La partita perfetta!
Con la gara di ieri sera all’Olimpico, s’è resettata una condizione di soggezione particolare, che negli ultimi anni ci vedeva sofferenti e sconfitti al cospetto dei biancazzurri, tuttavia pur disputando delle belle gare con gioco e occasioni, venivamo puniti oltremodo, stavolta però, con coerenza è stato sfatato questo tabù con una prova maiuscola, direi davvero una gara perfetta dei ragazzi! Ci sono state delle giocate davvero belle, agli occhi di noi tifosi, e senza il timore d’essere smentito, come direbbe il mitico Josè Altafini, sono da manuale del gioco del calcio, dalla pagina 15 a seguire. Non abbiamo lasciato nulla ai laziali, davvero le briciole, in tutto l’arco della gara forse una sola unica occasione, dove avrebbero potuto anche pareggiare, con Rovella che ha sradicato la palla a un molle Calhanoglu, involandosi verso la porta di Sommer che con attenzione ha neutralizzato il paventato pericolo, il resto: nulla. Tanto gioco ristagnato a centrocampo con le nostre ripartenze davvero letali, considerando che, i così definiti braccetti non hanno fatto gli straordinari, in compenso tutti i ragazzi in campo hanno avuto un atteggiamento davvero propositivo, volevano la vittoria e l’hanno ottenuta, giocando una gara davvero bella! Il possesso palla dei ragazzi è stato ben oltre il cinquanta per cento, con conclusioni ben dodici e otto nella porta, tant’è che Provedel ha compiuto due veri miracoli nel finale della gara su due belle conclusioni di Mkhitaryan, in sintesi i ragazzi hanno meritato in lungo e largo una vittoria in cui c’hanno creduto sin dagli albori, e portato a casa. Mai come stavolta s’è notata la voglia di vittoria, quella capacità di esercitare la potenza tecnica che appartiene ai nostri ragazzi, nell’aria v’era come un alone di superiorità che poteva assolutamente stabilire un cambiamento nel regime tattico e di marcia in qualunque momento, andando in rete con azioni mirate e ben orchestrate. Con la gara di ieri sera, s’è avvertito, ancora una volta di più che mister Inzaghi ha tra le mani un bolide, una Ferrari da competizione, alla quale non si può chiedere di marciare a ritmi ridotti, deve poter scalare tutte le marce che ha a disposizione, in un motore che oramai ha fatto il dovuto rodaggio, e spingendo sull’acceleratore si avvia facilmente verso risultati di un certo spessore. Archiviato con un certo affanno e apprensione, ma con due giornate d’anticipo, il passaggio agli ottavi di Champions, certo come secondi nel girone, purtroppo situazione figlia della scellerata gara di Benfica, il fato ci ha reso giustizia, destinandoci dall’urna di Nyon, una squadra alla nostra portata, quell’Atletico Madrid del Cholo Simeone, vecchia conoscenza con cui ci confronteremo in febbraio, sperando di avere la testa libera e pronta a quell’impegno di vitale importanza, perché poi seguiranno impegni sempre più delicati, a partire dallo scontro diretto con i non colorati torinesi. Per questo, a maggior ragione, abbiamo l’obbligo di giocare tutte le partite sino a quel momento, al meglio delle nostre possibilità cercando di mettere, come si dice in gergo, più fieno in cascina, per il semplice motivo che potrebbero arrivare, facendo ovviamente tutti i debiti scongiuri del caso, momenti di appannamento e poco felici, bisogna in tal caso farsi trovare pronti a ogni evenienza. Giustamente alla domanda dei giornalai che ritenevano la nostra una fuga solitaria, Inzaghi ha risposto, sapientemente che è prematuro, mancano tantissime giornate alla conclusione del campionato, perché non è nulla di definito, non è neanche concluso il girone di andata, quindi una tale domanda potevano pure risparmiarla, tanto si sa questi soggetti devono aver pur materiale per scrivere i loro pezzi farciti di min… ops pardon di castronerie. Abbiamo l’obbligo di essere sereni e pensare solamente al campo, allenandoci per bene e sperando che l’icona dalla Santissima Madonna preservi quei due lì davanti, dobbiamo pregare che non subiscano acciacchi, perdendoli sarebbe davvero deleterio per i nostri sogni e ambizioni. Con un Lautaro e Thuram in queste condizioni, si parte sempre con un gradino superiore agli altri, in ogni competizione. Ora ci tocca un appuntamento, mercoledì di coppa Italia, con quel Bologna che sta giocando davvero bene, conoscendo Inzaghi farà un ampio turn-over, facendo tirare il fiato ai titolarissimi, giustamente, però bisogna sempre tenere presente l’obiettivo che può essere il trofeo nazionale, che negli ultimi anni ha visto sempre un solo e unico padrone: l’Inter. Quindi testa alta e continuiamo a divertirci, con un gioco che ci entusiasma sempre più, nessun impegno deve essere preso sottogamba, per soddisfare la nostra fame atavica che non è ancora sazia, in considerazione che vincere aiuta a vincere! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter