Piedi ben saldi… in terra!!!
Finalmente abbiamo messo in carniere altri tre punti importantissimi, ma con quanta sofferenza! Non credo che ci possano essere manifestazioni di giubilo per una vittoria seppur importante, ma ottenuta senza un gioco e con un atteggiamento passivo al cospetto di una modesta squadra, tanto la classifica parla chiaro, che lotta per la permanenza nella massima serie. In questi casi però appare molto evidente la diversità di approcciarsi a una partita, da un lato una squadra che seppur non in modo ossessivo ha creato e giocato bene con un carisma e una voglia encomiabili e sicuramente da lodare per una squadra che ha solo dieci punti in classifica. Dall’altra parte del campo una squadra, presunta grande, che di fatti però non crea e non ha voglia neanche di giocarsela e che riesce a fare il primo tiro verso la porta avversaria, degno di nota, solo al cinquantatreesimo e questo è tutto dire per chi gioca in casa ed è sorretta dal proprio tifo. Mi chiedevo ma sino a quando i tifosi resisteranno ad assistere dello spettacolo indegno ed un gioco così pietoso senza protestare? La mia domanda ha avuto prontamente una risposta tant’è che come annunciato sono arrivati i fischi di disappunto. Non ci vuole molto a capire che questa squadra non ne ha più e non ci sono purtroppo margini di miglioramento, ma la cosa che fa più preoccupare noi tifosi, e che questi mentecatti continuano a parlare di Champions, ma come si fa a credere in queste cavolate? Mi chiedo ma dove hanno la razionalità queste persone? Se si riesce a battere una squadra sulla carta molto inferiore solo per merito di due difensori centrali e per giunta su due calci piazzati e con molta fatica, vuol dire pur qualcosa? Certo significa che mentalmente e psicologicamente la nostra squadra ha il morale sotto i tacchetti, ma mi sa che il solo che non se ne rende conto è il solo Spalletti. Se gli altri corrono in campo mentre i nostri passeggiano senza costrutto con un gioco prevedibile e solito, questo significa che non hanno alcuna voglia di venir fuori da questa deprecabile situazione, le soluzioni ci sono, ma ognuno dei nostri giocatori dovrebbe ricercarla dentro di se, se realmente ci tiene alla maglia che indossa e per dare un valore sostanziale al lauto stipendio che percepisce. Ultima analisi perché Spalletti continua a proporre in campo giocatori che non danno alcun aiuto alla squadra in campo e mi riferisco a giocatori di cui nutrivo una considerazione smisurata e credo, come me tantissimi tifosi nerazzurri avevano una quasi venerazione nei confronti di Candreva e Perisic. Ora purtroppo si vede a occhio nudo che in questo periodo non sono degni di scendere in campo, allora perché sottoporli alla gogna mediatica, sono loro che avrebbero dovuto portare quel “quibus” in più, invece in questo stato sono quasi inutili e direi deleteri per la squadra, non sono in condizione! Spalletti dovrebbe riconoscere che ci sono altri giocatori che corrono e danno tutto in campo e in questo periodo chi meglio del francesino? Certo Karamoh sarà pure un ragazzino, avrà forse doti meno tecniche dei succitati, ma almeno si danna l’animo e corre, ce ne fossero in campo di giocatori del genere. Purtroppo la rosa dell’Inter dispone solo di nomi le cosiddette figurine che oramai pensano solo a interessi personali, alla maglia nessuno ci tiene più, le fatidiche bandiere sono state ammainate quasi tutte, e forse chi è ancora attaccato alla maglia è colui che in silenzio ha lottato contro tutto e tutti e non hanno mai lesinato il suo impegno quand’è stato chiamato in causa, in primis un certo Andrea Ranocchia, modesto giocatore ma che in campo ci mette l’anima. Un consiglio alla dirigenza nerazzurra, il prossimo anno comunque vadano le sorti di questa illusoria stagione, bisogna attrezzarsi ad acquistare giocatori che realmente siano utili alla squadra, giovani di belle speranze ma soprattutto che abbiano fama di gloria e che in campo riversano ogni stilla di sudore e lasciar partire chi non accetta il lavoro e sacrificio, chi si sente arrivato e chi guadagna tanto rispetto al proprio valore, per questo bisogna vendere tante di queste figurine che portano solo nocumento all’interno della nostra cara Inter. Altra considerazione, secondo me c’è qualcosa dietro il mancato ingresso in campo di Icardi, se era disponibile perché non dargli minuti nelle gambe prima della prossima gara? Non vorrei che la sua promettente manager “Wanda la prosperosa e prodiga” e non solo di consigli, abbia già venduto suo marito al miglior offerente, tanto quello che fa girare il mondo è da sempre il denaro che può ogni cosa a discapito di quello che c’è sotto la maglia e che ogni tifoso offre a gente come questa che quando le cose non vanno per il meglio non fanno altro che scappare dalla realtà. Spero di sbagliarmi ma io ho questa sensazione. Finisco dicendo che domenica c’è la madre di tutte le gare, quel derby che potrebbe dare la consacrazione ma che potrebbe gettarti nello sconforto più nero. Il motivo principale è che se una sponda del naviglio è in crisi (Inter), l’altra invece ha un entusiasmo a mille (Milan) dopo la vittoria esterna in terra capitolina, sarà ma io sono tentato di non rovinarmi la serata, ma come il solito al cuore non si comanda e sarò là in prima fila, spero solo di non farmi del male da solo!!! …..Amala
Antonio Dibenedetto
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Sprofondo…nerazzurro!!!
