Alla ricerca dell’Inter… smarrita!!!
La svolta era vincere e lo s’è fatto, specie dopo il bruttissimo derby perso, che ha modificato molte certezze in seno alla squadra, però soffrire sino alla fine per colpa nostra, per una squadra che mostra lacune evidenti, che non ha più quella fame mostrata lo scorso anno, non è affatto una nota positiva, anzi. Le nostre coronarica sono messe a dura prova, specie quando si prende una rete in contropiede, in trasferta, e per giunta quando il risultato ci vede in vantaggio per 3 a 2, è proprio da polli! Non si capisce questa inversione di tendenza negativa, sembra che la squadra abbia in seno dei corpi estranei che non girano in un meccanismo, che lo scorso anno, era quasi perfetto. Bisogna avere il coraggio di valutare al meglio chi mettere in campo, chi al momento non rende come dovrebbe, è necessario dargli un po’ di tempo per recuperare energie, chi è preposto a questo compito è il tecnico. Mi chiedo ma in allenamento segue con occhi clinico i ragazzi quando si allenano? In formazione non vanno messi giocatori solo per il semplice motivo che negli anni trascorsi hanno fatto realmente l’ago della bilancia con prestazioni maiuscole, la riconoscenza nei loro confronti è massima, ma se ora sono in difetto di condizione è giusto non metterli alla gogna mediatica, in partite dove risultano davvero corpi estranei, dove arrancano palesemente, ne va della loro autostima, cambiare non vuol dire necessariamente bocciare. È sotto gli occhi di tutti che la nostra manovra è lenta e macchinosa, non c’è più quella velocità nel gioco, cosa che è sempre stata una nostra peculiarità, per inciso quest’anno s’è vista pochissime volte, oramai tutte le squadre che c’incontrano l’hanno capito, quindi il nostro gioco diventa più che mai prevedibile. Si sapeva che riconfermarsi l’anno successivo è davvero difficile e quanto mai complicato, ma ritengo che sia giusto dare il legittimo valore a quello che si è conquistato lo scorso anno, allo stato attuale non c’è da essere contenti dell’approccio che abbiamo avuto in campionato, non siamo l’Inter che abbiamo imparato ad amare, commettiamo errori grossolani dovuti a scarsa concentrazione che vanno a sfociare in occasioni da rete, per fortuna molto poche, che si trasformano in reti che vanno a premiare più la nostra incapacità di organizzazione, che i meriti altrui. Per carità quando scioriniamo del bel gioco, visto a sprazzi, creiamo tantissimo, nella fattispecie a Udine, nel primo tempo, abbiamo creato ben cinque nitide palle da goal, realizzando solo due reti. Appare davvero un’inezia rispetto a quello che ha prodotto un gioco, tal volta fatto con criterio, azionando i quinti di centrocampo senza che vi sia il costante, nell’ultimo periodo, imbottigliamento a centrocampo. Tutto ciò denota la nostra continua incapacità di chiudere anzitempo le gare, con risultati che ci stanno davvero stretti, certo anche lo scorso anno avevamo questa condizione, questo è vero, ma lo scorso anno aveva quella fame di risultati che hanno caratterizzato il nostro cammino che poi è divenuto, alla fine, trionfale. Il ritardo in classifica, rispetto allo scorso anno, è abissale, ribadisco non bisogna fare i confronti tra le due annate, ne va della nostra autostima, però un po’ di esami di coscienza bisogna avere il coraggio di farseli, e approntare un impegno serio e opportuno, per fare un’inversione di tendenza che ci dia sicurezza innanzitutto, e poi il tutto verrà da sé. Per carità siamo solo alla sesta di campionato e abbiamo imparato a conoscere che siamo sempre sulla graticola mediatica dei giornalai che non vedono l’ora di darci il “de profundis”, è più che mai logico per lo smisurato “amore” che nutrono nei nostri confronti, però se ci mettiamo anche del nostro, dando gli assist a questi farlocchi giocolieri della carta stampata, allora è davvero la fine. Ci vuole la giusta coerenza, perché dopo tutto i campioni d’Italia siamo noi e tutto è sancito dallo scudetto che abbiamo sul petto, che deve rimane trionfo d’orgoglio, abbiamo l’obbligo di lottare, come sappiamo, sino alla fine per negare l’opportunità a coloro che tentano di strapparcelo. Una nota positiva va sottolineata: Lautaro s’è sbloccato è questo non può essere che un nostro vantaggio, ma tutta la squadra devo tornare a lottare e giocare coesi e uniti verso l’unico traguardo possibile: la vittoria! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.