Posts by interclubfano


Il fine giustifica ogni mezzo!

Se il nostro tecnico temeva il Sassuolo, un po’ di fondamento c’era sicuramente, vuoi perché ben allenato da De Zerbi che oramai, a ragion veduta, è tra i primi allenatori italiani, e poi contro di noi è notorio che fanno la partita della vita e non so spiegarmene il motivo. Ovvio che in campo c’è l’altra squadra, come credo che siffatto agonismo è nelle loro corde, ne sanno qualcosa le squadre che l’affrontano (vedi in ultimo la Roma). Questa sera la partita è stata condotta dai ragazzi con uno strano cliché, lasciando il predominio territoriale agli avversari con ripartenze di rimessa. Certo le nostre ripartenze sono letali e anche in questa partita ne abbiamo organizzate diverse, solo che vuoi per quel difettino d’imprecisione, spero non diventi una costante, non si sono concretizzate. Si è notata una serie di errori che non hanno fatto del tutto decollare la manovra anzi, sembravamo spesse volte con il freno a mano inserito. Non credo che la gara sia stata preparata in quel modo, tant’è che anche Conte nel primo tempo si è lamentato con i ragazzi che non riuscivano a giocare come sanno, sembravano imbrigliati nella fitta rete di passaggi neroverdi. Alla lunga la qualità messa in campo messa in campo dai ragazzi, ha dato i suoi frutti con quella manovra ampia cercando le ali che stasera, specie sulla sinistra, è stata encomiabile. Ad essere pignoli però, non abbiamo fatto una gran gara, ma alla fine la cosa che interessa in questo particolare momento, sono solo i tre punti. Agli annali vanno consegnati i risultati, non si leggono trafiletti che deducono della perfetta e bellissima partita disputata, quello rimangono negli occhi degli amanti di questo sport. A noi tifosi nerazzurri piace la caparbietà e la forza di ottenere il risultato prima di tutto, e se poi le altre arrancano, meglio per noi, più punti mettiamo nel mezzo meglio è per la nostra autostima, che aumenta in considerazione del ritardo delle altre. Certo noi tifosi ieri sera eravamo sulla corda per un risultato che sino al momento del raddoppio era in bilico, per la mole di gioco prodotto dagli emiliani, ma è anche vero che il nostro Samir non ha dovuto compiere parate entusiasmanti, tutto nella norma. Forse ieri sera ci è mancata quella lucida cinicità di ammazzare la gara quando si presenta l’occasione giusta. Già quell’occasione capitata sui piedi di Sanchez e Hakimi che meritava sorte migliore. Nota alquanto dolente, nello scacchiere nerazzurro, è rappresentata dall’involuzione in negativo di Hakimi, non è più quel giocatore che abbiamo conosciuto e ammirato qualche mese fa, non si capisce il motivo di tanta imprecisione nei passaggi e nei cross che erano la sua arma migliore, compresa quella forza naturale nella corsa che lo metteva in risalto in ogni gara. Ora sembra un giocatore normale, chissà forse un po’ di riposo potrebbe fargli bene? Certo Conte lo conosce più di noi tifosi che ne vediamo le caratteristiche solo in gara, ritengo però che se lo fa giocare sempre, un motivo ci sarà pure. Iniziano le sentenze dovute, come la fatidica spada di Damocle, e rappresentate dalle diffide dei nostri giocatori. Ne hanno fatto le spese prima Brozovic e Bastoni ammoniti al Dall’Ara e ieri sera squalificati, in più contro il Cagliari mancherà Barella anche lui diffidato e ammonito contro il Sassuolo, forse per il buon Niccolò era giusto concedergli un po’ di riposo, tira la carretta da diversi mesi oramai. In organico ci sono ricambi naturali e magari sarà il caso di concedere un po’ di spazio in più a Sensi, indispensabile per la nazionale di Mancini, mentre per l’Inter di Conte no. Questione di scelte che devono per forza essere condivise, anche se non se ne vede la reale necessità, anche perché noi non possiamo avere il polso della situazione che può avere un tecnico che ha disposizione tutti i giocatori per vari giorni a settimana, e credo valuti al meglio ogni situazione. Mancano nove gare alla conclusione di questo estenuante campionato, il baratro che si è creato tra noi e le altre pare insormontabile, in considerazione che di gare più importanti ne rimangono solo tre, ma in questi casi non bisogna in nessun modo sottovalutare le altre, ci vuole raziocinio e coesione di squadra ora più che mai che s’intravede un traguardo davvero importante. Poniamo le basi per raggiungerlo quanto prima, ci sono almeno cinque finali da vincere a tutti i costi, solo così potremo librare nell’aria, il nostro grido di vittoria liberatorio, sopito da troppo tempo. Forza ragazzi siamo con voi, come sempre e vi aspettiamo sul traguardo per gioire tutti insieme! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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L’importanza dei tre punti!