Purtroppo cari amici, che condividete con me questo tragico momento della nostra cara e amata Inter, anche stavolta siamo rimasti basiti per l’ennesima deplorevole prestazione dei nostri giocatori. Non si riesce a trovare una giustificazione che sia accettabile, plausibile e che possa in certo senso spiegare e conseguentemente legittimare quel lassismo che s’intravede in campo dei nostri calciatori. Una squadra che non riesce più a trovare un gioco che pare smarrito, forse mai di fatti dimostrato in modo sostanziale e continuo. E’ paradossale la situazione che stiamo vivendo, la frustrazione che assale noi tifosi al momento di guardare la nostra partita in tv, perché sappiamo che dovremo arrancare e soffrire sino all’ultimo secondo della gara, mentre prima non era così, o per lo meno era meno evidente. Tutte le squadre che incontravamo avevano un certo timore di giocare contro di noi, per lo meno nel girone d’andata, vuoi per la condizione forse ottimale, vuoi per lo sguardo benevolo che la dea bendata ci aveva riservato e che ora pare averci girato le spalle, in sintesi avevamo guadagnato un rispetto che ora ci è negato anche da squadre di basso lignaggio che non hanno nulla da chiedere al campionato, senza obiettivi evidenti. Questo però deriva dalla scarsa considerazione che abbiamo di noi stessi specie negli ultimi periodi, prima di Natale non era così, poi tutto d’incanto è accaduto l’inverosimile, una iattura ci è capitata tra capo e collo, non sappiamo più reagire alle avversità denotate dalla voglia di giocare delle squadre che ci affrontano. Sembra che i nostri giocatori di punto in bianco abbiano dimenticato il saper giocare a calcio, non si riesce più a essere pericolosi, le occasioni da rete nel corso di una gara sono sempre meno e a volte manca la giusta e cinica lucidità per realizzare quello che la squadra a stento riesce a creare. Non ci sono più quei giocatori che prendevano per mano la squadra con la loro classe, oramai come si dice in questi casi e usando un termine medico, l’encefalogramma è piatto. Dove sono finiti i vari Borja Valero, Vecino autentici muri di centrocampo che dispensavano palloni con la cura di un fine cesellatore, dov’è finito il Candreva che abbiamo imparato ad ammirare, mutuo perpetuo sulla fascia e che dispensava alle punte dei preziosi cioccolatini, sotto forma di cross, alle quali non restava che scartare e gustarne il contenuto. Dai radar è sparito anche un certo Perisic che pare essere il fratello gemello, quello scarso però, che non riesce più a essere incisivo, ma la domanda che martella la mia mente è la seguente: “ ma non è che queste persone si stanno risparmiando pensando al prossimo mondiale cercando di evitare infortuni deleteri per la loro carriera?”. Purtroppo a questa domanda nessuno mai mi darà una risposta concreta. Altra magra considerazione riguarda Icardi, nessuno ha mai parlato di un suo serio infortunio, ma di un lieve malessere, però sono già tre giornate che è assente e non si prevede nel breve un suo rientro, forse non è che le sirene ammaliatrici spagnole abbiano sortito l’effetto sperato, almeno per quello che riguarda la signora Wanda sua curatrice sia dell’aspetto fisico che di quello amministrativo? Anche a questa risposta nessuno potrà darmi una logica spiegazione. Cari amici dovremo tener duro, la situazione non è per niente rosea, continuando di questo passo forse dovremo accontentarci di quell’Europa di scorta che per alcuni è il massimo per l’impegno che hanno profuso per raggiungerla, per noi sarebbe una sorta di ripiego non certo lecito viste le premesse d’inizio anno. Spalletti ricorda e rincara la dose ogni volta che si presenta in sala stampa nel dopo gara, che la squadra soffre di una fragilità negli episodi chiave di una gara, ma lui è il tecnico e dovrebbe valutare al meglio la condizione della squadra e ridarle quell’equilibro e quella tranquillità che paiono essere smarrite e che in momenti come questi dove tutto gira male, sono davvero necessari. Bisogna restare con i piedi ben saldi per terra e sappiamo che continuare a giocare in questo modo non si va da nessuna parte specie ora che oramai il campionato è stato tagliato in due tronconi con due squadre che lottano per il titolo e tutte le altre che si contendono due posti per l’Europa che conta a tante altre per un piazzamento onorevole, non so fino a che punto per l’Europetta e noi? Parafrasando un titolo ricorrente qualche anno fa: “…speriamo che ce la caviamo!”…..Amala
Antonio Dibenedetto
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Finalmente la…vittoria!
