Una vittoria di… rigore!!!
Parafrasando il titolo mi verrebbe da esternare il desiderio di usare, per la gara disputata sabato pomeriggio, un giudizio molto rigido quasi da voler assumere un certo rigore per una squadra vittima del suo destino. Bisognava incanalare la stagione verso la giusta via e riprendere un certo discorso interrotto in quel di Torino, dove si è disputata una gara a tratti gagliarda, al cospetto dei primi della classe, ma quella è tutt’altra storia di cui abbiamo già avuto modo di discutere; bisognava concentrarsi sull’immediato che aveva ancora il sapore del bianco e nero, ma di tutt’altra caratura. Cosi dopo aver trascorso parte della settimana a leccarci le ferite per un’estromissione dalla Champions giunta solo per nostri demeriti, forse speranzosi di un aiuto dalla Spagna che stava pur arrivando, ma in fondo forse è giusto così, oltre ad essere tifosi bisogna innanzitutto essere sportivi e i tantissimi mea culpa devono essere indirizzati verso chi ha creduto in un pari risolutivo a Londra. Ho sempre sostenuto chi è causa del suo mal pianga se stesso, quindi mio caro Spalletti la presunzione di poter contenere una squadra a reti inviolate dopo che a San Siro ha fatto vedere di che pasta era fatta, inutile quindi recriminare se una masnada di ragazzotti (PSV) ha impedito una vittoria tanto agognata e forse troppo facilmente preventivata, ma, di fatto, mai supportata con validi argomenti. Chi vuol vincere deve saper attaccare con criterio, sapendo che quella che si sta giocando è la partita da vincere contando sulle proprie forze, senza aspettarsi regali da nessuno, invece, sappiamo tutti com’è andata. Secondo me meglio così, non siamo ancora una squadra che si può misurare con le migliori sedici d’Europa, certo ci tocca l’Europa di scorta, che vincendola non sarebbe per niente male, ma questi sono sogni che vanno realizzati con tanta forza di credere in quello che si fa e non solo per il semplice motivo che ti chiami Inter. Comunque le somme saranno tirate a febbraio quando ci si ripresenterà l’ostacolo Rapid Vienna, questo è il nome che è venuto fuori dall’urna di oggi nei sorteggi, inutile gioire ora per l’impegno che dovremo affrontare, ci penseremo a tempo debito. Per ragion di cronaca era giusto affrontare questa spina europea, che continua a rimanere ben conficcata nell’ego di ogni interista, però è anche vero che la gara di campionato è stata da salvare solo per il risultato, una vittoria ottenuta grazie ad alcuni fattori, che sono apparsi nell’economia della gara stessa, ben decisivi. In primis bisognava ripartire bene in campionato ma, la gara disputata in alcuni tratti scialba, ne è stata la dimostrazione. Ne è la dimostrazione se si pensa che abbiamo sconfitto una modesta Udinese che prima di tutto ha pensato a non prenderle, solo per un rigore giusto ma convalidata grazie solo al Var. Si continuano a fare errori improponibili per giocatori di simile caratura, inaccettabili per chi calpesta i campi della massima serie, poche le occasioni nitide, da rimarcare una bella azione solo al ventisettesimo del primo tempo e prima? Il nulla assoluto e anche dopo e se poi Icardi non finalizza di testa una rete già fatta, ecco il giusto completamento di una gara disputata senza quel fuoco ardente della vittoria prima di ogni cosa. E’ Spalletti di cosa si preoccupa? Di avere ancora il consenso della società in maniera incondizionata, ma in questi casi ci vuole ben altro, sono altre le preoccupazioni, prima di tutto non bisogna dormire sugli allori, qualora ce ne fossero, che hanno tante di quelle spine da dar fastidio anche al più temerario dei fachiri. Bisogna poi creare nella squadra una sorta chiarezza e d’inequivocabile fermezza nei titolari più in condizione e far accomodare in panchina chi arranca e non sarebbe sbagliato dare un po’ di riposo a chi non attende altro, vero Perisic? Ma anche Asamoah apparso in confusione nell’ultimo periodo, purtroppo non sono un tecnico e non ho una formazione come la sua, ma far giocare in un centrocampo simile e in contemporanea sia B. Valero e Joao Mario, che non sono certo dei fulmini e con il gioco che propongono talmente lento che, contro chi si schiera come un muro dinanzi alla difesa, non è per niente cosa facile. Sono tanti però i quesiti che ritornano a galla specie quando ci s’inceppa in prestazioni mediocri, e il caso che il nostro caro Spalletti si preoccupi maggiormente di chi spende soldi per andare allo stadio, sfidando freddo e costi meritando maggiore considerazione nell’assistere uno spettacolo degno senza soffrire sino all’ultimo, certo nel nostro pedigree la sofferenza è sintomatica, ma per queste festività si potrebbe cortesemente farne a meno?…..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Fermi al…. palo!!!
