E alla fine solo… felicità!
Con l’ultima gara in programma, in quel di Verona contro gli scaligeri, è calato il sipario su di una stagione davvero travolgente per i nostri colori. Alla nostra felicità della conquista di una seconda stella ampiamente meritata, s’è contrapposta quella degli orobici, vittoriosi per la prima volta nella loro storia, con la conquista di un trofeo internazionale: diciamo che il nerazzurro è di moda, sperando che nonostante il viola non sia benaugurante, questa volta riesca a disattendere il fato e premi i fiorentini con un qualcosa che lo scorso anno per un’inezia è sfuggito! Dopo questa premessa doverosa è tempo di fare i bilanci, i nostri sono più che mai positivi mentre le altre presunte big, stanno iniziando a razionalizzare del loro anno horribilis che ha portato in dote, che direbbe il mitico Mou: zero tituli! Certo è stata centrato il tanto prestigioso piazzamento Champions, ma quest’anno erano disponibili ben cinque piazze, tutto sommato alla loro portata, ma da quelle che erano state le premesse inziali, dove tutti partivano con il favore del pronostico ed erano i favoriti, tranne ovviamente l’Inter, ma alla fine dei conti, considerando i distacchi in classifica, la nostra cavalcata non ha avuti avversari degni di questo nome. In considerazione che di certo le società non erano soddisfatte dell’andamento delle loro squadre, si sono affrettate a escogitare un rivoluzionamento interno, a partire dai vari tecnici. Finita l’era del saccente Allegri a Torino, destinato a rinverdire i fasti bianconeri, toppando più che mai con un gioco mai decollato, anzi spesse volte alla mercé dell’avversario, il registro di volta porta alla panchina affidata a Thiago Motta che ben ha figurato a Bologna, bisogna però attendere per avere la conferma se riuscirà a portare ai non colorati l’entusiasmo sopito da tempo, di solito al primo anno è difficile confermarsi su altri lidi. Cosa analoga sta accadendo in casa dei cuginastri, anche loro hanno il problema del tecnico, questo francamente mi dispiace, anche perché Pioli, a suo dire, stava colmando il gap nei nostri confronti (davvero ridicolo) e poi spiace non poter più assistere alle sue perle di saggezza, su tutti allorquando fu evidente la sconfitta nel derby, l’ennesimo, esordì dicendo che nei primi 4 minuti l’Inter non era entrato nella loro area, davvero da tso. Anche i campioni d’Italia uscenti stanno cambiando padrone della panca, anche perché la loro posizione in classifica finale e la mancata qualificazione in nessuna competizione europea, con il rimpasto di giocatori, urge un cambio di rotta, affidando tutte le speranza a un condottiero navigato con il salentino Conte, chissà se riuscirà nell’intento di non far smantellare la squadra a ADL, e richiedere magari, qualche imponente impegno finanziario, magari facendogli acquistare il suo fido Lukaku. Nonostante il campionato sia finito da pochi giorni, ecco che tutto viene rimesso in discussione, tutti i consueti giornalai che si ergono a economisti, che discernono tesi a favore di questo e quell’altro tecnico supportando di presenti errori compiuti da altri nella gestione delle rose a disposizione, e in ultimo ci sono ancora coloro che gridano alla lesa maestà e di presunti torti arbitrali, che hanno premiato oltremodo i campioni d’Italia, come se l’Inter non avesse dimostrato, in più riprese, di essere la migliore in assoluto. Il cambiamento paventato s’è verificato anche in seno alla nostra società, finita l’era del Sol Levante, ecco che sul vessillo societario è iniziata a sventolare la gloriosa bandiera a stelle e strisce, con una proprietà che stante a dichiarazioni rilasciate poche ore fa, ha ribadito l’intenzione di continuare a vincere impegnando risorse utili per portare la nostra cara squadra in alto nei vertici europei più importanti. Naturalmente noi tifosi saremo più che mai contenti di queste dichiarazioni, continuando in vittorie che ci daranno sempre più che mai prestigio, ma abbiamo l’obbligo di non dimenticare che il “presidente ragazzo”, acerbo si ma si è rivelato un ottimo condottiero, è stato lo straniero più vincente, in assoluto, della storia nerazzurra e forse italiana, con il senno di poi poteva rimpinguare ancor di più il suo e il nostro palmares, ripensando alle due finali europee perse in finale. Dobbiamo davvero ingraziare Zang e tutta la famiglia Sunning per quell’entusiasmo che hanno trasmesso alla Milano che conta, quella nobile che non ha mai conosciuto l’onta di nessun scandalo o retrocessione che sia, il nerazzurro che predomina sempre più non solo su Milano, sull’Italia intera. Non ci resta che ricaricare le pile e affidarci sapientemente nelle mani di Marotta, Ausilio e Inzaghi, sapranno con cognizione di causa darci tante altre soddisfazioni, nel frattempo c’è un Italia da sostenere nei prossimi Campionati Europei in Germania, perché con la nazionale ci sono dei nostri paladini che non si risparmieranno sicuramente! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.