Parafrasando il detto che recita: non tutte le ciambelle riescono con il buco, ebbene con quel pareggio di ieri le ultime nostre ciambelle casalinghe sono tutte venute fuori senza il buco, anzi per meglio dire, di buchi in difesa ce ne sono stati parecchi. In otto gare abbiamo concesso ben 5 punti, in casa nostra, a squadre di un lignaggio non certo eccelso, certo non sempre si può vincere ma annullarsi in questo modo, con errori tanto banali quanto sciocchi, fa davvero male per tutto l’ambiente nerazzurro. Forse agli albori della gara tutto pareva essere già incanalato verso una facile vittoria, che negli ultimi anni contro i felsinei ci ha dato tantissimo piacere, con risultati tennistici. Dopo però l’essere andati in vantaggio di ben due reti, di pregevole fattura, specie la seconda di Lautaro, ecco che subentra quell’insostenibile leggerezza di una concentrazione latitante, perché non si possono commettere errori così banali. Il mio riferimento va certo a Lautaro per il suo intervento in area nei confronti di un giocatore del Bologna, ma principalmente sulla posizione della nostra retroguardia, che in occasione di un banale calcio d’angolo, è riuscita a far arrivare in area un passaggio così banale, senza opporre la dovuta resistenza degli uomini preposti, tant’è che è dovuto intervenire il nostro “puntero” per arginare quell’occasione. Mi chiedo ma dov’erano i centrocampisti e i difensori? Mah tutto da verificare, per non parlare della palla persa a malo modo nell’oltre metà campo felsinea da un nostro giocatore, che ha prodotto il tempestivo e successivo lancio di un difensore rossoblù, verso il proprio centravanti che si è fatto letteralmente beffe di ben tre nostri difensori, con una retroguardia inspiegabilmente sguarnita, che non sono riusciti a chiudere lo spazio per il tiro, facendogli fare tutto quello che ha voluto sino alla conclusione vincente, che è valso il pareggio, manco a dire che fosse stato Maradona o Messi. Una grande squadra non commette simili errori, anzi in circostanze dove si sanno che le forze vengono meno, dove mettere in cassaforte la partita senza lasciare spazio, prestando il fianco a una riapertura di una gara che, con un pizzico di cinismo e concretezza, l’avremmo portata a casa. Vero che il campionato è tutto da divenire, ma sono queste le occasioni che bisogna sfruttare per far capire che siamo i padroni di un campionato che vogliamo far nostro, dopo che per ben due anni abbiamo lasciato spazio ad altri, per merito altrui e in altri casi per nostro vero e puro demerito. Possono esserci tutte le scusanti di questo mondo, di una gara di Champions giocata a mille, di una stanchezza che ti porta in dote questa competizione, di una pacatezza raggiunta con i tre punti europei, ma ribadisco, specie in casa non puoi e non devi, lasciare adito e spazio a squadre che giocano sì a calcio in modo garibaldino e per giunta, capaci della grande prestazione. Se vogliamo essere capaci di prestazioni maiuscole, dobbiamo innanzitutto crescere a livello mentale senza quei blackout che hanno caratterizzato l’Inter delle passate stagioni e che ogni tanto ritornano in auge, in modo sconsiderato e del tutto gratuito, favorendo l’avversario di turno. Non sempre si possono disputare gare contro compagini del nostro stesso livello, dove la concretezza è la base essenziale, tenendo ben presente questa considerazione, lo deve essere anche contro le piccole e medie squadre. Ad onor del vero, i ragazzi non hanno lesinato nella gara di ieri, l’impegno che è stato comunque massimo, ma tutto ciò è apparso vano riguardando la gestione delle risorse che non è stata all’altezza della situazione. Tolti i vari Thuram e Dumfries, magari più abili nel colpo di testa, se non altro per la loro prestanza fisica, s’è continuato con cross a centro area dov’erano piazzati i difensori bolognesi che erano di stazza superiore ai nostri Lautaro e Sanchez. Forse il nostro mister avrebbe dovuto agire diversamente, con scelte meno obbligate considerando che si poteva giostrare con una rosa, come la nostra, che di qualità ne ha da vendere. È altresì vero che non sempre si può operare al meglio e che le idee in campo sono esclusivamente le