Appare estremamente difficile dover commentare l’ennesima gara sbagliata dalla nostra cara e amata Inter, anche perché con tutto il bene di questo mondo, non si riescono a trovare le cause a cui poter addossare e ricercare una reale involuzione di questa squadra. Una partenza così drammatica non si accusava da tantissimo tempo, forse quando sulla nostra panca sedeva un certo Gasperini. Certo per vincere un campionato è risaputo che non devi perdere più di quattro gare in totale, per essere certo che forse la strada è quella giusta, ma perderne già lo stesso numero su otto gare disputate, appare davvero un fallimento. Anche San Siro è divenuta meta di conquista, siamo rimasti alla mercè di una squadra che fondamentalmente ha fatto il suo, certo ha tirato due volte nello specchio e ha realizzato una vittoria figlia del pragmatismo del suo allenatore. Mou il conquistatore è stato speculare, senza punti di riferimento, lasciando le ripartenze letali e con un gioco a centrocampo che ha dettato i ritmi di una manovra a volte piacevole da vedere. I nostri invece hanno smarrito l’identità di squadra, non è più quel team che imponeva il proprio gioco, che specie negli ultimi due anni si è fatta valere per l’impressione di dominare gli avversari; purtroppo di quell’Inter si sono perse le tracce, non c’è più nulla, è dura da ammetterlo ma è una squadra allo sbando. Non vince più la partite, anzi le perde malamente, anche se per l’ennesima volta era passata in vantaggio. Non trasmette più emozioni né motivazioni reali, tanta delusione accompagnata da una grandissima amarezza per cervellotiche decisioni, su tutte quella del portiere. Abbiamo preso un portiere di 26 anni, che dovrebbe essere il portiere del futuro, almeno per il prossimo quinquennio, invece rimaniamo ancorati ancora ad un passato, che sebbene avrà sempre la riconoscenza del popolo nerazzurro, è dura dirlo, ma ci fa perdere punti, anziché acquistarli come ha fatto in passato. Stiamo vivendo un periodo farcito di strane contraddizioni, questa squadra, perde meritatamente le gare che disputa davvero male, succube spesso degli avversari, ma la cosa più grave e che non è capace di reagire ad eventi contrari, in modo feroce senza costrutto, limitandosi a gettare la palla avanti in modo confusionario, cercando di recuperare il risultato in modo arruffato, senza un gioco che sia consono e che conviene ad una squadra, degna di questo nome. È sotto gli occhi di tutti la situazione dell’Inter che sta divenendo sempre più complicata, forse la soluzione più accreditata sarebbe quella che il mister prenda il coraggio delle proprie responsabilità, anche su talune scelte sconsiderate; né tanto meno deve presentarsi in conferenza stampa e dichiarare, chissà se davvero ci ha creduto oppure di facciata, che l’Inter contro la Roma, ha disputato la migliore partita della stagione, se questa è una dichiarazione lucida, dopo quello che si è visto in campo, allora vuol dire che anche lui è in totale confusione e non solo in privato, ma sfacciatamente anche in pubblico: così non va per niente bene. A questo punto con questi risultati abbiamo, già ad ottobre, compromesso una stagione intera, figlia di quello che s’era già intravisto in un precampionato, con squadre che ci hanno schiaffeggiato sonoramente da più parti. Lo scudetto, quello della seconda stella, purtroppo è bello che andato, a meno che non si vincano tutte le gare da qui sino alla fine, cosa davvero improbabile, per come si è sviluppato lo score sinora, anche il più ottimista di fede nerazzurra, sarebbe davvero in difficoltà nel credere che questo evento si possa verificare. Per la Champions stesso discorso, il nostro girone appare arduo, come per un ciclista amatoriale scalare lo Zoncolan, definita ogni cosa, e non solo per essere stati mortificati dall’andamento dei risultati altalenanti, ma tutto appare ben delineato in un fallimento di tutti: società, staff dirigenziale, squadra e su tutti un