, ma per tutti i saccenti della carta stampata e per chi sguazza in queste cose, non fa differenza. La cosa che unisce tutti è sparlare di una squadra quella nerazzurra sempre sulla graticola, che non avendo i favori di chi conta, deve sempre combattere contro tutti e contro tutto, ma per chi ama questi colori e fonte di orgoglio perché se si ama l’Inter quando vince, si deve amare parimenti quando perde, perché questi colori non si discutono, qualunque cosa accada! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto