C’è da essere contenti?

Scritto Da il 17/Dic/2020 - Stagione 2020/2021 |


C’è da essere contenti?

Il turno infrasettimanale di campionato ci vedeva contrapposti ad una squadra di rango, che arrivava a San Siro per disputare una gara gagliarda, cosa che di fatti poi è avvenuto. Abbiamo ammirato un bel Napoli, vittima però di un esasperato condizionamento dovuto ad un comportamento non certo solito quanto inusuale direi a tratti isterico, ma che a norma di regolamento viene sanzionato. Tal volta le imprecazioni se udite possono indurre l’arbitro alla relativa sanzione, stavolta il signor Massa non dico che ha sbagliato ma poteva anche sorvolare, anche perché se tutte le imprecazioni devono essere sanzionate, allora rimane in campo solo il direttore di gara e forse gli assistenti. Ci vuole buonsenso da tutte le componenti in campo, non aveva senso protestare in quel modo per un rigore che era parso subito netto e di certo anche il Var l’avrebbe avvallato visto che il compito preposto era quello di monitorare ogni episodio, almeno lo dovrebbe fare. La gara non è stata da quelle da far vedere ai ragazzini delle scuole calcio, le due squadre si sono studiate e nel primo tempo diciamo che si sono annullate vicendevolmente. Nella ripresa invece è successo di tutto e di più, non solo l’episodio già accennato del rigore e l’espulsione, precedentemente quando il risultato era ancora in parità, c’è stata una gran parata di Samir, tornato ad essere determinante per l’undici nerazzurro, su Insigne che ha provato di mettere in rete un pallone con un colpo geniale. Samir Handanovic lo stesso portiere da più parti bistrattato, e messo alla berlina come non più affidabile, ha fornito una prova eccezionale in risposta a tutte quelle insulse critiche che gli sono state attribuite troppo in fretta. La cosa che però appare davvero cervellotica è il comportamento della squadra nerazzurra, non solo, ma su tutti il nostro tecnico che solo dopo quattro minuti dalla rete del vantaggio, su rigore di Lukaku, cosa fa? Ecco che tira fuori dal cilindro magico una sostituzione che non se ne capisce la reale motivazione: fuori Lautaro e dentro Hakimi. Le condizioni per poter attuare una simile sostituzione, per chi ragiona e capisce un po’ di calcio, ne disconosce la più logica quanto comprensibile motivazione. Vi erano tutte le premesse per poter arrivare a fine gara gestendola al meglio, invece il nostro tecnico geniale, adottando la sua cervellotica mossa, non ha fatto altro che lasciare Lukaku alla mercé di Koulibaly e Manolas che l’hanno ben contenuto, dando quindi la possibilità ai partenopei di spingere sull’acceleratore liberando il terzo di difesa a compiti più offensivi. La differenza numerica in campo non si è più vista, anzi chi ha cercato con veemenza il pareggio prima e magari la vittoria poi è stato il Napoli con diverse occasioni da rete, sventate da un sontuoso Samir e un palo che ha fermato un tiro di Petagna a fine gara, e l’Inter? Non pervenuta, non rammento un’azione che sia degna nella metà campo avversaria. Queste sono quelle tipiche partite che ti fanno vedere davvero il bicchiere non mezzo pieno, ma straripante! Una grande squadra, o presunta tale non ha simili comportamenti, gioca in maniera lineare e facile, cosa che questa Inter non riesce a fare, la pecca è la continuità. Gioca una gara con veemenza e carattere e la successiva come chi si trova messa in campo solo perché non ne può fare a meno. Siamo lenti e senza idee e quando esce l’unico giocatore in grado di dare una scossa, Brozovic il meno peggio di ieri sera, ecco che il black-out è completo. Della serata di ieri l’unica cosa positiva sono solo i tre punti incamerati senza alcun merito particolare, il bel Napoli quello visto ieri, avrebbe sicuramente meritato come minimo il pareggio. Sono certo che tantissimi tifosi nerazzurri mi contesteranno che queste mie considerazioni, purtroppo io non riesco a vedere bianco quando è palese che è di un colore diverso, non ho gli occhi foderati di prosciutto, sono uno sportivo prima di essere un tifoso e a me questo tipo di gioco non mi entusiasma. Non sempre si è aiutati dalla dea bendata, questa volta ci è andata bene ma non bisogna sfidare la buona sorte, con queste premesse non si va da nessuna parte. La cosa che più mi dispiace e che nessuno dei luminari della carta stampa e i professoroni dei media televisivi ha chiesto le motivazioni dei cambi effettuati dal nostro tecnico, rimanendo con il dubbio cerco di capirne un motivo che ancora mi è ignoto e quindi caro mister Conte sarà il caso di tornare a far giocare la squadra come si deve, anche perché sinora il suo fatidico gioco s’è visto dosato in pochi incontri e mai in maniera continuativa. Ultima domanda, si rende conto che in questo modo non si va da nessuna parte, inutile farsi false illusioni o inculcarle nei tifosi. Sono certo che non avrò alcuna risposta, ci mancherebbe altro, chi sono io per avere una risposta degna, ma nel contempo voglio fermamente credere che tutto ciò può essere una parentesi, non bellissima, e quando si riprenderà a correre lo si farà sul serio, perché io amo questi colori, come la maggior parte dei tifosi nerazzurri, crediamo e speriamo sempre il meglio per l’Inter! …Amala!!!!


Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter