Un bagliore in fondo al… tunnel!
Nella patriottica Reggio Emilia, genitrice del nostro caro amato tricolore, s’è rivista una squadra che ha provato stoicamente a giocare a calcio, al cospetto di un Sassuolo che non ha potuto far altro che issare bandiera bianca. Ma bisogna rilevare che quella odierna è stata una vittoria che fa vedere un leggerissimo bagliore in fondo a quel tunnel dov’è sprofondata l’allegra armata “Contiana”. Non può questa vittoria cancellare di punto in bianco, tutte quello che è stato scelleratamente commesso in altre gare. In considerazione di quello che si è visto e di come abbiamo giocato in Europa, il rammarico è davvero immane per come abbiamo gettato alle ortiche una qualificazione che si poteva tranquillamente centrare senza alcun patema d’animo, invece è proprio in queste circostanze che affiora l’ego masochista di una squadra che ha come concezione imprescindibile, che se le cose sembrano facile noi cerchiamo di tutto per complicarcele. Mi viene da sorridere quando sento dichiarazioni di alcuni addetti ai lavori con affermano del tipo che basta vincere le prossime due gare del girone per avere il pass per la qualificazione. Tutto falso. Al momento l’unica certezza e che non potrebbero bastare due vittorie, qualora arrivassero, perché sono più che mai convinto, che nell’ultima gara tra Borussia e Real il biscotto è d’uopo. In questi casi bisogna fare ammenda e piegare il capo alle vessazioni di rito, perché l’Italia pallonara, e non solo, saranno pronti a deridere una squadra, un tecnico e una società incapace di essere razionali, lasciando per strada quei risultati che avrebbero fatto accrescere considerazioni nei confronti dei nostri colori e incamerare soldi freschi per le casse societarie, invece ora, come direbbero le persone più titolate: chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Certo tornare alla vittoria è sempre un toccasana per chi come noi siamo emotivamente instabili, ma l’unica strada percorribile e continuare e lottare gara dopo gara, senza lasciare nulla al caso, non c’è più tempo per lagnarsi e leccarsi le ferite che gli avversari hanno prodotto nel nostro animo, ma riflettendo bene non solo gli avversari, ma da autolesionisti noi stessi l’abbiamo fatto a più riprese. Cosa dire della gara odierna? Non molto per la verità, ma c’è stata almeno la voglia di non regalare nulla agli avversari, abbiamo cercato di giocare a calcio sin dal principio e continuando per lunghi tratti della gara, non sempre con buoni risultati, ma quando l’abbiamo fatto con criterio e in velocità è stato a dir poco spettacolare, come in occasione della rete di Gagliardini. Io non sono mai stato un estimatore del nostro tecnico, vuoi per i suoi trascorsi che cozzano con la voglia nerazzurra di emergere, vuoi perché ritengo che una dimensione alla squadra va data ed il primo a dare tale impronta deve essere il tecnico e in quest’anno e mezzo di sua gestione tecnico tattica, di vera Inter c’è né stata davvero poca. Un tecnico che ha nel suo pedigree non solo un lauto stipendio, ma anche la capacità di farlo, almeno da quello che si dice in giro. Oggi mischiando un po’ le carte nello scacchiere verde, diciamo che qualcosa si è vista, ma non possiamo certo dire che ne siamo venuti fuori da quel marasma generato in questo falcidiato mese di novembre, dove sono emerse tante lacune e minato molte certezze. Solo con il lavoro si potrà venirne fuori, ma è anche vero che tutti i giocatori devono sentirsi parte integrante di un progetto, che solo con la chiarezza d’intenti, potrà rivelarsi vincente. In fondo basta che tutti i giocatori e chi fa parte del mondo nerazzurro tenga a cuore questi colori, rendendogli quell’onore di cui è degna: il popolo interista non aspetta altro, noi ritorneremo a tifare per una squadra che si merita il nostro amore in maniera incondizionata! … Amala!!!!