Stagione 2020/2021


Non è tutt’oro ciò che… luccica!

Dopo la lunga e ultima sosta, si prevede la ripresa degli impegni ufficiali della nazionale maggiore per Euro 2020, transitati per via della pandemia, nel prossimo mese di giugno, il campionato riprende con il consueto e solito cliché. Anche questo pomeriggio non è stato per deboli di cuore, anche se oramai per noi tifosi interisti è una costante il dover soffrire oltre il dovuto, per avere ragione di un avversario sulla carta più fragile, ma che poi all’atto pratico tutto ciò non si è verificato. Certo alla fine si può dire che la partita e i tre punti sono stati incamerati, e che la ragione l’hanno sempre i vincitori, ma non è sempre così purtroppo, chi ama questo sport vivendo anche di emozioni e di bel gioco, sa benissimo che quello che si è vissuto questo pomeriggio al Meazza non è stato quello che erano i presupposti di riscatto, considerando poi che di bel gioco manco l’ombra, almeno dalla sponda nerazzurra per una buona parte della gara. Questa vittoria dal gusto dolce-amaro, ci porta in dote l’ennesimo flop di una squadra che non ha mordente, che non riesce a fare gioco, che è lenta e fa fatica alla costruzione di manovre idonee e avvolgenti, specie quando trovi avversari concentrati, che ti chiudono tutti gli spazi. Non scopriamo nulla di eccezionale se quest’anno, quella che pareva inviolabile è risultata la difesa meno battuta dell’intero campionato scorso, ma che è divenuta purtroppo allo stato attuale, la banda del buco ed è cervellotica questa involuzione. Caro signor Conte, che hai dalla tua un carisma non indifferente, visto che se riuscito a spuntare un contratto talmente oneroso, che ti blinda alla guida, per forza di cose per altri due anni, di una squadra che non riesci a far giocare bene, abbi almeno la coerenza di ammettere che stai toppando alla grande e se non fossi avvolto da una fortuna smodata, a fine gara, se ci fosse stato il pubblico presente sugli spalti che ti avrebbero contestato sicuramente, secondo me avresti dovuto presentarti dal presidente Zhang con le dimissione perché l’alveo nerazzurro non è per te. Non ti puoi permettere di presentarti in casa, giocando solo venti/venticinque minuti, sottovalutando una gara risolutrice per l’equilibrio mentale di un gruppo di giocatori, e accettare un simile scempio del gioco del calcio. Non può sempre andarti bene e sovvertire un risultato che era ampiamente meritato dagli avversari, ogni gara ha una sua storia e questo lo dovresti sapere bene. Dalla panchina si udiva il tuo continuo vociare, urlando ai tuoi giocatori di essere veloci, ma come può essere fatto un gioco veloce quando tutto ristagna in passaggi sempre scontati? Come si può presentare in campo una squadra che ha nell’organico dei giocatori che oramai hanno fatto il loro tempo, che invadono la competenza territoriale di un compagno, creando e generando confusione mettendo in condizioni altri compagni di chiudere sugli avversari lanciati nello spazio lasciato libero. Caro signor Conte è stato acquistato, per diversi milioni, un giocatore che pareva essere quel fiore all’occhiello di un calcio mercato creato ad hoc per fare il salto di qualità tanto sperato, ma che in queste condizioni come quelle attuali rimane utopistico valorizzarlo al meglio. Forse devo essere più chiaro sicuramente, Hackimi in quelle condizioni perde moltissimo del suo potenziale se non viene lanciato negli spazi, se poi si deve anche preoccupare di un D’Ambrosio, che oggi tutto ha fatto tranne il terzo di difesa, allora vuol dire svalutare un parco giocatori che in molte società c’invidiano, per non parlare di un Eriksen oramai ai margini e che continuerà ad essere un oggetto misterioso. Poi altra constatazione è lampante a tutti tranne che a lei, Lukaku non può giocare con al suo fianco Sanchez, si pestano i piedi. Bene diversamente quando il gigante belga ha affianco Lautaro, si completano. Mentre il cileno può agire anche come trequartista, ruolo che svolge benissimo nella sua nazionale e magari può essere inserito negli spazi finali della gara, con le sue accelerazioni può essere letale per gli avversari. Ci sono diverse cose che ci deve chiarire caro mister, non può sempre presentarsi in sala stampa e dichiarare che a questa squadra manca concentrazione, ma può essere solo mancanza di concentrazione il tallone d’Achille di questa squadra? Fossi in lei mi farei un bell’esame di coscienza, con una semplice domanda: ma questi soldi che mi danno sono del tutto guadagnati?  …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.
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Chi ha ragione?