allenatore che non ha saputo mostrare i pugni quand’era giusto mostrarli. Ora non ci resta che onorare al meglio gli obiettivi restanti: una Supercoppa da onorare al meglio, una Coppa Italia che potrebbe essere la cosiddetta l’isola di salvezza per una stagione, e ripeto stante a quello che si è visto sinora, davvero fallimentare. Ultima considerazione, altro obiettivo rimane certo una qualificazione Champions a cui ambiscono tante squadre, che attualmente stanno molto meglio di noi, dovremo sgomitare per raggiungere l’obiettivo, quel quarto posto, che al momento appare davvero molto lontano. Al momento non ci resta che piangere, sperando in momenti migliori, ma ci vuole davvero una reale inversione di tendenza! …Amala!!!!
E’ davvero imbarazzante dover affidare ad un ipotetico foglio di carta una delusione che è davvero grande. La cosa che più mi preoccupa è che non mi diverto più guardando le gare dell’Inter, di questo ne soffro perché l’amore per questi colori va oltre, ma ribadisco, usando l’unico aggettivo che trovo idoneo, è imbarazzante vedere come questi giocatori vagano per il campo senza costrutto, senza uno schema di gioco idoneo, senza quella grinta feroce che ti trascina alla vittoria, purtroppo io già da un pezzo non l’ho più vista e di questo sono davvero dispiaciuto. Non ci posso credere che non ci sia nello spogliatoio un’aria pesante se il risultato è quello che si vede in campo, quindi è inutile dire che va tutto bene, che il mister ha il sostegno del gruppo e della società: diciamolo chiaramente i cinesi non hanno neanche i soldi per proporre un cambio in corsa, per questo dico non siamo alla frutta, di più! Considerando che su sette gare ne hai perso ben tre, certo in trasferta, dove hai beccato la bellezza di ben 9 reti, vorrei chiedere a chi è ancora lucido mentalmente nell’affermare che possiamo ancora lottare per il titolo, che è assolutamente folle da non capire che siamo tornati indietro di tanti anni, diciamo all’era Mazzarri, per intenderci. L’effetto Conte è svanito del tutto, credo che il fatto stesso che lui sia andato via perché abbia da subito intuito che questa società non avrebbe assolutamente assecondato i suoi bisogni. Nei suoi due anni a Milano ha creato un gruppo vincente, da premettere non è che sia un estimatore del tecnico salentino, ma devo riconoscergli che lui il suo mestiere lo sa fare egregiamente, ha quella “cazzimma” che riesce a trasmettere ai suoi giocatori e se Inzaghi lo scorso anno ha ottenuto quei risultati, due trofei vinti, è solo ed esclusivamente perché i giocatori seguivano gli insegnamenti di cui avevano fatto tesoro l’anno prima. Ripeto con Conte lo scudetto lo scorso anno non l’avremmo mai perso, ma quella è una ferita ancora aperta, credo che sarà difficile che si possa rimarginare nel breve, visti i deludenti risultati ottenuti sinora. Inzaghi non è da grande squadra, se l’Inter del momento può chiamarsi tale; perché vedendola giocare tutto può mettersi in discussione. Anche la teoria che un giocatore ammonito va sostituito dopo una trentina di minuti, lascia il tempo che trova, perché cambiando ben due uomini, mostri che quello che hai messo in campo è un undici sbagliato e poi vorrei capire chi è quell’allenatore mentalmente stabile, che quanto mancano dieci minuti più recupero alla fine, cambia il difensore centrale che ne combina una delle sue a da quell’errore l’Udinese raddoppia. Assurdo questo fa capire ancora di più che Inzaghi non ci sta capendo nulla di che, io certo non mi voglio ergere a protagonista en tanto meno ne so più di lui, ma grazie a Dio mi ha dotato di un cervello che ragiona e occhi che sanno guardare al di là del proprio naso, per non capire che vi sono delle evidenti difficoltà in squadra. Purtroppo al momento dobbiamo registrare una brusca caduta che fa davvero male, che arriva prima della sosta ma che racchiude in se una serie di situazioni storte e di un gioco che sebbene prima fosse latente, ora è