Impalpabili!
Appare estremamente difficile dover commentare l’ennesima gara sbagliata dalla nostra cara e amata Inter, anche perché con tutto il bene di questo mondo, non si riescono a trovare le cause a cui poter addossare e ricercare una reale involuzione di questa squadra. Una partenza così drammatica non si accusava da tantissimo tempo, forse quando sulla nostra panca sedeva un certo Gasperini. Certo per vincere un campionato è risaputo che non devi perdere più di quattro gare in totale, per essere certo che forse la strada è quella giusta, ma perderne già lo stesso numero su otto gare disputate, appare davvero un fallimento. Anche San Siro è divenuta meta di conquista, siamo rimasti alla mercè di una squadra che fondamentalmente ha fatto il suo, certo ha tirato due volte nello specchio e ha realizzato una vittoria figlia del pragmatismo del suo allenatore. Mou il conquistatore è stato speculare, senza punti di riferimento, lasciando le ripartenze letali e con un gioco a centrocampo che ha dettato i ritmi di una manovra a volte piacevole da vedere. I nostri invece hanno smarrito l’identità di squadra, non è più quel team che imponeva il proprio gioco, che specie negli ultimi due anni si è fatta valere per l’impressione di dominare gli avversari; purtroppo di quell’Inter si sono perse le tracce, non c’è più nulla, è dura da ammetterlo ma è una squadra allo sbando. Non vince più la partite, anzi le perde malamente, anche se per l’ennesima volta era passata in vantaggio. Non trasmette più emozioni né motivazioni reali, tanta delusione accompagnata da una grandissima amarezza per cervellotiche decisioni, su tutte quella del portiere. Abbiamo preso un portiere di 26 anni, che dovrebbe essere il portiere del futuro, almeno per il prossimo quinquennio, invece rimaniamo ancorati ancora ad un passato, che sebbene avrà sempre la riconoscenza del popolo nerazzurro, è dura dirlo, ma ci fa perdere punti, anziché acquistarli come ha fatto in passato. Stiamo vivendo un periodo farcito di strane contraddizioni, questa squadra, perde meritatamente le gare che disputa davvero male, succube spesso degli avversari, ma la cosa più grave e che non è capace di reagire ad eventi contrari, in modo feroce senza costrutto, limitandosi a gettare la palla avanti in modo confusionario, cercando di recuperare il risultato in modo arruffato, senza un gioco che sia consono e che conviene ad una squadra, degna di questo nome. È sotto gli occhi di tutti la situazione dell’Inter che sta divenendo sempre più complicata, forse la soluzione più accreditata sarebbe quella che il mister prenda il coraggio delle proprie responsabilità, anche su talune scelte sconsiderate; né tanto meno deve presentarsi in conferenza stampa e dichiarare, chissà se davvero ci ha creduto oppure di facciata, che l’Inter contro la Roma, ha disputato la migliore partita della stagione, se questa è una dichiarazione lucida, dopo quello che si è visto in campo, allora vuol dire che anche lui è in totale confusione e non solo in privato, ma sfacciatamente anche in pubblico: così non va per niente bene. A questo punto con questi risultati abbiamo, già ad ottobre, compromesso una stagione intera, figlia di quello che s’era già intravisto in un precampionato, con squadre che ci hanno schiaffeggiato sonoramente da più parti. Lo scudetto, quello della seconda stella, purtroppo è bello che andato, a meno che non si vincano tutte le gare da qui sino alla fine, cosa davvero improbabile, per come si è sviluppato lo score sinora, anche il più ottimista di fede nerazzurra, sarebbe davvero in difficoltà nel credere che questo evento si possa verificare. Per la Champions stesso discorso, il nostro girone appare arduo, come per un ciclista amatoriale scalare lo Zoncolan, definita ogni cosa, e non solo per essere stati mortificati dall’andamento dei risultati altalenanti, ma tutto appare ben delineato in un fallimento di tutti: società, staff dirigenziale, squadra e su tutti un allenatore che non ha saputo mostrare i pugni quand’era giusto mostrarli. Ora non ci resta che onorare al meglio gli obiettivi restanti: una Supercoppa da onorare al meglio, una Coppa Italia che potrebbe essere la cosiddetta l’isola di salvezza per una stagione, e ripeto stante a quello che si è visto sinora, davvero fallimentare. Ultima considerazione, altro obiettivo rimane certo una qualificazione Champions a cui ambiscono tante squadre, che attualmente stanno molto meglio di noi, dovremo sgomitare per raggiungere l’obiettivo, quel quarto posto, che al momento appare davvero molto lontano. Al momento non ci resta che piangere, sperando in momenti migliori, ma ci vuole davvero una reale inversione di tendenza! …Amala!!!!