Una festa rinviata!
Tal volta noi tifosi appassionati di questi colori e innamorati di questa squadra, dobbiamo mordere il freno in giudizi di parte che possano indurre a un certo malcontento, in considerazione di quello che abbiamo visto ieri sera, in cui i ragazzi non hanno disputato una bellissima partita, al di sotto delle loro aspettative, anche perché avevamo uno dei tanti match point a disposizione per chiudere quanto prima questo campionato, ma tal volta ci siamo specchiati in un possesso palla non sempre fine a se stesso, ingabbiati da un gioco interpretato magistralmente da quel “marpione” di Ranieri, con i suoi ragazzi che non hanno lesinato di giocare a calcio, anzi, sono stati spesso pericolosi, più del dovuto. Siccome noi siamo l’Inter, a noi le cose facili e predestinate non piacciono, dobbiamo sempre cercare qualcosa che ci stuzzichi, che ci stimoli, di emozionante: e cosa c’è di più bello di vincere il derby e lo scudetto nella stessa gara? Questa double sarebbe fantastico, però ci vuole anche la consapevolezza delle nostre potenzialità e sfruttarle al meglio, ma non come ieri sera. Ancora una volta s’è creato tanto ma realizzato una piccola quantità di tutta la mole di gioco prodotta. Ieri sera s’è rivista quella squadra distratta specie in difesa, figlia della passata stagione, ma che fortunatamente in questa s’è rinsavita, anche se nei novanta e passa minuti ha fatto nuovamente capolino, ci siamo fatti infilare in contropiede dai sardi, perdendo quella proverbiale forza difensiva che è stata la prerogativa di quest’anno. Per carità meglio in questo periodo dove, credo che ogni cosa sia stata acclarata, facendo ovviamente tutti i debiti scongiuri, una sorta di appannamento di condizione ci può stare, nel finale di una stagione tirata e comandata per gran parte di tutto il campionato, ma la cosa che comunque mi piace ribadire, che nella serata di ieri i ragazzi hanno fatto vedere un bel calcio con un gioco sebbene non continuativo: a sprazzi. Però c’è da menzionare il portiere sardo che ha compiuto, come ci capita spesso, delle belle parate negandoci il raddoppio in più riprese. Certo anche il Cagliari con quel “motorino” numero 77 ci ha messo spesso in difficoltà, ci sta tutto anche perché in campo c’era una squadra che, con voglia e tanto gioco, voleva tirarsi fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica, ritengo che comunque il punto guadagnato alla fine se l’è meritato, ed è il giusto premio per la loro gara alquanto gagliarda. Questa volta non riesco a leggere alcun commento dei non colorati, oppure di altri pseudo tifosi, che inneggiano alla “Marotta League”, di aiutini e favori combinati ad hoc nei nostri confronti, ma per notizia di cronaca non voglio neanche parlare del direttore di gara, per carità, la causa di un pareggio è solo nostra, non siamo stati capaci di essere lucidi e cinici sino alla fine, forse il clima festoso che si respirava a San Siro con tutta la cornice festante ha fatto rilassare i ragazzi, ma ritengo che le conquiste vanno fatte con intelligenza e lucidità, senza essere pressapochisti, in quel modo non si raggiungono risultati importanti. Ribadisco fortunatamente in questa stagione è successo pochissime volte, i ragazzi ci hanno fatto sempre divertire e credo che questo stop inatteso li carichi maggiormente di responsabilità verso un finale di stagione molto, ma molto interessante. Questo mezzo passaggio a vuoto deve far ricredere che non è stato ancora tutto raggiunto, certo manca pochissimo alla ufficialità, ma sino a che non l’avremo raggiunta, dobbiamo continuare a giocare come sappiamo, con coesione con la dovuta concentrazione mentale, gettando il cuore oltre l’ostacolo, con forza lottando in ogni partita che ci rimane ancora da disputare, perché specie in quest’ultimo periodo l’avversario di turno, avrà sicuramente voglia di rivalsa e vorrà fare bella figura al nostro cospetto, alla prima della classe, ma noi a maggior ragione non dobbiamo permetterlo, perché quello che stiamo raggiungendo non può togliercelo nessuno, è meritatissimo e frutto della forza di questa squadra che l’ha dimostrato più volte in questa stagione, e poi perché noi siamo l’Inter e gli altri devono temere il nostro strapotere: l’Inter è una stella brillante, anzi quasi due, si ama e non si discute, a prescindere! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.