Un bicchiere mezzo… vuoto!

Scritto Da il 6/Ott/2020 - Stagione 2020/2021 |


Un bicchiere mezzo… vuoto!

Ho atteso di proposito qualche ora in più, prima di cercare di mettere su questo ipotetico foglio di carta, le sensazioni provate di una domenica post prandiale. Ebbene queste ore erano affidate alle risultanze di un anomalo mercato estivo, che non ha prodotto il botto finale. Conte attendeva il centrocampista che da tempo bramava, deve accontentarsi di Vidal e di un Nainggolan rimasto, e dico che tutto ciò non mi dispiace affatto. Forse sarebbe stato opportuno sfoltire la rosa in esubero. I due croati sono rimasti (anche quel danese che lui non vede di buon occhio) di questo pare essere contento il nostro tecnico, non certo i tifosi che hanno visto il loro comportamento cervellotico in campo, svogliati e non certi i giocatori di qualche anno fa. Gli unici che hanno fatto le valigie dalla Pinetina, sembrano essere Joao Mario, in attesa di sbarcare a Lisbona e Asamoah che ha rescisso il contratto, e poi? Nulla o poco più, certo è arrivato Darmian ma quella spinta sostanziale sulla fascia è mancata, vista anche la partenza di Candreva e la mancata riconferma di Moses. Comunque dobbiamo essere fiduciosi per avere una rosa così ampia, con tutti le gare che si giocheranno dalla prossima metà di ottobre, non può che giovarne, sarà tal volta necessario fare il turn-over. Bene espletata la doverosa cronaca relativa alla conclusione del calcio-mercato, veniamo alla gara dell’Olimpico. Questa volta il bicchiere a fine gara è risultato davvero mezzo vuoto, per la possibilità reale di fare bottino pieno a Roma, contro una Lazio alquanto rimaneggiata a cui non siamo stati capaci di dare il colpo di grazia, una volta passati in vantaggio. In sintesi siamo tornati ad essere la stessa squadra dello scorso anno, quando avevamo nel nostro dna l’ansia da prestazione e l’incapacità di chiudere le gare. Certo il primo tempo si è giocato discretamente, con il vantaggio ampiamente meritato; unica sbavatura ad inizio ripresa il regalo concesso in occasione della rete del pareggio laziale, secondo me si poteva e si doveva far meglio. Errore in coabitazione con Perisic e Handanovic, ma c’è stata più di una possibilità per ritornare in vantaggio che non è stata sfruttata bene, come per quel tiro di Lukaku che è uscito di poco al lato e poi lo sfortunato palo di Brozovic. Certo non è stato un tiro diretto in porta del croato, ma una deviazione che con un po’ di fortuna poteva sortire migliore sorte e finire in fondo al sacco. Come le ultime gare di campionato dello scorso anno si è rivisto quel gioco altalenante, a volte irresistibile a volte meno, direi quasi cervellotico nel suo insieme, senza costrutto. La giornata veniva poi completata da un arbitraggio del tutto inadeguato, specie nella parte finale, dove il sig. Guida autore di una direzione senza alcuna sbavatura, per gran parte della gara, forse con qualche peccato veniale che ci può stare per carità, ma che non pregiudicava nulla sino a quel momento e poi: il patatrac! Ritengo, per quel poco di esperienza arbitrale che mi ritrovo nel mio passato di direttore di gara, che quando ci si convince di dover fare opera di compensazione, allora realmente non ci si rende conto che allora si sbaglia il doppio. Nell’espulsione di Immobile, per carità a mio modesto parere giusta, per la reazione, forse ha ritenuto che era esagerata e non gli pareva vero di fare la stessa cosa nei confronti di un Sensi che ha solo cercato di allontanare il difensore della Lazio che lo stava ostacolando per la rimessa in gioco, dal fallo laterale. In questo caso la spinta davvero leggera, ma per come è crollato a terra il laziale pareva colpito da uno strale di una forza innaturale, lì forse sarebbe stato il caso di valutare al meglio l’azione dal Var, che avrebbe di fatti consigliato il sig. Guida di ammonire il difensore per un comportamento palesemente anti-sportivo. Invece niente e iniziamo con le recriminazioni, ma noi dobbiamo essere superiori e farci un grandissimo mea culpa per i due punti lasciati per strada. Nulla è compromesso per carità siamo agli inizi ma come recita quel proverbio: chi ben comincia è a metà dell’opera. Dobbiamo fare tesoro di questi errori per non ripeterli, anche perché dopo le gare delle nazionali, riprenderemo il campionato con la gara madre di tutte le gare, quel derby che può elevarti alla massima potenza a quell’apoteosi dei forti, ma è altresì vero che può farti sprofondare agli inferi degli sbeffeggiamenti cittadini, anche perché solo con la vittoria si potrò continuare a dire, ai quattro venti: Milano siamo noi! … Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.