Scritto Da il 9/Nov/2020

Chi ha ragione?

Anche quest’ultima domenica pomeriggio non ha prodotto la gara della svolta, quella necessaria inversione di tendenza che tutto il popolo nerazzurro sta aspettando, anzi per meglio definirla quest’attesa, sta quasi bramando. Non v’è dubbio che siamo ancora, per usare un eufemismo automobilistico, una Ferrari che ha un motore di una cinquecento anni 60, con quei pistoni che faticano a far girare al meglio il motore: sarà che la benzina è priva di ottani? Signor Conte da buon meccanico deve fare un bel riassetto se vuole finire il Gran Premio, altrimenti la vedo davvero dura terminare la stagione continuando a proporsi in questo modo, vedendo sfumare uno dopo l’altro tutti i traguardi prestigiosi che sono stati posti come paletti insormontabili di una stagione di riconferma. Si vede ad occhio nudo che non siamo quella grande squadra che si vuol far credere, le grandi squadra a differenza nostra le chiudono le gare, e se le statistiche iniziali parlano chiaro, non possiamo sperare in nulla di positivo, se non reagiamo in maniera drastica e perentoria. Gli amanti snoccioleranno quei numeri che ci vedono davvero compromessi se in dieci gare ne abbiamo vinte solo tre, perse due e pareggiate quattro con un distacco dalla vetta in campionato di ben cinque punti, ma la cosa più raccapricciante che siamo ultimi nel girone di Champions League con un bottino misero di due punti. Quindi caro mister Conte, quando ti chiedono lumi sul gioco farraginoso della squadra, non puoi tirare in ballo quello che bevono gli intervistatori, devi essere innanzitutto te il primo ad essere sobrio, se le cose non vanno per il verso giusto il primo a saperlo consapevole devi essere te, non credere che tutti hanno gli occhi foderati di prosciutto o che non capiscono di calcio, per poter contraddire che la lentezza messa in campo non appartiene a quel calcio che tu vuoi proporre ma che è lontano anni luce dall’essere proposto. Se la squadra fatica, e si vede benissimo, la colpa non è di chi guarda, non di chi impreca e s’arrabbia guardando undici pupazzi in campo che fanno di continuo passaggi indietro senza nerbo e costrutto, l’artefice e il costruttore sei tu di questa squadra, hai voluto nello specifico quei giocatori e non credo che la squadra non funzioni perché la società non ti ha acquistato Kantè, sarebbe fuori da ogni logica e razionale spiegazione. Chi guadagna uno stipendio come il tuo dovrebbe essere quel fatidico trenta per cento in più per la squadra, invece sinora è stata solo una mera illusione. Quindi ultima domanda caro signor Conte, chi ha ragione in questa diatriba tra detrattori, giustificati per il gioco prodotto dalla squadra, e chi cerca di credere di poter ancora arrivare a traguardi prestigiosi? Mi viene in mente la solita frase che calza a pennello in questo frangente e cioè: ai posteri l’ardua sentenza! Certo alla fine si faranno i conti, ma al momento il conto che dobbiamo tenere ben impresso nella mente è davvero deficitario e non c’è da essere contenti. La tue dichiarazioni in conferenza stampa, caro signor Conte collimano perfettamente con quello che credo anch’io e cioè che nessuno sinora ci ha messo sotto con il gioco, non siamo stati presi, sinora, alle così dette “pallonate”, ma chi guarderà le statistiche tra qualche anno noterà che alla settima giornata e alla terza gara di Champions avevamo dei punti al di sotto del potenziale tecnico che ha disposizione e tutto il buon gioco espresso (a sprazzi aggiungo) è solo aria fritta, non importa a nessuno si guarda solo alle statistiche, quelle statistiche che l’anno eretta ad allenatore più pagato in assoluto (almeno in Italia) e che ha vinto ovunque ha diretto. Aggiungo ultima postilla, non è tutta farina del proprio sacco quando si arriva in una società che è propensa a spendere milioni su milioni, acquistando di tutto e di più e alla fine si riesce a vincere solo il campionato, non ci si può crogiolare di un successo effimero, che chiunque con quei mezzi avrebbe potuto ottenerlo, bisogna essere vincenti anche con giocatori normali che con l’esperienza di un allenatore, valido vengono costruiti e valorizzati al meglio, per essere confacenti al gioco di squadra. Un esempio su tutti il Sassuolo di De Zerbi, ovviamente senza menzionare l’Atalanta di Gasperini che ogni anno si rinnova e la sua esperienza da sempre buoni frutti. In ultimo caro signor Conte bisogna fare di necessità virtù e fare un passo indietro e non dire e credere che chi l’ascolta è un cretino e si beva tutte le sue fandonie, un po’ più di umiltà fa bene a tutti, non crede?  … Amala!!!!


