Nerazzurri a …metà!!!
Di proposito avevo deciso di non scindere le considerazioni post gara dei due impegni ravvicinati, di campionato e coppa, ma con il senno di poi forse sarebbe stato meglio farlo! Se per quanto riguarda l’anticipo serale del sabato contro le zebrette di Udine si sono dovute sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione di una squadra, quella friulana ben messa in campo, e non si può prescindere in questa considerazione dell’esito finale, senza lo scellerato gesto di De Paul. Certo è anche vero che il nostro Handanovic non ha dovuto compiere interventi impegnativi durante tutta la gara, se non per quell’occasione capitata sui piedi di un Lasagna che nel suo dna c’è quel cromosoma prospiciente nel dare un dispiacere ai nerazzurri. Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene, seppur non mostrando un gioco brillante, si è portato a casa altri tre punti che ci lasciano, ben sperare e, in testa alla classifica in solitario dopo tre giornate. Mi rendo conto che è il nulla, ma per il mondo nerazzurro è tanto, viste le stagioni calcistiche che siamo stati costretti a subire ultimamente. L’incubo però si è concretizzato e vissuto, in modo inesorabile, nella gara di Champions. Il calendario europeo ci metteva di fronte una squadra Ceca: lo Slavia Praga, che al nostro cospetto ha disputato una grandissima gara mettendoci sotto in tutti gli aspetti caratteriali e di gioco. Abbiamo arrancato come non mai in questo inizio di stagione, sempre in balia dell’arroganza calcistica di una squadra ben messa in campo, che sopperiva alle qualità tecniche con tantissima corsa e gioco. I nostri? Bella domanda, il nulla assoluto, forse sono rimasti per tutto il tempo negli spogliatoi con la grinta e quella “cazzimma” che anche il nostro allenatore non è riuscito a infondere. Per sua stessa ammissione, nelle dichiarazioni post gara, ha dichiarato che quello disputato a San Siro non è assolutamente il calcio per cui faticano in settimana. Ritengo quindi che tutto ciò sia stato figlio di un calcio mal interpretato dagli attori, messi in campo? In questo caso magari sarebbe stato più coerente, fare un piccolo turnover e magari cercare di caricare quei personaggi che apparivano sin da subito spenti e annebbiati nelle idee. Con questo non si può prescindere da personaggi di un certo peso, ma forse a centrocampo un Vecino avrebbe sicuramente fatto meglio di un Brozovic spento e il Barella visto quand’è entrato sicuramente meglio di Gagliardini, per non parlare di un Politano così in palla non era meglio inserirlo come quinto di centrocampo al posto di Candreva, in ultimo c’era da ritemprare anche B. Valero metronomo di centrocampo. Per carità queste sono considerazioni di chi ama questa squadra e non certo da chi ritiene di voler assurgere al delicato compito di tecnico, me ne guardo bene da un simile paragone, ma forse a bocce ferme si poteva e si doveva fare meglio. Per tutta la serata ho rivissuto l’incubo dei fasti dell’Inter di spallettiana memoria, e delle magre figure racimolate in giro per l’Europa. Però anche ieri sera non è che sia andata meglio, in considerazione del curriculum fuori dei confini nazionali di Conte non è che sia migliore, ecco che con quest’inizio speriamo non pregiudichi per niente la continuazione in Champions e si profili una situazione migliore. Spero solo che la brutta prestazione offerta sia dovuta esclusivamente a un calo fisico e di concentrazione e non nel pressapochismo di ha creduto di poter far di un solo boccone di una squadra inferiore, sulla carta e non per quello che si è visto in campo. Se così fosse, sarebbe del tutto deleterio, in primis per la loro autostima e poi per noi tifosi che saremmo nuovamente tormentati da una frustrazione senza fine. Voglio credere che tutto sia stato oggetto di una serata no di tanti nostri giocatori, in special modo di un centrocampo che spesso arrancava al cospetto degli avversari. L’imperativo è ricaricare a breve le pile e rimanere sul pezzo, ci aspettano una serie di gare davvero impegnative e non possiamo di certo fallire, iniziando da un derby da vincere assolutamente mettendo sul terreno di gioco tanto carattere e grinta, perché si sollevi in alto il grido “Milano siamo noi!”. Ultima considerazione, per sabato l’Interclub Giacinto Facchetti di Fano in collaborazione del Bomber Bar di Treponti organizza un incontro conviviale, per i tifosi interisti e non, al modico prezzo di €5 offrendo un panino con salsiccia e birra, a tutti quelli che interverranno per l’occasione alla visione del derby, perché tutto deve essere, a prescindere dei colori, una festa vivendo il lato sano dello sport che è innanzitutto amicizia!…Amala!