Siamo alle solite, come dicevano le persone anziane di un tempo, a questa squadra manca sempre un centesimo per fare una lira. Quando sembrava che tutto avrebbe potuto girare nel verso giusto, ecco che alcune scelte davvero sbagliate, per usare un termine gentile, hanno fatto la differenza. In un venerdì atipico si è vissuta una sana sensazione di aver messo il bavaglio ai campioni d’Italia, ed è subentrata la coerenza che ci sarebbe stata la possibilità di portare a casa un risultato positivo, invece… va bene partiamo dall’inizio. La vigilia era stata vissuta con la sensazione che il derby, come dai più definito, d’Italia, potesse essere la madre di tutte le gare di campionato, e secondo me in molti hanno creduto che ci sarebbe stata anche la possibilità di un’apertura del campionato dando una vana speranza a chi segue. Come però accade in questi casi ci sono sempre dei fattori determinanti, e ogni gara ha sempre la sua storia diversa in ogni circostanza. Come spesso ci accade in questa stagione a un tempo giocato in modo degno, si contrappone un altro farcito di tantissimi errori di valutazione, di palleggio, di concentrazione e se vogliamo dirla tutta anche di cervellotiche disposizioni dalla panchina. Lo squadrone torinese nella prima frazione di gioco è stato ben contenuto, e se le occasioni migliori per passare in vantaggio sono state di marca nerazzurra, questo vuol solo significare che per gran parte della gara siamo stati sul pezzo. Il primo tempo è terminato con il classico risultato a occhiali solo per una mera questione di centimetri, vero Gagliardini? Che errore aver sprecato quella ghiotta occasione da rete. Anche la ripresa aveva lo stesso tema, tant’è la prima occasione migliore era capitata sui piedi di un ottimo Politano, ma ecco la cervellotica scelta del nostro tecnico, cosa fa? Toglie dal campo l’unico giocatore che era capace di saltare l’uomo per far entrare un B. Valero che certo al pallone da del tu, ma credo che abbia avuto più senso togliere J. Mario inutile la sua gara sia sulla fascia sia a centrocampo. Certo la Juve non è stata a guardare, ha macinato gioco sulle fasce, spingendo con il rimpianto Cancelo autore di una bella gara. Man mano che il tempo trascorreva l’Inter perdeva le sue certezze mentre la Juve ha sempre creduto in una vittoria che era alla sua portata, ed ecco una discesa sulla sinistra con un bellissimo cross al centro ha trovato la più classica dell’incornata dell’ariete Mandzukic, certo tutti aspettavano Ronaldo invece il risolutore è stato proprio il croato. Comunque chi può vantare tante pregiate frecce nella propria faretra, può stare sicuramente tranquillo, tanto alla fine qualcosa accade con quei ragazzotti davanti. Invece Spalletti ha perso l’ennesima occasione per far vedere a tutto il mondo pallonaro, di che pasta è fatto. Tutti hanno potuto costatare che è una persona senza attributi, capace di mettere in campo una squadra sempre allo stesso modo, non riesce a trovare la così detta quadratura del cerchio, specie nelle gare che contato il doppio! Non si possono mettere in campo giocatori che sembrano demotivati, che appaiono di sotto il loro standard di gioco, sembrano essere la falsa copia di quei calciatori che sono stati decisivi nel passato, e non parlo di tantissimo tempo fa, mi riferisco allo scorso campionato, nella fattispecie uno spento Perisic che non riesce più a trovare il bandolo della matassa rimanendo quasi ai margini del gioco d’insieme, avulso da tutto e quasi un corpo estraneo. Mi chiedo, ma non è che riproponendolo in continuazione, e in questo modo, non si finisce per perderlo nella maniera definitiva? Forse per le sue dichiarazioni di voler cambiare aria, attratto dalle sirene inglesi, non fa altro che risparmiarsi, mentre in nazionale appare più motivato e francamente è tutt’altra cosa. Non tutto è compromesso, abbiamo dimostrato di esserci in campo, non siamo andati a Torino per fare una gita oppure la vittima sacrificale sull’ara della rassegnazione! Spalletti deve avere il coraggio delle proprie azioni senza dichiarare a quattro venti cose insulse, tutti hanno visto che è stato lui in primis a errare e tutto è girato intorno e a causa dei suoi errori, ci vuole più coraggio, non bisogna scendere in campo con la paura di osare! Archiviato il campionato per ora, dobbiamo avere la massima concentrazione nel prossimo martedì, ultimo appello di una Champions che spero non ci sfuggi all’ultimo istante, bisogna prima di tutto battere gli olandesi sperando che ciò non risulti vano e tenendo ben teso l’orecchio verso il Camp Nou, in attesa che giungano buone notizie da Messi e compagni, è ora di stringersi tutti insieme nella consapevolezza che questa volta non dipenda solo da noi! ….Amala!!!
