Un fantastico poker servito, a chi non credeva nelle nostre potenzialità, per chi era pronto per un fantomatico epitaffio, pronto a banchettare con le proprie convinzioni, sui resti di quel “ve l’avevo detto”. Cari detrattori purtroppo per voi, ciò non è avvenuto, il mio riferimento è in particolare verso chi, come taluni giornalai, credevano supponendo nella mediocrità della nostra squadra, per un mercato a loro dire del tutto errato, non li nomino, ma essendo note le loro dichiarazioni che sono alla mercé di tutti, sono facilmente individuabili e chiunque può definirli saccenti e custodi del verbo pallonaro, ma in fin dei conti sono odiosi nell’inverosimile per il loro modo di porsi. Hanno proferito ai quattro venti, che nel pomeriggio meneghino l’Inter avrebbe sofferto, oppure al massimo pareggiato dinanzi alla corazzata viola. Cari amici, mi sa che voi non vincerete mai al totocalcio, le vostre previsioni “tarocche” fanno rabbrividire anche i più fantomatici millantatori pallonari. Detto questo, per onore di cronaca, veniamo alla gara, la cosa che più c’interessa, di una domenica di fine estate dove si è visto lo strapotere di una squadra, l’Inter, che lotta e aggredisce ogni pallone vagante, dominando in maniera sistematica e azzannando l’avversario al minimo errore. Come avevo preannunciato, nella mia disamina della gara contro il Cagliari, tutti si sono resi conto dello strapotere di un ragazzo che ha davvero dei numeri, se saprà sfruttarli a proprio piacimento, ne vedremo delle belle! Mi riferisco a Marcus Thuram: è davvero un gran bel giocatore. Se unisce le doti che ha, diventerà davvero un campione, ha l’intelligenza della visione del giocatore meglio posizionato a cui affidare il pallone per la stoccata finale, come si diceva tanti anni fa, come sapevano discernere i padri della disciplina calcistica: ha il terzo occhio, posto dietro la nuca! Io aggiungo se poi affina il suo fiuto del goal allora le difese dovranno tremare, ma sul serio. Non sto già facendo le lodi di una squadra che vincerà facile, per carità, sto solo esternando la gioia di aver visto in queste prime tre gare di campionato, dei ragazzi che sciorinano del calcio che a tratti è davvero da almanacco, non si può rimanere insensibili dinanzi a cotanta bellezza. Certo esultare ora appare davvero prematuro, ma io ritengo che iniziare al meglio dona a sé stessi tantissima autostima che moltiplica le potenzialità e le fa tirar fuori, su quel campo che diviene, sempre più, il biliardo su cui giocare al meglio, con classe ed eleganza, per mettere la palla in buca. Anche ieri non c’è stato un solo giocatore al di sotto della piena sufficienza, anzi tutti ben oltre, e poi vogliamo dirlo con un Lautaro in questo stato di forma possiamo guardare oltre, nulla c’è precluso se continua con queste fantastiche giocate. Anche ieri altre due reti di pregevole fattura, affinando l’intesa con il francesino, stanno formando l’acronimo che è del tutto ottimale, cancellando di fatti quello precedente. La Tu-La sarà più incisivo, da ciò che s’è visto sinora, se poi viene supportato anche dai quinti di centrocampo, diventerà ancor più deleterio per gli avversari. Credo che i tifosi amanti di questi colori, come me, ieri non hanno avuto alcun dubbio sulla vittoria, mai in discussione. Sono certo che i personaggi succitati, avranno da ridire sul presunto calo fisico dei viola, impegnati a metà settimana nei preliminari di Conference, questo poteva essere consolidato se la vittoria fosse stata risicata, ma dopo un sonoro quattro a zero, e con tantissime occasioni create e non realizzate, senza aver percepito alcun pericolo, credo che il silenzio sarebbe la migliore soluzione fattibile, per questi personaggi davvero inutili, la cui professione