Un piccolo… piccolissimo sorriso!
Il girone di ritorno di questo strano campionato della massima serie, ci proponeva una gara in terra lombarda, al cospetto di una squadra, quella grigiorossa, capace di estromettere la capolista dalla coppa Italia, ma che si è rinvigorita dall’arrivo sulla panca di un tecnico capace e serio qual è Ballardini. Certo è sempre ultima della classe, sinora non ha mai vinto questo è anche vero, ma è capace di sfoderare prestazioni degne di nota, e una certa apprensione sicuramente la portava in dote, se non altro per il bellissimo punto conquistato in terra felsinea. Da parte nostra invece venivamo dalla rocambolesca sconfitta interna contro l’Empoli, che ha sancito, secondo il mio modesto punto di vista, il punto più basso del nostro campionato. Certo che solo chi cade in maniera fragorosa più risollevarsi, è pur vero ma ci sono condizioni delle quali non si può prescindere. Non è bello pensare al passato, ma talvolta bisogna guardarci con occhio prono, per vivere un presente ottimale, facendo tesoro degli errori commessi, se ce ne sono stati, e noi purtroppo ne abbiamo commessi e diversi! Della gara mi piace solo sottolineare la prova d’orgoglio dei ragazzi che ci hanno, alla fine, lasciato un piccolissimo sorriso di soddisfazione, specie quando siamo andati sotto per un euro goal in cui, il nostro fantasioso portiere non ha potuto far nulla, una prodezza, non so fino a che punto voluta, va comunque rimarcata, per intero, la sua bellezza. Per il resto normale amministrazione, tanti errori e dei giocatori che non sono in condizione di giocare con la maglia nerazzurra indosso, per fortuna la fascia di capitano ha rinvigorito il “Toro” che ha riacciuffato la gara con due reti. Poi quando mancava ancora diversi minuti alla conclusione, è subentrata la paura della prestazione lasciando il campo agli avversari, con la solita e consueta girandola di sostituzioni che hanno dimostrato, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, che in panca è giusto che siedano i vari Lukaku, Correa, Gosens e compagnia bella. Non danno l’apporto che potrebbero e che tutti ci aspettiamo, accompagnato da un Gagliardini, che il Signore ce ne liberi al più presto, davvero improponibile e scelto dal mister, il più delle volte, al posto di un ragazzotto dalle belle speranze coma Asllani, patrimonio che spero non rimanga inespresso, per colpa di chi non lo vede. Ma ritengo che tutto sommato la vittoria e stata del tutto meritata per le molteplici occasioni create, ma soprattutto, non è mai stata messa in discussione, tante le parate del portiere cremonese, mentre per il nostro Onana, normale amministrazione, va bene così ci voleva una scossa e diciamo che c’è stata. Piccola appendice sulla serenità di un ambiente che davvero non solo è sotto la lente dei giornalai saccenti e pallonari, ma ogni giorno sfornano notizie destabilizzanti, e la cosa che fa più specie l’immobilismo e la mancanza di chiarezza della società: assurdo!!! Riprendo con il capitolo errori commessi da una società che, al momento, non riesce a comprendere che ci sono delle priorità imprescindibili e la chiarezza è d’obbligo. In campo ci vanno giocatori, questo è vero, ma devono avere dalla loro la tranquillità giusta per dare il massimo. Si può discernere nella considerazione del tipo, loro guadagnano tantissimi soldi, fanno un lavoro che gli piace, sono coccolati e adorati dai tifosi, perfetto tutto quello che vogliamo, ma sono sempre degli uomini, per questo è giusto che facciano degli sbagli, ma non diventi però alibi per la loro incapacità. In primis questo riferimento va al mister, che per tutto il bene di questo mondo, si sta rivelando un tecnico di squadra medio alta in classifica, certo ha portato in