Una fantastica… manita!!!
In un sabato qualunque, nella Milano uggiosa d’inizio novembre, tutto a un tratto è esplosa, come una folgore dall’impatto devastante, la coerenza di una squadra che ha imparato a essere cosciente di quello che può fare, rendendosi conto della propria forza. Sul rettangolo verde di San Siro si è ritrovata quella squadra che noi tifosi aspettavamo con ansia, capace d’improvvise accelerazioni, di cambi repentini, in buona sostanza di un gioco a tratti spettacolare, che con una forza nuova ha annichilito gli avversari. Già quegli stessi avversari che hanno dato non pochi problemi all’undici torinese e in ultimo anche ai cugini vittoriosi sul filo di lana, e non mi sembra poco. Potrebbe sembrare tutto semplice guardando il risultato, ma ciò è stato reso possibile solo grazie alla voglia che i ragazzi hanno riversato sul terreno di gioco. Non c’è stato il benché minimo dubbio, in nessuna frazione di gioco il risultato è stato messo in discussione, segno di una maturità del collettivo che è stato tangibile a tutti i presenti sugli spalti e a maggior ragione a chi, come il sottoscritto, ha visto la gara in video. Si sono viste, finalmente, tutte quelle componenti che erano sempre state latenti in altre occasioni, la pressione sugli avversari, gli anticipi e la capacità di attaccare con più uomini. Credo, facendo tutti i debiti scongiuri del caso, che noi tifosi possiamo starne certi, abbiamo ritrovato una squadra degna di questo nome e non solo perché è venuta a fine gara, una fragorosa vittoria come direbbero gli iberici, una manita, ma per il semplice motivo che sono state fatte delle sostituzioni nei punti nevralgici dello scacchiere nerazzurro, e nessuno si accorto di nulla, anzi! La cosa che però ci rende tranquilli per il futuro, e che anche chi ha giocato poco, al momento che è stato tirato in ballo, avendo quella chance che ognuno merita di avere, si è espresso in campo al meglio, con tale intelligenza tattica da non far rimpiangere i titolarissimi. Se poi un Gagliardini tanto bistrattato e che in molti hanno criticato è stato capace di fare una doppietta, forse la prima della sua carriera, se poi uno Joao Mario criticato spesso, anche dal sottoscritto, tira fuori dal cilindro magico una prestazione scintillante, condita da ben tre assist e una rete, tutto ciò vuol dire che chi ha espresso giudizi fallimentari troppo in fretta deve fare ammenda, a partire dal sottoscritto. Ben vengono questi giocatori motivati, la stagione è ancora lunga e per raggiungere obiettivi importanti c’è bisogno di tutti gli atleti in rosa. Altra menzione che devo assolutamente fare e nei confronti di Spalletti, capace di ridare una grandissima autostima in quei giocatori che spesso hanno scaldato la panchina, lui è un gran motivatore a mio avviso, riesce a tenere tutti sulla corda e al momento opportuno gli concede la necessaria possibilità di potersi esprimere al meglio. Ho già citato due calciatori simbolo, ma è altresì giusto menzionare la crescita di Dalbert da oggetto misterioso e degno ricalzo laterale della formazione nerazzurra. Se possiamo vivere in tutta tranquillità l’evento di martedì sera, con dei giocatori che hanno potuto godere di un riposo meritato, è solo grazie a questi giocatori che hanno dato dei segnali rassicuranti al nostro allenatore. Per questo i vari Icardi, Asamoah, Versaljko, Nainggolan, Vecino si sono accomodati in panchina consci che la gara di Champions contro il Barcellona dovrà vederli sicuramente nel vivo del gioco e ogni tifoso vorrà, quasi pretenderà da loro, ogni stilla di sudore da sacrificare in nome della squadra. Archiviamo in fretta questa, seppur bella, vittoria di campionato, e pensiamo con coerenza alla prossima gara, sapendo che potremmo compiere un’impresa, qualora riuscissimo a disinnescare la corazzata azulgrana, ciò significherebbe compiere un decisivo quanto perentorio passo in avanti verso gli ottavi di finale di Champions. La coppa dalle grandi orecchie, da emozioni indicibili, tutti sognano di mettere in bacheca, ma purtroppo solo una squadra riuscirà a esporla, la più forte? Questo non è detto a sapersi, forse anche la più fortunata capace magari di saper approfittare di eventuali cali di tensione delle più titolate. Credere non costa nulla, osare e sognare è lecito ma alla fine quello che potrà essere realizzato sarà assolutamente straordinario. ….. Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Una vittoria di … personalità!