sarebbe davvero un insulto per chi la esercita con cognizione di causa e con raziocinio. Noi siamo l’Inter e di queste persone non abbiamo bisogno, anzi cari amici vi esorterei a non acquistare quei quotidiani che raccontano solo fandonie, fare il giornalista serio vuol dire essere superpartes, ma molti non lo sono e discriminano chi non è assoggettato ai loro colori. Ora dobbiamo staccare la spina, c’è la pausa per le nazionali e come al solito noi avremo tanti giocatori impegnati, spero tornino un po’ prima del giorno sedici, il sabato del derby, partita non determinante per la classifica, ma che ti dà tantissima autostima e ti carica in modo esponenziale per il prosieguo del campionato e di tutti gli altri incontri che seguiranno. Fiduciosi aspetteremo e risparmieremo le forze per essere insieme a voi nella bolgia di San Siro, incitandovi come non mai: perché noi siamo l’Inter che si ama a prescindere!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Anche in terra sarda la nostra squadra ha saputo farsi valere, a posteriori tutto parrebbe essere stato molto semplice, invece c’è voluta tanta voglia e una caparbietà senza limite, per tenere il pallino e sciorinare un bel gioco per sottomettere gli isolani. Era umanamente impensabile che una squadra neo-promossa, poi dinanzi al proprio pubblico, facesse solo la presenza immedesimandosi nel ruolo di sparring-partners, difatti l’orgoglio tipico dei sardi ha cercato d’impensierire la nostra retroguardia, che di fatti non ha mai vissuto momenti d’affanno, anzi il risultato avrebbe potuto assumere connotati più larghi ed evidenti, senza i due legni colpiti ed altre azioni ben interpretate: ma va benissimo così! In attesa che arrivi quel difensore che rendi l’organico a disposizione di mister Inzaghi ancor più competitivo, proverei ad analizzare la prova dei singoli reparti, partendo dalla difesa. Non credo ci possano essere problemi di sorta visto che nelle poche azioni sarde, i nostri ragazzi si sono disimpegnati alla grande, unico accenno a Sommer che è stato impegnato al minuto ottantotto, facendo una bella parata, tenendo inviolata la porta per la seconda giornata di seguito. Il centrocampo buon filtro e con una bellissima prova di Calhanoglu che si è fatto trovare in ogni dove, emblematica è stata la sua chiusura nel primo tempo su Nandez, in proiezioni difensiva. Direi senza ombra di dubbio sul podio dei migliori in campo, per coronare la sua prova sarebbe bastata la rete negata dal palo. Chi è parso un attimino sotto tono, ma con una larga sufficienza, è stato Nicolino Barella. La sua innata classe fa sopperire a un leggero calo nella condizione, ma è giusto così non si può essere a mille a fine agosto. Analizziamo i vari braccetti di centrocampo. Altro giocatore da podio è stato Dimarco per le continue sgroppate sulla fascia, mai come quest’anno saranno importanti le alternative per far rifiatare questo ragazzo davvero esplosivo quando spinge e crossa, come lui sa fare. Dall’altra parte un Dumfries che sta credendo sempre più nelle sue qualità, spero solo che ritrovi sempre più l’autostima, perché così facendo, devo dire che non è affatto male, se poi fa pure goal, è tutto dire. È la volta dell’attacco, che porrei in toto sul podio. Che dire con un Lautaro così cosa possiamo pretendere di più? Anche ieri sera un palo sontuoso e una rete di gran classe, hanno reso evidente lo stato di forma di questo ragazzo, sempre più protagonista in squadra che lo sta forgiando a leader supremo. Piccolo accenno al francesino Thuram, devo dirvi che a me non dispiace ha le caratteristiche per fare molto bene, non commetto alcuna eresia se dico che, secondo me, ha il meglio di Dzeko nel passaggio di fino al compagno, mentre nella protezione della