Antonio Dibenedetto
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La vittoria …voluta!!!
Nella calda serata di una Sardinias arena c0lma sino all’inverosimile, i ragazzi hanno offerto una prestazione maiuscola sul piano caratteriale che non si vedeva da un pezzo. Certo qualcuno potrebbe arricciare il naso per il gioco proposto, non sempre fluido che pareva esser tornati indietro alla pazza Inter dei campionati scorsi, ma per fortuna ciò non si è verificato, perché ora s’è intravisto qualcosa di diverso. In campo la squadra ha mostrato una determinazione e una caratteristica figlia di un allenatore che si fa notare in campo, che si sbraccia e che non lesina consigli e proposte di gioco sempre le più giuste, idonee alla risoluzione ottimale della manovra corale. Questa di stasera è stata una vittoria voluta e ottenuta fortissimamente, ponendo sul terreno di gioco oltre a schemi accettabili, anche una grinta e determinazione che non ha avuto eguali. Le dichiarazioni del nostro allenatore, che sebbene di parte, abbia dato merito alla squadra isolana, ne è la conferma, proprio perché nel proprio stadio detta legge e sarà difficilissimo per chiunque portare via punti senza sudare le proverbiali sette camicie. Dicevo che questa sera la manovra non è sempre stata lineare come nella prima giornata, questo è vero, non si può pretendere di essere bellissimi a fine agosto, di contro c’erano anche gli avversari che hanno dato l’animo in un primo tempo ben giocato e per fortuna che è accorso in nostro aiuto il Var che ci consegnato una rete sacrosanta, che in un primo momento era stata annullata ingiustamente. Questo secondo me è il metodo migliore per usare questa importantissima innovazione tecnologica, sfruttandola per quello che è stata creata di supporto e ausilio al direttore di gara, cercando in questo modo di eliminare errori e sviste. Nella ripresa pronti via ed ecco che per un nostro errore di valutazione, si è concessa al Cagliari l’occasione giusta per farci del male, forse l’unica di tutta la gara. Certo sino a quel momento il pareggio ci poteva stare, forse lo scorso anno una partita come questa si poteva tranquillamente perdere, quest’anno no! Il pareggio poteva stordire negativamente i ragazzi, che invece hanno iniziato a giocare come sanno, creando occasioni da rete in serie e dopo il giustissimo rigore concesso per un nettissimo fallo su Sensi e trasformato dal nostro gigante Lukaku, hanno spinto ancor di più sull’acceleratore, legittimato la vittoria con altre nettissime occasioni da rete sfiorate di poco, mentre in altre è stato bravo il portiere sardo a neutralizzarle. Come il solito non mi piace sottolineare la partita di caio o sempronio, ma permettetemi di evidenziare la bravura di un giocatore le cui potenzialità sono in crescendo, mi riferisco all’ottimo acquisto di Stefano Sensi. Una tigre nel nostro motore, di un centrocampo che sprizza materia grigia pura, e quando entrerà a pieno regime anche l’altro felino di nome Barella, allora si che ne vedremo delle belle. Con questi piccoletti terribili penso che in molte squadre si dovranno preoccupare della loro fame di prevalere nel panorama calcistico nazionale, anche se il ct Roberto Mancini li ha sempre tenuti d’occhio e già da un pezzo sono sempre nelle continue convocazioni in Nazionale. Ora la sosta viene in soccorso di quelle squadre, che specie nelle prime due giornate hanno arrancato, con la sospensione del campionato, per favorire le qualificazioni per il prossimo europeo del 2020. L’Inter come il solito consegna alle varie nazionali tantissimi calciatori, ben 15, speriamo solo che il loro ritorno alla Pinetina sia senza intoppi fisici, noi abbiamo bisogno di tutte le pedine importanti di questa squadra per coltivare quelle giuste ambizioni che per troppo tempo abbiamo celato dietro incomprensioni tecniche e societarie. Appare tutto ben troppo chiaro, anche in virtù degli gli sforzi economici compiuti dalla società, che vogliamo conquistare quel palcoscenico che ci compete e che meritiamo perché noi siamo l’Inter e il resto non conta! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Effetto Con…te!!!