Antonio Dibenedetto
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Ancora un … flop!


Scritto Da il 1/Nov/2020

Ancora un … flop!

Se più indizi costituiscono una prova, ecco che abbiamo la certezza che la “banda del buco” è all’ordine del giorno nella Milano nerazzurra. La difesa meno perforata dello scorso campionato è oramai un ricordo, gli avversari conoscono a memoria le nostre fragilità, basta chiudersi tutto dietro la linea della palla e difendere in dieci, effettuando alla prima possibilità delle ripartenze fulminee, tanto noi non siamo in grado di contrastare al meglio azioni in velocità. La cosa che fa ancor più specie che alla prima occasione ci puniscono e se poi gli errori persistono ecco che tutto viene spianato al meglio, concedendo un raddoppio insperato per quello che la squadra avversaria ha prodotto sino a quel momento. Sono venute fuori anche ieri pomeriggio, tutte le fragilità della nostra squadra che è schiava del dover produrre per forza un bel gioco, a volte ci si riesce ma tante altre volte si deve anche essere coerenti che bisogna fare di necessità virtù e si può fare goal anche senza dover per forza andare in rete con la palla. Non serve a nulla avere un possesso sistematico della palla, in modo sterile, che innervosisce solo chi guarda la partita, non certo gli avversari che avendo impostato in quel modo la gara, chiudono tutti gli spazi giacché la nostra manovra è sempre più lenta e prevedibile. Oltre al danno procurato c’è anche la beffa delle dichiarazioni del nostro tecnico che, forse per scusarsi dello sciagurato spettacolo prodotto in campo, ha dichiarato che la squadra non segue le direttive impartite, non accelerando al meglio la manovra. Io non mi ritengo un tecnico affermato, né tanto meno guadagno 12 milioni di euro all’anno, ma capisco un po’ di calcio, notando che quando un giocatore in possesso di palla fa fatica a vedere il compagno se non si sovrappone o chi non si smarca in modo da poter ricevere la palla, tutto appare vano con un’azione frenata e lenta. Ritorno sempre nelle mie idee: il calcio per come la vedo io è fatto di tanta corsa e velocità d’azione e se questo pensiero è condiviso anche da Conte, facendone un suo dettame di gioco, come mai se in circa due anni non è riuscito ad inculcare questa sua prerogativa a chi allena? Altra domanda come può farlo con giocatori che non hanno corsa e che in campo non producono per quello che sono pagati e cioè giocare al meglio e impegnandosi? E’ presto detto, si ottengono quelle prestazioni insulse come quella di ieri, e già la settima in questo inizio e se in altre circostanze è andata bene, ieri non siamo riusciti ad avere ragione di una modesta squadra, quella parmense. Fermandosi un attimo, ecco che ritorna sempre il solito ritornello, perché in sede di calcio mercato non ha previsto l’acquisto di giocatori più consoni al suo gioco? La risposta che balza subito in mente che il mercato è opera di chi espleta tale funzione, in rosa ci sono giocatori prigionieri del proprio ingaggio e diciamola tutta che nessun club vuole. Non ha senso avere in squadra giocatori che non lottano e non hanno ambizioni simili a quelle del club e se questo che abbiamo visto sinora rappresenta il leitmotiv di questo campionato, allora cari amici tifosi nerazzurri anche quest’anno ci sarà da soffrire tremendamente. Scordiamoci posizioni di prestigio, con quest’accozzaglia di giocatori non abbiamo un futuro roseo se poi alla fine siamo Lukaku-dipendenti è presto detto. Anche giocatori che notoriamente lottavano in campo come pochi, ieri parevano smarriti, su tutti mi è dispiaciuta la prova sottotono di Barella, ingoiato nel marasma di un centrocampo involuto, come sembra davvero strana l’opaca prova di un de Vrij non altezza dei suoi standard. Non mi soffermo su altri giocatori davvero non adatti, su tutti uno danese arrivato a Milano con il pedigree da campione, ma che sinora non ha fatto vedere nulla di buono. Quanto tempo dovremo attendere per vedere il suo talento inespresso? Ai posteri l’ardua sentenza. Ritornando alla gara di ieri pomeriggio, è notorio che noi soffriamo se dobbiamo impostare il gioco, se poi abbiamo difronte una squadra chiusa a riccio in attesa, facciamo terribilmente fatica ad averne ragione. Questa volta dobbiamo fare il mea culpa per non aver vinto una gara che era alla nostra portata, vincere aiuta a vincere questo è sicuro, ma bisogna avere la forza e credere nelle proprie possibilità al di là di chi s’incontra che sia il Pizzighettone o il Real Madrid. A proposito martedì capita a fagiolo una gara la terza di Champions, nella quale non dobbiamo imporre il nostro gioco, non credo che il Real Madrid al Santiago Bernabeu si chiuda in difesa, sarà la prova del nove per testare le nostre possibilità di risalita, altrimenti sarà il buio totale! Altra nota negativa, a margine di una prova corale direi davvero negativa della squadra, al di sotto delle proprie aspettative, anche ieri un arbitraggio sciagurato, ma questo non deve essere assolutamente un alibi.  … Amala!!!!


