Diario di bordo!
In fine è arrivato il giorno del ritorno sugli spalti! L’emozione era tangibile sin dal giorno prima, questa volta i biglietti acquistati per il settore secondo arancio, potevano permettermi una visuale ottimale della gara, così di fatti è stato. L’arrivo allo stadio è sempre emozionante, il monumento calcistico di Milano è davvero maestoso: San Siro non ha eguali nella sua imponenza. Ore 17:00 ingresso del tutto fluido senza intoppi, file che scorrevano facilmente. Nel giro di poche decine di minuti ero già al mio posto, pronto con sciarpa e altro a dare una nota di colore insieme a tanti altri tifosi, di nerazzurro a tutto lo stadio. Man mano che si riempivano gli spalti, si avvertiva nell’aria l’amore che i tifosi riversano verso la squadra, con cori e canti ai minimi termini, diciamo dovuto ad un certo riscaldamento delle corde vocali, sino a quando: con l’ingresso in campo, per gli esercizi di riscaldamento, dei ragazzi si è scatenata un’ovazione incredibile, roba da far venire la pelle d’oca a chi non è tanto avvezzo alla visione di partite dal vivo. Certo l’imput è dato da una stupenda Curva Nord che non smette mai d’incitare la squadra in campo, coinvolgendo anche il resto dei settori dello stadio, risultando il vero e indissolubile sostegno per i ragazzi in campo. L’adrenalina in un certo senso saliva mentre più si avvicinava l’ora “X”, non si sono viste coreografie particolari, ma i cori dedicati non facevano per niente avvertire tale mancanza. Il monitor presente in alto al settore rosso, inquadrava le squadre pronte all’ingresso in campo, naturale conseguenza che danno il via ai preliminari della gara stessa, ecco che lo speaker iniziava a leggere le varie formazioni. Lui annunciava il nome di ogni giocatore e tutto lo stadio scandiva a voce alta il cognome del singolo, con un boato che faceva rimbombare ogni decibel in maniera talmente fragorosa che secondo me si avvertiva sino in città! Squadre schierate, fischio arbitrale: si parte! Calcio d’inizio ospite, ma i ragazzi iniziano con piglio giusto tant’è che già al sesto siamo in vantaggio. Spettacolare cross di Barella e tiro al volo del toro Lautaro: gollazo. Boato assordante di giubilo, per una rete spettacolare. Forse è stata l’unica volta che Barella è stato servito su quella fascia, dall’alto si vedeva che il tamburino sardo era in palla, avendo delle praterie a disposizione e da quel lato poteva far male, ma nessuno se n’è reso conto. Siamo stati in soggezione per tutta la gara con un centrocampo che era molto macchinoso, ma la cosa che più fa specie con errori di concentrazione elementari, si sono sbagliati facili passaggi ed in uno di questi errori madornali a centrocampo ecco che si è inserito, il piccolo e astuto russo bergamasco che portandosi la palla al limite dell’area ha inventato un pari, con un tiro fantastico a giro sul quale Handanovic nulla ha potuto. Di questi errori ne abbiamo commessi davvero tanti nel corso della gara e la Dea ne ha approfittato creando diverse occasioni. La fine della prima frazione ci vede soccombere per una rete, omaggio del nostro portiere, che respingendo un tiro lo rimette in gioco proprio sui piedi di Toloi che ringraziando insacca. Certo gli umori non erano certo a mille dopo quello che si è visto in campo. Nel mio pensiero di amante di questo sport, si è affermata la convinzione che specie a centrocampo si deve essere concentrati e agili di pensiero, guardando bene la posizione dei compagni in campo, a volte non sono utili i ricami, ci vogliono azioni concrete, usando un termine caro ai giornalisti di una volta, bisogna tirare di spada ancorché di fioretto. Il nostro cardine di gioco era spesso in difficoltà e Calhanoglu appariva in evidente ritardo su ogni palla con errori madornali che spesso hanno fatto irretire i presenti. Credo che anche Inzaghi si sia reso conto delle difficoltà del turco tant’è che nella ripresa l’ha cambiato. Non voglio gettare la croce su di lui, per carità, ma un po’ di concretezza in più, non guasterebbe affatto. Inizio della ripresa si è cercato di giocare maggiormente e con i cambi effettuati da Inzaghi ci stavamo riuscendo tant’è che quando mancavano circa venti minuti dalla fine, siamo riusciti ad indirizzare la gara verso un giusto pari con Dzeko, che su di una respinta di un Musso tutt’altro che preciso, ha depositato in rete. Diciamo che in questa gara si sono visti due goal bellissimi e due reti in cui si sono resi complici i rispettivi portieri. L’intensità della gara non è mai venuta meno, i capovolgimenti di fronte erano soventi e intensi per tutti i novanta e oltre minuti. Tanti errori quest’è vero e non solo dei giocatori, ci ha messo del suo, con una prova inadeguata anche l’arbitro: il signor Maresca, decisamente il peggiore in campo, che ha prestato sempre il fianco a critiche feroci da parte del pubblico presente, ha fatto sì che la gara fosse sempre sul filo del rasoio, sino alla fine. Ribadisco che guardare la gara dal vivo si notano le pecche che non riesci a valutare bene in tv, certo con questa esternazione credo di aver scoperto l’acqua calda come si dice in gergo, ma vedere un Brozovic che a volte è davvero cervellotico nella sua impostazione e in quella lentezza che lo contraddistingue, prima di fare un passaggio si deve girare su stesso parecchie volte, il fulcro, il cervello pensante della squadra, secondo me, deve essere veloce di pensiero e scaltro nella manovra, quello che attualmente pare aver smarrito, specie nella gara di ieri. Secondo me i ragazzi potevano far meglio, al confronto di una buona Atalanta che ha fatto la sua onesta partita, la sensazione che a fine gara ognuno ha avuto e che entrambe le squadre in campo avrebbero potuto vincere, noi per l’errore sul dischetto di Dimarco, che forse ha pensato di fare la rete della vita, ma a volte bisognava solo piazzarla quella palla. Per carità nessuna critica per un ragazzo che comunque si è presa quella responsabilità, nessuno ha avuto la sua stessa concretezza, giocatori più quotati di lui si sono nascosti privi di ogni forma di responsabilità. Forse è stato lo stesso Inzaghi che ha deciso che avrebbe dovuto tirarlo lui quel rigore, nessuno al momento si è espresso in merito. Ognuno tragga le proprie considerazioni. Al fischio finale ero assorto dal pensiero: bicchiere mezzo pieno, oppure il così detto mezzo vuoto? Io personalmente mi tengo il punto e considero il bicchiere mezzo pieno, per quello che poteva succedere e fortunatamente non si è verificato, ci saranno tempi migliori ma Inzaghi se vuole, può fare molto di più in considerazione che ci sono giocatori che al momento sono appannati e martedì c’è una gara di vitale importanza, da non snobbare e vincere a tutti i costi, bisogna tornare dall’Ucraina con la consapevolezza che possiamo recitare la nostra parte in Europa, mettendo un accento positivo sul girone. Man mano che scendevamo gli scalini delle torri dello stadio si pensava sul bel pomeriggio che abbiamo vissuto, di festa che avrebbe potuto essere fantastica in caso di vittoria, ma noi che amiamo l’Inter siamo pronti a tutto e siamo orgogliosi di aver il nerazzurro nel nostro cuore, perché oltre l’Inter non c’è nulla! …Amala!!!!