bacheca ben tre trofei, ma quello che ci interessa maggiormente, lo scudetto che era nelle nostre corde, specie nel primo anno del suo insediamento, è svanito per un’incapacità interpretativa di fondo, in partite importantissime ai fini di classifica. Certo nei primi mesi ci ha ammaliato per un gioco di squadra diverso da quello di Conte, più bello arioso e fatti di tantissimi goal e di una difesa impenetrabile, che sul più bello ha perso le sue certezze. Già quella stessa difesa che è divenuta, ad inizio di questo campionato, la: banda del buco! Saremo sempre grati a Simone Inzaghi per come è riuscito a rinverdire la nostra bacheca, ma credo che per l’Inter ci vuole ben altro. Degli errori di mercato e dei soldi buttati al vento, mi dispiace ma ne voglio parlare marginalmente, è sotto gli occhi di tutto quello che è accaduto: su tutti gli errori di fondo chiamati Lukaku e Correa. A mio modesto parere dei giocatori che hanno avuto una tale involuzione, tale che tal volta si stenta a riconoscere. Sul caso Skriniar ho già espresso il mio parere in altri articoli che ho scritto, ma leggere il paradosso che dobbiamo accontentarci e magari ringraziarlo se viene ceduto per una manciata di milioni, appare davvero sconcertante anche perché oltre al danno sopraggiunge la beffa di quei soldi che noi poveracci dovremmo accettare, ma che in caso contrario, lui non vuole anticipare la cessione perché percepirebbe alla firma del contratto, un corposo benefit dai parigini. Sui social tutti che scrivono di mandarlo via nell’immediato, magari non farlo giocare più e lasciarlo a “marcire” sino alla scadenza del contratto in tribuna, io sono di tutt’altra opinione. Nel breve gli toglierei la fascia di capitano, perché quel ruolo è da sempre l’emblema di chi supporta in ogni dove la squadra, poi lo farei giocare dando la possibilità che in caso di partita giocata male, di farlo martirizzare dalla gogna mediatica di giornalai saccenti e tifosi che non aspettano altro. Lui l’unica colpa è stata, come tutti i mortali, l’abbaglio dei soldi facili (non è che all’Inter prendesse un tozzo di pane) la povertà è tutt’altra cosa. Concludo questo mio pensiero citando la differenza sostanziale da chi diviene capitano e da chi lo è sempre stato, anche senza fascia, mio caro, non cito il tuo nome, perché un po’ di ribrezzo, al momento lo provo solamente a pronunciarlo, ma l’esempio tangibile è nella nostra società con un ricordo indelebile di quando calcava i campi di calcio; i soldi sono pur sempre una componente importante nella vita, ma talvolta non è in assoluto una priorità, c’è ben altro, come ad esempio l’amore di una società che ti ha sempre trattato come un figlio, per dei colori che ti hanno fatto grande, non credo sia la contropartita neanche per tutto l’oro del mondo, girare le spalle come se non fosse accaduto nulla, l’esempio tangibile è vicino a te, più di quanto credi, Xavier Zanetti unico capitano dell’era moderna ad avere sempre l’Inter nel cuore e di averla anteposta sempre ad ogni altra squadra, diventando poi l’emblema di questa società. Vorrei ricordarti che ad esempio il Real Madrid avrebbe fatto ponti d’oro pur di averlo, ma lui non ha mai accettato a quelle lusinghe, avrebbe voluto vincere con l’Inter che in assoluto è divenuta la cosa più bella, verificatosi nell’anno 2010, con il triplete che ha sancito in maniera indissolubile l’unione con i colori nerazzurri, tant’è che ancor oggi s’inneggia a lui con il coro: “un capitano, c’è solo un capitano…” lui lo sarà sempre, tu invece? Uno dei tanti milionari parigini che passerà inosservato senza lascare il segno, perché in un pollaio dove ci sono tanti galli e difficile che arrivino giorno prima del previsto! Mio caro Skriniar pensaci. …Amala!!!!