Dopo la sfortunata parentesi europea, (peraltro ho già espresso il mio pensiero sui social su questa gara) che ci ha visto soccombere al cospetto della fortissima squadra catalana del Barcellona, certo la sconfitta è stata sicuramente meritata, non solo per lo strapotere del team spagnolo ma secondo il mio modesto parere, per colpa di un atteggiamento deleterio e remissivo dei ragazzi. Per fortuna uno spirito nettamente diverso si è visto in campionato. Come direbbe qualcuno importante: e vai con la sesta, già una serie fantastica in campionato che ci ha proiettato al secondo posto, seppure in condominio con il Napoli. Certo la squadra torinese, prima della classe, domina in lungo e largo, per meriti propri e in taluni casi per alcune congiunzioni astrali compiacenti. Che la Juve sia di un altro livello rispetto le altre è sotto gli occhi di tutti, ma i rincorrenti non devono avere una sindrome remissiva, tutt’altro, hanno il dovere di continuare a giocare al meglio, cercando di essere pronti e nel caso specifico approfittare del più piccolo errore che nel corso di una stagione può accadere, sono umani anche loro! Veniamo alla gara del posticipo, come dicono gli anglosassoni del “Monday-night”. I presupposti meteorologici non erano dei migliori, sulla capitale e come d’altronde su quasi tutta l’Italia, ha imperversato un forte vento accompagnato da un Giove Pluvio che copiosamente ha riversato sul nostro paese tantissima acqua. Tutti questi accadimenti non hanno però influito nella voglia dei ragazzi di giocarsi al meglio, la gara dell’Olimpico, così è stato. Per fortuna sul terreno di gioco si è rivisto uno spirito d’insieme, stranamente sopito, che è esploso nel momento migliore e più appropriato che ha trasformato i ragazzi per fortuna, in una squadra vincente. Non so se il risultato può considerarsi effimero, per il semplice motivo che la Lazio pareva frastornata, non reagendo con il suo solito gioco, pareva annichilita dalla forza dei ragazzi, spero solo che questa gara abbia definitivamente consegnato quell’autostima che i ragazzi ricercano da tempo, dopo tutto il tasso tecnico di questa squadra è ben noto e se poi tutti giocano davvero come sanno, senza alcun timore riverenziale verso nessuno, allora si che ogni traguardo non può essere precluso. Non dobbiamo illuderci, questo è vero, ne è testimonianza i vari commenti degli addetti ai lavori che hanno imperversato nelle varie trasmissioni specifiche, con considerazioni davvero cervellotiche. E’ stato detto da più parti che non bisogna esaltarsi per la vittoria di ieri, in raffronto con la stessa giornata dello scorso campionato, dove in classifica avevamo ben quattro punti in più. Certo questo è un dato di fatto, ma poi sappiamo com’è andata a finire la stagione, salvata in extremis da una gara gagliarda e di grande spessore. Io però non vedo analogie con lo scorso campionato, quest’anno ho notato più coerenza e una gran voglia di primeggiare annidata nell’animo dei ragazzi, per questo mi tengo ben stretta la prestazione. In ultimo mi fermo a riflettere su una considerazione, anche ieri sera alcuni giocatori parevano quasi spaesati e fuori tal volta dal gioco, non mi sembra giusto menzionarli, la cosa che mi è però piaciuta e la voglia degli altri di mettersi a disposizione della squadra e se poi abbiamo nelle nostre fila un bomber di razza, come il capitano, allora si che possiamo giocarcela sino in fondo. Continuiamo con tanto lavoro e spirito di sacrificio, al momento non si è vinto ancora nulla, la strada è ancora lunga e aperta su più fronti dobbiamo solo avere la voglia giusta di giocarcela sino alla fine. Con assoluto raziocinio tocca vivere alla giornata dimenticando quello che si è appena fatto e pensare alla prossima gara di sabato con il Genoa a Milano. Poi penseremo alla gara di martedì, che secondo un mio parere non sarà decisiva ma importantissima, quello si, contro il Barcellona cercando di non commettere gli stessi errori di settimana scorsa e giocando in modo tale da non avere recriminazioni, lottando da squadra lasciando sul campo ogni stilla di sudore, anche perché il nostro pubblico merita una prestazione da grande squadra: da Inter!! …. Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Il delitto perfetto!!!