Scritto Da il 4/Apr/2021

L’importanza dei tre punti!

Il sabato di Pasqua ci consegna delle certezze, davvero importanti per il nostro cammino: quando le altre squadre arrancano, noi avanziamo! Diamo seguito, nolenti o dolenti, a quelle che erano le premesse del girone di ritorno di questo campionato anomalo, a detta di molte squadre tra le quali gli invincibili che ora sono tornati, anzi sono stati catapultati nel mondo dei comuni mortali, cercando tutte quelle scuse che possono accampare gli sconfitti. La motivazione di questa mia esternazione davvero sentita, è dovuta a tutte quelle cavolate sentite nei vari social di persone che gridano alla scandolo per l’aver ottenuto il rinvio della gara contro il Sassuolo, non dall’Inter ma dall’organo sanitario milanese per le quattro positività in seno alla squadra nerazzurra. Mi chiedo, e questo però avrebbero dovuto chiederselo coloro che lanciano strali che non hanno fondamento alcuno, secondo queste persone l’Inter aveva paura di affrontare la squadra emiliana senza due titolari, e in più i neroverdi con nelle gambe la gara persa contro il Torino? Siamo all’eresia più completa, talvolta queste persone avrebbero dovuto collegare il cervello alla favella razionalizzando le cavolate che proferiscono. Tutti gridano allo scandalo per un campionato che sta vedendo un solo padrone, sinora con giusto merito, e alle altre ciò non sta bene perché il filotto di dieci scudetti consecutivi era già stato posto in bacheca. Ma cari amici a righe che siano bianconere o rossonere che avevate fatto un pensierino allo scudo, dovete avere pazienza non è ancora finita, però il nostro vantaggio al momento è cospicuo e ci dà serenità, quella che sinora vi sta mancando. Noi viviamo alla giornata, giocando ogni partita con la stessa intensità rischiando poco e speculando sugli episodi favorevoli, e poi per vincere le gare bisogna tirare in porta e fare goal, i nostri ragazzi ci mettono l’anima per portare a termine e far concretizzare il nostro sogno! Ho sentito che anche ieri al Dall’Ara di Bologna in molti hanno storto il naso per il gioco espresso dai ragazzi, certo non hanno disputato la migliore gara dell’anno, ma è anche vero che avevano difronte i felsinei che giocano bene, essendo ben allenati da quel Mihajlovic guerriero indomito che abbiamo annoverato nelle nostre fila. Al calcio non si gioca da soli e quando si vincono queste gare e in questo modo, bene queste vittorie ti danno la certezza che quello che si sta facendo è un’impresa non da poco. Ora mercoledì ci tocca quel recupero tanto criticato, contro il Sassuolo che ieri ha fatto riposare i suoi pezzi pregiati, quel Berardi che contro di noi fa sempre il fenomeno e Ciccio Caputo bomber di altri tempi, ma va bene così, la gara va disputata al meglio per poter continuare la strada intrapresa. Certo se poi in una serata poco lucida, come quella di ieri, si commettono delle sciocchezze davvero deleterie, nel finale di una gara oramai che non avrebbe dovuto dir nulla o poco più, come quella di Brozovic che si è fatto ammonire cercando di recuperare da una cervellotica punizione calciata in malo modo, e poi sul proseguo della stessa azione ha fatto ammonire anche Bastoni, entrambi diffidati e che salteranno la gara con gli emiliani, allora il quadro è completo. Ma noi siamo l’Inter e non dobbiamo accampare scuse, quelle le lasciamo agli inseguitori che trovano ogni piccolo indizio che possa giustificare la loro completa incapacità di tenere un certo ritmo e vincere delle partite. Mancano oramai dieci gare, compresa il recupero di mercoledì, se il tempo è galantuomo, come avrebbe detto in questi casi il buon Edoardo De Filippo, avremo ragione di ogni sorta di scongiuro e maledizione che ci stanno piovendo addosso da ogni dove, noi crediamo in noi stessi e come ho già ripetuto in diverse occasioni, noi siamo gli artefici del nostro destino e giocando come sappiamo nulla ci è precluso, forza ragazzi siamo con voi sperando di potervi festeggiare al meglio dagli spalti di un San Siro colmo di gioia ed emozioni. In ultimo come presidente dell’Inter club Giacinto Facchetti di Fano, e a nome di tutto il direttivo, porgiamo i nostri migliori auguri di una serena Pasqua che possa portare in seno a tutte le vostre famiglie ogni bene!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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El Toro mata il… Toro!


