La festa delle due stelle brillanti!
Che bello è, quando in una sera di fine aprile, si raggiungono determinati traguardi, in casa di chi riteneva di fermarci. Che bello è conquistare, non solo lo scudetto ma la seconda stella, festeggiando dinanzi ai cuginastri non c’è emozione migliore e disintegrare il loro ego con la sesta affermazione di seguito nel derby, come si dice in questi casi giocando il match point: gioco, partita e incontro!!! Anche ieri sera i ragazzi hanno quasi fatto la partita perfetta, se non altro con quel piccolo patema d’animo del finale d’incontro, certo non cambiava nulla neanche con il pari, ma vincere così non c’è paragone, ne prezzo. Come ci è già capitato quest’anno, creiamo tantissimo e sbagliamo l’impossibile, se nel primo tempo l’abbiamo chiuso con il risultato striminzito di 1 a 0, é solo per due fattori determinanti: il primo per la bella parata di Sommer su girata di Calabria, il secondo per la scarsa precisione dei nostri attaccanti (Lautaro e Thuram) e centrocampisti (Mkhitaryan), forse poi è subentrata la consapevolezza di reagire ed essere più concreti, tant’è che dopo pochi di giri d’orologio, ecco che il meraviglioso Marcus mette a sedere la difesa milanista, quindi piazza un fendente sul palo del portiere avversario, che gonfia la rete: fantastico! Così la seconda stella s’è palesata e resa molto più vicina, ha accarezzato la nostra maglia, posandosi dolcemente accanto all’altra, in una bella accoppiata che illuminerà il nostro futuro cammino. Mi ritengo molto fortunato, come tanti altri tifosi, ho assistito a eventi fantastici quasi memorabili, dalla conquista del triplete (sinora unico in Italia), per poco non si portava a casa la quarta Champions, ma per fortuna ora c’è stata la conquista della seconda stella, cosa c’è di più bello di questa fantastica vittoria e volere di più? L’orgoglio di aver superato chi si credeva l’essenza di Milano, ma noi abbiamo e siamo molto di più, dalla nostra c’è la coerenza di essere una squadra compatta, lasciando agli altri ogni chiacchiera, preferendo i fatti a ogni sorta di lamentela e invettive varie contro presunti complotti, come hanno sempre fatto tutti gli altri, ma noi siamo l’Inter e il resto non conta. Anche ieri sera ci hanno provando a far scivolare la gara in una sorta di combattimento fisico, forse ritengo che il direttore di gara non è stato proprio all’altezza del compito che il designatore gli aveva affidato, facendo le cosiddette pulci al suo operato, non m’è piaciuta la sua difettosa disomogeneità nelle valutazioni in campo. Ha permesso un certo gioco scorretto con falli al limite del regolamento dei milanisti, nella fattispecie di Gabbia, che ha letteralmente picchiato “Lautaro” prima, e poi chiunque arrivasse dalle sue parti, con un’ammonizione per un fallo, da macellaio, che poteva essere da rosso (netto colpo di gomito, intenzionale, sul volto di Lautaro). E quando serpeggiava un certo malumore di manifesta inferiorità nei nostri confronti, i cuginastri hanno pensato bene di caricare maggiormente di tensione la gara, senza un motivo ben preciso, sia ben chiaro forse si sentivano maggiormente frustrati perché non riuscivano a prendere il bandolo della matassa e tale impotenza è sfociata nella rissa creata dal guerrafondaio Hernandez, che se l’è presa con Dumfries reo di aver difeso Darmian da un netto fallo, nei suoi confronti, di Leao: davvero assurdo il comportamento del francese. Invece dell’isterica pantomima di Calabria che dopo aver colpito volontariamente Frattesi con una manata in pieno volto, ne vogliamo parlare? S’è rivolto al direttore di gara come un cherubino con il fare di chi non ha compiuto alcun fallo, forse lui dimentica che ci sono comunque tante telecamere, che hanno immortalato l’insano gesto. Come può una squadra in modo forsennato per soli dieci, al massimo quindici minuti, e pretendere di aver ragione dell’avversario? A volte può anche accadere, ma non è sempre Natale cari cuginastri, ora vi toccherà stare attenti al vostro secondo posto in classifica, ci sono squadre che al momento sono più in palla di voi, su tutte il Bologna ma anche l’Atalanta e chissà se queste squadre non gli facciano la festa in queste ultime cinque gare di campionato? Ai posteri l’ardua sentenza, tant’è che i rossoneri dovranno affrontare i non colorati torinesi, senza mezza difesa, ribadisco ben gli sta: chi è causa del suo mal pianga sé stesso. Ma se questa parte di Milano piange a dirotto, la parte che m’interessa gode a più non posso, per aver sconfitto per la sesta volta di fila coloro che si ritenevano alla nostra stessa altezza, ma ce ne vorrà di tempo sino a che tutto venga dimostrato, per il momento noi ci godiamo il momento e lo faremo ancora per parecchio, perché il ciclo è appena cominciato e ritengo che se il buongiorno è questo, ci sarà da divertirsi ancora per molto. Grazie ragazzi per quello che ci avete donato in questa serata di fine aprile, rimarrà indimenticabile nel tempo, perché voi avete scritto la storia di un club che ha una fama atavica di vittorie, con noi tifosi che vi sosterremo sempre con orgoglio e amore incondizionato: sempre forza Inter. …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.