Alla vigilia del classico meneghino, la madre di tutte le gare, si avvertiva una tangibile voglia di giovarselo sino in fondo questo derby della “Moddunnina” nr. 222, anche perché si era detto di tutto e di più sulla possibilità di poterlo vincere. Entrambe le squadre, in cuor loro, credevano nella possibilità di fare bottino pieno. Certo le dichiarazioni di Gattuso allenatore milanista, secondo me, hanno caricato all’inverosimile i ragazzi, scesi in campo con tantissima determinazione, voglia e il giusto piglio di sovvertire un pronostico, dato in pasto troppo frettolosamente, al popolo della carta stampata, dal trainer calabrese. Spalletti dal canto suo, predicava quella calma che in questi casi è sintomatica, quando si ha il polso della situazione dello spogliatoio. Credeva nella possibilità di una certa continuità di risultati, sapeva che i suoi giocatori avrebbero interpretato al meglio la gara, avendola a mio parere, preparata benissimo. A bocce ferme nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo su come si sarebbe conclusa la gara, neanche il maestro del thriller Hitchcock avrebbe sceneggiato una conclusione tale, ma alla fine ha vinto la squadra che ha più osato e meglio interpretato la partita. Sfido chiunque a non aver voluto vincere una gara, anzi un derby all’ultimo secondo e in quel modo, con un’ovazione indicibile che è esplosa così fragorosa nell’aria quando ha incontrando anche le urla di gioia di ogni tifoso nerazzurro fremente dinanzi alla tv. Il delitto perfetto è stato servito, con un killer dell’area di rigore spietato e pronto a capitalizzare ogni minimo errore avversario, così quando mancavano una manciata di secondi: ecco l’apoteosi! Maurito ha insaccato una palla bellissima servita da Vecino, e con lui credo che anche tantissime persone hanno esercitato la stessa precisa pressione, fino al perfetto rigonfiamento della rete. La gara ha vissuto di bei momenti con un primo tempo ben giocato dai ragazzi, mai in difficoltà al cospetto dei cugini anzi, le occasioni migliori sono state le nostre. Nella prima frazione c’è stato di tutto, rete annullata a Icardi per fuorigioco e di questo devo fare i complimenti al Var, che ha trovato il così detto pelo nell’uovo. Palo incredibile di De Vrij e altre occasioni ben sventate da Donnarumma, e il Milan? Davvero poca cosa una rete annullata giustamente per un doppio fuorigioco, senza l’ausilio della tecnologia, visibile a occhio nudo e poi un tiro fuori di Suso e se la memoria non m’inganna neanche una parata del nostro Samir. Non è che la ripresa abbia portato in dote chissà quali emozioni dalla sponda rossonera, solo accademia per Handanovic mentre i ragazzi hanno spinto maggiormente sull’acceleratore e forse hanno creduto di più nella possibilità di una vittoria che stava sfuggendo, ma che fortunatamente è stata acciuffata lottando sino alla fine. Only the brave, dicono gli anglosassoni, e mai frase fu più azzeccata, anche perché in gare come queste ci vogliono coraggio e anche fortuna, ma solo chi osa alla fine riesce a vincere mentre agli altri, che non hanno giocato per niente, rimane il rammarico di aver creduto di portare a casa un risultato positivo con il minimo sforzo. La tanto agognata giustizia è venuta in nostro soccorso e si palesata nel modo migliore con il massimo godimento finale. Piccola ultima considerazione ora ci tocca la Champions, bisogna viverla nel modo migliore e non si deve credere che la mancanza di un fuoriclasse, qual è Messi, ci possa far vincere facile, anzi il Barcellona ha tantissime frecce nella propria faretra che ci possano far davvero male. Bisogna stare concentrati più del solito, non si sa mai, in caso contrario ci potrebbe essere un brutto risveglio. Ultima considerazione legata al derby, ieri ho visto una squadra, quella rossonera, davvero dimessa e come diceva Riccardo Cocciante in una sua celebre canzone: “…piccolo diavolo, che pena mi fai!!!” …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Una sosta… ristoratrice?