Antonio Dibenedetto
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Una lupa…rinvigorita!!!!
La capitale poteva essere più benevola nei nostri confronti, se si cercava con più insistenza una vittoria che forse poteva darci quella convinzione, quella carica che tanto ci necessita per affrontare al meglio la prossima trasferta a Torino. Questa volta siamo noi a guardare il bicchiere mezzo vuoto per una vittoria che c’è sfuggita, per nostro demerito, quando per ben due volte siamo stati in vantaggio. Una partita tutto sommato ben giocata da entrambe le squadre con tanto vigore e voglia per cercare di portare a casa una vittoria corroborante, così purtroppo non è stato, non siamo stati bravi e capaci nel gestire gioco e risultato. Dopo un primo tempo dove la lupa sembrava un semplice agnellino, la ripresa invece ha proposto una squadra capace di spingere con vigoria, forse complice la rete di Under, non è la prima rete che il ragazzino turco realizza da fuori area. Chissà se in questo caso con l’aiuto di un Handanovic, non esente da colpe, che non ha tentato neanche la parata, forse perché non ha nemmeno visto partire il tiro. Per carità un bel tiro, ma non credo sia stato imparabile e indirizzato verso le parti più impenetrabili o inaccessibili della porta. Comunque si deve sempre imparare dagli errori, cercando di fare tesoro di quelle scelleratezze che si commettono, specie nella nostra area di rigore, vero Brozovic? Non aveva senso allargare il braccio e tenere il gomito così staccato dal corpo in evidente allargamento della propria sagoma, tanto il giocatore giallorosso non sarebbe potuto intervenire su quel cross, a volte ci si fa prendere dalla frenesia e si rimane soggiogati da un istinto che in casi come questi non si riesce a tenere a freno. Tutto sommato la manovra non è dispiaciuta, contrariamente ad altre trasferte il primo tempo è stato foriero di notevoli occasioni sciupate per errori di valutazione e di mira. I portieri hanno fatto un gran figurone, tant’è che non ricordo parate eclatanti da entrambi i fronti. Mi rendo conto che la Roma non poteva nuovamente soccombere dinanzi al proprio pubblico, ecco perché nel secondo tempo ha cercato sempre di raddrizzare la gara, questa volta ci è riuscita, in altre meno, ma siamo noi che dobbiamo leccarci le ferite per un pareggio che non ci fa per niente felici. Io non riesco a capire l’involuzione che ha colpito Perisic, il croato sembra assente si estranea dal gioco di squadra e pare giocare con reale sufficienza, mi chiedo dov’è finito quel giocatore che tutti c’invidiavano? Se il problema è la sua posizione e ha voglia di cambiare aria, in società devono prenderne atto e cercare di far collimare gli interessi di entrambe le parti. Giocando in questo modo fa del male non solo a se stesso, ma a tutta la squadra. Se vuole continuare con l’Inter, deve cambiare drasticamente rotta e ritornare a essere quel giocatore che tutti abbiamo imparato ad amare, divenuto un’arma letale sulla fascia, Ivan ti aspettiamo se vorrai essere ancora importante per tutti noi. Ultima considerazione, se vogliamo venirne fuori con discreta credibilità, dobbiamo cercare di giocarci le nostre chance a Torino, tutt’Italia lo chiede. Bisogna fare una gara oculata, non dobbiamo perderci come spesso ci accade ultimamente, concedendo, con errori palesi, occasioni agli avversari. Il nostro gioco deve essere razionale pressando il giusto e non lasciando spazio alle loro ripartenze, non hanno un solo giocatore da tenere sott’occhio, l’undici torinese è farcito di campioni, ecco perché un nostro risultato positivo ci darebbe il giusto credito agli occhi di tutti. La cosa principale e che ci solleverebbe notevolmente il morale e la considerazione di poter affrontare al meglio delle nostre forze l’ultimo impegno di Champions contro la squadra olandese del PSV, con l’orecchio teso al Camp Nou, sperando che il Barcellona non regali nulla a nessuno. Noi non lesineremo mai il nostro smisurato supporto, quando vediamo chi lotta in campo e lo fa sino l’ultima stilla di energia che gli rimane in corpo, perché noi sappiamo riconoscere chi ama questi colori ed è attaccato a questa maglia!…..Amala!!!
