…Non ci siamo!
Secondo me non ci siamo è stata l’esternazione, forse la più casta di quelle che ha proferito il popolo nerazzurro al termine della gara di Marassi. Una gara, l’ennesima, giocata in modo scellerato e scriteriato dai nostri “impavidi” giocatori, che forse non hanno capito cosa realmente significa l’indossare la maglia nerazzurra. Eppure il supporto è sempre stato costante, la tifoseria benché a volte si divida, ma nell’insieme resta coesa e non lesina il proprio amore verso coloro che, allo stato attuale, non lo meritano affatto. Tutti concordano nella motivazione che i giocatori remano contro il tecnico, se così non fosse, non sarebbe palese che giochino solo quarantacinque minuti sui novanta disponibili, di contorno a prestazioni davvero scialbe che fanno piombare l’ambiente in uno sconforto senza precedenti. Credo non ci sia una giustificazione plausibile per tanto scempio, per il semplice motivo che a una vittoria non ne segue un’altra della svolta, bensì becere interpretazioni di un calcio che non giocano neanche in serie nettamente inferiori, con errori tanto palesi quanto banali che non dovrebbero essere nel DNA di calciatori navigati e di massima serie, e non parlo certo di pivellini! Bisogna ricercare un rimedio quanto mai opportuno visto il momento, bisogna peraltro farlo in fretta giacché in undici giornate abbiamo vinto quattro gare, pareggiate due e perse ben cinque, un disastro senza contare che il baratro è sempre dietro l’angolo. Se la società ritiene che il rimedio più semplice possa ricercarsi nell’esonero del tecnico, questo vuol dire assolvere quel manipolo di giocatori svogliati che scendono in campo, senza contare che si renderebbero davvero mediocri agli occhi di tutti, avendo avvallato tutte le scelte e gli acquisti fatti sinora senza contare che non sono stati ceduti, nel mercato estivo, tanti inutili giocatori che affollano una rosa quanto mai inopportuna visto i precedenti. Vorrei solo sapere chi sarà quel manager che dovrà prendere questa decisione, poiché sinora la società è stata così latente e assente da rendersi a volte ridicola e scevra dal prendere decisioni importanti. Ora è il momento opportuno, direi quasi giusto, per rendersi conto che tutto sta scomparendo davanti ai nostri occhi, tutto scivola come sabbia tra le dita continuando con queste gare insulse senza nerbo, forse il tecnico dovrebbe osare di più con una seconda punta di ruolo da affiancare all’isolato Icardi, a tal proposito mi viene un quesito, ma Gabigol che fine ha fatto? Visto che ne sono perse le tracce, anche perché sono stati spesi tanti soldi per acquistarlo e non sappiamo neanche se è un flop o un grande giocatore. Il tecnico dice che deve abituarsi, inserirsi gradatamente nel calcio italiano capendo schemi, ma quando un giocatore ha stoffa, non ci vuole molto che si abitui a parlare lo stesso linguaggio di chi mastica di calcio. Ultima considerazione gli appelli sono tutti terminati, come d’altronde anche la pazienza dei tifosi, sarà il caso che la squadra inizi a giocare come tale imboccando la strada giusta, quella di una svolta che tutti noi bramiamo da tanto, tenendo sempre presente tutti indistintamente, che noi siamo l’Inter e va onorata e amata prima di tutto! … Amala!
Antonio Dibenedetto
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…Si può dare di più!
