l’Inter crea ma…soffre!
Commentare un derby acciuffato all’ultimo afflato come quello che tutti i tifosi, sugli spalti hanno, per tutta la gara trattenuto e poi esalato, è davvero difficile. Questa stracittadina non è stata la gara più bella da salvare e annoverare tra quelle del secolo, ma forse l’Inter, mai come oggi, ha avuto il merito di giocarsela alla pari con i rivali milanesi. Il Milan dal canto suo, stava portando a casa una vittoria che andava ben oltre i propri meriti, ha giocato come una provinciale, tutti arroccati dietro la linea della palla, lasciando il pallino del gioco all’Inter, ripartendo in contro piede. Questa tesi è avvalorata dal fatto che il loro primo tiro nella porta di Handanovic è arrivato al quarantesimo ed è tutto dire! Poi i soliti errori, le solite indecisioni difensive che sono oramai divenute una costante della retroguardia nerazzurra, hanno spalancato di fatti le porte dell’ipotetico paradiso pallonaro al “diavolo”, salvo cadere rovinosamente a poi istanti dal termine, vuoi per una giustizia calcistica che questa volta si è fatta palese, vuoi per la caparbietà dei ragazzi di sovvertire le sorti di una gara che stavano, almeno delle occasioni create, ingiustamente perdendo. Come poche altre volte quest’anno si è rivista una squadra, l’Inter, giocare come tale, sarà il merito del neo allenatore Pioli, oppure è lo strano clima che si respira quando si gioca la “partita” madre di tutte le gare, con quell’emozione unica che può darti rispetto alla altre? Questo quesito potrà essere risolto solo da quello che sarà il proseguimento del campionato, ma tante altre volte, prima di questa, si sperava nella fatidica svolta che poi ogni volta puntualmente è stata disattesa. Una cosa però mi piace rilevare è la perspicacia di Pioli nel volere mettere in campo le pedine giuste nella posizione giusta, e specie nel primo tempo ci è riuscito, tant’è che Medel nel suo ruolo naturale (in nazionale gioca da centrale difensivo) dove si trova davvero a proprio agio, ha dato un ottimo apporto. E’ stato il migliore in campo sino a quando, una distorsione al ginocchio, non l’ha costretto a uscire dal campo sostituito da un Murillo, non sempre lucido nei suoi interventi, al di sotto dei suoi standard. Finalmente si è visto Joao Mario giocare nel suo ruolo dietro la punta, così come gioca in nazionale, fornendo una prestazione davvero positiva. Un buon allenatore deve prima di tutto capire e sapere dove far rendere al meglio i propri giocatori, Pioli ha dimostrato di avere quest’attitudine nel proprio DNA. Ora deve continuare con caparbietà nel recupero di giocatori che alla lunga possono fare bena alla causa nerazzurra, senza dimenticare quel Banega che in Spagna era davvero essenziale, deve lavorare, come si dice sulla testa dei giocatori, deve avere la fiducia della rosa a disposizione e avere la possibilità di ricostruire quel gruppo che sinora non è mai stato coeso, sono sicuro che il gioco, sinora latitante si vedrà. A essere sincero, oggi un certo accenno di gioco si è visto sul rettangolo del Meazza, credo sia confortante per continuare su questa strada. È terminato con un pari il primo derby della “Maddon-Cina”, certo che di questa etichetta forse ne avremmo fatto a meno, però ci sono e stanno investendo soldi in Italia e quindi ne hanno tutto il diritto, spero solo che non si riveli una boutade nipponica e che seriamente tengano con raziocinio alle sorti delle due società meneghine. L’Inter deve con forza ricercare quella serenità che fino adesso è mancata, con fiducia deve affidarsi a un tecnico preparato che senza fronzoli ha la possibilità di riportarci in alto, dove meritiamo! Io in Pioli ci credo e voi? … Amala!
Antonio Dibenedetto