Antonio Dibenedetto
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Macchinosi, ma… vincenti!


Scritto Da il 25/Ott/2020

Macchinosi, ma… vincenti!

A bocce ferme e dopo la gara del pomeriggio di sabato, viene in mente un quesito: ma siamo tornati ad essere una squadra che è cosciente dei propri mezzi? Purtroppo è una domanda alla quale non credo ci sia una persona che razionalmente potrebbe rispondere, forse analizzando la gran mole di gioco prodotto che ha partorito, come di dice in questi casi, il così detto topolino e ascoltando le dichiarazioni post gara del tecnico ligure allora posso sbilanciarmi e affermare di sì! I ragazzi l’hanno fortemente voluta questa vittoria, ma specie nel primo tempo, non è stato semplice sfondare il muro eretto dai rossoblù, preoccupati per primo di non prenderle e poi credere in ripartenze che non hanno sortito l’effetto sperato, tant’è che Samir nel corso dei novanta minuti non ha fatto alcuna parata. Mi viene da sorridere come può, una persona con un briciolo di raziocinio, affrontare la conferenza stampa e dichiarare (vero Maran?) dinanzi a tutti quelli che hanno visto la gara, che il Genoa avrebbe meritato di più. Siamo all’eresia più completa, ma se eravamo una squadra con più attributi ci sarebbe voluto il pallottoliere per rendere conto delle reti, forse abbiamo dovuto penare più del solito, per aver ragione di una squadra, quella ligure, così dimessa, questo è assolutamente vero, ma alla distanza i valori e la qualità sono venute fuori, e noi ne abbiamo tantissima. Una prova quella di ieri che è stata figlia di una ritrovata convinzione nei propri mezzi, come al solito non parlo dei singoli, ma ieri mi è piaciuto Brozovic e un ritrovato Ranocchia, ma nel complesso tutti hanno giocato come sanno e se poi valutiamo il nostro armadio di ebano che ha chiuso il primo tempo con un cinque di stima, possiamo altresì affermare che nel secondo ha ottenuto un bel sette più, con una media superiore alla sufficienza. La differenza è saltata subito agli occhi quando il nostro tecnico ha effettuato due cambi sostanziali che hanno prodotto quello che tutti aspettavamo: la rete! Con l’inserimento di Barella e Hakimi al posto di un’evanescente Perisic e di un Eriksen sulla via della “guarigione”, dato che si sono viste alcune sue buone giocate, bene la spinta dei due neo entrati ha prodotto delle ottime giocate d’insieme finalizzata alla bella rete del nostro gigante. Certo ritengo che questa gara non è che faccia testo, siamo sempre stati in partita con un possesso palla a volte disarmante, che a questa squadra piace giocare la palla e dinanzi agli occhi di tutti, a volte però è vanesia in modo verosimile, ci vuole più concretezza e credere che la gara la si può risolvere in qualunque momento, perché ribadisco la qualità non manca. Ultima analisi, riproponendo le frasi delle conferenza stampa pre-gara del nostro tecnico, quell’Antonio Conte che mi trova concorde quando afferma che sinora non c’è stata una squadra che ci ha messo sotto come qualità di gioco e occasioni da rete, questo è assolutamente vero per questo fa ancor più rabbia l’avere pareggiato e perso una gara in campionato, ma quella che ancora non trova una collocazione giusta è la gara pareggiata in Champions contro un modestissimo Borussia Monchengladbach. Come al solito ci lecchiamo le ferite, davvero profonde, per queste gare scellerate che abbiamo disputato sinora, dobbiamo farne tesoro per non ricadere ancora in errori evitabilissimi: forza ragazzi siamo tutti con voi, crediamoci!  …Amala!!!!

 

Antonio Dibenedetto
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Un derby… scellerato!


Scritto Da il 18/Ott/2020

Un derby… scellerato!

