Il cuore pulsante della squadra!
È risaputo che ogni gara ha una storia a sé, tutte le gare possono nascondere insidie pericolose e si devono affrontare al meglio delle proprie possibilità, da squadra vera, dimostrando tanto carattere, corsa e la giusta volontà di raggiugere una vittoria che ti possa regalare quell’autostima, carburante giusto per disputare una stagione di prim’ordine, ma nel nostro caso, smarrita nelle prime giornate di campionato. Fortunatamente dopo la gara persa in casa, e direi malamente contro la Roma, lo spogliatoio s’è coeso e i ragazzi guardandosi negli occhi, hanno deciso e stabilito che il registro si doveva cambiare in maniera netta e assoluta. Certo il gap con la prima della classe al momento sembra irraggiungibile, mentre le altre che ci precedono, possono essere assolutamente alla nostra portata, ci vuole però che coloro, che ci stanno davanti accusino e attraversino un periodo buio, diciamo una “crisetta”, che ne possa determinare un piccolo rallentamento. Credo che quel brutto periodo sia oramai alle spalle, tant’è che in campo si respira un’aria tutta nuova, e il motore della squadra gira a regime completo e continuo. Il centrocampo è tornato ad essere il punto di forza di questa squadra, un cuore che batte all’unisono e fornisce linfa vitale alle punte e alla difesa: era quello che avevamo imparato a conoscere lo scorso anno. E pensare che lo scorso anno l’appannamento della squadra è coinciso con l’assenza di Brozovic, mentre ora non se ne sente la mancanza, vuoi che gli interpreti hanno preso coscienza della loro forza e vuoi per un Calhanoglu che si sta proponendo ad altissimi livelli in un ruolo non proprio suo, ma secondo me gli calza a pennello. Non solo il turco è l’emblema assoluto del cuore pulsante nerazzurro, ma di questo Nicolino Barella ne vogliamo parlare? Ecco questo è il Nick che abbiamo imparato ad amare, il giocatore capace di spaccare la gara a suo piacimento, ma se poi realizza queste perle allora ne vedremo ancora delle belle. L’autostima è sintomatica quando si lavora alacremente, cercando di sovvertire i “de profundis” proferiti ad agosto da tutti gli addetti ai lavori, che hanno assistito al sorteggio di Champions, ma in special modo da quei giornalai il cui lavoro risulta essere sempre farcito da salamelecchi a favore dei più noti club da cui vengono foraggiati, spargendo veleno di continuo su chi, come noi, non possiede né tanto meno riceve favori dagli organi di stampa di questi buffoni. Improponibile il nostro passaggio agli ottavi in un girone così blindato, secondo il loro sconfinato essere saccenti, nessuno avrebbe scommesso un solo euro, ognuno oramai aveva già stilato e definito la classifica finale relegandoci al massimo in Europa League. Invece i ragazzi hanno lottato e acquisito, con un turno d’anticipo, il passaggio del turno, ma non solo, con questo prestigioso traguardo hanno acquisito la forza e la convinzione di essere squadra a tutto tondo, e credo che tale condizione ci darà il viatico giusto per affrontare le sfide future. Ora sta tornando quella macchina da guerra quasi perfetta. Tutti i reparti hanno ripreso a funzionare magnificamente, con organizzazione e aiuto reciproco. Non è ancora finita però, ci attende un ultimo step di Champions, in casa della corazzata tedesca che non ha lasciato se non le briciole di un girone vinto alla grande, dobbiamo solo giocare in tutta tranquillità senza alcuna preoccupazione, né aver alcun assillo, e magari sarà proprio questa condizione che ci farà disputare una gara onesta e senza alcuna pressione sviluppando il nostro gioco, consci che non abbiamo nulla da perdere, il resto verrà da sé. Ora testa anche al campionato, con la stessa intensità e autorità, all’orizzonte c’è lo scontro diretto che ci vedrà opposti ai non colorati torinesi, quel derby d’Italia che potrebbe essere foriero di buoni presagi per il futuro, dobbiamo continuare in quella strada intrapresa la sera del o4 ottobre, dov’è iniziato il nostro nuovo percorso. Noi tifosi abbiamo sempre creduto in voi e ci crediamo ancor più fermamente ora, tant’è che lo stadio è sempre colmo d’entusiasmo, lo stesso che non è mai venuto mai meno, orgogliosi di voi non vi lasceremo mai soli, perché amare l’Inter è una prerogativa di vita, come ci ha insegnato il mitico Giacinto Facchetti: “Ci sono giorni in cui essere Interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore.” …Amala!!!!
Ps: doveroso l’entusiasmo manifestato per Deki: il guerriero del Triplete che è rimasto nei cuori di tutti gli interisti….