Credo che la tanto agognata vittoria alla fine sia arrivata solo per il giusto merito di aver creduto, e dico finalmente, nei propri mezzi. Con questa vittoria non è che di colpo ogni cosa negativa è stata improvvisamente cancellata, ci vogliono ancora gare di maggiore spessore, però diciamo che da ammalato grave forse, se si riesce a inquadrare bene la strada che porta al lavoro sereno e alla propria autostima, la prognosi può essere sicuramente sciolta e la guarigione, che è alla nostra portata, è davvero prossima. Anche ieri pomeriggio la squadra non ha giocato in undici, alcuni giocatori sotto tono hanno imperversato nella loro cervellotica idea di gioco, essere molli senza avere la voglia né la forza di una reazione che è sicuramente nelle loro corde, invece maldestramente continuavano nel loro vagare in mezzo al campo senza costrutto. Credo che Spalletti si sia reso conto di quei giocatori che non danno un concreto apporto alla squadra, tant’è che ieri ha lanciato il ragazzino francese titolare a discapito di un Candreva davvero diverso da quello che ci ha abituati a veder giocare. E ora quale sarà il ruolo di questo voglioso ragazzino, sarà il caso di toglierlo dall’undici iniziale? Non credo possa essere fattibile, anche perché almeno lui corre e imperversa per tutta la fascia dando sostanza a un gioco abulico e risaputo, non c’è inventiva e le giocate non sono diverse dal canonico passaggio trito e ritrito. Forse sarà il caso di far tirare il fiato anche a Perisic, anche perché il croato in queste condizioni non aiuta certo la squadra e con lui, il connazionale Brozovic autore anche ieri di una prestazione davvero irritante, e come se non bastasse alla sua uscita dal campo, sostituito, ha pure applaudito in segno di scherno il pubblico che dagli spalti a ragion veduta lo avevano fischiato. Il tifoso è sempre stato innamorato di questa squadra e di questi colori, ma se un giocatore imperversa nell’essere presuntuoso e irritante giocando in modo davvero balordo, deve aspettarsi la reazione del pubblico che contesti il suo comportamento in campo. Chi paga il biglietto ha pur il diritto di manifestare il suo dissenso in modo civile, oppure deve perdonare ogni cosa a prescindere? Secondo me i fischi vanno di pari passo agli applausi bisogna meritarseli, chi suda e ci mette impegno, alla lunga, anche se sbaglia dei passaggi ma lotta e da tutto in campo difficilmente sarà contestato, purtroppo è il gioco delle parti. In squadra ci sono alternative valide e si è vista una di queste quando è entrato in campo Rafinha, giocatore sempre sul pezzo e che possiede un’intelligenza tattica davvero notevole, speriamo non si perda nel corso delle future gare, ora deve integrarsi pian piano con la squadra cercando un’intesa che potrà giovare sempre più a tutti in campo. La luce nel buio tunnel s’intravede ma è lontana dall’essere chiara e la strada che porta in fondo deve essere intrapresa in modo essenziale e capire che anche se si sono gettati alle ortiche tantissimi punti, nulla è perduto, ma bisogna essere coerenti e lasciarsi alle spalle le bruttissime prestazioni fin qui disputate. Non bisogna imperversare in cervellotiche prestazioni che realmente possono pregiudicare tutto in modo irreversibile, la buona sorte ci ha dato una seconda chance, cerchiamo di non bruciarla. Noi amiamo chi in campo lotta e da tutto senza alcun risparmio e se poi alla fine il risultato non ci arride, allora nessuno potrà recriminare, ci abbiamo provato giocando con tenacia e da squadra, quello che purtroppo ci è mancato nelle ultime prestazioni! …Amala!
