Stagione 2018/2019


Discorsi da… Var!!!


Scritto Da il 23/Set/2018

marcelo   abbraccio

Discorsi da… Var!!!

In quel di Marassi, contro la Sampdoria, si è consumata l’ennesima pantomima comica di un campionato sempre più farlocco, dove la linea unica da seguire stenta a essere attuata, per tutti, e nel migliore dei modi. Io forse sarà perché già in cinque giornate ho visto cose che sanno davvero di cervellotico nel modo più assoluto, sarà che non credo più nel potere super partes degli arbitri e forse perché tutto, secondo un mio modesto parere, parte dal palazzo a discapito di chi investe tanti denari in questo sport divenuto non più attendibile né veritiero. Mi è venuto davvero da ridere che per vincere a Genova ci sono voluti tre goal, due dei quali ritenuti non validi e ogni volta si è atteso l’ausilio tecnico della così detta “moviola in campo”, in particolare quando, in occasione della rete ad Asamoah bastava che l’assistente fosse stato più sveglio e segnalare prima la fuoriuscita della palla dal terreno di gioco. Come anche la rete doriana annullata per un netto, e visibile a occhio nudo, fuorigioco dell’attaccante blucerchiato, l’assistente si era un attimino appisolato. La cosa però che più fa male è stato il fuorigioco di D’Ambrosio in occasione di Nainggolan, che seppure non partecipi all’azione è stato beccato in fuorigioco, invece la volta scorsa contro il Parma non è stato considerato attivo il netto fuorigioco di Inglese sul tiro di Dimarco che copriva di fatti la visuale a Handanovic. C’è qualcosa che non mi torna! Sarò io che non capisco queste decisioni oppure, come dice Cardamone nello show televisivo “Made in Sud” “…a capa mia non è bbona” e penso nell’assoluta malafede? E questa volta mi sa che non basteranno le scuse del palazzo per queste scelleratezze. Secondo me bisogna dare indicazioni e direttive ben precise a chi dirige in campo e chi sta attaccato ai video, non c’è possibilità di errore se gli ordini sono chiari e scevri da preordinate sudditanze. Lasciamo da parte queste illazioni, anche se secondo me hanno sempre un qualcosa di fondamentale nell’andamento salutare di una squadra, ma veniamo più compiutamente a quelle che sono state le vicissitudini della gara. Fondamentalmente non è stata semplice, specie nel primo tempo, non c’è stata una squadra che ha prevalso sull’altra, con sprazzi di bel gioco e la rete allo scadere del primo tempo, annullata. Nella ripresa c’è stata un’inversione di tendenza, i ragazzi sono scesi in campo con il piglio giusto. Diverse sono le occasioni create e per questioni di centimetri, non concretizzate. La cosa che mi piace di questa squadra è la continua ricerca del risultato sino all’ultimo respiro! La speranza per noi tifosi è che questa squadra continui a lottare come ci sta abituando, mentre l’allenatore riesca a trovare al più presto la così detta quadratura del cerchio. Concludo con un’ultima analisi che riguarda l’espulsione di Spalletti, purtroppo lui ha solo esultato per la rete nel finale di una gara che stava divenendo una vera, è propria agonia, non ha insultato nessuno, al contrario di un signore che, invece ha inveito peraltro a muso duro e con mali parole verso il quarto uomo senza essere né redarguito né allontanato. Questa è la dimostrazione che non siamo tutti uguali né giudicati allo stesso modo! La classe e lo stile non si possono acquistare al supermercato, che se ne dica! ….Amala!!!!

                                                                                                                                               Antonio Dibenedetto

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Campionato da… incubo!!!


Scritto Da il 18/Set/2018

Spalletti-disperato

Campionato da… incubo!!!

