Non ci siamo…ancora!
Il pomeriggio di una domenica qualunque, ci fa incamerare altri 3 punti con una prova non del tutto soddisfacente. Non avevamo difronte il Liverpool oppure il Bayern Monaco ma lo Spezia, per carità squadra ben messa in campo da un tecnico emergente che è venuto a Milano senza fare barricate, giocando un’onesta partita e trovando nel finale anche una rete. La differenza sostanziale che salta subito agli occhi è che il tecnico spezzino guadagna la ventiquattresima parte del nostro blasonato allenatore, ma al di là di questo, ribadisco, che fa una differenza sostanziale, in campo specie nel primo tempo non s’è vista! Vorrei fare un’appendice, anche se non bisogna dare spazio a persone incompetenti che non sanno vedere al di là del proprio naso, l’articolo da me postato relativo alla gara interno contro il Napoli, è stato oggetto di critiche, per carità bisogna accettarle ci mancherebbe, ma sono critiche senza alcun fondamento perché se io scrivo che il gioco della nostra cara e amata Inter non va, non lo dico da negazionista, ma amante di questa squadra, di questi colori che mi fanno vibrare l’animo e se talvolta si notano le difficoltà non posso affermare il contrario, non è nel mio costume. Bene dovuta la risposta a colui che l’attendeva di certo, continuo con la disamina dell’incontro con la neo-promossa nella massima serie. Sulla carta non c’era assolutamente storia, ma sulla carta non si vince nulla e dopo aver visto il primo tempo non proprio idilliaco nelle proposizioni, nutrivo seri dubbi sulla vittoria, anche se in cuor mio sapevo che l’Inter almeno un tempo lo gioca da par suo. Nessuno può e deve gridare, se a fine primo tempo, l’aggettivo che più mi è balenato in mente è stato: inguardabili! Non ci sono state azioni che mi hanno fatto sobbalzare dalla seggiola, una grande squadra non si può ridurre a compiere in 45 minuti solo due occasioni da rete, con un prodigioso intervento del portiere ospite su tiro in diagonale di Young e poco altro. Certo quando poi ho visto scaldarsi con più frequenza e assiduità Stefano Sensi, mi son detto allora il nostro tecnico spero abbia visto la deficienza a centrocampo con un Gagliardini davvero improponibile. Fortunatamente ad inizio ripresa tutto ciò è divenuto reale e si è visto quel Sensi che mancava a questa squadra, con il tocco di prima a Lautaro che ha lanciato Hakimi sulla fascia e lui non ci ha pensato su due volte, appena entrato in area, ha beffato il portiere avversario con una rasoiata sul primo palo. Ho sempre sostenuto che questa nostra squadra ha tantissima qualità che a volte rimane inespressa, mi chiedo però come mai avviene tutto ciò? L’unica spiegazione è che se non vengono messi in condizione, questi giocatori, non rendono come dovrebbero, vero signor Conte? Ancora uno step, rimane la gara del Bentegodi, bisogna stringere i denti ancora per un turno e poi tutti a tirare il fiato per qualche giorno, ci sarà la boa di salvataggio delle vacanze natalizie. Non tollero però che quando avvengono prove così incolori, dove il solo risultato è da salvare, che tutto venga imputato alla stanchezza fisica e mentale. La riprova è subito dinanzi agli occhi di tutti, ci sono squadre che hanno disputato le stesse nostre gare, hanno defezioni dovute a infortuni e guai vari, eppure corrono il doppio dei nostri giocatori e sono molto più brillanti di noi, tutto ciò a cosa di deve addebitare? È tutto dovuto solo alla mancanza di preparazione? Credo comunque una cosa comune a tutte le altre squadre, quindi non riesco a comprendere la nostra opacità in campo e la mancanza di lucidità in gran parte della gara, oggi ad esempio, a partita conclusa, siamo stati capaci di prendere una rete evitabilissima. Per carità in campo ci sono pure gli avversari, e anche se il nostro portiere non ha dovuto compiere miracoli, ha dovuto chinarsi e raccogliere la palla in fondo al sacco. Non è per niente il pedigree idoneo di una grande squadra, dovremo lavorare e parecchio per raggiungere certi obiettivi che al momento ci vengono preclusi, non certo per mancanza di motivazioni, perché indossare la maglia gloriosa dell’Inter e l’unica e sola motivazione che ogni calciatore dovrebbe avere! …Amala!!!!