Antonio Dibenedetto
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Al peggio non ci si abitua…mai!!!
Oramai è una condizione radicata nell’essere mediocri, giocare senza costrutto e senza voglia nella ricerca di una vittoria che potesse essere risolutiva, ma al momento sembra solo una chimera, si attende quasi alla stessa stregua, mi scuso per l’accostamento, come la liquefazione del sangue di San Gennaro. Non voglio certamente accostare il sacro con il profano, ma oramai la vittoria dell’Inter è data dall’ambiente meneghino ogni volta, ogni maledetta domenica, parafrasando il titolo di un famoso film di qualche tempo fa, come la prossima e prontamente e puntualmente viene disattesa. Ogni buon proposito viene meno, ogni cosa sembra vana, meccanicamente i giocatori in campo giocano in un modo così insulso da dare l’impressione che a loro non freghi nulla delle sorti di questa gloriosa maglia e di tutto ciò che è l’Inter. Però nonostante l’esortazione e l’incitamento di quei tifosi che definirei quasi eroi, che puntualmente accorrono sugli spalti, non è cambiato nulla nel corso di questi ultimi due mesi, calma piatta non v’è una reazione degna di nota anzi, oramai è divenuta una costante alla quale purtroppo non c’è rimedio. E’ una questione davvero cronica non ci sono spiegazioni logiche, non c’è nulla che funzioni in campo ci sono solo figurine che promettono impegno invece, all’atto pratico al posto di tirare fuori i così definiti attributi, continuano imperterriti nell’incomprensibile modo di giocare commettendo errori così insulsi, così banali che non ci si crede. Tante volte, specie nelle ultime domeniche, tutti i tifosi che tengono a questi colori si approcciano, chi dal campo e chi dalla tv, a questa squadra in modo speranzoso, invece puntualmente vengono mortificati. La situazione è così incancrenita che non si vedono barlumi di miglioramento, è un’eterna agonia non c’è divertimento ad assistere alle gare dell’Inter, non v’è gioco e tutto sembra come un’irta salita che neanche il più esperto alpinista saprebbe in grado di vederne la fine. All’Inter non ci sono mezze, misure o si vince dominando l’avversario oppure si soffre terribilmente anche con avversario di basso rango, l’unica considerazione razionale che mi viene in mente in questi casi e l’imprecazione che mi viene dal profondo del cuore: io non mi diverto più! Credo che come me, tanti altri tifosi interisti abbiano proferito una simile imprecazione in più circostanze quest’anno, specie nella seconda parte del campionato. Nonostante ciò, pare che questo malessere, che avvertiamo noi tifosi, non interessi a nessuno né in società e secondo me neanche a Spalletti che continua nelle sue disamine cervellotiche in conferenza stampa, non è assolutamente coerente con quello che succede in campo, rimandando tutto alla successiva partita risolutiva, ma io ritengo che alla fine lui rimanga fedele solo al suo lauto stipendio che guadagna e come lui tanti altri calciatori. Dove sono finiti quei campioni che tutti ci invidiavano, ma soprattutto dov’è finito quell’insieme di calciatori che ci hanno inorgoglito per almeno quindici gare? Tutto finito in un’oblio che sta danneggiando il nostro equilibrio di tifosi, come si può dare ancora credito a questa squadra se continua con queste cervellotiche prestazioni? E’ mia convinzione che nell’ultima gara contro il Crotone, tutti quelli quei tifosi che erano assiepati sugli spalti dello stadio se ne sono resi conto, tant’è che a fine gara hanno accompagnato l’uscita mesta dei protagonisti alla scialba prestazione offerta, con sonore bordate di fischi che consolidano, mai come ora, la testimonianza che la pazienza del popolo nerazzurro sta man mano finendo, anche perché al peggio non ci si abitua mai, e ora? ….. Amala
Antonio Dibenedetto
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Sempre più… giù!!!