Si è avuta la sensazione, nel posticipo domenicale nell’alta Romagna, che la squadra nerazzurra abbia vinto la gara, questo è del tutto evidente visto lo score finale, con non poca sofferenza! Certo non eravamo al cospetto di un dream team quale può essere il Barcellona, né del Real Madrid ma di una bella Spal. Bisogna però dare il giusto merito all’undici estense che in casa, specie davanti al proprio pubblico, moltiplicando le proprie forze con vigoria esprime anche un bel gioco, mettendo in difficoltà chiunque. Certo come spesso ci accade, ultimamente i nostri ragazzi prestano il fianco, con prestazioni al di sotto del loro standard, con l’approccio alla gara del tutto inappropriato condito da errori dovuti a un livello di concentrazione basso e di pressapochezza che oramai stanno divenendo il “leitmotiv” delle ultime gare, specie in campionato. Non possiamo concedere tanto nemmeno a squadre che, come la Spal, non ha in rosa campioni blasonati, anche se vi sono davvero alcuni calciatori interessanti, uno su tutti quel Lazzari, davvero una spina nel fianco nella difesa avversaria, spinge tantissimo tant’è che a fine gara sembra aver fatto il solco sulla fascia di competenza. Mi chiedo cosa accadrà se si concedono tutte queste chance a squadre di rango? Nelle ultime due gare abbiamo giocato in Champions, con un po’ di fortuna, quasi allo stesso livello delle avversarie di turno, e anche in campionato non abbiamo ancora affrontato nessuna delle prime della classe, con questo non mi riferisco certo al Sassuolo, ma cosa accadrà quando in entrambe le competizioni affronteremo squadre molto più titolate come i cugini, le romane e la capolista? Oppure quando nel mercoledì di coppa affronteremo il Barcellona? Speriamo solo che la sosta sia benevola per i nostri colori, consegnandoci dei giocatori motivati, ma sul serio, perché il trittico che si presenterà alla ripresa è davvero da brividi: si comincerà con il derby, la madre di tutte le partite, domenica nel posticipo serale, quindi il Barcellona in Champions, terminando la serie terribile all’Olimpico contro una Lazio che, sebbene nell’ultimo periodo non sembri davvero una squadra trascendentale, ma pur sempre temibile. Questa prima serie d’impegni davvero proibitivi, può darti un’autostima incredibile in caso positivo, ma se succede l’imponderabile allora si che lo sconforto è davvero indicibile e può minare in modo quasi permanente la stabilità emotiva di un gruppo che cerca di risorgere dopo una partenza a handicap. La stagione della resurrezione è ancora agli albori, ma questo purtroppo che si avvicina è uno step decisivo per la nostra attendibilità, urge la coerenza per non sbagliarlo, nel modo più assoluto. Sono questi i momenti per continuare nel nostro incondizionato sostegno, non dobbiamo far mancare il nostro calore e la nostra vicinanza ai ragazzi, dobbiamo crederci tutti insieme, quasi all’unisono, dando tutto quello che si ha in corpo, loro in campo e noi sugli spalti, sventolando con orgoglio i nostri vessilli, solo così potremo essere fieri di questi colori con la considerazione di averci provato con tutte le proprie forze e… altro! Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Sarà un nuovo inizio, oppure…!!!
