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C’è solo da vergognarsi!


Scritto Da il 18/Set/2022


C’è solo da vergognarsi!

E’ davvero imbarazzante dover affidare ad un ipotetico foglio di carta una delusione che è davvero grande. La cosa che più mi preoccupa è che non mi diverto più guardando le gare dell’Inter, di questo ne soffro perché l’amore per questi colori va oltre, ma ribadisco, usando l’unico aggettivo che trovo idoneo, è imbarazzante vedere come questi giocatori vagano per il campo senza costrutto, senza uno schema di gioco idoneo, senza quella grinta feroce che ti trascina alla vittoria, purtroppo io già da un pezzo non l’ho più vista e di questo sono davvero dispiaciuto. Non ci posso credere che non ci sia nello spogliatoio un’aria pesante se il risultato è quello che si vede in campo, quindi è inutile dire che va tutto bene, che il mister ha il sostegno del gruppo e della società: diciamolo chiaramente i cinesi non hanno neanche i soldi per proporre un cambio in corsa, per questo dico non siamo alla frutta, di più! Considerando che su sette gare ne hai perso ben tre, certo in trasferta, dove hai beccato la bellezza di ben 9 reti, vorrei chiedere a chi è ancora lucido mentalmente nell’affermare che possiamo ancora lottare per il titolo, che è assolutamente folle da non capire che siamo tornati indietro di tanti anni, diciamo all’era Mazzarri, per intenderci. L’effetto Conte è svanito del tutto, credo che il fatto stesso che lui sia andato via perché abbia da subito intuito che questa società non avrebbe assolutamente assecondato i suoi bisogni. Nei suoi due anni a Milano ha creato un gruppo vincente, da premettere non è che sia un estimatore del tecnico salentino, ma devo riconoscergli che lui il suo mestiere lo sa fare egregiamente, ha quella “cazzimma” che riesce a trasmettere ai suoi giocatori e se Inzaghi lo scorso anno ha ottenuto quei risultati, due trofei vinti, è solo ed esclusivamente perché i giocatori seguivano gli insegnamenti di cui avevano fatto tesoro l’anno prima. Ripeto con Conte lo scudetto lo scorso anno non l’avremmo mai perso, ma quella è una ferita ancora aperta, credo che sarà difficile che si possa rimarginare nel breve, visti i deludenti risultati ottenuti sinora. Inzaghi non è da grande squadra, se l’Inter del momento può chiamarsi tale; perché vedendola giocare tutto può mettersi in discussione. Anche la teoria che un giocatore ammonito va sostituito dopo una trentina di minuti, lascia il tempo che trova, perché cambiando ben due uomini, mostri che quello che hai messo in campo è un undici sbagliato e poi vorrei capire chi è quell’allenatore mentalmente stabile, che quanto mancano dieci minuti più recupero alla fine, cambia il difensore centrale che ne combina una delle sue a da quell’errore l’Udinese raddoppia. Assurdo questo fa capire ancora di più che Inzaghi non ci sta capendo nulla di che, io certo non mi voglio ergere a protagonista en tanto meno ne so più di lui, ma grazie a Dio mi ha dotato di un cervello che ragiona e occhi che sanno guardare al di là del proprio naso, per non capire che vi sono delle evidenti difficoltà in squadra. Purtroppo al momento dobbiamo registrare una brusca caduta che fa davvero male, che arriva prima della sosta ma che racchiude in se una serie di situazioni storte e di un gioco che sebbene prima fosse latente, ora è venuto proprio a mancare. Non si può proporre un gioco così deludente, farcito da errori talmente madornali e semplici che non vengono commessi neanche da giocatori alle prime armi. Oggi in campo non hanno avuto neanche la condizione di effettuare due passaggi giusti di seguito, e il fatto che continuano a ripetere sempre le stesse situazioni erronee, sta a significare dell’approssimazione di un gioco che non decolla purtroppo tutto ciò denota che non hanno il coraggio di una reazione degna del ruolo che rivestono in seno ad una storica società come l’Inter. Una totale delusione per noi tifosi che continuiamo a credere sempre nella prossima svolta decisiva, quella domenicale o infrasettimanale, puntualmente disattesa. Certo che avere fiducia di una rosa che sembra essere composta di ologrammi rispetto ai giocatori che lo scorso anno hanno sfiorato lo scudetto, è roba che ti fa uscire di senno. Mai come in questi casi è d’obbligo tener ben presente la frase del compianto presidente Giacinto Facchetti: “ci sono giorni in cui essere Interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore.” Credo però in queste condizioni, con questi risultati e con questo gioco disarmante, anche il pacifico e grandissimo Giacinto avrebbe perso la sua proverbiale pazienza, anche perché l’Inter di oggi è assolutamente indifendibile! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
Vivere con questi colori nel cuore è stata da sempre la mia prerogativa. Oltre non c’è nulla: solo l’Inter. 
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Così davvero non si può!