E’ razionalmente difficile trovare una spiegazione che sia logica a supporto dell’ennesima scialba prova di una squadra che continua ad arrancare, senza un gioco che sia realmente degno di chi ha fame di successi e voglia di ritornare in auge. Si nota a occhio nudo che continua a latitare pericolosamente, e per quello che si vede in campo, non c’è neanche la voglia di sovvertire lo stato delle cose, non vincendo gare che sulla carta sembrano facili, non per il valore dell’avversario, massimo rispetto per l’undici ferrarese, ma per la classe e l’importanza della rosa di cui dispone l’Inter. Se poi ci si sofferma ad analizzare il problema puramente tecnico, allora non c’è Spal che tenga: l’Inter a Ferrara doveva vincere o quantomeno dominare il gioco, se non altro per giustificare il divario che naturalmente è sotto gli occhi di tutti per qualità tecnica ancor prima di quella stipendiale. La gara che doveva celebrare il ritorno alla vittoria tanto agognata da tutto l’ambiente, si è di fatti concretizzato uno scialbo pareggio che ha lasciato ancora una volta basito tutto l’ambiente nerazzurro, con il rischio di fare andare di traverso il pranzo a tutti i tifosi nerazzurri poiché la partita era prevista nel così detto “lunch match” della terza di ritorno. Come il solito, o come c’è capitato spesso negli ultimi tempi, manca una correlazione e un giusto equilibrio negli atteggiamenti di alcuni calciatori e nella loro voglia di lottare e sudare, in campo sia in partita sia in allenamento, senza lasciarsi però andare in dichiarazioni isteriche per lo scarso impiego. A volte l’Inter sembra simile a quelle squadre di rango nettamente inferiore, che mettono in campo un gioco sterile sintomatico di una squadra scollata che attende la giocata del singolo anziché un armonioso gioco d’insieme dove tutti lottano uniti verso la vittoria. Ritengo comunque che il posto in squadra vada conquistato e meritato, non devi giocare per forza perché ti chiami Pinco o Pallino (vero Perisic o Candreva? Giusto per citarne alcuni, se non altro perché sono calciatori da cui si pretende molto di più e ultimamente danno molto ma molto meno). Ora però serve seriamente quella svolta tanto paventata e mai realmente espressa, un cambio di tendenza, una presa di coscienza concreta, sempre che questi signori ne capiscano il significato, che annulli il deleterio protagonismo del singolo in virtù di un più proficuo ed essenziale ritrovamento di una squadra smarrita che ha paura del proprio futuro. Scuse terminate come d’altronde ogni giustificato alibi, serve equilibrio e voglia di lottare con tutte le forze per cercare di sopperire alla mancanza d’idee in contrapposizione a un tecnico che non riesce a trovare le giuste contro misure di un gioco espresso in modo piatto e prevedibile. In tutta questo marasma gestionale è subentrato un crollo mentale quando si è realizzata la constatazione della scarsa possibilità di contrastare il valore delle squadre che ci precedono che viaggiano a ritmi elevatissimi e senza sbavature evidenti. Purtroppo l’unica constatazione logica è che la squadra non vince dallo scorso 3 dicembre, mostrando in modo evidente tutti i suoi limiti caratteriali senza grinta e passione. Nella prima parte del campionato tutto pareva girare per il verso giusto, la squadra sembrava avesse trovato la così detta quadratura del cerchio e si stava meritando l’amore incondizionato dei propri tifosi con un importante record di presenze allo stadio. Purtroppo come accade in modo scellerato, tutto sta man mano scemando, molti addetti ai lavori hanno evidenziato questo status quo dell’entourage nerazzurro nella pochezza di schemi adottati in campo e con il conseguente allontanamento della dea bendata che pare aver posato il suo benevolo influsso versi altri lidi, come troppo spesso sta capitando negli ultimi anni, ma non per una mediocrità tecnica ma per una pochezza umana che labilmente trascina ogni gara in una débâcle inesorabile. Dopo ben ventidue giornate è giunto il momento della verità, Spalletti non deve più dare alibi a questa squadra in conferenza stampa, non si può negare l’evidente difficoltà che regna nello spogliatoio nerazzurro e la conseguente scarsa concentrazione in campo, deve essere supportato dalla società e mai come adesso c’è la necessità di alzare la voce, di farsi sentire specie ad Appiano Gentile e far capire che è l’ora di invertire la rotta. Un supporto fondamentale a questo punto è davvero inevitabile e con esso un radicale cambiamento di tendenza per evitare una discesa inesorabile verso un calvario inatteso inizialmente, ma che ora è sempre più dietro l’angolo, tutto però dipende solo da loro! Noi tifosi non possiamo far altro che aspettare ed essere fiduciosi, il domani sarà tutto da scrivere ma non perseverando in questi atteggiamenti! ….Amala
Antonio Dibenedetto
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