sue, con il senno del poi, tutto può essere messo in discussione, la nostra speranza che alla fine si arrivi alla famosa quadratura del cerchio, capendo che talune scelte sono si sanguinose, ma tal volta necessarie. Ora stacchiamo la spina per una decina di giorni spazio alle varie nazionali, poi si ritornerà con un altro tour de force, andando in primis a far visita al Torino e poi la gara contro quella Roma del nostro caro compianto Mourinho, nella cui squadra milita un giocatore che poteva essere un re, ma di fatti s’è rivelato un solo buffone di corte, noi siamo l’Inter e questi personaggi non c’interessano nella maniera assoluta! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
La terra campana, doveva essere il presupposto per la restituzione di una squadra, la nostra che s’era smarrita nell’ultima gara casalinga. Erano le speranze del popolo nerazzurro, quest’è vero, ma per cinquanta minuti tutte quelle belle premesse della vigilia, non s’erano viste, per carità il solito gioco evanescente con timide occasioni, ma null’altro, facendo fare un’ottima figura alla Salernitana. La formazione messa in campo da Inzaghi, partiva con alcune sostituzioni tra i titolari, la più importante senz’altro quella di Lautaro messo in panca. La prerogativa è far tirare il fiato a qualcuno, questo è vero quanto basilare, in considerazione se non altro, per le tante gare ravvicinate, con calendari davvero pressanti e impegnativi, in tutte le direzioni. Credo che Lautaro, notando i compagni in campo erano talvolta in affanno e che stavano stentando nel trovare la via da rete, si stesse caricando alla grande, la sua voglia si spaccare il match era ben visibile. Minuto cinquantaquattro sostituzione: esce un volenteroso Sanchez per un Lautaro Martinez, letteralmente toro scatenato, complice gli assist del suo gemello Thuram e di altri compagni che l’hanno messo in condizione, inizia il suo fantastico show. Dopo soli quattro minuti dal suo ingresso ecco che va in rete con un fantastico colpo sotto sull’uscita del portiere salernitano, ma non finisce mica qui. La sua fame atavica di reti continua sino alla fine, con uno score di ben quattro reti, eseguite in tutte le salse possibili, che ne determina non solo un goleador senza precedenti, ma con questa gara detiene un record di reti segnate, da un giocatore subentrato, in un lasso temporale di poco più di mezz’ora. Certo con un toro in queste condizioni, davvero si può pensare in grande, ma la cosa che fa specie pensando che se ha un piccolo appannamento di forma, siamo in braghe di tela. Bisogna fare tutti i debiti scongiuri, sperando che la buona sorte ce lo preservi sino alla fine, mai come in questo momento, sta diventando sempre più un vero leader e non solo, ma l’indiscusso capitano di questa squadra. Ci siamo ripresi la vetta, cosa non da poco, senza pensare troppo a ciò che è stato, guardiamo avanti con fiducia, questa squadra ha mostrato qualità, e non da ora, deve solo ampliare quell’autostima e credere in se stessa, lottando come sanno fare, si possono raggiungere davvero tanti traguardi importanti. Ora testa al prossimo impegno, c’è una Champions da onorare, siamo dopo tutto i vice campioni d’Europa, e da tali dobbiamo affrontare tutte le gare dal torneo europeo, incutendo terrore nelle squadre che ci affrontano, devono pagare pegno, anche perché si troveranno dinanzi a uno stadio gremito, che al solo urlo dovrebbe far venire i brividi, iniziando dalla sigla di approccio alla gara, che si sente all’ingresso delle squadre in campo e dai cori dei tifosi festanti. Uno stadio gremito sino all’inverosimile, non può che caricare maggiormente i nostri ragazzi, perché sanno che noi tifosi li sosterremo sempre con un cuore gonfio così, perché loro in campo c’inorgogliscono sempre più con tanta voglia di avere la meglio sull’avversario di turno, con la maglia bagnata sino all’ultima stilla di sudore, che sarà loro riconosciuta sempre e comunque con il nostro affetto che non ha eguali: forza ragazzi noi siamo con voi sempre e comunque!!! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Tanto tuonò che piovve, così per tutti i detrattori dell’Inter, quei giornalai che da sempre gridano allo scandalo per la nostra posizione in classifica, come se per noi tutto piovesse dal cielo, non è parso vero di esultare e gongolarsi per la sconfitta, in casa di ieri: buffoni! D’altronde, come è già capitato altre volte, contro di noi il Sassuolo appare sempre più che mai una squadra imprevedibile e indigesta. Con questa giusta sconfitta, a parer mio, siamo stati un attimo ridimensionati ma appare giusto tenere ben saldi i piedi piantati in terra, non eravamo dei fenomeni prima e non siamo delle schiappe ora. Una serata storta può capitare, ci mancherebbe, ma la cosa che fa specie sono gli attori in campo, davvero sotto tono, con colpe per la sconfitta, da dividere tra tutte le componenti. Non voglio per questo, giustificare il mister perché ieri sera non c’ha capito granché, certo lui non va in campo, questo è vero, ma i cambi quattro tutti insieme, sta a significare che la squadra messa in campo era stata sbagliata. Siccome soffriamo sempre la squadra emiliana, si poteva essere più accorti e trovare le giuste contromisure, specie su Berardi. Anche i sassi sanno che lui partendo da destra, cerca il dribbling a rientrare, tirando poi di sinistro, piede del tutto educato. Non è la prima volta che fa una rete del genere è nel suo dna, mentre i nostri difensori che fanno, prestano il fianco a questa scellerata azione, al posto di lasciargli lo spazio per il suo lato più debole. Una squadra che vuole diventare grande, queste accortezze le segue e studia le opportune contromisure, senza partire in giocate del tutto arruffate, attaccando in modo sconsiderato e senza reale costrutto. Da una mia personale analisi, ritengo che non ha avuto senso aver acquistato Sanchez, forse sarebbe stato meglio tenerci e valutare dei nostri giovani e poi ora che anche Arnautovic è venuto meno per qualche mese, andremo avanti con Sanchez? Spero di sbagliarmi ma è una scelta insensata, come d’altronde l’aver messo in campo Asllani in Champions, lasciandolo alla mercè degli spagnoli assatanati, facendogli fare una figura barbina. Il nostro caro Inzaghi non ha approfittato della forma di Frattesi, magari contro i suoi ex compagni, avrebbe potuto tirare fuori una bella prestazione, al posto di regalargli solo una piccola parte della ripresa, da puro comprimario. Mai come quest’anno abbiamo una rosa con tanta qualità e opportunamente può agire in un turnover di qualità. Come d’altronde non ha avuto senso far uscire Thuram, se devi recuperare i giocatori che ti danno una certa profondità bisogna lasciarli in campo, se si vuole recuperare un risultato, eravamo al sessantesimo o poco più, di tempo ce n’era in abbondanza. Tutte queste situazioni credo le abbiano notate tantissime persone, da persona saggia bisogna accettare la sconfitta e ripartire al più presto, perché se Sparta piange, Atene di certo non ride: segnale per milanisti e juventini! Forse questa sconfitta, per com’è arrivata, ritengo possa essere salutare per il proseguo, in considerazione che nessuno ci regala niente, quello che abbiamo è dovuto solo per la forza che ci mettiamo nelle gare disputate. Certo il livore che lascia la gara di ieri sarà, solo sbollito allorquando non si commetteranno quegli errori così banali e di concentrazione, sintomatici quando l’approccio alla gara non è dei migliori. Ora testa alle prossime gare facendo tesoro di tutto ciò che non siamo riusciti a fare in modo serio e confacente alle nostre aspettative. Noi ci crediamo, ma la cosa importante è che devono crederci gli attori in campo e in panca, non è possibile che nel giro di poche ore abbiamo smarrito lo smalto che ha contraddistinto le gare precedenti, è davvero cervellotica questa situazione, ma noi siamo l’Inter e vincere facile non è una nostra prerogativa! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