venuto proprio a mancare. Non si può proporre un gioco così deludente, farcito da errori talmente madornali e semplici che non vengono commessi neanche da giocatori alle prime armi. Oggi in campo non hanno avuto neanche la condizione di effettuare due passaggi giusti di seguito, e il fatto che continuano a ripetere sempre le stesse situazioni erronee, sta a significare dell’approssimazione di un gioco che non decolla purtroppo tutto ciò denota che non hanno il coraggio di una reazione degna del ruolo che rivestono in seno ad una storica società come l’Inter. Una totale delusione per noi tifosi che continuiamo a credere sempre nella prossima svolta decisiva, quella domenicale o infrasettimanale, puntualmente disattesa. Certo che avere fiducia di una rosa che sembra essere composta di ologrammi rispetto ai giocatori che lo scorso anno hanno sfiorato lo scudetto, è roba che ti fa uscire di senno. Mai come in questi casi è d’obbligo tener ben presente la frase del compianto presidente Giacinto Facchetti: “ci sono giorni in cui essere Interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore.” Credo però in queste condizioni, con questi risultati e con questo gioco disarmante, anche il pacifico e grandissimo Giacinto avrebbe perso la sua proverbiale pazienza, anche perché l’Inter di oggi è assolutamente indifendibile! …Amala!!!!
Nel sabato che sancisce l’ennesimo sold-out, non siamo riusciti a disputare una gara consona a quelle che erano le aspettative di tutti quei tifosi che speravano, anzi agognavano, una svolta: invece! Solito gioco arruffato, confusionario, senza capo né coda, senza nerbo e costantemente in balia di quell’avversario, il Torino, forse il peggiore che ci potesse capitare in questo determinato periodo. Viene in mente anche la considerazione principe di tutto questo status quo: l’Inter non può, non deve giocare in questo modo osceno. Per fortuna il tanto bistrattato Samir, questa volta, il migliore in campo, ci ha tolto parecchie castagne dal fuoco, devo ammetterlo, come credo in tantissimi avranno fatto la stessa esternazione, se abbiamo portato a casa i tre punti è solo ed esclusivamente per merito suo. Però, questa è la dimostrazione di come la squadra arranca, anche perché se il migliore in campo in maniera assoluta è il portiere di casa, c’è realmente qualcosa che non va. Non dobbiamo avere gli occhi foderati dal cosiddetto prosciutto, per ammettere che questa squadra ha dei problemi, sono evidenti, e anche chi volesse testimoniare il contrario, solo con l’unico scudo dell’infinito amore per questi colori, rimarrebbe davvero impotente e sconcertato, nel cercare una valida difesa per coloro che in campo arrancano e giocano senza costrutto. Possibile che sono di già in riserva di energia, non hanno una corsa fluida, mi chiedo ma è possibile che accada tutto ciò a solo 1 mese dall’inizio del campionato? Ma che ti tipo di preparazione è stata fatta? E’ davvero inspiegabile questa situazione, sta di certo che le altre squadre corrono in campo, i nostri pare davvero che sono a fare la solita passeggiata di fuori porta. Possibile che in società, gli addetti ai lavori nello staff tecnico non hanno notato questa palese mancanza di condizione? A cosa è dovuto tutto ciò? La cosa che davvero fa più specie che ancora una volta il derby, perso davvero malamente, ci consegna una squadra smarrita, brutta copia di quella ammirata lo scorso anno, non parlo di tanto tempo fa, al massimo cinque/sei mesi or sono, è inconcepibile che i giocatori abbiamo smarrito il senso della ragione e abbiamo dimenticato come si gioca a calcio. Certo che in questi casi pensar male si fa peccato, ma spesse volte si azzecca nel giusto giudizio. A primo acchito pare che la squadra remi contro l’allenatore, reo secondo di me di non avere il polso della situazione e di non far capire in modo chiaro e univoco quelli che sono i ruoli ben definiti in seno alla squadra. Ci sono dei compiti che tutti devono