palla ricorderebbe il miglior Lukaku. Dico che questo ragazzo si farà perché si mette a disposizione della squadra, tant’è che le due reti sono partite da due sue iniziative. Non oso immaginare quando riuscirà anche a fare goal! Tutti i giornalai hanno sempre scritto che siamo, organicamente inferiori, alla squadra dello scorso anno, io aggiungo invece, con l’arrivo di Pavard saremo sicuramente superiori, anche perché abbiamo la copertura su ogni ruolo e con una stagione che si presente davvero impegnativa, è la giusta quadratura del cosiddetto cerchio. Certo sono solo le prime due gare di campionato, quest’è vero, ma ho denotato in questa rosa una crescita esponenziale, con giocatori che si mettono a disposizione in ogni dove, spero solo che continui questo stato per molto tempo, perché sono loro gli attori principali che ci fanno sobbalzare il cuore a ogni giocata, ieri, per esempio, ce ne sono state alcune davvero fantastiche, solo il lavoro potrà dare conferma a questa mia affermazione, com’è d’altronde sintomatica in ogni tifoso nerazzurro. Ci vogliono ancora poco più di quattro giorni alla conclusione di questo mercimonio, che si svolge con il dio denaro sugli scudi, speriamo che ci porti quel quibus che completi l’organico. Cari amici speriamo solo che quest’anno possa essere, per alcuni giocatori in rosa, la volta buona per la definitiva consacrazione e che ci faccia lottare ed essere sempre più competitivi per raggiungere obiettivi importantissimi, perché noi siamo l’Inter e non possiamo restare al palo! …Amala!!!!
Chi ben inizia…! Tra i clamori e i flop di un calcio mercato che nel bene e nel male ha visto, credo che comunque non sia finito qui, sempre protagonista la nostra cara e amata Inter, sempre sotto la continua lente d’ingrandimento dei saccenti pallonari esperti di calcio mercato che non vedono l’ora (come di consueto) di screditare e gettare fango sui nostri colori. Tanti nomi eccellenti accostati alla nostra squadra, poi di fatto gli acquisti mirati sono stati ben altri, ma la constatazione è che se si parla di giocatori in vista Inter vengono richiesta cifre stratosferiche, mentre in contrapposizione se si devono vendere nostri giocatori, il pagamento risulta sempre essere risicato. Tutta questa manfrina, questa diatriba, secondo il mio punto di vista è generato da false attestazioni giornalistiche, tutto ciò non fa altro che porre la nostra società, con il cinese Zhang in testa, in un risalto negativo, come una masnada di accattoni che lesina una richiesta di risparmio di qualche milioncino, pur di fare l’affare. E’ deleterio credere che siamo davvero alla canna del gas, come vogliono far credere diversi giornalai accompagnati da ignoranti e saccenti, dirò di più supponenti oltre l’umana vergogna, di quei personaggi televisivi che pur di apparire in tv, esercitano il più vergognoso mercimonio possibile, come diceva il buon Josè: una prostituzione intellettuale senza pari, pur di screditare l’Inter. Non si può certamente negare che la squadra s’è un attimino indebolita, con la cessione di giocatori di un certo spessore, ma fermandoci e soffermando un istante e soppesando quelle che sono state le cessioni più eclatanti e delle quali le più sanguinose sono state quelle di: Onana (per carità ben pagato, con una plusvalenza senza pari) di contro sono arrivati Sommer e anche Audero, quella di Brozovic (sotto pagato) che ha preferito i milioni arabi e la mancata sostituzione adeguata del mercenario Skriniar. Mentre per altri non c’è stato il previsto piano di rinnovo e hanno preferito andare per altri lidi, vedi Dzeko, mentre di Lukaku preferisco non parlare, è davvero sconcertante il suo cervellotico comportamento. Certo i giornalai continuano ad affibbiarci nomi altisonanti, ma