In picchiata!
Forse il termine più appropriato e consono potrebbe essere: caduta libera! La spiegazione più logica è data dalla reale motivazione che la squadra, che ha pareggiato contro i viola toscani, ieri è una formazione impaurita che non sa più vincere, direi da quello che si è visto anche ieri sera, vittima di sè stessa. Quelle manifestazioni di una palese difficoltà di produrre gioco, quel gioco che sino a qualche settimana fa era la prerogativa messa in campo da giocatori che si divertivano e giocavano a briglia sciolta, invece ora la paura della prestazione la fa da padrone. Forse non eravamo pronti a vincere uno scudetto già vinto, e che probabilmente stiamo gettando alle ortiche, per un’incapacità palese e oggettiva di reagire ad un’inerzia contraria, avendo smarrito quella fame e quel mordente che determina la giusta mentalità che ti traina al successo. Ieri sera probabilmente s’è assistito all’ammainabandiera dei campioni d’Italia, che forse al momento non lo meritano più di essere. Non voglio tornare sul solito discorso trito e ritrito che la squadra si sta ancora leccando le ferite per il derby perso nei folli 15 minuti finali, non può essere un alibi più sostenibile, perché comunque le prestazioni ci sono state, tra l’altro in Champions, al cospetto di una signora squadra, quel Liverpool che sicuramente avrà il diritto e la forza di giocarsela sino in fondo. Come non può essere una scusa il fitto calendario, rivoluzionato non so per quale motivo, che ci ha proposto duri incontri tra gennaio e febbraio. Una grande squadra tira fuori il carattere nelle partite più dure, forse noi non lo siamo ancora. Se poi nelle ultime cinque partite ne vinci solo una (tra l’altro con l’ultima in classifica) e contro le restanti 4 partite realizzi solo miseri 3 punti, di quella presunta squadra vincente, rimane solo l’effimera etichetta che non corrisponde alla realtà odierna. Ribadisco che il problema non può essere fisico, se nel mezzo ha disputato gare di sostanza e con carattere in Champions, la natura è da ricercare in altro. Da più parti additano a questo periodo alle defezioni di natura infermieristica, una balla assoluta poiché a mio modesto parere e lo sottolineo, non può essere la mancanza di un giocatore a determinare tutto ciò seppur determinante, nella fattispecie Brozovic: per carità gran giocatore, ma non è neanche Maradona, mi deve scusare il pibe de oro per l’improponibile paragone. Sarà il caso di considerare che il nostro, seppur bravo Simone Inzaghi, non sia un allenatore da Inter? Ancorato ad un gioco monotematico, senza riuscire a proporre degli schemi e impostazioni di gioco alternative? Basta dare un’occhiata allo score della Lazio da lui allenata negli ultimi 5 anni, solo una volta è arrivata quarta, certo il gioco sciorinato nella prima parte di questo campionato è stato a dir poco entusiasmante, ma è la seconda parte dei campionati da lui allenati sono il conseguimento di tante vittorie, tanto volta inutili di battaglie, se poi la guerra alla fine non riesci a vincerla. Sono coerente nell’affermare che in una stagione un periodo di appannamento è accettabile, ma non di queste proporzioni, se vuoi vincere il campionato. I ragazzi cercano di effettuare giocate come ad inizio di stagione, senza però riuscirci con errori che vanno imputati a tutti senza escludere nessuno, ma non passano inosservati gli errori commessi dal nostro tecnico, chiamato a fare un salto di qualità, al momento rimasto vano. Anche ieri sera in confusione totale. Non si può proporre una squadra che gioca sempre allo stesso modo, ci sono alternative e deve poterle adottare. Non discuto, evitando di entrare nel particolare, dei cambi che effettua (sempre gli stessi), io discuto invece l’approccio alla gara che è talvolta determinante, ultimamente è sempre stato sbagliato, specie in questo particolare momento della stagione: non è accettabile! Ora che ci sono rimaste poche gare e si è dissipato quel margine acquisito nel tempo, in considerazione che al momento noi camminiamo e le altre corrono, anche con risultati minimi, ma vanno. Ritengo comunque che le gare vanno affrontate con tanta determinazione, e usando un termine caro ad Antonio Conte: “gli avversari vanno sportivamente ammazzati”, invece noi, nonostante tutto cerchiamo di giocare con schemi che attualmente non riescono, e al momento in cui perdiamo la palla, prestiamo il fianco alle ripartenze avversarie, che a volte sono davvero letali. Io vorrei tanto sbagliarmi, perché questa squadra, questi colori, sono per me un motivo di orgoglio e vederli così meschinamente invischiati nell’impossibilità di avere una visione ottimale delle gare, senza nerbo, mi fanno soffrire terribilmente. La domanda che risuona nella mia mente e che a più riprese mi pongo: ma questa squadra ha solo bisogno di qualche ritocco per ritornare ad essere vincente, oppure ci vogliono cambiamenti più profondi? Altra considerazione, parto dal presupposto che Inzaghi a me sta davvero simpatico e lo ritengo un ottimo allenatore, ma un conto è essere un ottimo e talentuoso allenatore, altra cosa è essere anche vincenti. Rimangono ancora delle cartucce da sparare, in considerazione che bisogna essere in grado mirare il giusto e centrare gli obiettivi, con caparbietà e voglia, perché resta ancora tanto da giocarsi. Alla fine si tireranno le somme e ci saranno scelte ed esami, in considerazione però che al momento nessuno è sicuro della promozione: a buon intenditor… Amala!!!!