Sino alla… fine!
Ennesima giornata di campionato che presta il fianco alle alterazioni giornalistiche di ciarlatani giornalai, che non attendono altro che screditarci, rimanendo sempre lì proni, al varco, per metterci contro l’opinione pubblica. Stavolta gridano allo scandalo, alla sconfitta mirata e voluta dai piani alti, a detta del direttore sportivo scaligero, che ha inveito contro il sistema e in primis contro di noi. Una sola domanda mi viene da porre a questo personaggio davvero insulso, ma perché non s’è lamentato allo stesso modo contro i non colorati torinesi per l’incontro di wrestling posto in essere dal macellaio Gatti contro i suoi giocatori? Certo è più semplice lamentarsi contro l’Inter, non ha mezzi d’informazione che posso dire il contrario di tutto, per ciò che viene definito scandaloso, noi dobbiamo difenderci da soli, gli altri possono passare impuniti con azioni davvero da codice penale, noi il minimo contrasto contro viene ingigantito, mentre a favore viene lasciato al caso, per questo caro direttori si guardi l’azione che ha portato al vostro pareggio, viziata da un intervento nei confronti di Arnautovic, non sanzionato: era tutto regolare? Poi ultima analisi, se come dice lei, il palazzo aveva definito, prima di giocarla, la vittoria nerazzurra, non richiamava l’arbitro al Var per sanzionare un rigore che è andato oltre il centesimo minuto di una gara, tutto sommato tranquilla. Se poi quest’occasione, che avete avuto, ma l’avete maledettamente sbagliata non è certo colpa dell’Inter. Quindi prima di mandare jatture e strali contro chi s’è meritato i tre punti, bisogna fare un po’ di autocritica, evidenziando che il Verona non ha fatto nulla durante la gara per meritarsi un pareggio che sarebbe divenuto davvero una beffa, per le molteplici azioni create e non concretizzate dai nostri ragazzi. Dopo aver posto in essere quelle che sono le mie personali considerazioni, ritengo però che siano avvallate dalla maggior parte di chi vuol bene a questi colori, veniamo alla gara giocata. L’epifania ci stava portando del carbone, certo in campo potevamo e dovevamo fare meglio, in considerazione delle molteplici occasioni che sono state create. Fortunatamente è tornato in campo un Lautaro carico a mille che ha concretizzato una bellissima occasione corale, con il suo suggello fantastico. Sono state tante altre le occasioni in cui si sarebbe potuto raddoppiare, ma chi è causa del suo mal pianga sè stesso, prestando il fianco, come accaduto difatti, a l’unica occasione scaligera che ha infilato il nostro portiere. E’ davvero avvilente considerare Arnautovic l’alter ego di un stupendo Thuram, difatti quando è entrato l’austriaco ha solo creato nocumento alla squadra, sbagliando due reti incredibili facendoci soffrire sino alla fine. Mi chiedo, va bene fare una sorta di cambi programmati, ma caro mister Inzaghi, che senso ha avuto fare entrare l’austriaco e togliere il francese, sempre più parte integrante di questa squadra? Un ragazzo di ventisette anni, nel pieno della sua maturità di giocatore, che sta bene fisicamente e s’è visto dalle sgroppate che ha effettuato in tutto l’arco della gara sino a che è stato in campo, risulta cervellotico fare entrare un giocatore che gioca oramai da fermo e il più delle volte fa fallo sull’avversario, cercando di avere la meglio ma nel frattempo non cava il cosiddetto ragno dal buco? Ha senso tenere in rosa dei giocatori simili? Per non parlare di colui che risulta sempre più un corpo estraneo, si vede lontano un miglio che oramai scalda solo la panchina, supportato dall’avidità di denaro che è intrinseca nel suo essere: Sanchez è stato giusto riprenderlo per quello che ha causato lo scorso anno? Io ritengo che sarebbe stato più utile alla causa meneghina, tenere in squadra dei giocatori che avrebbero sputato sangue per quei minuti che gli sarebbero stati concessi, tanto per citare un nome quell’Oristanio lasciato al Cagliari, oppure uno dei tanti ragazzotti della primavera, lasciati in giro a farsi le “ossa”, secondo me progettualmente più utili alla squadra di quei due dinosauri a cui è stata data la nostra gloriosa maglia. La certezza che non sarebbe potuto accadere sta nel fatto che Inzaghi ha in mente un solo modo di giocare, non conosce cosa vuole dire inserire forze nuove, si denota che con non ha alcuna fiducia in quei giovani che sono la linfa della rosa, i cambi bisogna farli con coerenza e non sempre gli stessi, giusto per farli, ci vuole raziocinio non sempre si toglie un attaccante che sta facendo bene, per inserire in campo un altro che stenta a restare in piedi, tutto ciò vorrebbe dire che non si ha il polso della situazione, ma si agisce solo in modo scriteriato e senza costrutto. Abbiamo le spalle larghe per sopportare tutte le critiche che ci piovano da tutti colori che si professano saccenti di questo sport, ma se poi ci mettiamo anche del nostro, allora vuol dire che siamo proni all’essere vessati in maniera continua, perché se si fosse concretizzato almeno in parte quello creato, ora parlavamo d’altro. Caro mister Inzaghi, non ci sono più appelli, devi dimostrare di essere un allenatore da Inter, quest’anno è decisivo per conquistare ciò che ci appartiene, devi dimostrare di valere altro che le coppette nazionali, certo che implementano la nostra bacheca, ma di certo non s’entra nella storia di un club e noi di storia ne abbiamo tanta, ma ne vogliamo ancora di più! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.