In un sabato pomeriggio s’è consumato un derby dalle connotazioni surreali, la madre di tutte le gare di calcio avrebbe dovuto avere ben altri scenari e risvolti. Certo se su di una sponda del naviglio si gioisce, sull’altra si deve fare assolutamente il mea culpa per aver giocato, in modo così scellerato, una partita così importante. Si sa, c’è un detto che non si smentisce: non tutte le ciambelle escono con il buco, questo il nostro tecnico Conte avrebbe dovuto saperlo, ma non ha messo in pratica le giuste contromosse, proponendo una squadra farcita di persone che non tengono alla maglia, che non hanno alcuna motivazione, commettendo errori così grossolani e palesi che fanno irretire chi osserva, specie chi è innamorato dei nostri colori. A volte per il bene della squadra si possono e si devono abbandonare certe idee di gioco con altre un po’ più prudenti, continuare con la difesa a tre si fa con uomini capaci, attualmente non ne aveva. E’ qui che si notato allenatori di una certa caratura quando abbandonano certi dogmi per altri più confacenti al sistema di gioco. La considerazione che salta agli occhi e l’aver rivalutato un pensionato che non vedeva l’ora di farci del male, certo lui ha dalla sua una classe innata, ma il fisico benché integro non è più di un ragazzino, tant’è che si risparmia rimanendo sempre nei pressi dell’area avversaria cercando di approfittare degli errori altrui, noi ieri sera siamo stati dei polli ad agevolargli quest’impresa. Mi chiedo ma Kolarov era così necessario acquistarlo? Cos’ha portato alla squadra di concreto? Quello visto ieri sera solo un lancio, degno di questo nome, verso Hakimi e poi: un rigore, giusto per carità, procurato per un netto fallo nei confronti dello zingaro svedese, quindi una mancata chiusura nei confronti dello stesso, dandogli il là per una rete che realisticamente anche mio nonno avrebbe fatto, ilaricamente non certo Gagliardini! Tutto ci può stare per carità, anche andare sotto di sue reti, visti i precedenti, ma non è Natale tutti i giorni, forse lo è per gli avversari che incontrano l’Inter, visti i regali che dispensiamo. La mia domanda è: ma dov’è finita la difesa meno battuta lo scorso anno? Si è dissolta come neve al sole, certo c’è l’attenuante della mancanza di pedine fondamentali, per questo si doveva prevedere l’acquisto di giocatori più giovani e con facilità di corsa e sacrificio. Ci siamo fossilizzati sull’acquisto di Kantè, che poi non è arrivato, mi chiedo ma non si poteva fare un sacrificio maggiore prendendo degli esterni utili alla causa? Fare il direttore generale vuol dire avere contezza di quello che necessita alla squadra e non acquistare, passatemi il termine non proprio appropriato e maccheronico, “at capocchiam”. Non