…Confusione!
In un clima surreale si è consumata una débâcle inaspettata viste le premesse del primo tempo. Io ho sempre sostenuto che in campo ci sono undici giocatori per parte e chi gioca meglio alla fine vince, o per lo meno nel nostro caso, lo fa chi sbaglia meno. Vincere è predominante quando hai la certezza di avere una squadra che è concentrata per novantacinque minuti su novanta, invece l’Inter non lo è, né come squadra né caratterialmente. Non riesco a capire questa involuzione a cosa sia dovuta, giocatori che dialogano bene ma che nella parte cruciale non pigiano sull’acceleratore verso una vittoria che avrebbero meritato ampiamente, per lo meno nel primo tempo. La cosa che più ha colpito in modo terrificante, al di là della sconfitta, era l’aria che si respirava questo pomeriggio a San Siro, con il tifo diviso in due, complice le dichiarazioni post uscita del libro di Icardi. Io ritengo che in Italia ci sia libertà di stampa, è giusto che ogni esponga quello che ha nell’animo, ma se si ledono i diritti altrui, allora subentrano delle regole di sana e civile convivenza. Senza dubbio Icardi ha sbagliato, ma l’errore più grossolano è stato fatto dalla società. Una società che non è mai stata presente, che avrebbe dovuto recensire il libro incriminato e opporre l’opportuno veto su quelle pagine oggetto di tanto clamore. In questo modo avrebbe tutelato e redarguito un proprio tesserato a mantenere un certo comportamento, non concedendo il fianco a errate interpretazioni. Una società seria tutela in toto il proprio entourage, ma questa è un’altra storia perché la Milano nerazzurra è oramai succube di “padroni” che vivono al di là dell’oceano e che non hanno la benché minima possibilità di essere presenti, di vivere il quotidiano insieme alla squadra. Questo non deve essere un alibi per carità, ma la presenza in determinati casi è quanto mai opportuna, non può e non deve essere tale solo nel momento di rinnovargli il contratto, Icardi dal canto suo ha posto in evidenza un suo carattere alquanto labile, costruito, non di un leader di un capitano con C maiuscola. Un capitano dimostra di meritarsi quell’ambita fascia con il comportamento irreprensibile sia dentro sia fuori il campo di gioco, cosa che non ha mai fatto lui. Come sono lontani i fasti di un capitano che a tutt’oggi ci manca come non mai, ne avvertiamo la mancanza specie in campo. Di Zanetti purtroppo non ne nascono tutti i giorni e proprio lui che ha promesso dei seri e duri provvedimenti, tutti aspettiamo fiduciosi. Questi giocatori non hanno il benché minimo pudore a gettare nel fango una gloriosa maglia come la nostra, bisogna fare una cernita di quelli che sono giocatori che possono essere utili alla causa nerazzurra. Ribadisco che De Boer ha sbagliato a mandare in campo Icardi, visto che sin dai primi istanti non era sereno, forse ha capito di averla fatta davvero grossa e poi anche in occasione del generoso, quanto discutibile, calcio di rigore concesso, non è andato sul dischetto con la sua solita cattiveria. Buttare la croce su questo giocatore non sarebbe giusto, ma visto lo sviluppo delle cose, un adagio recita chi è causa del suo male pianga se stesso, quindi caro Icardi assumiti le tue responsabilità e pensa più alla squadra che apparire in atteggiamenti a dir poco discutibili sui social, fare il capitano vuol dire altro e credo che i tuoi galloni siano oramai al capolinea. E poi un’ultima considerazione, ma non è che ti sei montato la testa in modo esagerato, chi ti credi di essere Messi o Cristiano Ronaldo per avere il diritto di non essere contestato, anche i più grandi devono accettare le contestazioni, non possono essere risparmiati, quindi te che non hai dimostrato ancora nulla, devi sottostare a questa dura legge della critica. Sarai sicuramente un buon giocatore, ma di qui e definirti un fuoriclasse ce ne vuole. Si possono amare oppure no, si possono condividere oppure no, certi atteggiamenti della tifoseria organizzata, ma quando non si da in campo ogni stilla del proprio sudore, allora ogni cosa può essere plausibile, io non posso avvalorarla ma per il bene della nostra cara e amata Inter si va oltre determinate concezioni…Amala!
Antonio Dibenedetto