La premessa è d’obbligo, nello sport di qualunque natura esso sia, prevale il senso di sportività che deve essere la condizione primaria per disputare una competizione. Questo senso di primaria legittimazione deve essere innanzitutto inculcato negli atleti come conditio sine qua non, altrimenti tutto è vano e gli sforzi profusi nel raggiungimento di traguardi ambiti, sono nulli! Ieri sera questa condizione non s’è proprio vista, da una parte dei calciatori, in special modo dalla parte torinese, che hanno dalla loro quella nomea che gli accompagna e accomuna, per intendersi sono oramai come un pedigree nel loro curriculum vitae, farlocchi nel loro fare calcio e nel delegittimare ogni decisione mettendo in difficoltà gli arbitri, anche se poi… va bé di questo parleremo più avanti. Che la Juve tenesse alla gara dello stadium, e a una vittoria tanto bramata, si è subito avvertito, ma giocare e comportarsi in quel modo è davvero vergognoso. Una sconfitta, come una vittoria, ci sta è sintomatico nel gioco del calcio, ma assumere certi atteggiamenti non è proprio la palese dimostrazione di una, presunta, grande squadra. Per fortuna non tutti i giornalai hanno evidenziato la vittoria bianconera come meritata, anzi allo stato delle cose direi che è stata largamente viziata ed in un certo senso farlocca, a discapito di quelle squadre che ancora credono, avendo nelle loro corde, in un’onorevole piazzamento Champions. La cosa che fa ancora più male è leggere i commenti del designatore Rizzoli che ha ammesso gli errori dell’arbitro, e questa sua ammissione non fa altro che acuire quei dubbi della vigila sulla sua designazione. Vorrei ricordavi, cari amici lettori, che Calvarese è lo stesso arbitro che tempo fa non ha espulso il signor Ronaldo, nell’occasione dell’intervento assassino nei confronti di Cragno, portiere del Cagliari. Ieri sera lo stesso arbitro ne ha combinate di tutti i colori, con una direzione di gara davvero da incubo, credo che in cuor suo non poteva non assecondare i voleri della seconda squadra di Torino, altrimenti la sua carriera sarebbe stata messa al bando, ma con quello che ha fatto ieri sera è dinanzi agli occhi di migliaia di persone, e credo che possa seguire un percorso che ne decreterà la fine, ugualmente. Avevo accennato al comportamento in campo di alcuni giocatori, bene ne voglio sottolineare, come emblema, solo due e cioè Chiellini e Cuadrado. Il difensore, oramai in là con gli anni, senza il dinamismo di un tempo cerca sempre di arrangiarsi, adottando dei metodi non proprio consoni, strattonando lui per prima l’attaccante e strillando induce nell’errore l’arbitro che il più delle volte abbocca, e quasi ci stava riuscendo in occasione del pareggio nerazzurro. E poi in occasione della rete, bellissima, in rovesciata di Lautaro, ha indotto Calvarese a fischiare un presunto fallo subito, senza che il gigante nerazzurro avesse fatto nulla, anzi è un suo compagno di squadra che spinge in difensore, come è evidenziato nell’immagine di copertina. In questo caso Irrati al Var, non è intervenuto contravvenendo ad una regola che stabilisce di dirimere il chiaro errore non visto dall’arbitro, evidenziando che la situazione incriminata si sarebbe dovuta essere rivista e valutata al monitor, come nel rigore concesso allo scadere. Di questo ne voglio parlare in maniera più approfondita. Di Cuadrado che è un giocatore fasullo e abilissimo tuffatore, tutti ne conosciamo le doti, è risaputo oramai da più parti, che induce sempre alla richiesta di fallo a suo favore, anche se tal volta è lui che ne produce gli effetti. Io dico, ma perché Calvarese nella concessione di un rigore tanto cercato, non ha avuto il minimo dubbio di andarlo a rivedere? Anche perché oltre al danno c’è la beffa delle sue dichiarazioni, dicendo peraltro ai nerazzurri che protestavano, che lui aveva visto bene indicando il dischetto. Non ha per nulla visto il volto di un Perisic allibito per quel fischio, che non stava né in cielo né in terra, che voltandosi ha fatto segno a Cuadrado di alzarsi. Ma l’errore è doppio se consideriamo che anche Irrati al Var non ha richiamato l’attenzione dell’arbitro dicendogli di rivedere il presunto contatto, che è stato da lui cercato più che voluto da Perisic. Persone che hanno avuto un passato glorioso con i colori bianconeri, e mi riferisco a Del Piero che alla richiesta di chiarezza nella trasmissione di Sky, ha detto a chiare lettere, che si trattava di un palese errore. Cari signori con questo che è accaduto ieri a Torino è il sinonimo di un calcio davvero malato che si poggia su fondamenta di sabbia se queste sono le risultanze. Fortunatamente il pomeriggio di domenica ha ristabilito ogni cosa, il Napoli passato a Firenze ha rimesso a posto le cose, relegando i torinesi nella posizione che meritano, a distanza di sicurezza e cioè al quinto posto, in attesa che il Milan questa sera allunghi maggiormente. Noi il nostro malgrado tutto abbiamo tentato di farlo, ma combattere ad armi impari non sempre ci si riesce e per fortuna il campionato era già stato vinto, non oso immaginare il contrario. Al di là di ogni altra considerazione, con orgoglio possiamo, ancor con più vigore, gridare ai quattro venti: siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi! … Amala!!!!