Parafrasando il celebre programma televisivo, credo che neppure lo stellato chef Antonino Cannavacciuolo, sarebbe stato in grado di trovare la ricetta giusta per dare il giusto equilibrio di sapidità e coerenza a questa squadra. Ritornando quindi seri inizierei dicendo: “Bene, anzi forse è meglio puntualizzare malissimo, peggio di così non si sarebbe potuto iniziare questo campionato da… incubo!”. Questa volta davvero non saprei da dove incominciare nel racconto di un’ennesima gara anonima, giocata non benissimo ma persa peggio. Lo score dei ragazzi in queste prime giornate non può renderci certo felici, ma la cosa più inquietante e l’immobilismo del nostro allenatore e la relativa mancanza di reazione in campo dei giocatori. Certo si potrebbe dire che comunque la gara è stata, diciamo in un certo senso, giocata benino dai nostri, con una squadra che ha preso il pallino del gioco e l’altra che non ha fatto altro che difendersi. Una strenua difesa che ha volte i difensori emiliani hanno esercitato una precisa azione di assoluto protagonismo con salvataggi effettuati quasi a immolarsi per la giusta causa. In buona sostanza si è visto un gioco a senso unico, con sporadiche ripartenze in contropiede dei gialloblù, ma che, come spesso accade, sono stati premiati oltre modo con i tre punti. Si possono accampare mille scuse ma se sotto porta non sei lucido e tal volte cinico, in buona sostanza non fai goal, in conclusione e tutto sommato non puoi recriminare che soltanto per un tuo reale demerito. Anche la gara di sabato ci ha portato in eredità errori davvero marchiani dell’arbitro designato. In sintesi si può asserire per una sua parziale discolpa, che non è stato coadiuvato per niente dall’assistente Var tale sig. Rocchi, che in ben due occasioni pareva avere gli occhi foderati di prosciutto, da non vedere situazioni che ai più sono appare davvero lampanti e chiare. Certo iniziare il campionato con due sconfitte non è per niente piacevole, peraltro scaturite anche dal cambiamento sostanziale dell’ausilio tecnico invocato da più parti la cosiddetta: moviola in campo! Quel VAR che aveva difatti livellato, sul rettangolo verde, ogni sorta d’ipotetico errore arbitrale dovuto alla sudditanza psicologica, che purtroppo ancora esiste, e poi quando sembrava che tutto stesse funzionando, ecco la svolta sostanziale ogni cosa è stata cambiata in modo davvero cervellotico e per giunta in corso d’opera! … Si è creduto da più parti di aver trovato il modo di far partire tutte le squadre alla pari, alla stessa maniera, invece tutto è stato rimesso in discussione lasciando l’arbitro in balia dei suoi errori, senza quell’aiuto tanto agognato. Nelle due gare perse malamente, a ben poco sono servite le scuse dell’organo tecnico federale arbitrale, sbandierando l’effettivo errore arbitrale, ma queste scuse valgono a ben poco se poi infine quello che è il risultato e l’aver perso in questo modo, oltre i propri demeriti è davvero dura da buttar giù! Chiedo venia per lo sfogo ma l’ennesimo errore che purtroppo si è verificato, incide per un trenta per cento su quello che doveva essere e non è stato, riferendomi alla continuità di risultati. Di contro secondo me a ben poco valgono le scuse e le dichiarazioni del nostro tecnico che si è assunto in prima persona la responsabilità delle sconfitte, del non gioco di quei giocatori che lui stesso mette in campo. Mi chiedo se non si renda conto che il lavoro svolto alla Pinetina non produce nulla di concreto, anche perché in gara, caratterialmente questa squadra ricada sempre negli stessi errori di scarsa tranquillità e di basso profilo. Lui deve essere in primis il promotore del bel gioco ma credo non si renda conto che questa squadra ha bisogno di avere fiducia e credere nei propri mezzi, che in campo è lenta e schiava di una manovra arzigogolata, fatta di una serie infiniti di passaggi senza reale costrutto. Credo che la società gli abbia messo a sua disposizione una rosa di tutto rispetto, hanno acquistato giocatori a lui graditi, ma se poi in campo i risultati non si vedono la colpa di chi è? Non sarà che magari molti giocatori e forse anche il tecnico, si siano montati la testa per le dichiarazioni degli addetti ai lavori, che avrebbero individuato nell’Inter l’antagonista principale della Juve? Se questo coincide con la verità, forse è il caso di scendere in terra e pedalare con costanza e lottare sudando, non solo le proverbiali sette camicie, dando lustro a tutte quelle persone che ancora credono in loro. Se poi per una partita normale, non di cartello per intenderci, sono assiepati sugli spalti oltre sessantamila tifosi, questo vorrà dire qualcosa? Bisogna tenere i piedi ben saldi in terra, ora inizia anche l’agognata Champions che con merito e lottando strenuamente è stata conquistata dopo ben sei anni, infatti correva l’anno 2011/2012 la nostra ultima apparizione, ma se poi si offrono spettacoli come quelli di queste prime giornate, il risultato finale potrebbe essere devastante ancor peggio di quello riscontrato sinora. Meglio non pensarci, altrimenti che ne sarà di noi!!!!…..Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

 

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Non è tutto oro quel che …luccica!!!