non bisogna acquistare quei quotidiani, che non sono buoni manco ad incartare il pesce, la suggestione poi fa brutti scherzi, direi di fidarci allorquando viene effettuata la presentazione, escludendo altri mercenari che hanno cercato di ottenere qualche milioncino in più, in sede di stipula di contratto, contravvenendo di fatto a tutto ciò che s’era formalizzato sino a quel momento. Emblematico il caso Samardzic, che ha fatto saltare tutto perché il suo entourage sperava di speculare più soldi. In questo caso io sto con la società, non si può essere ostaggio di personaggi loschi che si credono di rappresentare il nuovo Maradona, ma che di fatti altro non è che un buon giocatore, ma nulla più. Talvolta il rispetto e la parola data valgono più del denaro. Il calcio sta cambiando in maniera direi brutale, non è più come quello sport che ti faceva innamorare in cui sapevi che un giocatore era rappresentativo di una squadra, ora non fai in tempo ad affezionarti che di punto in bianco lo vedi con un’altra casacca indosso. Quel calcio che ci vede orfani di un degno rappresentante che ci ha lasciati: il mito sor Carletto Mazzone. Personaggio a volte scomodo perché non aveva peli sulla lingua, che osava contestare degli atteggiamenti a volte poco chiari, capace di essere il portavoce di una verità scomoda per alcuni che non riuscivano a farlo tacere. Ciao Carletto che la terra ti sia lieve r.i.p.. Per quello che concerne la gara disputata ieri, non mi dilungo tantissimo, avevo la necessità di alcune premesse doverose, ovviamente secondo il mio personale punto di vista, ci ha consegnato una squadra che ha esercitato un buon gioco, fatto di trame davvero belle, la cosa che mi è piaciuta: non siamo mai stati in sofferenza anzi abbiamo sempre comandato il gioco, com’è giusto che sia per una grande squadra. Credo negli acquisti sinora effettuati e mai come quest’anno abbiamo davvero una panchina lunga con ottimi rincalzi, se poi un Arnautovic lo puoi definire tale. La squadra è pressoché unita, la coesione è lampante nell’aiuto reciproco, per una grande squadra questo è l’elemento essenziale e poi anche chi subentra non fa rimpiangere chi esce è davvero importante. Ultima nota positiva l’aver ritrovato “el toro” cinico e capace di finalizzare il gioco dei compagni, il “puntero” che saprà farsi valere sempre più, in un campionato che credo lo vedrà davvero protagonista. Se il buon giorno si vede dal mattino, quest’anno ci sarà da divertirsi!!! …Amala!!!!
Con l’ultima gara in trasferta a Torino, contro i granata, s’è concluso un campionato chiuso al meglio, ma con vari periodi in chiaroscuro, abbiamo però conquistato ben due trofei questo è vero, ma la stagione non è affatto conclusa, c’è ancora un epilogo davvero importante, che ci rende più che mai orgogliosi: la finale di Champions. Nelle ultime gare, tra campionato e coppe varie, abbiamo vinto undici gare su dodici, questo vorrà dire pur qualcosa? Rispondo assolutamente si, fa accrescere maggiormente il rammarico, per una seconda stella che si sarebbe potuta conquistare, ma tutto non è perduto pensando a ciò che si è vinto, considerando comunque che la nostra stagione era partita in salita già da subito. Specie quando sono stati stilati i calendari ed i gironi di Champions, tutti ci davano per spacciati, per com’era articolato il nostro. A bocce ferme però, abbiamo dimostrato che nulla è scontato, ogni cosa è da addivenire e bisogna giocarsela con il massimo impegno, perché nessuno parte già sconfitto, né tanto meno per quello che hanno dimostrato i ragazzi sinora, avendo dalla loro una caparbietà senza limiti. Chiudiamo questo campionato terzi in classifica, raggiungendo ancora una volta il piazzamento Champions, che solo qualche tempo fa sembrava