Caduta di stile e… non solo!
Questa sera non si è perduta una sola gara di calcio, io credo che ancora una volta abbiamo perso quella credenza e quel credito che c’eravamo conquistati sinora. Che il girone di ritorno sia iniziato sotto cattivi auspici è sotto gli occhi di tutti, tant’è che sinora abbiamo, in sette gare, inanellato ben tre sconfitte figlie di un gioco farraginoso e inconsistente, ma ricadere in queste prestazioni obbrobriose sinceramente non se lo aspettava neanche il più pessimista di chi tiene alle sorti di questi colori. Come spesso ci accade da parecchio, la delusione è dietro l’angolo, non si riesce a essere orgogliosi di questa squadra per più di due gare consecutive è deplorevole come questi mercenari non tengano alle sorti di un club prestigioso come l’Inter, giocando in modo davvero inqualificabile. Quando si crede di aver messo alle spalle ogni sorta d’inconsistenza, giocando finalmente da squadra una gara, ecco che nella successiva si ricade nell’incubo più cupo come questa sera a Cagliari. Purtroppo un dato di fatto è certo, fra l’altro sotto gli occhi di tutti, è che in questa squadra mancano giocatori di livello che siano in grado di trascinare una squadra verso un gioco accettabile, in poche parole quei centrocampisti che fanno la differenza che sono definiti gli allenatori in campo, in parole povere i Cambiasso che sopperiscono alle mancanze di un tecnico, in panca, che ne sta capendo sempre meno. Nella scorsa gara di Firenze ho lodato il comportamento dei ragazzi che hanno giocato una bella gara e gridato al furto perpetrato in campo, ma questa sera no, con la stessa veemenza e forza devo ammettere che abbiamo giocato peggio di ogni più rosea aspettativa, perché dopo quello accaduto al Franchi, ci si attendeva una squadra che doveva scendere in campo con il coltello tra i denti. Invece ha disputato una gara davvero oscena, senza reale costrutto, senza la benché minima lucidità per cercare di affondare il colpo, in campo si è vista solamente la grinta di una squadra che aveva fame di vittoria e purtroppo non era l’Inter. L’undici nerazzurro ha disputato una gara davvero insulsa, come se si dovesse giocare per forza, ne è dimostrazione l’atteggiamento in campo la loro voglia di sovvertire ogni sortilegio malefico era pari al loro interesse che avrebbero, in quel preciso momento, voluto fare ben altro. La domanda che si mi sono fatto, guardando questa partita, è stata sempre la stessa dal primo al novantesimo minuto e cioè: ma come mai i giocatori del Cagliari arrivano sempre prima sulla palla e corrono come dannati, dando tutto quello che hanno in corpo, invece i ragazzi nerazzurri in campo trotterellavano arrivando colpevolmente sempre in ritardo? Mi chiedo ma alla Pinetina durante la settimana cosa fanno giocano a burraco oppure a battaglia navale? E’ davvero assurdo avere uno stato di forma così basso, e pensare che manca ancora un terzo di campionato e se si continua in questo modo, non oso immaginare cosa potrà accadere da qui sino alla fine se non c’è una reazione positiva. La cosa che però fa più male è che sono stati dilapidati tantissimi punti di vantaggio sulle inseguitrici e se come credo potrà accadere domani, ci sarà il sorpasso ad opera dei cugini. Loro ultimamente non stanno toppando più di due gare di seguito e non vedono altro che un sorpasso atteso da diverso tempo ai nostri danni. Io da sempre ho affermato chi è causa del suo mal pianga se stesso e credo che tutto questo caos mediatico che non fa certo bene a tutto l’ambiente, era meglio dare una comunicazione ufficiale. Il caso Icardi/Wanda Nara ne è l’esempio evidente. La punta non parla lasciando sparute dichiarazioni sui social, mentre la moglie procuratrice le spara ai quattro venti nei programmi televisivi, affermando che il marito è avvilito da tutta questa situazione specie dal momento in cui gli è stata tolta la fascia da capitano, vivendo una situazione tremenda. Io però non voglio entrare in merito di questa triste storia, ma un capitano deve esserlo dentro e fuori del campo e deve essere anche la persona che non deve dare adito a false interpretazioni di comunicazioni ufficiali della moglie, come il mancato passaggio di suo marito alla Juve, forse tacere in quel momento era d’obbligo, non si spiattellano ai quattro venti situazioni interne che riguardano la propria famiglia, ne tanto meno quelle societarie. Questa caduta di stile è però addebitata a tutte le parti in causa, in primis a una società fantasma, quindi in rapida successione a un vicepresidente tale Zanetti grandissimo giocatore e grande capitano, ma assolutamente mediocre dirigente, poi a tutta la squadra che nel momento in cui si doveva pensare solo a giocare, si chiedeva loro solo quello, facendo quadrato in situazioni che dovevano rimanere nello spogliatoio, invece il comportamento di alcuni ha solo scaturito guerre intestine. Per ultimo ma non per questo il meno colpevole, è in conclusione troviamo l’allenatore che si è dimostrato in tutta questa ultima parte, davvero mediocre che non riesce a inculcare in questa altrettanto mediocre rosa di giocatori imborghesiti, il reale senso di appartenenza a una società storica come l’Inter, forse credo che neanche lui però possa averne tale sensazione. Per l’Inter e gli interisti ci vuole ben altro, speriamo di aver toccato il fondo e si possa voltare pagina iniziando a riscuotere quei successi di cui abbiamo davvero tanto bisogno, tocca però far emergere quel carattere sopito e non rimpiangere quello che è stato un tempo, fa davvero male il dover vivere solo di ricordi. Questo è il presente e non possiamo cambiarlo tanto oramai la frittata è stata fatta, di punti preziosi sono stati depauperati lungo questo tortuoso percorso, sperando non doverli rimpiangere, tralasciamo colpe e colpevoli rimbocchiamoci le maniche, il futuro è ancora tutto da scrivere e solo noi potremmo esserne gli artefici in positivo o negativo che sia. La crescita di una squadra passa anche dai momenti bui che vengono vissuti, ma è anche vero che ci vuole la consapevolezza di un traguardo che non possiamo lasciarci sfuggire, ne va della nostra credibilità che anche se attualmente messa a dura prova, per noi amanti di questi colori, è essenziale! ….Amala!!!!
Antonio Dibenedetto