Scritto Da il 15/Mar/2021

El Toro mata il… Toro!

Che il pomeriggio domenicale potesse nascondere qualche insidia era risaputo, ma la forza dei ragazzi, nei momenti particolari della gara era talmente forte, che hanno voluto a tutti i costi questa vittoria. Certo non abbiamo giocato la nostra gara più bella, e secondo me non si poteva fare di più. Contro avevamo un Torino determinato alla conquista di un punticino che avrebbe fatto classifica, arroccato tutti dietro la linea della palla, senza concedere nulla. Mi viene da ridere che quando facciamo noi una gara di sacrificio, valutando la forza dell’avversario, vedi la gara di lunedì scorso contro gli orobici, tutti i giornalai hanno gridato allo scandalo, mentre ieri tantissimi elogi ad un Torino che non ha fatto nulla di più che difendersi. I detrattori dell’Inter, come al solito diranno ma c’è stato un palo in un primo tempo del Torino, certo ma è anche vero che è stata l’unica occasione in cui hanno messo il muso oltre la metà campo. Noi non abbiamo creato granché ma le nostre due o tre buone occasioni per tempo le abbiamo creato in maniera nitida. Se poi ci pavoneggiamo e non siamo cinici, allora lasciamo sempre all’avversario la voglia di rivalsa, dobbiamo uccidere la gara quando ne abbiamo la possibilità. Se poi ci mettiamo che taluni episodi ti condizionano la gara, allora la quadratura del cerchio è perfetta. Il signor Valeri, per fortuna era vicino all’azione sanzionando un rigore nitidissimo, come al solito ha operato delle decisioni che non hanno avuto lo stesso peso specifico. Mi spiego meglio nel secondo tempo ha fischiato un fallo, in area granata, per un presunto, ma davvero presunto, fallo di Lautaro su Izzo, mi sa che l’ha visto solo lui e poi ha convalidato la rete granata del momentaneo pareggio su una palese spinta, nei confronti di Skriniar da parte di Sanabria prima e di Zazza poi, facendo cadere in terra il difensore, dando via libera all’attaccante paraguaiano, che in questo modo, ha potuto appoggiare facilmente in rete. Allora quando si tiene un certo filo logico nella direzione di gara, lo stesso deve essere tale per tutta la durata della gara, non si può improvvisare nulla si è dinanzi all’occhio di tutti e non solo della Var! Questo è anche un chiaro riferimento a quello che è accaduto alla Sardian’s Arena dove sempre i soliti giornalai e commentatori o presunti tali, che hanno avuto un trascorso in bianconero, senza essere per nulla obiettivi, hanno cercato di trovare una spiegazione, a mio parere farlocca, sul mancato rosso a Ronaldo. In qualunque parte del mondo pallonaro, e qualunque giocatore di qualunque squadra che commette un fallo del genere è passibile di un rosso sacrosanto, per comportamento gravemente antisportivo. Ma all’altra squadra di Torino no, tutto è concesso. Ora cari amici nerazzurri è palese che non avendo altro che il campionato, cercheranno di creare un malcontento tale che