La gara del lunch-match domenicale ci opponeva a un Empoli che non aveva alcuna voglia di essere lo sparring partner di turno, specie dopo aver preso, immeritatamente, sette reti in terra capitolina. Dovevano fare sicuramente una gara accorta, specie dopo il cambio in panchina, dall’altra parte in casa nostra dovevamo gioco-forza fare la prestazione, per molteplici motivi: in primis per dare un segnale della nostra forza, quindi di proseguire sulla falsa riga di quanto avevamo prodotto sinora. A tratti ci siamo riusciti, forse ci è mancato l’essere cinici e non aver chiuso prima la gara, questa è l’unica pecca che si può imputare ai ragazzi, anche perché se tu crei, sia nel primo che nel secondo, ben 6/7 occasioni da rete e realizzi una sola rete, presti il fianco a un finale di gara sotto apprensione. Anche se in tutta sincerità il nostro portiere non ha dovuto compiere nessuna parata particolarmente impegnativa. Ci sono anche altri aspetti che si devono tener presenti, vale a dire l’impegno davvero sfiancante di Champions in terra iberica, contro una squadra, quale la Real Sociedad, che pratica pressing a tutto campo e t’impegna a livello fisico davvero tanto, bene queste scorie si sono avvertite ieri a Empoli, specie nel finale. Complice anche lo sfortunato infortunio occorso ad Arnautovic, che ci ha lasciato in 10 per una decina di minuti, i ragazzi hanno fatto quadrato, non correndo alcun rischio concreto e portando a casa tre punti meritatissimi. Che dire godiamoci questo primato, uno score del genere, nella storia del club accade per la quarta volta e Simone Inzaghi verrà annoverato tra questi allenatori, un premio effimero certamente, ma che sarà parte integrante del suo curriculum. Anche questa settimana sarà impegnativa, mercoledì si riparte con il campionato, al Meazza ospiteremo quel Sassuolo croce e delizia, contro i quali siamo stati capaci di giocare gare fantastiche, in contrapposizione di sofferenze inaudite, vuoi per mala sorte oppure una nostra incapacità di essere sul pezzo per tutti i novanta minuti. Credo che mai come quest’anno non accadrà questa situazione, i ragazzi tutte le volte che sono scesi in campo, lo hanno fatto con quella voglia di lottare contro chiunque, la si è vista sin dagli albori del precampionato. Ancora un periodo impegnativo, sino alla sosta per le nazionali, che ci vedrà impegnati ogni tre giorni sino alla gara del 7 ottobre contro il Bologna. Fortunatamente quest’anno abbiamo una rosa che può soddisfare un turn-over ben programmato, con ricambi in ogni ruolo che sono di gran lunga soddisfacenti. Dispiace per Marko Arnautovic, il suo infortunio lo terrà lontano dal campo per alcuni mesi, gli facciamo i migliori auguri di riprendersi e ritornare più forte di prima, per darci una mano forse nel momento più delicato di un prossimo futuro, spero continui a tingersi ancora di tinte nerazzurre. Si è parlato di una sua sostituzione tra le punte svincolate, ma ritengo che non si dovrebbe operare in tal senso, certo le tre punte che abbiamo a disposizione dovranno tirare la carretta, con ancor più vigoria, ma credo lo faranno con piacere. I nostri ragazzi in tal senso sono esemplari per l’aiuto reciproco e poi, questa è una mia considerazione, in alcune gare si potrebbe optare con Mkhitaryan come seconda punta, in gare in cui si può dare un po’ di riposo ai titolarissimi, è un’idea ovviamente tocca al mister renderla attuabile. Speriamo che la dea bendata preservi i nostri calciatori, da intoppi muscolari, in una stagione tirata come la nostra è questo quello che fa la differenza. Sono queste le gare in cui una grande squadra deve dare il meglio, potrebbero apparire dal risultato scontato, è vero, ma come dice quel detto saggio: non è tutt’oro ciò che luccica! Ma quello che luccica per davvero è nel nostro dna, siamo l’Inter e proseguiamo con la barra dritta, contro chiunque, verso un traguardo fatto di successi, che con orgoglio e forza nel gruppo, dovremo conquistare! …Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