rispettare, e con essi i valori che devono essere espressi in campo, non si può essere svogliati e rendersi conto, proprio quando stanno passando i titoli di coda, che si è capaci di simili giocate, vero Barella? Tutti e dico tutti, devono continuamente dimostrare quello che valgono, lasciando da parte le lusinghe che arrivano da altre squadre, i veri professionisti si giudicano da quello che producono nel loro lavoro, non si può credere che quello che spifferano ai quattro venti, i tanti giornalai, sia il verbo, tutte le notizie che si leggono sono stabilizzanti, e attecchiscono quando ci si trova in un determinato momento, si può facilmente essere abbagliati da queste notizie farlocche e credere che per davvero si può trovare facilmente l’Eldorado. A queste persone dico espressamente che la maglia che indossate è pesante perché intrisa di storia, e l’amore che vi viene riservato non lo troverete da nessuna parte. Quindi bisogna, anzi l’imperativo è d’obbligo, dovete onorarla al massimo delle vostre possibilità, perché voi siete di passaggio e solo se farete bene troverete il giusto posto nell’olimpo nerazzurro riservato a pochi, altrimenti sarete delle meteore che nessuno ricorderà. Spero che ogni singolo componente della nostra squadra si fermi un attimo a riflettere, prendendo coscienza per intero di quello che vuol dire essere un calciatore dell’Inter, perché noi vogliamo dei giocatori che giochino a calcio come sanno e voi avete dimostrato, in più di un’occasione, che sapete farlo; ma dovete con forza non disputare altre gare scialbe come le ultime, e non ci sono scusanti di sorta, perché noi siamo l’Inter e degli altri non c’interessa nulla, si va sempre in campo con determinazione e la voglia di vincere che è l’imperativo assoluto, nel nostro dna. Chi accetterà questa condizione sarà ancor più amato e osannato, perché l’Inter si ama a prescindere e chi merita di indossare questa nostra fatidica maglia non può deluderci! …Amala!!!!
E sono due! Già due sconfitte nelle prime cinque gare non è un presupposto ottimale, di chi crede di poter raggiungere traguardi di un certo spessore. Forse per come si è persa una gara, che non è una gara qualunque, anzi è la madre di tutte le sfide, ritengo che la squadra sia scesa in campo senza nerbo, anche se siamo stati i primi ad andare in vantaggio e poi? L’ansia da prestazione ha fatto il resto, ma forse ritengo che le motivazioni erano diametralmente opposte, per come s’era messa la gara bastava avere maggiore accortezza senza prestare il fianco al gioco milanista che ci ha lasciato, a lunghi tratti, in balia del loro gioco asfissiante, mentre noi siamo stati davvero inguardabili, almeno per quello che concerne la parte finale del primo tempo, perché i rossoneri dopo il pareggio hanno avuto altre situazioni che potevano farci davvero del male: tutto solo rimandato di qualche decina di minuti. Si pensava che all’inizio della ripresa ci fosse stata, negli spogliatoi, una sorte di presa di posizione di tutti con la certezza che dovevano fare molto di più nella ripresa, per poter portare a casa un risultato positivo. Invece è accaduto tutto l’inverso, abbiamo continuato a giochicchiare, mentre i rossoneri affondavano. Davvero disarmante la nostra difesa che ha regalato letteralmente, al centravanti francese, una rete con l’incomprensibile marcatura larga di Bastoni e de Vry che hanno giocato alle belle statuine, per non parlare della terza rete di Leao, si è preso gioco di tre uomini che si sono fatti saltare come birilli, e da posizione defilata ha infilato per la terza volta Handanovic. Capitolo portiere: c’è da discutere sulla decisione di Inzaghi di non puntare su Onana, mai come ieri pomeriggio s’è vista la differenza di avere un portiere giovane e nel pieno del vigore sportivo, come il portiere milanista. Sicuramente sugli scudi per come ha salvato un risultato che stava per essere messo, nonostante tutto, in discussione giacché Dzeko ha