Una ciambella senza buco…!

Scritto Da il 8/Ott/2023 - Ultimo Articolo |


Una ciambella senza buco…!

Parafrasando il detto che recita: non tutte le ciambelle riescono con il buco, ebbene con quel pareggio di ieri le ultime nostre ciambelle casalinghe sono tutte venute fuori senza il buco, anzi per meglio dire, di buchi in difesa ce ne sono stati parecchi. In otto gare abbiamo concesso ben 5 punti, in casa nostra, a squadre di un lignaggio non certo eccelso, certo non sempre si può vincere ma annullarsi in questo modo, con errori tanto banali quanto sciocchi, fa davvero male per tutto l’ambiente nerazzurro. Forse agli albori della gara tutto pareva essere già incanalato verso una facile vittoria, che negli ultimi anni contro i felsinei ci ha dato tantissimo piacere, con risultati tennistici. Dopo però l’essere andati in vantaggio di ben due reti, di pregevole fattura, specie la seconda di Lautaro, ecco che subentra quell’insostenibile leggerezza di una concentrazione latitante, perché non si possono commettere errori così banali. Il mio riferimento va certo a Lautaro per il suo intervento in area nei confronti di un giocatore del Bologna, ma principalmente sulla posizione della nostra retroguardia, che in occasione di un banale calcio d’angolo, è riuscita a far arrivare in area un passaggio così banale, senza opporre la dovuta resistenza degli uomini preposti, tant’è che è dovuto intervenire il nostro “puntero” per arginare quell’occasione. Mi chiedo ma dov’erano i centrocampisti e i difensori? Mah tutto da verificare, per non parlare della palla persa a malo modo nell’oltre metà campo felsinea da un nostro giocatore, che ha prodotto il tempestivo e successivo lancio di un difensore rossoblù, verso il proprio centravanti che si è fatto letteralmente beffe di ben tre nostri difensori, con una retroguardia inspiegabilmente sguarnita, che non sono riusciti a chiudere lo spazio per il tiro, facendogli fare tutto quello che ha voluto sino alla conclusione vincente, che è valso il pareggio, manco a dire che fosse stato Maradona o Messi. Una grande squadra non commette simili errori, anzi in circostanze dove si sanno che le forze vengono meno, dove mettere in cassaforte la partita senza lasciare spazio, prestando il fianco a una riapertura di una gara che, con un pizzico di cinismo e concretezza, l’avremmo portata a casa. Vero che il campionato è tutto da divenire, ma sono queste le occasioni che bisogna sfruttare per far capire che siamo i padroni di un campionato che vogliamo far nostro, dopo che per ben due anni abbiamo lasciato spazio ad altri, per merito altrui e in altri casi per nostro vero e puro demerito. Possono esserci tutte le scusanti di questo mondo, di una gara di Champions giocata a mille, di una stanchezza che ti porta in dote questa competizione, di una pacatezza raggiunta con i tre punti europei, ma ribadisco, specie in casa non puoi e non devi, lasciare adito e spazio a squadre che giocano sì a calcio in modo garibaldino e per giunta, capaci della grande prestazione. Se vogliamo essere capaci di prestazioni maiuscole, dobbiamo innanzitutto crescere a livello mentale senza quei blackout che hanno caratterizzato l’Inter delle passate stagioni e che ogni tanto ritornano in auge, in modo sconsiderato e del tutto gratuito, favorendo l’avversario di turno. Non sempre si possono disputare gare contro compagini del nostro stesso livello, dove la concretezza è la base essenziale, tenendo ben presente questa considerazione, lo deve essere anche contro le piccole e medie squadre. Ad onor del vero, i ragazzi non hanno lesinato nella gara di ieri, l’impegno che è stato comunque massimo, ma tutto ciò è apparso vano riguardando la gestione delle risorse che non è stata all’altezza della situazione. Tolti i vari Thuram e Dumfries, magari più abili nel colpo di testa, se non altro per la loro prestanza fisica, s’è continuato con cross a centro area dov’erano piazzati i difensori bolognesi che erano di stazza superiore ai nostri Lautaro e Sanchez. Forse il nostro mister avrebbe dovuto agire diversamente, con scelte meno obbligate considerando che si poteva giostrare con una rosa, come la nostra, che di qualità ne ha da vendere. È altresì vero che non sempre si può operare al meglio e che le idee in campo sono esclusivamente le sue, con il senno del poi, tutto può essere messo in discussione, la nostra speranza che alla fine si arrivi alla famosa quadratura del cerchio, capendo che talune scelte sono si sanguinose, ma tal volta necessarie. Ora stacchiamo la spina per una decina di giorni spazio alle varie nazionali, poi si ritornerà con un altro tour de force, andando in primis a far visita al Torino e poi la gara contro quella Roma del nostro caro compianto Mourinho, nella cui squadra milita un giocatore che poteva essere un re, ma di fatti s’è rivelato un solo buffone di corte, noi siamo l’Inter e questi personaggi non c’interessano nella maniera assoluta! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.