Sarà un nuovo inizio oppure il consueto fuoco di paglia cui ci ha abituati la nostra cara e amata Inter? Non vi è una risposta certa al momento, solo il tempo ci darà una conferma della rinascita di questa squadra, tanto paventata, già nel passato, ma mai difatti avvenuta di concreto. Abbiamo tutto da imparare per divenire una grande squadra, i mezzi ci sono, è come avere a disposizione una Ferrari, ma se poi non si possiede la giusta abilità di guida, si conduce come un’utilitaria: vero Spalletti? Altra domanda cui noi tifosi esigiamo una risposta, non nell’immediato ma nel tempo, quando questa squadra avrà una propria identità e smetterà di ripetere errori che si sono succeduti nel tempo e che hanno minato caratterialmente e debilitato tutto l’ambiente? Anche su questa restiamo fiduciosi, solo il futuro prossimo potrà darci ragione o farci ripiombare in quello sconforto più volte provato sinora. Ieri sera alla lettura della formazione più di un tifoso ha storto il naso, ma si può certo comprendere il corposo turn-over adottato, visto il vicino impegno di Champions, ma è anche vero che in rosa ci sono così tanti giocatori che c’è la possibilità nel tempo di far tirare il fiato ad alcuni, e nello stesso tempo facendo trovare la condizione migliore ad altri. Quando le cose vanno bene e gli esperimenti riescono al meglio tanto di guadagnato, ma se ieri non si riusciva a trovare il risultato a noi più favorevole, allora si che il nostro allenatore si sarebbe ritrovato su di una graticola ben rovente. Il suo pregio è di credere nella rosa che ha disposizione, certo non potrebbe essere altrimenti visto gli investimenti che ne sono conseguiti, devo però dire che stavolta ha avuto ragione. Quel Dalbert tanto bistrattato ha sciorinato una bella gara, con la ciliegina, fra l’altro, del suo bel cross per Lautaro che ha incornato il bell’assist nella porta dell’incolpevole Cragno. A proposito bel portierino sto ragazzotto che difende la porta dei sardi. La gara di ieri sera non ci ha portato la sofferenza delle ultime gare, anche perché non ricordo a memoria interventi degni di nota del nostro Samir. Si sono viste belle giocate dei ragazzi, con azioni manovrate degne di nota e sfumate per una certa superficialità o mancanza di lucidità nel passaggio, o tiro, degli ultimi e decisivi metri. Questa è la condizione che ancora ci manca, l’essere consapevoli della propria forza di squadra. Certa sarebbe stata diverso, a livello di autostima, se Candreva avesse finalizzato al meglio quella bella azione corale che ha messo l’esterno solo davanti all’estremo difensore isolano. Come diceva il nonno, a questa squadra manca sempre un centesimo per fare una lira, purtroppo la dura realtà! Dobbiamo fra l’altro essere realisti, è vero non siamo bellissimi, ma con tutta franchezza devo ammettere, che così facendo, siamo sulla buona strada. Ora sotto con l’impegno di Champions il prossimo mercoledì in terra olandese, che anche se non decisivo, in caso di vittoria ci consentirebbe davvero di fare un notevole passo avanti nel girone. Tutti uniti in coro in un solo grido che ci inebria l’anima e che viene dal profondo del cuore, perché questa squadra si ama a prescindere: Forza Inter!!! …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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Una vittoria che fa bene al morale!!!
