…Nel segno di Maurito!
Non c’è due senza tre, come recita un vecchio adagio, ma di vittoria in vittoria c’è stato un susseguirsi di emozioni, un’escalation d’intensità e forza messa in campo incredibile. La svolta forse nella gara di Pescara dove la squadra ha ottenuto una vittoria oltre i propri meriti, quindi la figuraccia in Coppa che ha ritemprato il carattere della squadra, facendo acquisire a tutti la consapevolezza che lottando coesi e da team, i traguardi non sono impossibili. Ecco che è arrivata la fantastica vittoria contro la capolista, che pareva aver svuotato emozionalmente i ragazzi, visto com’è stata ottenuta e, l’impegno profuso, il rischio dietro l’angolo, era quello di non essere umili al fine di continuare la strada intrapresa domenica scorsa. L’impegno Empoli poteva celare molte insidie, nel senso che si poteva facilmente sottovalutare la gara, invece i ragazzi complice, un grandissimo Icardi, hanno evaso la pratica in terra toscana già nel primo tempo on un uno-due fantastico, e potevano essere molti di più. Icardi non è altro che il finalizzatore principe, ma le cose che gli amanti di questo sport adorano sono: le giocate. La squadra ha finalmente iniziato ad avere un gioco, non è più quel manipolo di giocatori che vagano per il campo in modo approssimativo, fanno pressing e giocano davvero da squadra. L’esempio tangibile è che quest’anno sono finalmente arrivati i cross dalla tre quarti e dal fondo, con due protagonisti imprescindibili come Candreva e Perisic, ma la cosa che amo rilevare è l’abilità di cercare l’uomo davanti alla porta, impersonificato in chi non spreca un solo pallone, il talentino lusitano, quel Joao Mario che sembra avere il fosforo nei piedi, dettando i tempi di gioco come un fantastico direttore d’orchestra. Finalmente un giocatore che potrebbe, con continuità, darci la possibilità di fare davvero bene. Pensando che oggi non era della partita quel Ever Banega, altro perno essenziale in mezzo al campo. Purtroppo però c’è da evidenziare, nonostante tutto, una nota quella negativa legata al gioco lentissimo e approssimativo di Kondogbia, dispiace vedere questo ragazzo imbrigliato in un centrocampo macchinoso, non può essere così scarso, in società e il tecnico hanno il dovere di recuperare un campione o presunto tale che tuttora è rimasto inespresso, noi tutti lo aspettiamo, nel frattempo ci godiamo questa ennesima vittoria con questi fantastici interpreti che al momento ci coccoliamo, con la speranza di fare sempre meglio e di aver lasciato, o per lo meno dimenticato per un po’, quella pazza Inter che tutti noi conosciamo purtroppo, ma è vero anche che l’Inter si ama a prescindere, e poi quando gioca anche bene come sta facendo ultimamente, allora è il massimo… Amala!
Antonio Dibenedetto
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Dall’incubo… all’apoteosi!
Sembra inimmaginabile che quella di questa sera potesse essere la stessa squadra di giovedì scorso, dove sul quadrato verde di San Siro ha giocato una squadra insulsa, senza nervo che ha ceduto, malamente, il passo a un gruppo mediocre d’israeliani, perdendo non solo la gara, ma in un certo senso anche la faccia. Non è che la vittoria di stasera abbia ridato certezze, questo mai con l’Inter, però se si gioca in questo modo, sarà difficile fare ancora figure, diciamo, barbine. Questa sera però festeggiamo il ritrovamento di una squadra perduta, bisogna celebrare questa bellissima vittoria, dando in certo senso come si dice in gergo, a Cesare quello che è di …Icardi!
Semplicemente fantastico il nostro “puntero” che alla sola vista del bianconero si esalta, ed è quanto mai decisivo. Diciamo che questa sera l’Inter ha giocato finalmente da squadra, con corsa e pressing mai visto sinora, si è vista sin dall’approccio iniziale una certa concentrazione, che era presagio di una bella prestazione da parte nostra. Tutti i ragazzi hanno disputato questa sera una prova davvero gagliarda, sarebbe riduttivo nominarne qualcuno a discapito di altri, tutti sugli scudi chi ha giocato da titolare e chi è subentrato. Mi rendo conto però che da più parti, quelli che amano sminuire la nostra cara e amata Inter, diranno che è stata una serata storta dell’undici torinese che ha giocato male, faranno fatica ad affermare che la Juve non ha giocato per merito dell’Inter e che le nostre ripartenze sono state letali per la difesa avversaria, che non hai sofferto come stasera. In primis voglio sottolineare la mancanza di sportività del noto commentatore televisivo di Mediaset Premium, non cito il suo nome per il semplice motivo che la sua faziosità è senza precedenti in una sola parola, è mediocre come le sue telecronache! Oggi non voleva accettare la sconfitta, benché l’Inter avesse legittimato il risultato con una prestazione gagliarda, la sua enfasi questa volta gli è rimasta in gola poiché la tira fuori in modo assurdo solo quando fanno goal gli altri non l’Inter: che gente! Altra cosa, alquanto discutibile, è stata la decisione di Tagliavento nell’applicazione della seconda ammonizione di Banega, anche se devo affermare per la verità, a me è sfuggita anche la prima, comunque se si vuole usare lo stesso metro di giudizio, allora doveva espellere Lichtsteiner in un fallo rude su Miranda in area nerazzurra, con il secondo giallo invece nulla. Forse si è reso conto che stava ammonendo troppi calciatori juventini e non era forse il caso continuare.