Scritto Da il 11/Set/2022

Così davvero non si può!

Nel sabato che sancisce l’ennesimo sold-out, non siamo riusciti a disputare una gara consona a quelle che erano le aspettative di tutti quei tifosi che speravano, anzi agognavano, una svolta: invece! Solito gioco arruffato, confusionario, senza capo né coda, senza nerbo e costantemente in balia di quell’avversario, il Torino, forse il peggiore che ci potesse capitare in questo determinato periodo. Viene in mente anche la considerazione principe di tutto questo status quo: l’Inter non può, non deve giocare in questo modo osceno. Per fortuna il tanto bistrattato Samir, questa volta, il migliore in campo, ci ha tolto parecchie castagne dal fuoco, devo ammetterlo, come credo in tantissimi avranno fatto la stessa esternazione, se abbiamo portato a casa i tre punti è solo ed esclusivamente per merito suo. Però, questa è la dimostrazione di come la squadra arranca, anche perché se il migliore in campo in maniera assoluta è il portiere di casa, c’è realmente qualcosa che non va. Non dobbiamo avere gli occhi foderati dal cosiddetto prosciutto, per ammettere che questa squadra ha dei problemi, sono evidenti, e anche chi volesse testimoniare il contrario, solo con l’unico scudo dell’infinito amore per questi colori, rimarrebbe davvero impotente e sconcertato, nel cercare una valida difesa per coloro che in campo arrancano e giocano senza costrutto. Possibile che sono di già in riserva di energia, non hanno una corsa fluida, mi chiedo ma è possibile che accada tutto ciò a solo 1 mese dall’inizio del campionato? Ma che ti tipo di preparazione è stata fatta? E’ davvero inspiegabile questa situazione, sta di certo che le altre squadre corrono in campo, i nostri pare davvero che sono a fare la solita passeggiata di fuori porta. Possibile che in società, gli addetti ai lavori nello staff tecnico non hanno notato questa palese mancanza di condizione? A cosa è dovuto tutto ciò? La cosa che davvero fa più specie che ancora una volta il derby, perso davvero malamente, ci consegna una squadra smarrita, brutta copia di quella ammirata lo scorso anno, non parlo di tanto tempo fa, al massimo cinque/sei mesi or sono, è inconcepibile che i giocatori abbiamo smarrito il senso della ragione e abbiamo dimenticato come si gioca a calcio. Certo che in questi casi pensar male si fa peccato, ma spesse volte si azzecca nel giusto giudizio. A primo acchito pare che la squadra remi contro l’allenatore, reo secondo di me di non avere il polso della situazione e di non far capire in modo chiaro e univoco quelli che sono i ruoli ben definiti in seno alla squadra. Ci sono dei compiti che tutti devono rispettare, e con essi i valori che devono essere espressi in campo, non si può essere svogliati e rendersi conto, proprio quando stanno passando i titoli di coda, che si è capaci di simili giocate, vero Barella? Tutti e dico tutti, devono continuamente dimostrare quello che valgono, lasciando da parte le lusinghe che arrivano da altre squadre, i veri professionisti si giudicano da quello che producono nel loro lavoro, non si può credere che quello che spifferano ai quattro venti, i tanti giornalai, sia il verbo, tutte le notizie che si leggono sono stabilizzanti, e attecchiscono quando ci si trova in un determinato momento, si può facilmente essere abbagliati da queste notizie farlocche e credere che per davvero si può trovare facilmente l’Eldorado. A queste persone dico espressamente che la maglia che indossate è pesante perché intrisa di storia, e l’amore che vi viene riservato non lo troverete da nessuna parte. Quindi bisogna, anzi l’imperativo è d’obbligo, dovete onorarla al massimo delle vostre possibilità, perché voi siete di passaggio e solo se farete bene troverete il giusto posto nell’olimpo nerazzurro riservato a pochi, altrimenti sarete delle meteore che nessuno ricorderà. Spero che ogni singolo componente della nostra squadra si fermi un attimo a riflettere, prendendo coscienza per intero di quello che vuol dire essere un calciatore dell’Inter, perché noi vogliamo dei giocatori che giochino a calcio come sanno e voi avete dimostrato, in più di un’occasione, che sapete farlo; ma dovete con forza non disputare altre gare scialbe come le ultime, e non ci sono scusanti di sorta, perché noi siamo l’Inter e degli altri non c’interessa nulla, si va sempre in campo con determinazione e la voglia di vincere che è l’imperativo assoluto, nel nostro dna. Chi accetterà questa condizione sarà ancor più amato e osannato, perché l’Inter si ama a prescindere e chi merita di indossare questa nostra fatidica maglia non può deluderci! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Senza nerbo!