gli arbitri capiranno chi è ancora il padrone. Capirete perché la dirigenza bianconera, si lamenta delle direzioni arbitrali in Europa che non sono confacenti alle loro magagne, tutto il mondo lo sa, tranne che in Italia. Non mi piace commentare quello che fanno le altre squadre, ma permettetemi di porre l’accento su di un fatto davvero grave che avrebbe potuto ledere l’incolumità di una persona, che fa il proprio dovere in campo, ma che infine di sportivo ha ben poco, diciamo quasi nulla. Va bene lasciamo perdere queste considerazioni tipiche da bar, pensiamo alla nostra cara e amata Inter mancano ancora 11 gare, da disputare con il fatidico coltello fra i denti. La domenica sportiva ci ha consegnato un allungo sulla seconda in classifica un più nove che non deve farci adagiare sugli allori, anzi deve fare emergere ancora più cattiveria sportiva, nell’aggredire l’avversario sino a sconfiggerlo. Ora testa al Sassuolo in un sabato qualunque ma è pur sempre un sabato italiano, dove i ragazzi cercheranno le motivazioni giuste per portare a casa il risultato. Questa volta, di proposito, non mi sono dilungato molto su alcuni elementi in squadra che ieri non hanno brillato per il gioco espresso, ma un accenno è d’uopo. Su tutti quel Gagliardini che per carità è un buon giocatore anzi un buon gregario, ma non gli si può dare la chiave d’interdizione del centrocampo, è molto lento e macchinoso. Altra freccia che si è disinnescata da sola è stato Hakimi, il ragazzo ha delle qualità che nelle ultime gare sono rimaste inespresse, come ad esempio quelle discese sulla fascia e quei cross che lui mette in area deliziosamente, che però ieri gli sono rimasti in canna. Di un Lukaku sotto tono non ne voglio parlare perché comunque il suo lo fa sempre, si attira addosso due e a volte tre difensori avversari e poi in caso di calcio di rigore, è una certezza consolidata: non sbaglia! Mi preme però dare il giusto merito a chi si sta sacrificando e con merito trascina il resto della squadra, mi riferisco a quell’ oggetto misterioso che tutti avevano definito Eriksen, ma che ora sta diventando un punto fermo dello scacchiere nerazzurro. E di Sanchez, ne vogliamo parlare? Entrato in campo con la sua classe, il dinamismo e la veemenza, tipica del suo essere in campo, si è reso protagonista di un cross al bacio che pareva dire a Lautaro spingimi in porta. Queste sono le giuste premesse secondo le quali siamo, con una gara in meno e il vantaggio rimpinguato, gli autori del nostro destino, senza pensare agli altri, siamo noi! Dobbiamo consolidare il nostro status lottando in ogni gara, cercando di aggiudicarci la posta in palio, giocando da squadra e dobbiamo farlo come sappiamo, perché abbiamo dato una netta dimostrazione di saperlo fare: e alla grande! …Amala!  

Antonio Dibenedetto
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Una vittoria… cinica!


Scritto Da il 9/Mar/2021

Una vittoria… cinica!