Lasciamo perdere queste considerazioni, lasciamole per un momento ad altri godiamoci questa fantastica vittoria, figlia di tanta rabbia e voglia d’invertire lo stato delle cose, di evitare di fare lo sparring partner di turno, con questa voglia ci siamo seduti nel banchetto di chi merita più considerazione, quella che ci meritiamo! Ora tutti sapranno che l’Inter c’è, con la speranza però che si continui a giocare con la stessa intensità, la stessa enfasi, altrimenti si rischia nuovamente l’oblio e la gogna mediatica. In tanti non aspettano altro per stritolarci perché questa sera abbiamo fatto del male alla Juve e questo è tutto dire, il nostro futuro dipende solo da noi, possiamo meritarci gli allori oppure la polvere, ma quando necessita, sappiamo tirare fuori il massimo, noi siamo l’Inter e questo non si discute …Amala!
Antonio Dibenedetto
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Amici chi vorrà trascorre una serata in compagnia, vi invitiamo giovedì 13 presso la nostra sede di Treponti a Fano per condividere la stessa passione per i colori nerazzurri inaugurando il cammino della nostra cara e amata INTER nell’Europa League e per chi volesse e non lo ha ancora fatto, sarà l’occasione giusta per diventare socio del nostro club: con noi le emozioni e le sorprese non finiscono mai…vi aspettiamo!!!!
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…Una vittoria che sa di flop!
Una vittoria, quella dell’Adriatico di Pescara, che va oltre i meriti dei nerazzurri, questa sera c’è stata l’ennesima dimostrazione di come non si deve giocare a calcio. Due squadre che si sono affrontante sul rettangolo verde con caratteristiche diametralmente opposte. L’Inter come il solito farcita di campioni, o presunti tali, che credono di poter vincere solo per il nome che hanno, mentre il Pescara fatta di ragazzi che corrono, magari con poca esperienza di gare della massima serie, quindi direi inesperti a livello di malizia tecnico-tattica, ma che hanno creato tantissimo. Io soffro terribilmente nel notare, guardando la partita in televisione, che non è cambiato nulla rispetto allo scorso anno, non mi stancherò mai di dirlo, non si può giocare a calcio impostando tutto con un tic-toc, o come lo chiamano i saccenti del calcio tichi-taca, fatto in modo sterile e con pochissime verticalizzazioni, quindi con un gioco davvero prevedibile. Mi chiedo ma è possibile che le altre squadre in campo corrano e giocano in velocità, mentre noi in campo siamo molto, ma molto lenti? A cosa è dovuta questa condizione troppo carico di lavoro? Non credo, perché il pane quotidiano del calciatore è l’allenamento con la consapevolezza di dare tutto in campo, ogni stilla di sudore deve essere dedita alla causa, anche perché sono pagati e molto profumatamente per quello che fanno! Io questa sera non esulto per una vittoria e per com’è stata conquistata a discapito di una squadra, quella abruzzese, davvero in palla e che se non fosse stato per Handanovic, sarebbe sicuramente finita con un risultato nettamente diverso. Altra considerazione sui presunti campioni in rosa nerazzurra, non è possibile lasciare delle praterie agli avanti avversari, non è da giocatori di serie A fare degli errori così banali in difesa che non si vedono neanche nei campetti dell’oratorio. La frustrazione nel vedere come giocano gli altri è tanta, e i proclami d’inizio stagione devono essere supportati con delle azioni concrete e non scialbe apparizioni come quelle fatte sin qui. A onor del vero bisogna, però essere realisti, si è andati migliorando in modo graduale dall’incubo Verona sino a Pescara, però si devono evitare tutti gli orrori che sinora sono stati palesemente commessi e alcuni perdonati dagli avanti avversari, ma sino a quando? Ora ci vuole più coesione anche perché domenica c’è una partita dal sapore davvero forte, non puoi permetterti di non essere concentrato altrimenti saranno dolori, non hai davanti dei perfetti sconosciuti ma Higuain, Dybala & C., che non aspettano altro per farti del male dandoti una sonora lezione di… calcio! Spero che in questa settimana di duro lavoro alla Pinetina, possa far sì che i ragazzi siano pronti e all’altezza della situazione! Sarà importante non perdere contatto con la realtà e lottare con forza su ogni pallone, riversando sul terreno di gioco tutto ciò che si possiede in corpo. È però difficile essere razionali quando all’appuntamento che può valere una stagione, c’è nel mezzo un impegno internazionale per fortuna giocato a Milano, ma sempre energie che vanno sprecate! Si potrebbe dire che anche loro hanno una gara infrasettimanale, questo è vero, ma giocare il giovedì dovendo rigiocare poi la domenica secondo me la fatica si farà sentire maggiormente. Questo però non deve essere un alibi, non dobbiamo creare false aspettative in tal senso, dovremo raddoppiare gli sforzi in modo da far capire che noi ci siamo… Amala!