Era da tempo immemore che non si vedevano allo stadio, in un fine agosto ancora afoso, oltre sessantamila persone assiepate sugli spalti, alla scoperta di una nuova creatura, quella interista, plasmata a dovere da un condottiero di sicuro affidamento. Un detto antico recita: chi ben comincia è a metà dell’opera, e su questo non si discute, ma coloro che hanno visto la gara hanno anche costatato che questa squadra ha mostrato un carattere davvero impressionante, fatto di un gioco non improvvisato ma figlio di un continuo e perdurante impegno lavorativo da parte dello staff tecnico. Tutti quelli che hanno storto il naso il giorno dell’investitura del condottiero Conte alla guida di un’armata oramai allo sbando, ma che solo con la forza della disperazione ha centrato il piazzamento Champions, credo si siano ricreduti e non solo per la gara di ieri, ma in modo particolare per il pre-campionato fatto di gare ben giocate e con un gioco d’insieme che s’intuiva essere nel dna di questa squadra. Certo che con Spalletti era tutt’altra cosa, eravamo abituati nel dover sperare che la squadra scesa in campo, godendo della fiducia massima del popolo nerazzurro, potesse ripagare l’amore smisurato versato nei loro confronti e capaci di perdonare i vari passaggi a vuoto verificati durante la stagione, con un gioco che è sempre rimasto inespresso. Ora le intuizioni e le sensazioni che si provano a pelle sono tutt’altro che diverse, diciamo che sono diametralmente opposte. Abbiamo un organico che ha fatto intravedere un potenziale enorme e ancora in via di miglioramento. Credo fermamente che sino alla chiusura del mercato, possa integrarsi con altri giocatori di livello, per far si che si possa ridurre in modo sostanziale quel gap che ci vedeva indietro alle prime in classica della passata stagione e nei confronti dei famelici padroni bianconeri del campionato italiano. Stiamo acquisendo una mentalità vincente e dedita al sacrificio, grazie ad un tecnico davvero eccezionale, che non ha eguali in Italia e non dico castronerie se lo ritengo uno dei migliori allenatori del panorama pallonaro europeo. Ieri sera l’orchestra in campo ha eseguito una sinfonia calcistica di primissimo livello, con il maestro in panca, che dispensava consigli per ognuno e non sempre in modo soft. La sua idea di gioco è sempre stata chiara, con l’aiuto reciproco così evidente, che non si vedeva dai tempi del triplete, con le fasce che spingevano e rinculavano alla perfezione come stantuffi da sembrare dei pistoni di un motore ben rodato. Tutti hanno giocato alla perfezione e non perché avevano difronte una squadra dimessa, tutt’altro, i salentini hanno interpretato al meglio la gara, solo che al cospetto avevano fior di campioni ai quali non puoi concedere neanche il minimo errore. Come ho sempre fatto e continuerò con questa mia convinzione, non mi piace menzionare il singolo, voglio dare merito alla squadra autrice di una gara maiuscola, certo errori ve ne sono, quelli spariranno con il tempo e con i minuti che si metteranno nelle gambe, ma al momento va bene così. Menzione d’onore devo però farla per un giocatore che è sembrato tirato a lucido come non mai, stentavo nel riconoscere Antonio Candreva che ha dato l’anima in campo, capace d’interventi difensivi in cui si rivedeva il miglior Maicon e non solo, ha crossato come lui solo sa fare e poi, c’è stata la ciliegina sulla torta della sua fantastica prestazione, con quella rete incredibile. Ecco spero che lui ci possa dare quello stimolo in più, che è stato ricercato da un ritrovato giocatore che non può che far bene a tutto lo spogliatoio.
Godiamoci la vittoria, bisogna pensare alla prossima gara che ci vedrà opposti al Cagliari dell’avvelenato Nainggolan, ma credo che con lo spirito messo in campo dai ragazzi, nulla ci sarà precluso. Io ci credo, e voi? …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Gegio: 3285757877 Federico: 3398127218
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Una sofferenza …infinita!!!
