La squadra che vogliamo!

Scritto Da il 28/Ott/2021 - Stagione 2021/2022 |


La squadra che vogliamo!

Quel cinismo tanto evocato, difatti si è presentato nella serata toscana di metà settimana, risollevando gli animi di noi tifosi dei colori nerazzurri. Tutto questo è apparso evidente nelle ultime gare, dove si è stentato a chiudere quelle gare in cui abbiamo giocato molto bene, ma ahimè ci è mancato solo quello scatto, quel salto imperioso verso una vittoria ampiamente meritata. La gara del Castellani non è stata affatto semplice, anche perché l’Empoli, farcito di tantissimi ragazzotti di belle speranze, gioca un buon calcio con un maestro in panca che sa davvero il fatto suo in materia “pallonara”, e che a mio avviso meriterebbe miglior fortune. Detto questo che mi pareva d’obbligo, veniamo al gioco espresso dai ragazzi. In tutta sincerità io ieri sera mi son divertito: e parecchio, guardando le belle trame di gioco messe sul tappeto verde da una squadra motivatissima come non mai. Ho ammirato ancora una volta le giocate di un uomo cui l’Inter non può fare a meno, mi riferisco a Brozovic divenuto l’emblema di questa squadra il cuore pulsante, il perno essenziale, il cervello di un’organizzazione di gioco entusiasmante, tant’è che le squadre avversarie cercano di chiudere le sue trame con due o più uomini, cercando di limitarlo con la conseguenza di far giocar male l’Inter intera. A volte accade, ma sinora è successo pochissime volte. Tutto è girato alla perfezione abbiamo sofferto l’enfasi pallonara dei toscani a tratti nella prima mezz’ora, ma poi dopo aver preso le dovute misure abbiamo dato sfogo al nostro calcio, con il premio finale di una bellissima rete di quel D’Ambrosio mattatore in tutti i sensi ieri sera. Piccola nota, secondo il mio modesto parere se fosse entrato lui contro i torinesi, non avremmo pareggiato, certo non v’è la riprova e non voglio gettare la croce su Dumfries, per carità, ma con Danilo in campo sarebbe stato diverso. Altra nota su cui porre l’accento: l’arbitraggio. A me Chiffi è piaciuto perché è intervenuto sapientemente su ogni azione con la giusta determinazione, sapendo quel che stava facendo. Questa volta il var non è stato determinante come domenica scorsa, secondo me Chiffi ha preso la valutazione giusta non assegnando un rigore a favore dei toscani, che per carità si poteva dare, forse era più nitido di quello assegnato ai non colorati domenica scorsa e credo non sia stato neanche richiamato dal var, e ritengo che aveva comunque dato una personale interpretazione all’accaduto. Cosa che difatti si è rimangiato Mariani nel fattaccio di San Siro. Il calcio a volte è una sorte di “do ut des”, bisogna solo aspettare che ti venga rilasciato quello che ti spetta; ma è anche vero che a non tutte le squadre viene rilasciato quanto dovuto, tante volte molto di più di quel che meritano: a buon intenditor…! C’è stato un piccolo turnover, in previsione dei prossimi impegni, la cosa importante è ritrovare quella serenità di risultati che ci è mancato ultimamente, anche perché avremo un trittico non indifferente che si concluderà con l’apoteosi della madre di tutte le gare, quel derby che da sempre è sinonimo di spettacolo puro, se mettiamo in campo tanto cuore, come sappiamo fare, sono certo che trarremo seri vantaggi. Loro anche se arrancando riescono comunque ad ottenere il massimo profitto da ogni gara, anche oltre i propri meriti, credo che prima o poi si scontreranno con invitabili scogli che prima di noi si chiamano Roma e Porto. Dovremo farci trovare pronti a trarre beneficio da tutto ciò, ma prima bisogna battere le zebrette friulane, che sono una squadra da prendere con le molle. Giocano un buon calcio e sono ben allenate, ma noi dovremo tirar fuori quel nostro carattere che è predominante quando vogliamo far nostra la gara. Forza ragazzi noi crediamo in voi e con uno stadio che sarà pronto a guidarvi, con cori e canti festanti verso una vittoria che non dovrà sfuggirci, perché noi siamo l’Inter e null’altro c’interessa!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.