Antonio Dibenedetto
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…Falsa partenza!
Eccoci cari amici nuovamente catapultati in questo fantastico mondo pallonaro che ci riserva gioie e dolori, forse ultimamente più delusioni, ma bisogna sempre crederci sino in fondo, anche perché chi cade deve essere pronto a risollevarsi al meglio. In questo ennesimo campionato della massima serie, riponiamo tante speranze, anche se la concorrenza spietata della sponda bianconera di Torino sarà alquanto difficile da superare. Il calcio mercato non si è chiuso con il “fatidico botto”, ma ci porta in eredità altri due colpi pregiati, il portoghese Jao Mario e il brasiliano Gabigol, sperando facciano meglio del paventato da più parti, fantastico colpo di mercato dello scorso anno, che poi alla fine non si è rivelato tale, mi riferisco a Kondogbia. Ci sono stati tante rivoluzioni in seno alla società, il cambio di presidenza con l’imponente impero del sol levante che ha voluto investire capitali in Italia lasciando però il timone, almeno sulla carta, a Eric Thohir e poi il divorzio con il fautore, colui che ha dato il la alla squadra generatrice del fantastico “Triplete”. E’ anche vero che tal volta, come si suol dire, la minestra riscaldata non va sempre bene, tant’è che il Mancini 2 non ha sortito quelle che erano le attese. Certo si potrebbe dire che comunque alla fine nel suo biennio (quasi) ha riportato l’Inter in Europa, questo è vero, ma lasciatemelo dire è solo una magra consolazione l’Europa League, con quello che ha fatto spendere alla società nel suo periodo di gestione con giocatori voluti a tutti i costi e ben presto accantonati (Shaqiri e Podolski docet, tanto per citarne alcuni). Sia ben chiaro per me Mancini rimane un ottimo allenatore, ma ultimamente aveva perso il senso della misura e il polso della situazione e ora ne paghiamo ahimè le conseguenze. La prima giornata è stata archiviata con una sconfitta, meritata, tant’è che in cuor mio ho pensato che si è continuati nello stesso modo in cui abbiamo terminato lo scorso campionato, con prestazioni scialbe e inconsistenti: non è cambiato nulla! Forse si è creduto nella riscossa in casa con il Palermo, invece altro mezzo passo falso. E’ anche vero che analizzando l’ultima gara casalinga dobbiamo farci il “mea culpa” per quello che si è creato ma non concretato e alla fine i rosanero, con un tiro deviato hanno portato a casa un punticino tanto prezioso quanto non preventivato! Una partenza così flop non si avvertiva da quasi un lustro con Gasperini in panca, ora la cosa importante è che non bisogna guardare chi sta davanti, anche perché così facendo si potrebbe rischiare già l’autostima, considerando che il distacco in due gare e di ben cinque punti. Bisogna avere la consapevolezza che arriveranno giorni migliori, ma bisogna correre in campo ed essere coesi il più possibile. De Boer sostiene che per vedere la sua Inter bisogna attendere dai tre ai quattro mesi, ma mi viene da dire caro mister se aspettiamo tutto questo tempo, vuol dire mettere in soffitta, nel senso di accantonare a prescindere ogni sogno di gloria e sentirsi già battuti prima ancora di cominciare. Ci vuole chiarezza nella comunicazione dei propri intenti è vero, ma questo non deve essere assolutamente un alibi, la cosa essenziale è che bisogna lavorare ancor più duramente in allenamento, con idee nuove, essenziali che scaturiscano anche un buon gioco nell’insieme, facendo trovare la squadra pronta agli appuntamenti importanti, recuperando quei punti che sono stati lasciati per strada. Certo alla ripresa andremo a Pescara squadra giovane, ben allenata e rinvigorita dai tre punti rimediati a Sassuolo. Sulla carta potrebbe essere una gara abbordabile, considerando che poi alla successiva dovremo vedercela con la corazzata torinese ancora più forte con acquisti mirati e messi al posto giusto. Noi dal conto nostro non dovremo fare né da sparring partner, né da vittima sacrificale, è l’occasione giusta per tirare fuori l’orgoglio e quel carattere che ultimamente è stato celato dietro il portafogli di ognuno in società ancor prima che in campo. Non smetterò mai di esternarlo, come lo fa la gran parte dei tifosi, e parimenti deve farlo anche chi indossa questa gloriosa maglia, noi siamo l’Inter, i nostri colori si amano a prescindere …Amala!
Antonio Dibenedetto
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