Ma che bella gara!

Scritto Da il 2/Apr/2024 - Senza categoria |


Ma che bella gara!

Certo guardando la classifica tutto faceva presagire a una passeggiata, così alla fine non è stato, contro un Empoli gagliardo, abbiamo disputato una gara sontuosa al pari dei nostri avversari: la differenza l’hanno fatto i nostri calciatori, dotati di classe e che hanno lottato su ogni palla sin dall’inizio, tant’è che la rete “spacca match” è avvenuta agli albori della gara. Dobbiamo riconoscere il valore degli avversari, guidati sapientemente da un tecnico che sa davvero il fatto suo, Nicola ha dalla sua tanta esperienza e ritengo che facendo giocare l’Empoli in questo modo, si guadagnerà la meritata salvezza. Si è vista la voglia di vincere di un gruppo mai domo, su tutti gli interpreti che hanno disputato una gara sontuosa, a mio modesto parere, porrei sugli scudi un Barella formato nazionale, moto perpetuo di un centrocampo fantastico, alla stessa stregua metterei Bastoni, autore di un perfetto assist per la rete di Dimarco, e poi di una sua bellissima sgroppata che avrebbe meritato maggior fortuna, con il tiro che s’è stampato sul palo, complice una impercettibile, ma importantissima, deviazione del portiere toscano. Forse si potrebbe intuire, dalle mie parole, che il resto della squadra ha giocato al di sotto delle proprie possibilità, così non è stato, secondo me tutti al di sopra della sufficienza, anche gli avanti che hanno interpretato il proprio ruolo di sacrificio e abnegazione, creando gioco per il compagno e mettendosi a disposizione del gioco di squadra. Bisogna ammettere, senza l’ombra di essere smentito, che Inzaghi ha creato un gruppo davvero perfetto, in questi anni l’ha plasmato, rendendo questa squadra davvero bella agli occhi dei tifosi, e non solo, capace di sviluppare un gioco fantastico fatto schemi e passaggi che fanno divertire, in cui si denota la voglia di vincere di questo gruppo. Certo in tutta questa bella enfasi finale il rammarico c’è, sostanzialmente è riferibile a due fattori che avrebbero reso questa squadra memorabile, quasi come quella del triplete, se consideriamo che con Inzaghi in tre anni si sono conquistati ben 5 trofei, una finale di Champions, che con accortezza avremmo potuto vincere e uno scudetto regalato sul fil di lana, a chi non è parso vero di beneficiare di un simile regalo: gli odiati cuginastri. Tutto però viene lenito da quello che verrà, la considerazione che comunque vada la prima squadra di Milano saremo noi, potremo fregiarci di uno scudetto con quella seconda stella tanto desiderata, nostro vanto di poterla esporre per primi. A fine anno come di consueto si fanno i vari bilanci, certo mancano ancora 8 gare, non c’è ancora la matematica certezza, è vero, ma di questo passo manca davvero poco, ribadisco il mio unico pensiero, come credo venga accomunato dalla maggior parte dei tifosi interisti, sarebbe davvero bello festeggiarlo nel derby, con una supremazia che resterebbe ancor più evidente negli annali, annichilendo chi credeva di poter fare una rimonta come due anni fa, ma credo che bisogna anche essere coerenti che non è sempre Natale e i regali non si fanno sempre a cuor leggero. Lasciamoli questa volta in balia dei nostri festeggiamenti, in compagnia del loro il livore unico nel sorpasso nella titolarità del campionato italiano, perché per noi vincere non è solo fine a sé stesso, vogliamo tanto di più, la superiorità, la classe che possediamo è talmente evidente che da più parti è stata sottolineata, solo i cuginastri non ne hanno acclarato l’evidenza. Dicevo ancora otto gare per l’apoteosi, credo che non si faranno sconti a nessuno, non sarebbe giusto, in questo periodo di pseudo rilassamento, dovremo solo preparare una gara per volta, allenandoci per questo, tralasciando ogni altra considerazione a chi invece deve ancora centrare gli obiettivi stagionali prefissati, noi due trofei sinora sono all’orizzonte, per gli altri si profila la tristezza di restare con un pugno di mosche in mano, specie per i non colorati torinesi, ma di questo non c’importa per il semplice motivo che siamo l’Inter è questo ci basta, il resto non conta! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.