Signori tutti in piedi: spettacolo a San Siro s’è vista una squadra divina con uno strapotere disarmante. Devo ammettere che mai come ieri, è stato beneaugurante lo striscione dei cuginastri, il circo nerazzurro ha assoldato i pagliacci rossoneri in primis quel buffone di corte di frà Pioli da Parma con dichiarazioni davvero cervellotiche in conferenza stampa, un po’ di autocritica no eh? Gli elogi vanno davvero divisi per tutti i ragazzi che ci hanno dato la possibilità di essere orgogliosi di questi colori, mai in apprensione, nemmeno dopo la rete di Leao, unico lampo rossonero, per il resto fantastico concerto nerazzurro, con la banda di Pioli is on fire, davvero bruciata in tutti i duelli in campo. Rasa al suolo, in un colpo solo, la presunzione di chi credeva di aver risolto tutti i problemi di spogliatoio e di aver appianato il gap con noi: caro ciarlatano, ne devi mangiare ancora di polvere, questo è lo status quo e devi renderti conto che, come dicono a Roma: nun c’è trippa pè gatti! Consegniamo agli annali un 2023 stratosferico, ben 5 derby stravinti, 4 clean-shit, ben 12 reti segnate e una sola subita, numeri che debiliterebbero anche il più sensato dei milanisti (qualora ce ne fossero) e che mai come ora possiamo affermare con convinzione: Milano siamo noi! Mai come quest’anno abbiamo la possibilità di avere una rosa davvero coperta in ogni ruolo e con ricambi, se così si possono definire, di tutto rispetto, pronti a subentrare alla bisogna. Giocatori utili che sanno giocare a calcio e che sarebbe davvero riduttivo chiamarli riserve come un Frattesi “core de Roma”, che si sta integrando alla perfezione negli schemi inzaghiani, come ho già detto in precedenti miei commenti: quest’anno ci sarà davvero da divertirsi. Sorrido alle dichiarazioni dei giornalai che davvero si stanno martoriando il fegato, pensa su tutti al cialtrone di Zazzaroni, che per la seconda volta di seguito aveva pronosticato una sconfitta dei ragazzi, gli do un consiglio davvero fraterno, continua così, dalle tue esternazioni si comprende che non capisci una ceppa di calcio, saccente presuntuoso! Mi ha fatto piacere, in conferenza stampa quando Inzaghi, ai giornalisti presenti, ha smentito tutti esternando la sua soddisfazione per la rosa a sua disposizione, mentre i giornalai avevano pronosticato un’Inter indebolita con la partenza dei big (Dzeko, Lukaku e Brozovic), ritengo che è ancora presto ma in molti dovranno chiedere scusa al tecnico e società. Allo stato attuale abbiamo il centrocampo più forte, non solo in Italia, e nella faretra di mister Inzaghi c’è più di una freccia che farà tanto male alle difese avversarie, non mi riferisco al solo Lautaro, che quando non segna aiuta i compagni a farlo, con giocate spettacolari, il mio punto fermo è Marcus Thuram gioiellino francese che, mi ripeterò sino alla noia, è un misto tra Dzeko e Lukaku, che si sta integrando alla perfezione negli ordini tattici del mister. Si vede a occhio nudo che lui e Lautaro di divertono e giocano a calcio come sanno fare, in maniera eccellente l’uno per l’altro, e non solo, ma per il compagno che ha bisogno del loro apporto e meglio posizionato. Le squadre avversarie non dovranno preoccuparsi di fermare uno di loro per arginare e disinnescare la nostra potenza distruttiva d’attacco, e non solo, la nostra manovra è sempre più che mai efficace, (ne sa qualcosa il Milan di ieri) per il semplice motivo che vanno in rete in tanti, sinora nelle prime quattro giornate hanno segnato ben sei giocatori diversi. Speriamo che questo spartito continui sempre più e che la musica prodotta, da questa fantastica orchestra, sia sempre orecchiabile e di giubilo per il popolo nerazzurro. Certo le difficoltà verranno, questo è innegabile e siamo preparati, ma al momento godiamoci quello che hanno prodotto sinora i ragazzi, con le fantastiche giocate che ci sono rimaste negli occhi, (con la fantastica rete di Thuram nel derby) ma con la consapevolezza che si può sempre migliorare, anche se così va benissimo! Si procederà con tantissime gare ogni tre giorni, ma abbiamo una rosa efficace e capace di avere i numeri per sopperire a questi tour-de-force, sono certo che quando saranno chiamati in causa i nostri ragazzi si faranno trovare pronti, perché la maglia nerazzurra merita i loro sacrifici e noi tifosi apprezziamo chi suda e ci trascina verso quei traguardi che, allo stato attuale, non ci sono affatto preclusi. Ora mercoledì inizia la Champions, tocca farci trovare pronti, perché iniziare con il piede giusto è salutare in questa competizione. Noi ci saremo dinanzi alla tv, anche se a distanza il nostro apporto ci sarà sempre, perché l’Inter si ama a prescindere!!! …Amala!!!!
Antonio DibenedettoVivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.