Antonio Dibenedetto
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Poco più di un….allenamento!!!
I tonfi più sono roboanti più riescono a far prendere coscienza del proprio erroneo atteggiamento adottato nella débâcle subita. Certo dopo la batosta di Bergamo non si poteva che risorgere nel modo migliore, sicuramente sulla loro strada, in quest’anticipo, i ragazzi non è che abbiano trovato una squadra irresistibile, ma un team pressoché mediocre che ha fatto la comparsa, alquanto timorosa, nella scala del calcio, diciamo la tipica esibizione di uno sparring partner che allena il pugile titolato prima del grande evento. Non me ne vorranno i tifosi ciociari, ma il loro Frosinone sabato non ha fatto una grande gara, anzi ha rischiato un risultato più altisonante. Da loro non si poteva certo pretendere la luna, anche se qualcuno in modo imprudente ha dichiarato nei giorni precedenti al match, che avrebbero lottato per portare a casa un risultato positivo, ma alla fine quello che si è visto in campo non è stato altro che un buon allenamento per i ragazzi in vista della penultima gara del girone B di Champions, nella ricerca di quel pass di una qualificazione agli ottavi, che appare tutt’altro che scontata. La gara di sabato di buono ha solo l’aver fatto smaltire le tossine, accumulate negli impegni delle nazionali, a moltissimi titolari che hanno ceduto il passo alle riserve, presunte, che si sono comportate discretamente bene, portando a casa tre punti utili per proseguire una fantomatica rincorsa, nei confronti di chi non ha ostacoli sulla sua strada, purtroppo! Tutto bene per il resto c’è solo da sottolineare che sembra essersi sbloccato anche Keita Balde, altra freccia nella faretra “spallettiana”, ma mi piace sottolineare la dovizia d’impegno di Lautaro Martinez che suda, ogni volta che viene chiamato in causa, le proverbiali sette camicie, e a mio modesto parere questo è un giocatore che meriterebbe più spazio. Comunque non sono decisioni che mi competono, mi piace però sottolineare che il ragazzo argentino ha classe da vendere e merita molto di più. Spero solo che questo tour-over abbia indotto, in chi ha osservato un turno di riposo, la motivazione giusta di avere due risultati utili su tre in terra britannica e di non gettare tutto alle cosiddette ortiche, con il patema d’animo di dover affrontare l’ultima partita in casa con il PSV, con l’unica condizione di dover vincere a tutti i costi. Certo non bisogna fare calcoli e giocarsi la gara con un atteggiamento sicuramente positivo, ma è altresì vero che tocca avere una lucidità tale da prevedere che a Londra ci sarà da soffrire, e bisogna dare il cento dieci per cento, per cercare di portare a casa quel risultato positivo ci darà un buon viatico per fare altrettanto bene anche in campionato, in vista delle due trasferte insidiose di Roma e Torino. Non sono ammesse distrazioni, se vogliamo che le nostre bandiere tornino a sventolare con orgoglio nei punti più alti, come recitava un film di qualche tempo fa: lì dove osano le aquile! Spero che comunque da quell’altezza tutta quell’Europa che conta ritrovi la vera Inter, la squadra che pare smarrita da troppo tempo, una delle poche squadre continentali che può annoverare nella sua bacheca quel triplete che è nelle corde di pochi club e per tanti sta divenendo una vera ossessione! ….Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Carissimi amici nerazzurri questa è la nostra proposta di fine anno per poterci scambiarci gli auguri delle prossime festività Natalizie è l’occasione per poterci ritrovare e consolidare insieme la nostra stessa passione l’Inter!!!!