Ancora due gare e poi il festeggiamento, quello vero e proprio, con la consegna dell’ambito trofeo, in casa contro l’Udinese, può scatenarsi. Archiviato l’incontro infrasettimanale contro la Roma ora testa e cuore all’incontro contro gli odiati rivali di sempre, quella squadra bianconera che spero venga relegata nelle competizioni minori, in giro per i campetti d’Europa, il giovedì. Nel dna dello spirito “Contiano” non credo preveda regali a nessuno, anche perché lui non ne ha ricevuti, specie a Torino, nella gara di ritorno della semi-finale di coppa Italia, anzi; ma questa è un’altra storia che snoccioleremo a tempo debito. La trentaseiesima giornata di fatti eclatanti non ne ha delineato, senza sovvertire alcun cambiamento, anzi ha congelato quelle che erano le situazioni al vertice, consolidando sempre più il distacco tra noi e gli inseguitori con un distacco minimo, tra la quarta e la quinta, di un solo punto e se noi facciamo il nostro dovere il Napoli, complice un calendario finale più favorevole, potrà ambire a quel traguardo insperato sino a qualche mese fa. Noi però dobbiamo solo continuare ad essere l’Inter, e fare del nostro meglio per onorare questo campionato strameritato e aggiungerei stravinto e dominato per lunghi tratti. Guardando la gara ieri sera, seppur con tanti titolarissimi fuori, accomodati in panca, si è sciorinato dell’ottimo calcio, con azioni fantastiche come in occasione delle nostre reti. Si vede che i ragazzi stanno bene ed hanno gamba, diciamo che Conte ha creato un bel gruppo coeso che può dire la sua per molto tempo, se realmente non viene smantellata una squadra vincente, come sostengono i saccenti della carta stampa. Quei giornalai che non gli par vero di screditare un gruppo che si è sudato ogni attimo di gloria conquistato sinora. Consiglio a tutti coloro che amano questi colori: amici non ascoltate nulla e non date credito a queste fandonie che non fanno altro che gettare benzina sul fuoco. Quella benzina che darà una risonanza maggiore, fomentando il fuoco della critica, vista la querelle tra Conte e Lautaro in occasione della sua sostituzione. Mi rendo conto che ci sta un po’ di nervosismo, per il semplice motivo che si vuole sempre dare il meglio in campo, ma se ci sono delle regole, ebbene queste vanno rispettate e ribellarsi così a Conte, non credo possano bastare le scuse. Prevedo già i titoloni dei giornalai e del presunto quanto prevedibile a questo punto, divorzio tra i due, ma tutto deve ancora essere deciso. Bisogna attendere il giusto tempo e pensare all’incontro tra pochi giorni che è importantissimo, che facciano autocritica nelle sedi dovute senza alimentari ulteriori screzi e commenti inutili, tutto deve rimanere chiuso nella Pinetina e a tempo debito ogni cosa sarà chiarita, per il bene dell’Inter e di noi tifosi che la sosteniamo sempre e comunque! …Amala!!!!