Scritto Da il 4/Set/2022

Senza nerbo!

E sono due! Già due sconfitte nelle prime cinque gare non è un presupposto ottimale, di chi crede di poter raggiungere traguardi di un certo spessore. Forse per come si è persa una gara, che non è una gara qualunque, anzi è la madre di tutte le sfide, ritengo che la squadra sia scesa in campo senza nerbo, anche se siamo stati i primi ad andare in vantaggio e poi? L’ansia da prestazione ha fatto il resto, ma forse ritengo che le motivazioni erano diametralmente opposte, per come s’era messa la gara bastava avere maggiore accortezza senza prestare il fianco al gioco milanista che ci ha lasciato, a lunghi tratti, in balia del loro gioco asfissiante, mentre noi siamo stati davvero inguardabili, almeno per quello che concerne la parte finale del primo tempo, perché i rossoneri dopo il pareggio hanno avuto altre situazioni che potevano farci davvero del male: tutto solo rimandato di qualche decina di minuti. Si pensava che all’inizio della ripresa ci fosse stata, negli spogliatoi, una sorte di presa di posizione di tutti con la certezza che dovevano fare molto di più nella ripresa, per poter portare a casa un risultato positivo. Invece è accaduto tutto l’inverso, abbiamo continuato a giochicchiare, mentre i rossoneri affondavano. Davvero disarmante la nostra difesa che ha regalato letteralmente, al centravanti francese, una rete con l’incomprensibile marcatura larga di Bastoni e de Vry che hanno giocato alle belle statuine, per non parlare della terza rete di Leao, si è preso gioco di tre uomini che si sono fatti saltare come birilli, e da posizione defilata ha infilato per la terza volta Handanovic. Capitolo portiere: c’è da discutere sulla decisione di Inzaghi di non puntare su Onana, mai come ieri pomeriggio s’è vista la differenza di avere un portiere giovane e nel pieno del vigore sportivo, come il portiere milanista. Sicuramente sugli scudi per come ha salvato un risultato che stava per essere messo, nonostante tutto, in discussione giacché Dzeko ha accorciato, lasciando in noi tifosi la possibilità di un’isperato pareggio. Invece il francesino ha sfoderato doti davvero da grande portiere che ha fatto la differenza, a parti invertite forse stavamo parlando ora di una nostra netta vittoria. Le occasioni predominanti sono state neutralizzate prima su Lautaro che aveva schiacciato a rete di testa, altro intervento di piede, ma il portiere milanista si è letteralmente esaltato sulla conclusione, a botta sicura, indirizzata nel sette da parte di Calhanoglu: differenza sostanziale avere un portiere che para, mentre attualmente ne abbiamo uno che guarda! Inzaghi deve avere il coraggio di farsi sentire, prendere