una chimera, per carità tanti meriti per chi ha conquistato lo scudetto, dimostrando di essere la squadra più continua e sempre sul pezzo, mentre noi abbiamo avute delle flessioni, nei risultati, davvero preoccupante, fortunatamente tutto ciò è stato sovvertito successivamente alla sconfitta casalinga, che definirei del tutto immeritata, del 15 aprile contro il Monza, sicuramente poi i ragazzi hanno iniziato a prendere coscienza di quello che avrebbero potuto fare, interpretando al meglio un gioco che hanno ben sviluppato in campo, che sicuramente è nelle loro possibilità, giocando da vera squadra. La statistica ci porta a considerare la nostra classifica definitiva di questo triennio, il rammarico c’è ed è enorme, per come sono stati gettati alle ortiche gli ultimi due anni. Dopo lo scudetto, atteso da vari anni, dell’era Conte è arrivato un secondo posto e attualmente un terzo posto dell’era Inzaghi, che non mi stancherò mai di definire, sotto tono, per quello che era nelle nostre corde. A sprazzi s’è visto davvero un bel gioco, condito da giocate fantastiche e scambi da playstation, sugli scudi un po’ tutti in rosa, perché se viene finalizzato quello che si produce, dagli attaccanti, il merito è di tutti. S’è visto, specie nelle ultime gare, che i ragazzi hanno uno smalto direi davvero brillante, in campo dimostrano che possono ancora dare tantissimo, tutti si aiutano e la manovra ne beneficia. Permettetemi di fare un plauso ad un centrocampo davvero spettacolare, se poi su tutti questo Barella viene premiato con il titolo di migliore centrocampista italiano, qualcosa vorrà dire. Ma io a tutta la squadra darei un bel 7,5 per quello che hanno dimostrato e poi con un Lautaro in queste condizioni, un Lukaku che nella parte principale si sta ritrovando, con una retroguardia che rende sempre al massimo, con tanta fiducia in un domani, non troppo lontano, possiamo essere orgogliosi di poter contare su di un gruppo ben assortito, di ragazzi splendidi che suderanno la maglia per un traguardo alla nostra portata, certo lo spauracchio inglese toglie il sonno, quest’è vero, ma le gare vanno giocate, come ho già detto poc’anzi, al meglio delle proprie possibilità, se poi succede quello che succede, dobbiamo farci trovare pronti ad onorare una stagione al meglio, noi tifosi saremo lì pronti a osannarvi, ovunque e comunque siamo pronti. Noi qui a Fano ci ritroveremo in sede presso la cooperativa Treponti, dinanzi allo schermo gigante, per assaporare ed assistere a una bellissima gara, sperando che sia a forte tinte nerazzurre, perché mai come in questi casi l’unione fa la forza, in considerazione che l’Inter si ama a prescindere! …Amala!!!!
L’ennesimo sabato di campionato, l’ultimo per quest’anno, ci ha dato la possibilità di acclarare la nostra posizione in classifica, centrando gli obiettivi prefissati ad inizio stagione, anche se… abbiamo lasciato per strada un discorso chiuso, troppo in fretta, per uno scudetto che poteva essere nelle nostre corde, ma che alla fine ci è sfuggito per incongruenze tecnico tattiche e di formazione, che non si sono verificate nell’ultima giornata contro gli orobici. Fortunatamente con tantissima coerenza e voglia, abbiamo comunque centrati due obiettivi importantissimi: un piazzamento Champions, e un double di coppe, che rimpinguano la nostra bacheca. Anche se è stata aperta una finestra malinconica, su di una stagione di alti e bassi (non si possono dimenticare ben 12 sconfitte), è altresì vero, però, che all’orizzonte, guardando dalla stessa finestra, c’è una finale della coppa più ambita, quella dalle grandi orecchie, che per i presunti dei pallonari rimane pur sempre una utopistica chimera (vero Zlatan?), mentre per noi, ritorna a farci vibrare l’animo a distanza