Parafrasando un notissimo brano musicale di qualche tempo fa, si può dare di più, mi verrebbe da dire che si dovrebbe necessariamente dare molto di più, ovviamente rivolto a tutto l’ambiente nerazzurro. La cosa ancor più strana è che la squadra c’è ed ha mezzi davvero importanti per far bene, ma rimangono misteriosamente celati in atteggiamenti a dir poco irritanti. Le gare sin qui disputate dai ragazzi sono state al di sotto delle reali aspettative, tutti i tifosi riponevano in loro tantissima fiducia, in questo che doveva essere l’ipotetico anno della svolta, tanto paventata, ma sinora non ancora di fatto avvenuta, in sintesi ritengo di dire un vero e proprio flop. Solo in una gara si è visto il carattere, tante volte inespresso, di una squadra che vuole a tutti i costi primeggiare, surclassando la prima della classe, in una gara perfetta con il classico dei risultati. Nel prosieguo il nulla assoluto, si è fatto figuracce in coppa dando a degli sconosciuti israeliani le prime pagine delle maggiori testate giornalistiche, facendo ricoprire di sberleffi ed epiteti vari i nostri colori, e per lo più in casa. Maggior fortuna non è capitata neanche in campionato, ponendo l’accento nella gara con la Juve, in casa, in quella che avrebbe dovuto essere la rocca forte impenetrabile, abbiamo concesso punti un po’ a tutte le pericolanti o giù di lì che altrove hanno avuto delle vere e proprie lezioni di calcio. Invece San Siro è divenuta terra di conquista per chiunque, senza una plausibile e logica spiegazione, è vero che sulla carta non si vince nulla e che il partire favoriti non ti fa acquistare punti a prescindere, ma per lo meno lottare e cercare di vincere e convincere dinanzi al proprio pubblico questa dovrebbe essere una priorità necessaria per una squadra di blasone. Continuano gli stessi errori societari, da più parti si chiedeva la testa del tecnico reo di non aver dato un gioco alla squadra, ma ritengo di esprimere un mio parere al riguardo affermando che non è tutto sommato l’unico da porre alla gogna mediatica, in primis se vogliamo distribuire questo increscioso demerito d’inizio di stagione, io porrei la società quindi chi esercita azioni di comando, la squadra costruita con dettami non certi delineati da un tecnico che in ultima analisi additerei come colpevole. In campo ci vanno i giocatori forse l’allenatore sceglie i migliori, notando chi meglio si propone negli allenamenti, ma alla fine quelli che dovrebbero lottare e sudare in campo sono loro. Forse al tecnico spetta il compito di motivarli, ma secondo me dovrebbero farlo da soli a prescindere, in considerazione del loro conto in banca con i tanti zeri di cui dispone e forse anche perché comunque fanno un lavoro che di certo non li aliena. Spero solo che la gara della svolta sia stata quella con il Toro e che si possa riprendere a marciare con continuità, e che le gare sin qui disputate, Cagliari e Atalanta su tutte, siano solo un brutto ricordo. Non è bello cadere nelle provocazioni e commettere delle ingenuità come quella in cui è caduto Medel, oppure la mancanza di dialogo che ha spalancato la porta agli avanti avversari, in ultimo Murillo contro il Toro che si è scontrato con Ansaldi. Questi sono i tipici atteggiamenti che denotano una mancanza di concentrazione e di quella serenità evidente di chi vuole strafare, ma alla fine ottiene l’esatto contrario. Un consiglio, non da esperto di calcio, ma da innamorato di questo sport e di questi colori, proporrei al tecnico di imporsi con maggiore autorità verso i propri collaboratori facendo valere i propri dettami tattici, provando e riprovando sino allo sfinimento tutti i giocatori a disposizione, tenendoli sulla corda sino alla fine con gerarchie non prestabilite ma facendoli partecipi di un progetto che dopo tutto non è ancora compromesso, ma bisogna evitare di scivolare in altri errori che potrebbero essere davvero letali per chi ha voglia con tutto l’ambiente di ritornare lì in alto, come direbbe qualcuno: lì dove osano le aquile. …Amala!
Antonio Dibenedetto
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…Confusione!