accorciato, lasciando in noi tifosi la possibilità di un’isperato pareggio. Invece il francesino ha sfoderato doti davvero da grande portiere che ha fatto la differenza, a parti invertite forse stavamo parlando ora di una nostra netta vittoria. Le occasioni predominanti sono state neutralizzate prima su Lautaro che aveva schiacciato a rete di testa, altro intervento di piede, ma il portiere milanista si è letteralmente esaltato sulla conclusione, a botta sicura, indirizzata nel sette da parte di Calhanoglu: differenza sostanziale avere un portiere che para, mentre attualmente ne abbiamo uno che guarda! Inzaghi deve avere il coraggio di farsi sentire, prendere le decisioni opportune, a avere la capacità di farsi ascoltare e prendere per i “maroni” chi non lotta in campo, chi è lento e moscio oppure chi non esegue le sue direttive. Quasi tutti ieri, chi è sceso in campo nel primo tempo, erano ampiamente, e questo è un mio pensiero, sotto la sufficienza e senza nerbo, perché non si può affrontare una gara in quel modo, ribadisco una partita che vale una stagione e la giochi in quel modo, restando per lunghi tratti in balia dell’avversario? Ci sono motivazioni caratteriali ben contrastanti, ancora una volta quella cattiveria agonistica è rimasta negli spogliatoi, com’era accaduta già a Roma. A proposito, è vero che ogni gara ha la sua storia, ma ieri il Napoli contro la Lazio, l’ha fatta da padrone meritandosi una vittoria che noi non abbiamo neanche sfiorato. Credo che se a breve non si faccia un incontro chiarificatore con tutte le maestranze: proprietà, dirigenza, staff tecnico e giocatori, parlando chiaramente, incentrando ogni discorso utile su quello che si vuole raggiungere, quest’anno sarà davvero dura venir fuori da tutto questo marasma. Bisogna fare chiarezza e credere che comunque non tutto è perduto, ma la reazione deve essere innanzitutto della proprietà, la sensazione che con la testa alcuni giocatori non siano del tutto concentrati, sono stati frastornati dalle cifre che circolavano sui loro nomi, con ingaggi proibitivi, ora devono con forza ritrovare la serenità e rinnovare quei contratti in scadenza, altrimenti tutto andrà perduto sicuramente, ci vuole una netta presa di posizione e circoscrivere ogni altra considerazione per cercare di non far peggio, perché come recitava quel detto se il buongiorno si vede dal mattino, allora in questo modo non si va da nessuna parte, anzi se si continua con questa oscenità di gioco, con squadre di un certo livello (esempio Bayern), si rischiano davvero delle sonore figuracce. Ultima considerazione, la squadra che abbiamo ammirato lo scorso anno, che a lunghi tratti ha dominato, mi chiedo ma che fine abbia fatto? Sarà il caso d’interpellare “Chi l’ha visto”? L’esser critico non vuol dire non amare questa squadra, questi colori, la nostra storia, tal volta bisogna saper riconoscere quando le cose non vanno per il meglio, io purtroppo non sono capace di negare l’evidenza delle cose, non ho mai detto che il nero era azzurro o viceversa, l’obiettività è nel dna di ogni tifoso interista, riconoscendo che l’Inter si ama a prescindere, che vinca o perda, e noi tifosi lo sappiamo benissimo, ma ci vuole anche una squadra che lotti e sia degna del nostro amore incondizionato! …Amala!!!!
Non vorrei fare la figura della persona saccente, per carità lungi da me dare tale impressione, ma analizzando il titolo che cita: la condizione senza la quale non si verifica un tale evento, per questo dico che se non si gioca da squadra, se non si ha una condizione mentale e fisica eccellente tale da essere coesi e lottare tutti insieme, non si raggiungono quegli obiettivi che si è prefissato ad inizio stagione. Sono certo che dopo la gara di ieri sera, in molti hanno storto il naso per la prestazione dei ragazzi, non per il risultato certamente. Per ciò che concerne la prestazione non è stata del tutto esaltante, considerando che tal volta si è prediletto il gioco di