A bocce ferme possiamo trarre le dovute riflessioni: una partita in meno con lo stesso distacco dalla seconda, in fin dei conti questo ci ha detto la conclusione della settima giornata di ritorno del massimo campionato. Sicuramente i detrattori nerazzurri staranno storcendo il naso per il gioco espresso dalla squadra stasera, questo è innegabile però mi vengono in mente campionati, che si sono vinti nei precedenti anni, in cui si vinceva la maggior parte delle partite per un solo e unico goal e poi difesa impenetrabile e il risulto in cassaforte. Ora che in questa gara l’Inter ha espresso una qualità impagabile nell’asse difensivo, tutti a gridare allo scandalo. E poi ritengo che giocare contro l’Atalanta al momento attuale non è facile per nessuno, ne sanno qualcosa i cugini che hanno preso ben tre pere in casa loro. Credo che comunque vincere queste gare, seppur in sofferenza direi quasi in apnea, ti dà un’autostima infinita anche perché si è vista ancor più cementata una coesione di squadra mai vista sinora, nella sofferenza ci si da una mano tutti insieme. Però analizzando l’immensa gara difensiva dei ragazzi, voglio porre un’attenzione specifica sulla preparazione che Gasperini ha fatto in questa gara. I professoroni e commentatori sportivi hanno posto l’accento sulla gara difensiva dei ragazzi, questo è vero ed è alquanto innegabile, però non tutti hanno menzionato il sacrificio di Lautaro specie nel secondo tempo, ma ancor di più delle occasioni nitide che ha avuto il nostro armadio di ebano che ha perso, per ben due volte, il passo decisivo per andare in rete. Questo è accaduto per il semplice motivo che è stata adottata una marcatura speciale su Lukaku, direi asfissiante e tal volta raddoppiata, nella quale è stato proibitivo fare molto di più. Tal volta sono queste le gare che, portate a casa, danno la consapevolezza di un qualcosa che si può avverare, perché vincere una partita diciamo sporca, contro un avversario di grandissimo spessore, ti rende più forti e consapevoli di ciò che si potrebbe fare in futuro. Sono contento che l’abnegazione della squadra verso la vittoria abbia rafforzato quella cinicità difensiva che molto spesso è mancata agli attaccanti, ecco perché sugli scudi vanno in primis tutto il reparto difensivo, nel quale primeggia Handanovic autore di un paio di belle parate e poi Skriniar per l’essersi trovato pronto al momento giusto e al posto giusto. Mi rendo conto che magari il pari sarebbe stato un risultato ugualmente accettabile, questo è fuori discussione, io non sono un becero tifoso che non guarda quella che è la realtà, per questo da sportivo/tifoso, dico che alla fine la gara ha prodotto questo risultato e deve essere accettato, io né sono felicissimo, altri credo non lo saranno. Per il resto tutta la squadra ha fatto una partita di grandissimo sacrificio, concedendo pochissimo alla Dea. La serata di un lunedì sera ha determinato la consapevolezza che agli orobici sono state cancellate ogni tipo di velleità di rientrare nella corsa scudetto, e alle inseguitrici che dovranno ancora sudare le così dette sette camicie e forse più, per sperare di riagguantarci. Siamo noi gli artefici del nostro destino, allo stato attuale non credo che le squadre che ci seguono riusciranno a farcelo cambiare, a meno che subentri qualche agente esterno, ma a questo non voglio pensarci sarebbe davvero deleterio se ciò si verificasse. L’Inter ha sempre vinto dando battaglia, lottando sempre uniti contro tutti e contro tutto, com’è sempre stato e come credo ancora sarà. Ultima annotazione, in questa gara vi è una dedicata speciale per i 113 anni della fondazione, in quel lontano 9 marzo del 1908, in un ristorante mitico di Milano, “l’Orologio” ci furono le premesse e si gettarono le fondamenta per un progetto ambizioso, si unirono dissidenti rossoneri e formarono quella che è allo stato attuale l’unica società di calcio della massima serie, che può fregiarsi di un palmares invidiabile, ma ancor di più di essere l’unica squadra in Italia ad aver disputato tutti i campionati di massima serie e di aver vinto 5 trofei in un solo anno calcistico con un triplete, che fa togliere il sonno a tantissime altre squadre. L’Inter unico amore incondizionato, voglio chiudere con una frase del mitico Giacinto Facchetti, a cui il nostro club è dedicato: “ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore.” …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Abbattuto un tabù!!!


Scritto Da il 5/Mar/2021

Abbattuto un tabù!!!