In un clima surreale si è consumata una débâcle inaspettata viste le premesse del primo tempo. Io ho sempre sostenuto che in campo ci sono undici giocatori per parte e chi gioca meglio alla fine vince, o per lo meno nel nostro caso, lo fa chi sbaglia meno. Vincere è predominante quando hai la certezza di avere una squadra che è concentrata per novantacinque minuti su novanta, invece l’Inter non lo è, né come squadra né caratterialmente. Non riesco a capire questa involuzione a cosa sia dovuta, giocatori che dialogano bene ma che nella parte cruciale non pigiano sull’acceleratore verso una vittoria che avrebbero meritato ampiamente, per lo meno nel primo tempo. La cosa che più ha colpito in modo terrificante, al di là della sconfitta, era l’aria che si respirava questo pomeriggio a San Siro, con il tifo diviso in due, complice le dichiarazioni post uscita del libro di Icardi. Io ritengo che in Italia ci sia libertà di stampa, è giusto che ogni esponga quello che ha nell’animo, ma se si ledono i diritti altrui, allora subentrano delle regole di sana e civile convivenza. Senza dubbio Icardi ha sbagliato, ma l’errore più grossolano è stato fatto dalla società. Una società che non è mai stata presente, che avrebbe dovuto recensire il libro incriminato e opporre l’opportuno veto su quelle pagine oggetto di tanto clamore. In questo modo avrebbe tutelato e redarguito un proprio tesserato a mantenere un certo comportamento, non concedendo il fianco a errate interpretazioni. Una società seria tutela in toto il proprio entourage, ma questa è un’altra storia perché la Milano nerazzurra è oramai succube di “padroni” che vivono al di là dell’oceano e che non hanno la benché minima possibilità di essere presenti, di vivere il quotidiano insieme alla squadra. Questo non deve essere un alibi per carità, ma la presenza in determinati casi è quanto mai opportuna, non può e non deve essere tale solo nel momento di rinnovargli il contratto, Icardi dal canto suo ha posto in evidenza un suo carattere alquanto labile, costruito, non di un leader di un capitano con C maiuscola. Un capitano dimostra di meritarsi quell’ambita fascia con il comportamento irreprensibile sia dentro sia fuori il campo di gioco, cosa che non ha mai fatto lui. Come sono lontani i fasti di un capitano che a tutt’oggi ci manca come non mai, ne avvertiamo la mancanza specie in campo. Di Zanetti purtroppo non ne nascono tutti i giorni e proprio lui che ha promesso dei seri e duri provvedimenti, tutti aspettiamo fiduciosi. Questi giocatori non hanno il benché minimo pudore a gettare nel fango una gloriosa maglia come la nostra, bisogna fare una cernita di quelli che sono giocatori che possono essere utili alla causa nerazzurra. Ribadisco che De Boer ha sbagliato a mandare in campo Icardi, visto che sin dai primi istanti non era sereno, forse ha capito di averla fatta davvero grossa e poi anche in occasione del generoso, quanto discutibile, calcio di rigore concesso, non è andato sul dischetto con la sua solita cattiveria. Buttare la croce su questo giocatore non sarebbe giusto, ma visto lo sviluppo delle cose, un adagio recita chi è causa del suo male pianga se stesso, quindi caro Icardi assumiti le tue responsabilità e pensa più alla squadra che apparire in atteggiamenti a dir poco discutibili sui social, fare il capitano vuol dire altro e credo che i tuoi galloni siano oramai al capolinea. E poi un’ultima considerazione, ma non è che ti sei montato la testa in modo esagerato, chi ti credi di essere Messi o Cristiano Ronaldo per avere il diritto di non essere contestato, anche i più grandi devono accettare le contestazioni, non possono essere risparmiati, quindi te che non hai dimostrato ancora nulla, devi sottostare a questa dura legge della critica. Sarai sicuramente un buon giocatore, ma di qui e definirti un fuoriclasse ce ne vuole. Si possono amare oppure no, si possono condividere oppure no, certi atteggiamenti della tifoseria organizzata, ma quando non si da in campo ogni stilla del proprio sudore, allora ogni cosa può essere plausibile, io non posso avvalorarla ma per il bene della nostra cara e amata Inter si va oltre determinate concezioni…Amala!
Antonio Dibenedetto
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Per adesioni… al più presto a me.
Per iscrizioni mandare nome e numero partecipanti via sms al cell. 3666718282 sms o whatsapp
INTER CLUB FANO “Giacinto Facchetti”
A DUE MESI DAL SISMA… PER NON DIMENTICARE
Cena benefica organizzata dall’Inter Club Fano a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto.