dobbiamo avere alibi, ma constatare che le cose non vanno bene, se tutt’ora abbiamo la metà dei punti dello scorso anno e abbiamo incassato già otto reti. Anche ieri sera ci sono state delle compartecipazioni che non mi sono per niente piaciute, ma tal volta bisogna pur dirle certe cose. I ragazzi in campo hanno fatto davvero tantissimi errori, ma è altresì vero che il direttore di gara è stato in negativo l’eccellenza assoluta, avvolto da un turbinio di considerazioni mentali, frustrazioni e scarsa lucidità che non l’hanno di certo aiutato commettendo delle scelte davvero cervellotiche. Non mi riferisco alla mancata concessione del rigore a nostro favore, la cui concessione è opinabile questo è vero, ma alcune scelte incomprensibili dovute ai mancati cartellini risolutivi per far sì che si giocasse in modo più appropriato e da reali giocatori e non come picchiatori seriali, vero Kessie? Non è stato per il motivo per il quale non ha visto evidenti falli nei confronti dei nostri giocatori che fa irretire, ma con le conseguenti azioni che potevano risultare più concrete a nostro favore. Mi chiedo se tutto ciò fosse capitato ad altri club cosa poteva accadere? Sicuramente si sarebbero interrogazioni parlamentari o richieste ufficiali alla Figc, a me non piace piangermi addosso, anche perché abbiamo perso un derby, altre alla faccia, con tantissime occasioni create e come al solito non siamo riusciti a trasformare in rete. Dobbiamo smetterla di essere vanesi, ci vuole più concretezza e cinicità, prendendo in considerazione anche il tiro da fuori area. Ultima considerazione che vorrei girare al signor Conte, in questo modo non si va da nessuna parte e se lo scorso anno con la novità del suo approdo in panchina di questi tempi si veleggiava a pieno ritmo, ora è tutto diverso ci vuole più forza d’urto e con la pandemia che sta attanagliando il paese, più concretezza anche perché non si sa mai che formazione mettere in campo, ecco che tutti devono essere importanti e consapevoli del ruolo che hanno. Sarà il caso di fare basta con queste insulse prestazioni di giocatori determinanti, gli slavi non sono più al centro del progetto è un dato di fatto, bisogna quindi avere il coraggio di dirlo e prendere di conseguenza le dovute misure, senza sventolare ai quattro venti di un Perisic che gioca come dovrebbe, non è così: perché non si possono confutare le immagini che dimostrano il contrario. Il derby è una ferita profonda questo è sicuro, bisogna però avere il coraggio di voltare pagina, noi che amiamo questi colori meritiamo ben altro!   ……Amala!!!!


Antonio Dibenedetto
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Un bicchiere mezzo… vuoto!


Scritto Da il 6/Ott/2020

Un bicchiere mezzo… vuoto!