Altra gara continue lamentele, questa volta gigliate. Mi chiedo però se le maggiori testate giornalistiche hanno dato ragione al direttore di gara, se quegli addetti ai lavori che spulciano ogni minimo frame dei filmati, alla ricerca di chissà cosa, hanno confermato ciò che è stato decretato, quindi che senso ha, gridare allo scandalo mostrando disagio per decisioni che sono state prese e per fortuna con l’ausilio del Var? In altre circostanze l’ausilio tecnologico è stato ignorato, e per questo motivo non voglio tornarci sopra, oramai non si può più far nulla, tanto la classifica è deficitaria lo stesso. Ci si lamenta per il tocco impercettibile del difendete viola su cross di Candreva, ma come diceva il grande Boskov “rigore è quando arbitro, fischia”. Io aggiungo che, anche se avesse spezzato la sola unghia, e comunque il braccio largo del difendente ne ha aumentato il volume, con volontà o meno, ciò non importa sono azioni che vanno punite. I puritani possono discutere e disquisire sino all’infinto tanto ciò che è stato deciso, deve essere accettato, anche se a malincuore! Perché se vogliamo dirla tutta Pioli, ottimo tecnico a mio parere, dovrebbe lamentarsi con i suoi per non essere stati più incisivi e aver lasciato spazio e gioco ai nerazzurri. A volte non ci si rende conto che talune decisioni devono essere accettate, come ad esempio il netto pestone, non valutato tale da Mazzoleni, nei confronti di Nainggolan dalla cui ripartenza è scaturito il tiro di Chiesa che maldestramente ha provocato l’autorete di Skriniar. Va bene queste sono altre considerazioni e le tengo per me. Ora veniamo alla disamina della gara. Partita non certo semplice, anche perché la squadra viola, ben messa in campo, ha dalla sua la voglia di giocare a calcio e della sfrontatezza dovuta alla giovane età. Questi ragazzi in campo danno tutto e giocano davvero bene per questo motivo, nel corso della gara l’undici nerazzurro è stato, specie nel secondo tempo, a tratti alla mercé dell’undici gigliato, e solo per la coerenza e la voglia di dare un seguito positivo di risultati, che ha fatto portare in dirittura d’arrivo una bella vittoria. Ogni cosa però non può sempre essere uguale, ci vuole una giusta dose di consapevolezza, che non può mettere a repentaglio una gara con ingiustificati cali di tensione. Nel corso della gara si sono verificati errori tanto banali, quanto sciocchi che stavano pregiudicando le sorti della gara stessa. Non si possono sciupare ripartenze, questa volta ben orchestrate, per la mancanza di lucidità e di un ultimo passaggio che avrebbe potuto e sicuramente messo il compagno nella posizione giusta per far male alla Fiorentina. Secondo me quando questa squadra troverà la giusta mentalità e lucidità necessaria per crescere, allora si che ne vedremo delle belle. Ultima analisi per i detrattori che definiscono la gara contro i viola, una gara viziata da errori palesi e di compensazioni dovute a lamentele pregresse, rispondo in primis: nel calcio non dovrebbe esserci alcuna compensazione altrimenti si cade realmente nella malafede. L’errore è plausibile, ci mancherebbe, ma farne una crociata non va bene e poi sin dall’inizio di questo campionato ne abbiamo subiti di errori. Bisogna voltare pagina e vivere il presente. Teniamoci ben stretta questa vittoria e pensiamo a un futuro di cui noi solo siamo gli unici artefici, gli altri possono vincere, perdere o pareggiare la cosa importante che ogni gara sia sotto gli occhi di tutti che possono valutare al meglio di come vanno le cose in campo, volta per volta. Nessuno può essere esentato dal giudizio altrui, siamo tutti sotto l’occhio del grande fratello. …..Amala!!!!
Antonio Dibenedetto
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