L’appuntamento è per mercoledì 26 ottobre 2016 alle ore 20.00 nella sede del Club c/o Cooperativa TrePonti-Bomber Bar.
In tavola un buon piatto di Bucatini alla Amatriciana preparato dalle sapienti cuoche volontarie di TrePonti… sul maxi schermo a partire dalle 20.45 le immagini di Inter – Torino partita infrasettimanale di campionato.
Opposte tifoserie unite a tavola per un unico fine: la solidarietà.
Siamo sicuri che il cuore dei veri tifosi interisti e granata, seppur divisi in campo, batteranno all’unisono per contribuire alla ricostruzione dei paesi straziati dal sisma. Ma siamo altrettanto sicuri che anche i supporter delle altre squadre possano avere a cuore l’iniziativa. Noi li invitiamo tutti…. juventini compresi.
A breve aggiornamenti.
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La sagra degli……orrori!
In una domenica d’inizio ottobre, con una temperatura giusta per una scampagnata sui colli capitolini, si consuma sul colle Monte Mario, quella che è stata definita la sagra degli orrori! Forse a chi non interessava, o per lo meno chi non era tifoso di nessuna delle squadre che si opponevano sul rettangolo verde, poteva sembrare una partita gradevole, quella dell’Olimpico di Roma, tant’è che non pareva vero poter assistere a una gara con continui e repentini capovolgimenti di fronte. Di occasioni da rete che capitavano a grappoli, ma il vero intenditore di calcio, io non mi reputo tale ma uno che di calcio un pochino se ne intende, non poteva certo essere contento per via delle difese davvero ballerine, che si affrontavano. Dalla cintola in su il potenziale era davvero di primissima qualità, ma in difesa: assolutamente no! Pronto via e dopo soli cinque minuti la squadra giallorossa era già in vantaggio, e l’Inter per i primi venti minuti non pervenuta, succube di un avversario che sulle ali dell’entusiasmo agiva di contropiede a meraviglia. Come il solito, i ragazzi ci mettono un po’ a carburare, ma quando iniziano a giocare creano eccome, in una folata offensiva in maniera imprevedibile Banega (forse il migliore in assoluto) scocca un tiro bellissimo dal limite che tramortisce un palo incolpevole. Tante altre occasioni si sono susseguite da ambo le parti, ma la cosa che mi preme rilevare che in questo modo non si può e non si deve giocare. Mi chiedo ma quanti altri schiaffi devono prendere prima di essere coerenti? Perché in una gara abbiamo la concentrazione assoluta, mentre in tante altre le menti dei nostri ragazzi vagano nell’aire più svagato dell’incomprensione? Mi rendo conto che è difficile essere razionali quando si perde una gara come questa, in considerazione che con un po’ più di testa si poteva portare a casa un risultato positivo. Dov’è finita la difesa impenetrabile d’inizio della stagione scorsa, che ha dato al popolo nerazzurro un alfiere centrale tale Murillo, che ha avuto estimatori da più parti. In compagnia di un brasiliano che con le sue apparizioni in terra meneghina ha conquistato la fascia della nazionale carioca, come mai di questi due baluardi si è persa la consistenza e con loro quella della difesa nerazzurra? Tutto appare avvolto da un velo d’incertezza che sovrasta notevolmente la convinzione di voler e poter far bene. Certo che se Sparta piange non è che Atene può ridere di gusto. Non mi piace guardare in casa altrui, ma mi ha fatto specie ascoltare l’intervista di Spalletti, che lodato dai giornalisti Rai ha esplicitamente dichiarato che loro hanno usato uno schema a loro più congeniale e cioè tutti raccolti e ripartenze in contropiede. Ora mi chiedo, ma se quello schema l’avesse fatto l’Inter? Chissà che titoloni sui giornali, con un marchio di vergogna, per aver spolverato il solito catenaccio all’italiana. Invece c’è toccato celebrare, per mezzo di queste televisioni meretrici e dedite al più forte, un non gioco o per lo meno un gioco che noi abbiamo agevolato in tutti e per tutto anche per colpa di attori che non calcavano il terreno di gioco da un po’ di tempo. Secondo me, solo su calcio piazzato potevamo subire una tale ingiustizia, agevolata dalla dea bendata che premia chi si merita la sua attenzione! Ora per fortuna c’è la sosta per le nazionali, al rientro troveremo un Cagliari carico per i risultati ottenuti sin qui, noi da parte nostra speriamo di ricaricare ben bene le pile e riproporre quel gioco che sin qui non è dispiaciuto, anzi!…. Amala!