le decisioni opportune, a avere la capacità di farsi ascoltare e prendere per i “maroni” chi non lotta in campo, chi è lento e moscio oppure chi non esegue le sue direttive. Quasi tutti ieri, chi è sceso in campo nel primo tempo, erano ampiamente, e questo è un mio pensiero, sotto la sufficienza e senza nerbo, perché non si può affrontare una gara in quel modo, ribadisco una partita che vale una stagione e la giochi in quel modo, restando per lunghi tratti in balia dell’avversario? Ci sono motivazioni caratteriali ben contrastanti, ancora una volta quella cattiveria agonistica è rimasta negli spogliatoi, com’era accaduta già a Roma. A proposito, è vero che ogni gara ha la sua storia, ma ieri il Napoli contro la Lazio, l’ha fatta da padrone meritandosi una vittoria che noi non abbiamo neanche sfiorato. Credo che se a breve non si faccia un incontro chiarificatore con tutte le maestranze: proprietà, dirigenza, staff tecnico e giocatori, parlando chiaramente, incentrando ogni discorso utile su quello che si vuole raggiungere, quest’anno sarà davvero dura venir fuori da tutto questo marasma. Bisogna fare chiarezza e credere che comunque non tutto è perduto, ma la reazione deve essere innanzitutto della proprietà, la sensazione che con la testa alcuni giocatori non siano del tutto concentrati, sono stati frastornati dalle cifre che circolavano sui loro nomi, con ingaggi proibitivi, ora devono con forza ritrovare la serenità e rinnovare quei contratti in scadenza, altrimenti tutto andrà perduto sicuramente, ci vuole una netta presa di posizione e circoscrivere ogni altra considerazione per cercare di non far peggio, perché come recitava quel detto se il buongiorno si vede dal mattino, allora in questo modo non si va da nessuna parte,  anzi se si continua con questa oscenità di gioco, con squadre di un certo livello (esempio Bayern), si rischiano davvero delle sonore figuracce. Ultima considerazione, la squadra che abbiamo ammirato lo scorso anno, che a lunghi tratti ha dominato, mi chiedo ma che fine abbia fatto? Sarà il caso d’interpellare “Chi l’ha visto”? L’esser critico non vuol dire non amare questa squadra, questi colori, la nostra storia, tal volta bisogna saper riconoscere quando le cose non vanno per il meglio, io purtroppo non sono capace di negare l’evidenza delle cose, non ho mai detto che il nero era azzurro o viceversa, l’obiettività è nel dna di ogni tifoso interista, riconoscendo che l’Inter si ama a prescindere, che vinca o perda, e noi tifosi lo sappiamo benissimo, ma ci vuole anche una squadra che lotti e sia degna del nostro amore incondizionato! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Condicio sine qua non…