Le speranze di ogni tifoso interista erano riposte nella gara di Bologna, la dotta città avrebbe dovuto consegnarci una squadra che iniziava a giocare come una grande, invece. Procediamo con ordine. Tutto sommato non credo sia andata così male, certo il risultato alla fine ci sorride, (forse fin troppo) ma vogliamo parlare di come in campo i ragazzi hanno agito? Io storco un po’ il naso, non ci siamo! Manca quella tranquillità che è essenziale in un gruppo coeso, ci sono molti errori sia d’impostazione sia di ripartenza che fa denotare appunto questa mancanza. Certo la principale attenuante, essendo puntigliosi, potrebbe essere che il Bologna ha fatto una gara molto remissiva, tutti chiusi oltre la linea della palla, ma è anche vero che ci sono state delle ripartenze felsinee che ci hanno fatto venire i brividi, in particolare una nel primo tempo e una nel secondo. Si è notata una manovra molto lenta e prevedibile, non ci è stato nessuno che ha dato quel fatidico “la”, idoneo a una presa di coscienza nel cercare con insistenza la vittoria. Alla fine è avvenuta con tanta sofferenza, ma solo quando si sono creati quegli spazi nei quali i ragazzi hanno saputo inserirsi con perizia. Tutto questo dopo che il “ninja” ha sboccato il risultato, con una rete fantastica per l’esecuzione, dopo un bel servizio in area di Politano. Dovremo abituarci a squadre di questo genere che ti mettono in difficoltà, tutte racchiuse che cercano di approfittare del più banale errore avversario, e noi al momento di errori banali ne commettiamo, e parecchi! Nel nostro sabato italiano, come diceva qualche anno fa il cantautore Sergio Caputo, si è notata la mancanza di Icardi, Keita è tutt’altra cosa, con tutta la buona volontà del giovane africano, ma il capitano ha più senso del goal. Spero che non sia stato grave il dolorino avvertito, ora per fortuna c’è la sosta per le nazionali, alla ripresa troveremo il Parma in casa. Ancora una squadra emiliana, certo che i parmensi ieri hanno messo a dura prova i primi della classe, con una gara gagliarda e ben giocata. Ora tocca a noi far tesoro degli errori commessi, per non ripeterli e giocare con coerenza, non bisogna avere altri passaggi a vuoto ne va della nostra credibilità, anche perché la Champions incombe e non possiamo concedere agli illustri team del nostro girone, favorevoli occasioni per punirci. Mi viene da sorridere se ripercorro con la mente quello che è stato lo scorso campionato, dove avevamo iniziato senza alcun pronostico favorevole e poi a dicembre tutto è svanito in modo inesorabile, e senza un motivo plausibile. Spero solo che quest’anno avvenga il contrario, che questa partenza rallentata sia da monito e ci renda quella consapevolezza e quell’unione che è mancata lo scorso anno. Il compito loro assegnato è l’impegno in campo in coesione assoluta, non gli si chiede la luna, anche se poi sognare, non è precluso a nessuno, ma se poi ci avvicineremo in maniera sostanziale, allora si richiederà uno sforzo maggiore affinché si riesca a prenderla. Continuiamo a lavorare, in modo non solo fisico, anche mentale e d’insieme, solo con questo lavoro alla fine saremo premiati, ne sono certo!   ….Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

    

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Diario di un sogno…infranto di fine agosto!!!

Tutti pronti in attesa di un campionato, quello di calcio, che fa vibrare il cuore di ogni sportivo, di ogni tifoso. Dopo il tanto parlare di un’estate che ha visto colpi a sensazione (Ronaldo per la Juve) e quelli mancati (Modric per noi), si è cercata a più riprese l’antagonista per eccellenza di una Juventus sempre più corazzata pronta a distruggere ogni avversario, sulla carta, mentre sul campo tutto è ancora da dimostrare, ma la rosa è sicuramente di primissimo piano. Quando però ogni cosa era pronta, al posto giusto, si è provveduto con merito di un manipolo di geni, quei signori che manovrano ogni fila delle finanze pallonare, di designare parte delle gare di campionato in una nuova piattaforma televisiva, la sconosciuta DAZN, solo che non hanno avuto le corrispondenze che ricercavano o che avrebbero creduto. Le lamentele degli abbonati sono state feroci, con immagini non certo consone al corrispettivo elargito. Se il buongiorno si vede dal mattino allora, ne vedremo delle belle, anzi credo che non ne vedremo affatto visti i presupposti. Oramai tutti eravamo pronti alla partenza calcistica, ecco che il destino beffardo alla vigilia di ferragosto ci ha messo il suo ferale zampino. Una tragica sequela di notizie ha inondato gli occhi di noi italiani, un mostro di cemento ha deciso di terminare il suo collegamento di una zona con l’altra di Genova, denotando una strage di vittime senza colpa e devastando ogni cosa posta sotto la sua rovinosa caduta. E’ terribile quando una struttura atta a unire due estremi, invece, in questi casi divide inesorabilmente, lasciando nell’animo di una popolazione uno sconforto immane e una ferita tanto grande quanto difficile da rimarginare. Forse i vertici pallonari avrebbero dovuto fermare la giostra per rispetto a quelle vittime, invece solo le squadre rappresentanti di Genova l’hanno fatto. Sarebbe stato opportuno riflettere un attimo e agire con coscienza, dando una risoluzione per molti ovvia, forse non per tutti! Delineata una prima parte dovuta per lo meno come senso civico e di rispetto verso il dolore genovese, senza però tralasciare altre vittime che ci hanno sconfortato nell’ultima settimana, ora veniamo a quella che la mera cronaca che ci compete, parlare delle sorti della nostra cara Inter.