Antonio Dibenedetto
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Un bicchiere mezzo… vuoto!
Il calendario proponeva oggi una gara pomeridiana a San Siro, che sulla carta non appariva del tutto proibitiva, ma nascondeva delle insidie che poi si sono rivelate tali, tant’è che al novantesimo è arrivato un pareggio che non ci soddisfa del tutto! Riprendendo quello che ha dichiarato il nostro mister in conferenza stampa, la recriminazione principe è l’aver buttato via due punti. Se però una parte dell’ipotetico bicchiere parla di una sciocca dilapidazione di svariate occasioni da rete, quindi mezzo vuoto, in contraltare, si può parlare finalmente di un gioco che si sta vedendo nel suo insieme, ecco la parte di quel bicchiere che mi piace ricordare mezzo pieno. Voglio però spendere solo due parole sul fantastico goal che ha segnato Perisic, un tiro al volo di piatto che compie solo che ha mezzi eccezionali, in sintesi è un giocatore fondamentale per questa Inter dai piedi buoni. Giocando in questo modo alla fine si avrà con la consapevolezza di dare realmente un significato alla nostra stagione della rinascita. I giocatori che vanno in campo devono essere concentrati al massimo, non facendo rimpiangere chi per una ragione o un’altra non è potuto scendere in campo: vero Ranocchia! Mi limito a menzionare il nostro centrale che si è macchiato, insieme con altri, alla sciagurata amnesia condita da errori madornali, in occasione della rete avversaria. E’ anche vero però che nel seguito della gara, ha giocato con la giusta tensione nervosa, accorciando e chiudendo molto bene e se nel finale della gara avesse indirizzato in rete qual cross stupendo, allora si che la ciliegina della sua prestazione sarebbe stata completa e avremmo ritrovato un giocatore che ancora potrebbe essere utile alla causa. Non posso non dimenticare però quella sciagurata prima parte di gara, non posso nemmeno scordare l’impatto negativo che ha avuto sulla stessa un giocatore che emotivamente è del tutto perso. Mi riferisco a Kondogbia sostituito dopo l’erroraccio commesso che ha dato il là alla rete avversaria. De Boer non ci ha pensato un attimo ed ha compiuto il cambio, inserendo un ragazzo che ha dei buoni fondamentali e ottima visione di gioco che a sua volta era finito ai margini della rosa titolare. Quel Gnoukouri che era stato quasi dimenticato e perfino finito sul mercato, invece il francese presentato e osannato come il nuovo Pogba non ha confermato le attese riposte su di lui dal popolo interista, anzi non ha mai dato la sensazione che avrebbe potuto trascinare la squadra, secondo me è un buon giocatore ma null’altro e dopo la gara di oggi moralmente sarà davvero a terra. La schiettezza del nostro allenatore è disarmante quando dice che l’ha sostituito perché, nella preparazione della gara avrebbe richiesto al transalpino di essere più concreto, invece lui ha fatto esattamente il contrario quasi irretendo chi gli ha dato i giusti consigli di gioco. Qui si vede il polso di De Boer, non guarda in faccia a nessuno per bene della squadra per lui c’è solo l’Inter, e tutti devono agire in funzione del team non conta il singolo, vero Brozovic? Ora ci tocca un nuovo turno di Europa League, la squadra però deve continuare per la strada intrapresa facendo vedere di che pasta è fatto questo gruppo, che secondo me è davvero ottimo capeggiati da un tecnico, che al momento da ottime garanzie nel modo più assoluto, solo il tempo ci darà ragione, ma io al momento sono fiducioso. …Amala!
Antonio Dibenedetto
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