Una vittoria di …. fatica!
Una gara di sofferenza quella disputata ieri pomeriggio dai ragazzi, certo in casi come questi bisogna, come dicevano le persone sagge di un tempo: “audaces fortuna juvat”, avere tanta forza interiore e credere in quello che si fa, e noi lo siamo stati sino all’ultimo istante. Sarei poco credibile se definissi la partita contro i lagunari la migliore, siamo andati in difficoltà per il gioco accorto dei neroverdi, anche se lo score dice tutt’altro. Ma se non segni vai in difficoltà contro chi si difende al limite di ogni catenaccio plausibile, tutto ciò è assolutamente giustificato vuoi per la differenza di caratura, di un lignaggio puramente tecnico, abissale tra le squadre, ma questo non discolpa un atteggiamento dei ragazzi che non è parso lucido come in altre circostanze, analizzando gli ultimi match si è dovuto lottare oltre i canonici novanta minuti, e questo produce un certo affaticamento sia fisico ancor più che mentale. In buona sostanza, che non sia stata una gara disputata al meglio con un gioco frizzante e veloce, è stato sotto gli occhi di tutti: è innegabile, ma con questo non si possono tacciare i ragazzi di scarso impegno, anche perché hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per aver ragione dell’eretto muro dei lagunari. In questi casi però tutto va messo nel consueto calderone delle opportunità. Certo con i se e i ma non si va da nessuna parte, ma se le punte non avessero mancato certe occasioni, e se i centrocampisti avessero reso meno vano il loro impegno con una certa voglia di far goal, in special modo con quel tiro da fuori che è stato il marchio di fabbrica dei vari Calha, Brozo e Nicolò, ora avremmo sicuramente parlato d’altro. Anche se mi fan ridere i soliti giornalai nelle trasmissioni televisive specifiche, che fanno le pulci ad ogni fotogramma delle nostre gare, sollevando sempre dubbi, su errori presunti arbitrali che ci favoriscono, lanciando infamanti accuse alla nostra squadra che è prima in classifica, con grandissimo merito e senza ombra di dubbio. Se l’Inter è la migliore squadra, si denota anche dalle classifiche di riscontro, consiglio i detrattori di guardarle attentamente. Se poi in un determinato momento arriva un può di annebbiamento secondo me è naturale, sono uomini che tirano da vari mesi la carretta, seppur ben remunerati: ma pur sempre uomini! Ultima considerazione se le altre squadre arrancano non è certo colpa dell’Inter, noi ci stiamo mettendo tanto impegno per un traguardo che dipenderà solamente dalla nostra voglia di tagliarlo nel migliore dei modi. Il pericolo imminente dell’Inter siamo noi stessi, perché giocando come sappiamo, posso tranquillamente affermare che non ce ne per nessuno. Per fortuna ora c’è una sosta che potrà far ricaricare un po’ le pile, cercando di preparare al meglio non solo il derby previsto, per il sei di febbraio, ma anche tutti gli impegni che ci vedrà impegnati su più fronti. Solo evitando cali di concentrazione, riprendendo così a macinare quel gioco che sappiamo, dando fondamento ai nostri sogni. Sperando che la buona sorte continui a fare capolino e non ci lasci, vegliando sui nostri ragazzi, facendoli allenare con continuità e organizzando al meglio tutti gli incontri futuri. Speriamo che questo periodo sia anche foriero di buone notizie, riguardanti il terreno di gioco di San Siro. Davvero cervellotico far giocare tante gare così ravvicinate in uno stadio che attualmente è ritornato ad essere quel campo di patate, come ad imperitura memoria, avevamo di certo dimenticato, ma ora l’incubo è tornato più che mai presente. Impossibile giocare a calcio in modo adeguato e ne soffrono chi deve attaccare anziché difendersi, e chi possiede un tasso tecnico elevato viene sicuramente penalizzato. Noi però dovremo fare di necessità virtù e non vi mancherà sicuramente il nostro incitamento sincero e accorato, vi sosterremo sempre contro tutto e tutti, perché i nostri colori sono importanti per noi, oltre ogni più logica considerazione, perché l’Inter si ama a prescindere!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.