Finalmente questo maledetto campionato è terminato, e sino alla fine non ci ha lesinato, neanche in quest’ultima giornata, la consueta dose di sofferenza. Ora a bocce ferme, e dopo che lo spavento è stato di fatti metabolizzato, si può gioire per un piazzamento Champions che per il secondo anno consecutivo ci fa riveder le stelle! Certo come recitava una frase celebrare di qualche anno fa: tutto è bene ciò che finisce bene, questo è sicuro, ma a discapito delle coronarie no, non si può aspettare l’ultima giornata per raggiungere un obiettivo, che era il minimo indispensabile, per una società che vuol crescere sempre più. L’andamento di questa stagione ha vissuto, come ci sta capitando purtroppo negli ultimi anni, di tantissimi alti e bassi, di vere contraddizioni sia in campo sia fuori dal terreno di gioco. Secondo il mio modestissimo parere ci vuole, come d’altronde ho sempre sostenuto, moltissima coerenza in talune scelte che devono essere prese, anche se possono sembrare, d’acchito impopolari. Bisogna cercare di programmare il futuro nella maniera migliore, senza quelle scelte dettate dall’acquisto dell’ennesima figurina per placare la piazza, tutto deve essere pianificato con un tecnico che sappia quello che vuole, le pedine idonee per il suo gioco. Già il gioco, altra nota dolente di quest’annata, si è visto a sprazzi e la mancanza di continuità ha fatto la differenza con chi ci ha preceduto in classifica. Ora la priorità è di acquisire quel giusto grado di autostima, quella voglia di far prevalere la nostra fame di vittorie, che ci possa consentire di ritornare in auge in Italia come in Europa. Spalletti ha fatto del suo meglio, in due anni ha riportato l’Inter nell’Europa che conta, questo è sotto gli occhi di tutti, leggendo gli annali e la classifica questo è palese, purtroppo è anche vero ciò che non si può leggere tra le righe, quello che noi tifosi abbiamo dovuto tribolare con emozioni contrastanti sino alla fine. Tutto poteva sembrare più semplice, se il nostro sport preferito era il depauperare punti nel modo più scellerato, si era raggiunto un discreto vantaggio sulle inseguitrici, ma a poche giornate dalla fine, ci siamo fatti raggiungere e superare da una squadra, quella orobica, che ha terminato in crescendo la stagione. Come accade in questi casi, chi è causa del suo male pianga se stesso, è quello che mi sento di rivolgere a Spalletti e al suo entourage, come anche a quei giocatori che non vedranno rinnovarsi il contratto milionario che avevano preventivato facilmente, come anche in quei calciatori che avevano fretta di levare le tende, presto noteranno che il calore in altri lidi e ben diverso da quello meneghino. Tocca iniziare una nuova era facendo quadrato intorno al nuovo tecnico, individuando i giocatori che necessitano alla sua aspirazione di gioco e senza far tanti proclami acquistarli, lasciando le prime pagine della carta stampata ad altri a noi serve la praticità. Si parla oramai da diverso tempo di Conte che siederà sulla panca nerazzurra, certo taluni stanno già storcendo il naso per il suo passato bianconero, ma non si può negare però che lui è ammirevole per la sua tenacia e per lo sprone in quei giocatori che sembrano fare i lavativi in campo, certo lui non la manda a dire e per noi ci vuole proprio quest’atteggiamento. Di contro ci sono persone che proprio per il suo passato sono titubanti. Stiamo ereditando parecchio dai bianconeri, credo che Marotta sia stato il passe-partout, il grimaldello per scardinare le ultime resistenze salentine, affidandogli un progetto ma anche tantissimi milioni. Spero solo che un precedente non gli si accosti, ritornando indietro nel tempo all’annata scellerata dell’arrivo in panchina di un personaggio arrivato solo per destabilizzare un ambiente già di per se non tranquillo e mi riferisco a Lippi, che non ha mai lesinato, e messo in secondo piano il suo professionismo all’essere juventino. Noi siamo fiduciosi però, anche per via di un ritorno importante in seno all’Inter, quel grandissimo mediano che è sempre rimasto nei cuori nerazzurri, quel Lele Oriali che terrà d’occhio eventuali colpi denigratori in società. Attendiamo con ansia che tutto si profili al meglio, si parli chiaro con quei giocatori che vogliono rimanere e dettare le condizioni per le quali, il prossimo anno si dovrà per forza risorgere. Tutto ruoterà intorno a quello faranno in segno di riconoscenza, innanzitutto per noi tifosi che non lesiniamo mai di far sentire il nostro apporto caloroso di affetto nei loro confronti, quindi per la società che sta investendo tanto denaro per cercare di allestire una squadra degna del nostro amore e in ultimo, ma non per questo meno importante, per una maglia, orgoglio di noi tifosi che deve essere per loro motivo si fierezza. Godiamoci quest’estate che sebbene tardi a palesarsi, ci porterà una nuova ventata, speriamo, di novità interessanti. Dal sottoscritto un ringraziamento per la comprensione nella stesura di questi articoli post-gara, ho cercato di descrivere in ogni modo quello che il tifoso interista prova, a volte ci sono riuscito a volte no, ma ci ho sempre messo passione almeno sulla tastiera, quella stessa passione che tante volte è mancata in campo ai nostri eroi. Buona estate a tutti e arrivederci per la campagna abbonamenti, che sarà pubblicizzata a breve e che vedrà per i soci, vecchi e nuovi, dell’Interclub Giacinto Facchetti di Fano, tantissime belle novità, a presto e sempre Forza Inter!!! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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