rimessa, lasciando il pallino dello stesso ai grigiorossi. A primo acchito potrebbe sembrare strano che la Cremonese sia ancora a zero punti, perché non hanno mai disdegnato di giocare a calcio, facendo la vittima sacrificale di turno, anzi, è oramai consolidato che in queste prime giornate hanno sciorinato un gioco a tutto campo, mettendo in difficoltà anche la Roma, in casa propria, che ha vinto soffrendo per 1 a 0, ma anche nelle altre circostanze hanno avuto molti commenti positivi, ma zero punti. La nostra vittoria è figlia di un maggiore tasso tecnico dei ragazzi, ma anche la capacità di volere e cercare una vittoria a tutti i costi, per ripartire come citava lo striscione presente in curva. Ma è anche vero che non è tutt’oro ciò che luccica e che non dobbiamo farci abbagliare dalla vittoria altisonante, certo una gara chiusa con veemenza per 3 a 0 quando mancava poco alla fine, senza alcuna apprensione; però quando sei rilassato e non concentrato ecco che subentra quell’episodio, quel frangente che sposta la lancetta verso un incomprensibile paura che per fortuna non c’è stata, anche perché la rete avversaria è arrivato quando oramai si chiedevo pochissimo alla gara, certo è stata bellissima con un tiro a giro dal limite che ha impallinato il nostro Samir, questa volta a mio modesto parere, senza alcuna colpa, ma fine a se stessa. Della gara mi è piaciuta la voglia di far gioco, di un centrocampo che non può prescindere da Calhanoglu, altro che l’imbarazzante Gagliardini visto a Roma, di un Barella forse tornato ai suoi livelli consueti, ma sugli scudi metterei “el toro” capace da solo di regalarsi una rete bellissima in progressione, si è notato che allo stato attuale, non si può prescindere da Lautaro anima di questa squadra. I raffinati intenditori di calcio, sicuramente non saranno stati felici del nostro gioco, forse sarebbe stato il caso che fosse stato proposto contro la Lazio, ma questa squadra è divenuta sempre più che mai camaleontica, credo che la metamorfosi sarà completa, solo quando capiranno realmente quali sono le loro potenzialità adattandosi sempre più all’avversario che avranno difronte. In queste circostanze vale il principio di giocare di spada, il fioretto lasciamolo ad un secondo momento, quando tutto si sarà delineato. Ora testa e cuore al derby di un sabato qualunque, ma un sabato italiano, che ci dia quello che si è stato tolto in altre circostanze, le potenzialità ci sono tutte e la considerazione di fondo che uniti più che mai si vince, ma non dovremo commettere errori che la Cremonese ti perdona i cuginastri invece no, e poi dinanzi al loro pubblico vorranno non solo vincere, ma stravincere e solo giocando da Inter possiamo evitare che ciò accada, valutando le varie alternative per poter far male ai rossoneri. Ultima considerazione, mai come in questo periodo odio sempre più gli squilli di giornalai farlocchi che ti propinano acquisti e vendite che sono campate in aria, i giocatori in rosa ci sono, forse non si è trovato il giusto sostituto di quel Perisic che sta mancando all’economia della squadra, forse Gosens è stato sopravvalutato oppure non è ancora quel giocatore che abbiamo imparato a conoscere ai tempi di Bergamo, ma se una squadra tedesca è sulle sue tracce, vuol dire che proprio scarso non lo è certamente. Ancora poche ora e tutto questo mercimonio finirà, per fortuna, e le squadre avranno le rose al completo e si potrà ritornare a parlare solo ed esclusivamente di calcio, lasciando da parte discorsi da trattoria su quel giocatore o quell’altro che sarebbe potuto venire o andare in altro club. Direi che, secondo il mio modesto parere, il calciomercato dovrebbe durare solo 20 giorni inutile tirare il can per l’aia sino a settembre. Concludendo ora c’è la prova del nove, non per il titolo per carità, ce ne vuole di tempo, ma per incutere in noi tifosi e nei giocatori, quell’autostima che ti fa andare avanti felici per tanto, tantissimo tempo! …Amala!!!!