sStagione 2024/2025


Ci vuole più raziocinio!


Scritto Da il 7/Ott/2024

Ci vuole più raziocinio!

Purtroppo anche la gara con il Torino c’ha consegnato una squadra che non riesce più ad avere quella concentrazione, quella scorza dura, quella coesione che è stata la prerogativa dello scorso anno. Ovviamente ogni anno è diverso dall’altro, ma paragonare questa squadra alla rocciosa Inter che ha incassato in tutto il girone di andata meno delle reti incassate quest’anno, fa davvero specie, siamo una squadra davvero instabile, per lo meno a livello difensivo, dell’attacco non si può dire la stessa cosa, con un Thuram così le previsioni sono davvero rosee, che il Signore ce lo preservi sempre! Che sarebbe stato impensabile riaffermarci anche quest’anno, è alquanto palese, sinora per quello che si è visto appare inverosimile, ma con una rosa come la nostra tutto può ancora ritornare a nostro favore. Sicuramente la lepre di quest’anno, il Napoli, secondo me ha i favori del pronostico, in considerazione di due aspetti fondamentali, cioè: dovendo preparare una sola gara a settimana in primis, la squadra può allenarsi a dovere e capire bene gli schemi di gioco imposti e poi con quel condottiero, tignoso e pragmatico di Conte, tutto è possibile. L’unica alternativa che ha l’Inter è ritornare a giocare da Inter, e non come la falsa copia di quella che stiamo vedendo in campionato, per lo meno in difesa. Purtroppo i numeri parlano chiaro, in queste prime sette giornate abbiamo portato a casa solamente 2 clean sheet, subendo la bellezza di ben 9 reti, per fortuna abbiamo realizzato 16 reti con un fantastico Thuram capocannonieri con 7 reti. Numeri questi che se da una parte fanno rabbrividire, in contrapposizione ci fanno gioire, in considerazione che non abbiamo ancora visto il Lautaro che conosciamo molto bene, c’è tempo per ritornare a essere “el Toro”. Salta agli occhi la mancanza di concentrazione che traspira, in alcune fasi di gioco, non si possono commettere leggerezze simili, specie in occasione della rete granata. Ve ne sono ben due nella stessa azione, analizzandole bene, la prima di un Acerbi che non chiude a dovere di testa ciccando la palla, volendo anticipare un avversario, che arriva a un confusionario Bisseck che a sua volta, facendo per altro fallo sul giocatore del Torino che nonostante tutto la tocca e la fa arrivare a un Zapata bravissimo a catapultarla nella rete dell’incolpevole Sommer. Dico ma sto ragazzo possibile che non è mai concentrato abbastanza, commette falli tal volta inutili, ricevendo poi l’ammonizione, senza bloccare l’azione che poi si evolve su di una rete avversaria. Purtroppo non è la prima volta e credo non sarà l’ultima, Inzaghi deve catechizzare questo ragazzo, che appare davvero estraneo al compito di marcatura, lui nasce come quinto e non sa che andare a testa bassa sulla fascia, al momento però ci vuole ben altro. Per carità non voglio gettare la croce su questo ragazzo, ma gli errori oramai non si contano più, ci vuole una sostanziale inversione di tendenza. Diciamo che tutto sommato la gara di sabato sera ci ha dato barlumi di speranza nel rivedere la nostra vecchia e cara Inter, il gioco è stato talvolta bello, anche se non velocissimo e a tratti prevedibile, purtroppo con taluni calciatori in rosa, che non voglio neanche citare, non si può fare altrimenti. Altra nota dolente, e già la seconda volta di seguito che ci capita, non si può soffrire in questo medo, specie nei minuti finali, con la squadra avversaria ridotta in 10 dalla metà del primo tempo, senza aver posto una sostanziale distanza numerica, eppure le opportunità ci sono state e come al solito le abbiamo gettate alle ortiche. Poi un appunto su Inzaghi, possibile che non ha notato che Calhanoglu non ne aveva più, ha fatto una sontuosa partita, giocando bene in tutte le zone del campo senza risparmiarsi minimamente, ma il suo errore, causando un rigore che ci sta per carità, alquanto veniale dovuto sicuramente per mancanza di lucidità, poteva costarci caro, non era opportuno avvicendarlo? Domanda questa che rimarrà nel limbo, non ci sarà mai una risposta adeguata. Mai come quest’anno abbiamo bisogno di ringiovanire la squadra, con opportuni ricambi che al momento non sono stati sfruttati al meglio, non possiamo affidare a giocatori che hanno un’età che non gli permettono di disputare due partite di seguito, specie in zone nevralgiche del campo, bisogna adattarsi certo è vero, ma ora necessita correre ai ripari e considerare al meglio le opportune alternative: una su tutte il ragazzo argentino è stato acquistato per tenerlo in panchina? Riusciremo a vederlo in campo, oppure non è ancora ritenuto idoneo per la nostra squadra? Queste sono altre domande che non avranno risposta, ahimè nessuno le pone al mister in conferenza stampa, quindi non sapremo mai cosa pensa lui realmente. Ora arriva la pausa per le nazionali, altro scoglio importante perché queste sono pause che ci lasciano con il patema d’animo, altre gare nei muscoli dei giocatori che rischiano di far danni, per cosa poi per una Nation League che non interessa a nessuno. Sperando che alla ripresa tutti tornino alla Pinetina integri e con voglia di farci divertire ancora, noi vi aspettiamo con ansia, sostenendovi come sappiamo! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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Si poteva fare … di più!