Ogni addetto ai lavori, vista la sontuosa campagna di rafforzamento, aveva visto nell’undici nerazzurro l’antagonista principe dei bianconeri torinesi. Io non ho mai creduto a queste fantomatiche e millantate argomentazioni, forse perché conosco bene l’ambiente e sono sempre rimasto con i piedi ben saldi in terra, la nostra squadra deve ancora acquisire quell’elemento importante che purtroppo non si può acquistare in nessun mercato, nessuno mai ti potrà vendere e cioè la consapevolezza dei propri mezzi e il poter giocare ed esprimersi come una squadra e non come un’accozzaglia di giocatori. Ho deliberatamente evitato di scrivere il dopo gara di Reggio Emilia per una rabbia interna, uno sconforto per la gara che i ragazzi hanno disputato senza nerbo e senza quella coesione che ha nel DNA una grande squadra, invece al cospetto di un modesto Sassuolo abbiamo fatto una figuraccia. Una figuraccia che si sarebbe potuta evitare se in nostro aiuto ci sarebbe stata un Var, che proprio in questa stagione i vertici hanno deciso di cambiarne l’uso, lasciando il potere discrezionale di giudicare al direttore di gara, senza accettare alcun consiglio da chi è preposto e guarda al meglio ogni azione di gioco per mezzo di monitor, quindi in un certo senso diciamo che si è tornati indietro. Lasciamo da parte ogni altra considerazione, tanto è tutto inutile se giochi male o non giochi affatto non puoi credere di poter vincere, tutto questo grazie anche al nostro mister, che specie in queste due prime gare ci ha messo del suo con scelte davvero cervellotiche. Veniamo alla gara odierna di un San Siro vestito a festa per accogliere e accompagnare l’undici nerazzurro verso una vittoria sospirata e allo stesso tempo agognata. La settimana era stata preparata al meglio, a detta del mister, e forse nel primo tempo tutto questo si è visto. In campo c’era solo l’Inter, il Torino annichilito non si rendeva conto di quello che stava accadendo in campo. I ragazzi hanno sciorinato anche delle belle giocate e un calcio davvero accettabile tant’è che la prima frazione si è conclusa con il vantaggio dei ragazzi per due reti a zero. Come però spesso ci è accaduto in passato, purtroppo si è verificato anche questa sera, nella seconda frazione c’è stato un blackout inspiegabile, hanno smesso di giocare. E’ subentrata una paura indicibile, non si riusciva a capire il motivo per il quale avesse abbassato il proprio baricentro d’azione favorendo il possesso di campo granata. Questa situazione non faceva che favorire il Toro che, complice anche delle valutazioni errate del nostro numero uno, pareggiava con merito e non gli pareva vero di aver di fronte una squadra tanto dimessa. Certo rode dopo aver visto un primo tempo di quel genere, temere di soccombere nella seconda frazione, come si fossero giocate due gare nella stessa. Sarà forse per un inizio di stagione ancora che ci vede con una condizione davvero approssimativa, o che non abbiamo ancora nelle gambe una certa continuità ma credo che in casi come questi bisogna saper dosare le proprie forze sino al novantesimo. Ci tocca leccarci le ferite e rimandare a una prossima volta una vittoria che ci dia continuità, forse l’aver preso coscienza da subito che non bisogna sbagliare nella credenza di poter vincere giocando solo per quarantacinque minuti, potrebbe essere il viatico giusto per il proseguimento di un campionato che si rivela, viste le premesse, di affanno, con la consapevolezza di essere ancora diversi gradini sotto le prime della scorsa stagione. Ultima considerazione, Spalletti quest’anno non ha nessun modo da lamentarsi, ha ottenuto quello che ha sempre voluto, tanti buoni giocatori con la copertura doppia in ogni ruolo, ma se poi continua con errori di valutazione, sarà il caso che qualcuno gli faccia notare che il tempo degli esperimenti e benché finito. Bisogna iniziare a pedalare con tenacia come i tifosi hanno scritto nello striscione apparso sulle gradinate e, come diceva Apollo Creed nel film Rocky III, ci vogliono in campo gli occhi della tigre, quella fame assoluta che tutti devono avere. Quest’anno più che mai ci attendono tutti al varco e fallire sarebbe davvero deleterio a ogni grado, non sono certo due gare a minare la fiducia di noi tifosi nei ragazzi, ma ci vuole una solida e reale reazione. Nonostante tutto io ci credo, e voi?…..Amala!!!!

                                                               Antonio Dibenedetto

 

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