…. Vi aspettiamo!!!!
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Quattro schiaffi dalla….Dea!!!!
Mai titolo fu più rappresentativo per analizzare la brutta sconfitta di Bergamo, che per carità ci può pure stare se si riesce a giocarsela ad armi pari e con coerenza, invece di offrire una prestazione del genere e in quel modo no, nella maniera più assoluta! Spero solo che si tratti di un episodio estemporaneo, seppur indigesto, ma che rimanga isolato e circoscritto, altrimenti mi verrebbe da dire: il passato che ritorna imperioso! La gara offerta allo stadio Atleti Azzurri d’Italia, non solo è stata indecorosa, quasi indegna, ma ha reso la nostra squadra inerme e in balia dei ragazzotti di Gasperini, tecnico capace che non ha avuto la fortuna concessa ad altri! Certo lo score finale è stato davvero pesante per i nostri colori, ma devo dire, a onor del vero, che se non ci fosse stato a protezione della nostra porta un certo Samir Handanovic, autore di un primo tempo eccellente, forse sarebbe stato molto più altisonante. La squadra denotava uno svuotamento mentale e di energie inimmaginabili, non voglio credere possa trovare facile appiglio nella gara infrasettimanale di Champions, anche perché contro il Barcellona è stata disputata una gara esclusivamente contenitiva, credo però che il pareggio di Icardi realizzato sui titoli di coda di una match di pura sofferenza, abbia suscitato comunque nei ragazzi la convinzione d’invincibilità, nonostante tutto. Invece la sberla bergamasca, che spero sia salutare, li ha ridestati facendo svanire quell’alone di supremazia a ogni costo, quasi come se fossero divenuti Dei di un Olimpo che ben presto li ha scaraventati sulla terra con quel fragore che solo una Dea può fare, riducendo gli invincibili, o presunti tali, in quell’accozzaglia malmessa di giocatori che avevamo imparato a conoscere tempo fa. Mi fa specie però che in tutto questo marasma, chi ci ha capito meno di tutti è stato Spalletti. Il tanto paventato turn-over declamato ai quattro venti, è stato fatto nei minimi termini, solo in pochi si sono sottratti alla figuraccia di Bergamo e tutto grazie al nostro tecnico e alla sua capacità di mettere in campo persone che forse già da qualche tempo non ne avevano più, ma che pareva tutto ben nascosto della prestazione e dai risultati soddisfacenti, sin qui ottenuti, che ben mascheravano questa incresciosa situazione. Io sono un mero cronista, non vivo il quotidiano con la squadra, non riesco a capire lo stato d’animo e la condizione fisica dei singoli, ma fortunatamente riesco a capire quando in campo le cose non vanno per il verso giusto. In altre occasioni ho elogiato le sue doti di comunicatore e motivatore, ma nella tana di una squadra succube dei poteri forti e che contro di noi disputa sempre la partita della vita, non puoi presentare giocatori apparsi davvero spaesati e privi di quella cattiveria tecnico-tattica che riesce a sopperire ad altre qualità più importanti. Non è bello fare dei nomi o additare Tizio, Caio o Sempronio, ma a mio modesto parere, da innamorato e conoscitore delle sorti nerazzurre, fa davvero male guardare maturare, e dover commentare, una sconfitta come quella di ieri avvenuta senza lottare e conclusa in una maniera imperdonabile. Ora arriva il salvagente della sosta per le nazionali, ma è anche vero che nelle nostre fila ce ne sono ben dodici sparsi per il mondo, speriamo che al loro ritorno alla Pinetina, sia accresciuta in loro quella autostima (smarrita) in modo esponenziale e alla stessa stregua avvenga anche per Spalletti, che ha tempo per riflettere sugli errori compiuti. Il nostro tecnico deve dare maggior spazio e osare di più, lasciando in panca chi appare demotivato e dare più spazio a chi lo merita, in primis verso un Lautaro Martinez che scalpita per giocare e non solo come alternativa di Icardi, in considerazione che quando è stato chiamato in causa ha sempre dato tanto e tutto se stesso, mentre poi avviene in maniera cervellotica che nei momenti clou gli si preferisce un Keita Balde senza mordente e sin qui inconcludente nel maniera più assoluta. Non sono assolutamente d’accordo sulla gestione di questo ragazzo dal gran potenziale, per me Lautaro merita molto di più, voi che ne dite? …..Amala!!!
Antonio Dibenedetto
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