Scritto Da il 18/Ago/2024

Si poteva fare … di più!

Pronti: via. Dopo un’incetta di calcio d’estate, con amichevoli costellate da tanti e determinanti alti e bassi, ecco che sono giunte le relative testimonianze pro e contro dei tantissimi giornalai che hanno fatto solo chiacchiere, direi inutili, ma la realtà è lo status quo del momento, eccoci quindi catapultati nel nuovo ed entusiasmante campionato di massima serie! Credo che quest’anno dovrebbe essere più livellato, anche se con tanti cambiamenti in panca e diversi giocatori nuovi, non credo che le pretendenti avranno vita facile nel trovare la giusta amalgama, mentre la nostra è già più che mai collaudata, anche se ieri pomeriggio s’è vista un po’ di mancanza di quella cosiddetta “oliatura” idonea alla facilità di giocata. Certo gli errori e un po’ d’angoli ciechi vanno smussati, ne guadagnerà la manovra anche se a tratti, ieri comunque s’è rivista quella voglia di far gioco che è stata la prerogativa dello scorso anno, di azzannare l’avversario, senza fare prigionieri, salvaguardando la vittoria innanzitutto. Un pareggio che ci sta davvero stretto, se ci si sofferma nella valutazione dell’andamento della gara. Purtroppo ci sono state delle contrapposizioni determinanti, da un lato uno stratosferico Thuram e diversi altri che, seppur faticando, hanno contribuito a proporre un buon gioco d’insieme con giocate davvero entusiasmanti che hanno esaltato le doti tecniche di un Gollini impegnato oltre misura. Però come stavo esponendo, ci sono stati diversi giocatori al di sotto del loro standard abituale. Mi riferisco su tutti, tra i quali non ha raggiunto la sufficienza, anzi vi è stato al di sotto, in primis a Sommer che con sufficienza s’è fatto sorprendere da quel colpo di testa senza pretese di un genoano, bastava anticipare l’uscita senza far rimbalzare il pallone sulla traversa. Un portiere del suo lignaggio non compie simili errori, anche perché se commessi dal portiere al novanta per cento sono reti, anche se quel suo errore va condiviso in una piccola percentuale con il reparto arretrato che non è stato reattivo nel respingere quel pallone, anzi l’hanno lasciato in un tap-in facile, facile, dal difendente ligure. Altro giocatore che secondo il mio parere è apparso fuori dallo schema di gioco e molto arruffone è stato il tedescone di ebano Bisseck. Non voglio dire che il pareggio è stato per colpa sua, ma poco ci manca per il semplice motivo che non si può cercare di colpire un pallone di testa con il braccio largo: tutta la vita è rigore! S’è vista la mancanza di concentrazione del ragazzo, quando oramai stavano scorrendo i titoli di coda su di una gara, che tutta la vita era alla nostra portata. Ieri pomeriggio tutto è girato nella maniera più difficile: abbiamo fatto tutto noi esaltando i liguri nel loro gioco impostato con il comandamento: primo non prenderle e poi si vedrà, certo con i regali che abbiamo confezionato noi, tutto era di facile previsione. Però come dicevo poc’anzi, non tutto è da gettare alle ortiche, ne tanto meno è da censurare il comportamento dei ragazzi, hanno cercato di ottenere la vittoria, ribadisco che sarebbe alla lunga meritata, ma non tutto è come sembra, tant’è che se eravamo un po’ più lucidi, dopo essere passati in vantaggio quando mancavano alla fine circa una decina di minuti, con raziocinio avremmo dovuto amministrare la gara in modo facile e senza pressione di un Genoa che, sino a quel momento, non aveva espresso un gioco che ci stava impensierendo. E’ proprio per quest’ultima considerazione che arriva un po’ di livore per i due punti gettati via, ma è giusto cercare di reagire, dopo tutto siamo solo alla prima di campionato è giusto non essere al massimo della condizione altrimenti saremmo degli automi, poi ci sono giocatori che hanno iniziato a lavorare insieme da solo otto giorni, il tempo è galantuomo e ci darà soddisfazione, dopotutto la rosa è quella dello scorso anno, anzi è migliorata con innesti confacenti alla storia e alla grandezza della nostra squadra e comunque siamo sempre noi il team migliore e da battere, al momento ci faremo trovare pronti. Ora lasciamo lavorare i nostri maestri di mercato, sicuramente troveranno i giocatori che ci servono per completare e migliorare ancor di più un organico davvero forte, facendo partire quelle zavorre che ancora sono a libro paga, del nostro team manager e presidente mi fido cecamente. Sicuramente anche i nostri tifosi avranno storto il muso per il pareggio, a tutti coloro voglio solo dire: abbiate fede, i ragazzi si faranno trovare pronti al momento opportuno, non bruceranno altri punti sull’Are dell’imprecisione e della mancanza di concentrazione e poi con un Tikus così c’è solo da essere fiduciosi! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

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