Il posticipo della giornata infrasettimanale della sesta di ritorno, ci opponeva all’ostico Parma, in casa loro. Che la gara non fosse semplice lo si sapeva anche perché, senza una spiegazione plausibile e logica, abbiamo sempre sofferto l’undici ducale. Come volevasi dimostrare pronti via, la prima occasione è stata gialloblu, non un intervento eccezionale per carità, ma il buon Samir si l’è cavata egregiamente. Volendo considerare anche un colpo di testa del rumeno Man, che non credo sia stato voluto quel colpo di testa che ha sfiorato il palo, di fatti il Parma non ha più impensierito il nostro portiere, anzi siamo stati noi che a più riprese abbiamo mancato una rete che, stando a quello che si è visto in campo, sarebbe stata ampiamente meritata. Tutto sommato i ragazzi hanno giocato discretamente, leggermente sotto tono rispetto alle precedenti gare, però erano sempre sul pezzo come si suol dire in questi casi. La manovra è stata avvolgente come al solito, ma un po’ più lenta, e anche vero però che i ducali pressavano a tutto campo, cercando quelle ripartenze che potevano essere letali, ma che i ragazzi puntualmente hanno neutralizzato. Il Parma era schierato in campo con un falso nove, non vi erano attaccanti di ruolo, specie nella prima ora, e questo ha fatto sì che i nostri tre centrali, potevano agire di rimessa spingendo sino ad oltre la metà campo avversaria, specie Skriniar che Bastoni. A proposito del ragazzotto mi sta piacendo sempre più, è dotato di un piede sinistro non male e un’intelligenza tattica rara per un difensore, capaci di fare degli assisti precisi e in profondità, davvero un ottimo acquisto che quest’anno è esploso con tutta la sua classe. Si nota perfettamente che l’anno in prestito proprio ai ducali gli ha fatto bene, se questi sono i benefici che sta dimostrando. Il bivio rappresentato dalla gara del Tardini era fondamentale per affrontare le successive, anche perché superato questo scoglio alquanto insidioso per i nostri colori, tutto fa presupporre che il resto, non dico che è cosa fatta, ma possiamo essere concentrati e fare meglio. Ieri per verità di cronaca non abbiamo disputato una delle più belle gare giocate sinora, ma è anche vero che quando i ragazzi hanno pigiato sull’acceleratore, non c’era nessuno che poteva opporre resistenza. I difensori del Parma si sono accorti della potenza fisica del nostro armadio di ebano, non sono riusciti a contrastarlo specie quando di prepotenza s’è involato verso la porta di Sepe, e dopo aver disorientato tutti coloro che l’inseguivano, ha regalato un assist al bacio per il cileno Sanchez. Spettacolo puro! Bella partita del “nino maraviglia”, giocatore che per generosità non è secondo a nessuno mettendosi al servizio della squadra, poi ieri sugli scudi perché autore di due reti. Conte temeva questa gara a ragion veduta e avendo vinto, da più forza all’autostima del gruppo, consapevoli che le prossime saranno solo delle battaglie infinite con coloro che vorranno metterci uno sgambetto e farci cadere. Noi non dobbiamo far alimentare in quelle squadre che ci seguono, quella possibilità di rivalsa, dobbiamo stroncare sul nascere ogni loro velleità nei nostri confronti, perché abbiamo ancora tredici finali da compiere e se saremo stati bravi allora avremo il meritato premio, ma non voglio pensare minimante ad altro. Io credo in questo gruppo e devo fare il mea culpa se talvolta ho criticato Conte e quel suo essere “gobbo”, si sta dimostrando un professionista serio (certo con lo stipendio che si ritrova vorrei vedere se non lo faceva), che tiene al suo progetto e ha dato a questa squadra una mentalità nuova, che non si può comprare al supermercato, è insita nei campioni. Lui ha trovato il modo di farla venir fuori al momento giusto, curando l’aspetto umano di ognuno, facendo capire che bisognava mettere in primo piano il “noi” anziché “l’io”. Ora si vedono i frutti ed è un bel vedere, la corazzata nerazzurra viaggia con ben 62 reti realizzate, score che non si vedeva da tantissimi anni e se gli sforzi sono finalizzati verso la ricerca costante della rete, questo vuol pur significare qualcosa? Sicuramente si, che la squadra è coesa e remano tutti verso un ambito traguardo che manca da sin troppo tempo a Milano, quella sponda del naviglio che ha una voglia matta di gioire e godere, sventolando quei vessilli da troppo tempo arrotolati. Noi crediamo fermamente in voi, ragazzi avanti così: saremo sempre orgogliosi della nostra cara e amata Inter!!!  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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