di 13 anni. Certo ha detta dei saccenti esperti calcistici, noi non abbiamo scampo contro l’armata inglese, sarà forse vero, ma il fatto di doversi giocare una partita del genere, rende noi tifosi orgogliosi, per questo meraviglioso traguardo, tralasciando gli spettatori di altre squadre che sicuramente non tiferanno per noi, in quanto tutti esterofili, ma non c’importa perché noi siamo l’Inter e non abbiamo bisogno di supporti esterni, bastano i nostri tifosi. Tutti ci attendono al varco, tutti non vedono l’ora di sparare letame su di noi, tutti ci davano per bolliti e non in condizione di affrontare certi traguardi, a tutti questi detrattori vorrei rispondere con i fatti, e non andando tanto lontano. Partiamo dalla semifinale di Champions in un derby dove ci davano per sconfitti in partenza, bene nelle due gare, abbiamo annichilito e destabilizzato in tutto e per tutto i cuginastri, benché ci fosse stata, specie nella gara di ritorno, una vera e propria campagna mediatica a favore di una “remuntada” più che ipotetica che realistica, anzi alla rete di Lautaro, i rossoneri erano oramai alle pezze, come si suol dire. Quindi, altra nota di merito per la truppa di Inzaghi, è arrivata con la vittoria in coppa Italia, portata a casa, anche soffrendo, ma con un Lautaro stratosferico che ci ha condotto alla vittoria: e sono ben nove in bella mostra in bacheca! Altra mossa mediatica dei giornalai, assoldati dal potere di coloro che sfornano pezzi di carta, che manco son buoni per incartarci il pesce, ci davano per cotti anche contro l’Atalanta invece pronti via, nel giro di soli 3 minuti, hanno capito cosa vuol dire denigrare una squadra come l’Inter, perché come diceva il buon Trappattoni “non dire gatto se non l’hai nel sacco. Con due reti spettacolari firmate, abbiamo fatto capire che gara avevamo preparato, la prima da un big Rom fantastico, ritornato a essere quello schiacciasassi conosciuto nell’era contiana, quindi il Nicolino sardo che ha piazzato il graffio decisivo con una bellissima volée. Anche in questa gara c’è stato lo spirito di sacrificio dei ragazzi, che hanno sofferto quando c’era da stringere i denti, ma alla lunga hanno mostrato di che classe sono forgiati, esemplare la terza rete, costruita con un movimento straordinario di Lukaku che, coprendo benissimo il pallone, ha poi disegnato una traiettoria precisa per Brozovic, che è stato lesto ad appoggiare per l’accorrente Lautaro che senza alcun problema ha depositato in rete, il più facile dei goal. Azione questa, da far vedere e rivedere alle scuole calcio, prendendo spunto dal manuale del “Gioco del calcio”, alla pagina 123. Vi sono dei sottotitoli esplicativi per coloro che affermano che questa squadra non è capace di simili manovre: mi viene davvero da ridere!!! In conclusione, facendo due più due, mi vengono i brividi pensando che, tutte quelle volte che ci hanno dato per battuti, allo stremo delle forze, cotti e inconsistenti, tiriamo fuori un carattere tale, in cui viene il dubbio, ma nelle gare perse malamente, eravamo noi oppure una reale controfigura? Questo è il reale dilemma che ci attanaglia, che ci ha fatto prendere una reale presa di posizione e credere nella svolta che, poi di fatti, è avvenuta, quindi in considerazione di ciò a Istambul abbiamo l’obbligo di credere che non partiamo di certo battuti, dobbiamo giocarcela, al meglio delle nostre possibilità, se poi gli inglese saranno stati più bravi allora chapeau a loro, ma noi dovremo dare tutto in campo, per sovvertire uno statu quo, che al momento ci vede sfavoriti, ma sappiamo che l’Inter in queste gare secche, riesce a trovare una coesione e compattezza tale da sovvertire ogni sorta di pronostico già delineato, perché non succede, ma se succede… Amala!!!!