Ho atteso di proposito qualche ora in più, prima di cercare di mettere su questo ipotetico foglio di carta, le sensazioni provate di una domenica post prandiale. Ebbene queste ore erano affidate alle risultanze di un anomalo mercato estivo, che non ha prodotto il botto finale. Conte attendeva il centrocampista che da tempo bramava, deve accontentarsi di Vidal e di un Nainggolan rimasto, e dico che tutto ciò non mi dispiace affatto. Forse sarebbe stato opportuno sfoltire la rosa in esubero. I due croati sono rimasti (anche quel danese che lui non vede di buon occhio) di questo pare essere contento il nostro tecnico, non certo i tifosi che hanno visto il loro comportamento cervellotico in campo, svogliati e non certi i giocatori di qualche anno fa. Gli unici che hanno fatto le valigie dalla Pinetina, sembrano essere Joao Mario, in attesa di sbarcare a Lisbona e Asamoah che ha rescisso il contratto, e poi? Nulla o poco più, certo è arrivato Darmian ma quella spinta sostanziale sulla fascia è mancata, vista anche la partenza di Candreva e la mancata riconferma di Moses. Comunque dobbiamo essere fiduciosi per avere una rosa così ampia, con tutti le gare che si giocheranno dalla prossima metà di ottobre, non può che giovarne, sarà tal volta necessario fare il turn-over. Bene espletata la doverosa cronaca relativa alla conclusione del calcio-mercato, veniamo alla gara dell’Olimpico. Questa volta il bicchiere a fine gara è risultato davvero mezzo vuoto, per la possibilità reale di fare bottino pieno a Roma, contro una Lazio alquanto rimaneggiata a cui non siamo stati capaci di dare il colpo di grazia, una volta passati in vantaggio. In sintesi siamo tornati ad essere la stessa squadra dello scorso anno, quando avevamo nel nostro dna l’ansia da prestazione e l’incapacità di chiudere le gare. Certo il primo tempo si è giocato discretamente, con il vantaggio ampiamente meritato; unica sbavatura ad inizio ripresa il regalo concesso in occasione della rete del pareggio laziale, secondo me si poteva e si doveva far meglio. Errore in coabitazione con Perisic e Handanovic, ma c’è stata più di una possibilità per ritornare in vantaggio che non è stata sfruttata bene, come per quel tiro di Lukaku che è uscito di poco al lato e poi lo sfortunato palo di Brozovic. Certo non è stato un tiro diretto in porta del croato, ma una deviazione che con un po’ di fortuna poteva sortire migliore sorte e finire in fondo al sacco. Come le ultime gare di campionato dello scorso anno si è rivisto quel gioco altalenante, a volte irresistibile a volte meno, direi quasi cervellotico nel suo insieme, senza costrutto. La giornata veniva poi completata da un arbitraggio del tutto inadeguato, specie nella parte finale, dove il sig. Guida autore di una direzione senza alcuna sbavatura, per gran parte della gara, forse con qualche peccato veniale che ci può stare per carità, ma che non pregiudicava nulla sino a quel momento e poi: il patatrac! Ritengo, per quel poco di esperienza arbitrale che mi ritrovo nel mio passato di direttore di gara, che quando ci si convince di dover fare opera di compensazione, allora realmente non ci si rende conto che allora si sbaglia il doppio. Nell’espulsione di Immobile, per carità a mio modesto parere giusta, per la reazione, forse ha ritenuto che era esagerata e non gli pareva vero di fare la stessa cosa nei confronti di un Sensi che ha solo cercato di allontanare il difensore della Lazio che lo stava ostacolando per la rimessa in gioco, dal fallo laterale. In questo caso la spinta davvero leggera, ma per come è crollato a terra il laziale pareva colpito da uno strale di una forza innaturale, lì forse sarebbe stato il caso di valutare al meglio l’azione dal Var, che avrebbe di fatti consigliato il sig. Guida di ammonire il difensore per un comportamento palesemente anti-sportivo. Invece niente e iniziamo con le recriminazioni, ma noi dobbiamo essere superiori e farci un grandissimo mea culpa per i due punti lasciati per strada. Nulla è compromesso per carità siamo agli inizi ma come recita quel proverbio: chi ben comincia è a metà dell’opera. Dobbiamo fare tesoro di questi errori per non ripeterli, anche perché dopo le gare delle nazionali, riprenderemo il campionato con la gara madre di tutte le gare, quel derby che può elevarti alla massima potenza a quell’apoteosi dei forti, ma è altresì vero che può farti sprofondare agli inferi degli sbeffeggiamenti cittadini, anche perché solo con la vittoria si potrò continuare a dire, ai quattro venti: Milano siamo noi! … Amala!!!!

Antonio Dibenedetto Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter.

 

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