Scritto Da il 31/Ago/2022

Condicio sine qua non…

Non vorrei fare la figura della persona saccente, per carità lungi da me dare tale impressione, ma analizzando il titolo che cita: la condizione senza la quale non si verifica un tale evento, per questo dico che se non si gioca da squadra, se non si ha una condizione mentale e fisica eccellente tale da essere coesi e lottare tutti insieme, non si raggiungono quegli obiettivi che si è prefissato ad inizio stagione. Sono certo che dopo la gara di ieri sera, in molti hanno storto il naso per la prestazione dei ragazzi, non per il risultato certamente. Per ciò che concerne la prestazione non è stata del tutto esaltante, considerando che tal volta si è prediletto il gioco di rimessa, lasciando il pallino dello stesso ai grigiorossi. A primo acchito potrebbe sembrare strano che la Cremonese sia ancora a zero punti, perché non hanno mai disdegnato di giocare a calcio, facendo la vittima sacrificale di turno, anzi, è oramai consolidato che in queste prime giornate hanno sciorinato un gioco a tutto campo, mettendo in difficoltà anche la Roma, in casa propria, che ha vinto soffrendo per 1 a 0, ma anche nelle altre circostanze hanno avuto molti commenti positivi, ma zero punti. La nostra vittoria è figlia di un maggiore tasso tecnico dei ragazzi, ma anche la capacità di volere e cercare una vittoria a tutti i costi, per ripartire come citava lo striscione presente in curva. Ma è anche vero che non è tutt’oro ciò che luccica e che non dobbiamo farci abbagliare dalla vittoria altisonante, certo una gara chiusa con veemenza per 3 a 0 quando mancava poco alla fine, senza alcuna apprensione; però quando sei rilassato e non concentrato ecco che subentra quell’episodio, quel frangente che sposta la lancetta verso un incomprensibile paura che per fortuna non c’è stata, anche perché la rete avversaria è arrivato quando oramai si chiedevo pochissimo alla gara, certo è stata bellissima con un tiro a giro dal limite che ha impallinato il nostro Samir, questa volta a mio modesto parere, senza alcuna colpa, ma fine a se stessa. Della gara mi è piaciuta la voglia di far gioco, di un centrocampo che non può prescindere da Calhanoglu, altro che l’imbarazzante Gagliardini visto a Roma, di un Barella forse tornato ai suoi livelli consueti, ma sugli scudi metterei “el toro” capace da solo di regalarsi una rete bellissima in progressione, si è notato che allo stato attuale, non si può prescindere da Lautaro anima di questa squadra. I raffinati intenditori di calcio, sicuramente non saranno stati felici del nostro gioco, forse sarebbe stato il caso che fosse stato proposto contro la Lazio, ma questa squadra è divenuta sempre più che mai camaleontica, credo che la metamorfosi sarà completa, solo quando capiranno realmente quali sono le loro potenzialità adattandosi sempre più all’avversario che avranno difronte. In queste circostanze vale il principio di giocare di spada, il fioretto lasciamolo ad un secondo momento, quando tutto si sarà delineato. Ora testa e cuore al derby di un sabato qualunque, ma un sabato italiano, che ci dia quello che si è stato tolto in altre circostanze, le potenzialità ci sono tutte e la considerazione di fondo che uniti più che mai si vince, ma non dovremo commettere errori che la Cremonese ti perdona i cuginastri invece no, e poi dinanzi al loro pubblico vorranno non solo vincere, ma stravincere e solo giocando da Inter possiamo evitare che ciò accada, valutando le varie alternative per poter far male ai rossoneri. Ultima considerazione, mai come in questo periodo odio sempre più gli squilli di giornalai farlocchi che ti propinano acquisti e vendite che sono campate in aria, i giocatori in rosa ci sono, forse non si è trovato il giusto sostituto di quel Perisic che sta mancando all’economia della squadra, forse Gosens è stato sopravvalutato oppure non è ancora quel giocatore che abbiamo imparato a conoscere ai tempi di Bergamo, ma se una squadra tedesca è sulle sue tracce, vuol dire che proprio scarso non lo è certamente. Ancora poche ora e tutto questo mercimonio finirà, per fortuna, e le squadre avranno le rose al completo e si potrà ritornare a parlare solo ed esclusivamente di calcio, lasciando da parte discorsi da trattoria su quel giocatore o quell’altro che sarebbe potuto venire o andare in altro club. Direi che, secondo il mio modesto parere, il calciomercato dovrebbe durare solo 20 giorni inutile tirare il can per l’aia sino a settembre. Concludendo ora c’è la prova del nove, non per il titolo per carità, ce ne vuole di tempo, ma per incutere in noi tifosi e nei giocatori, quell’autostima che ti fa andare avanti felici per tanto, tantissimo tempo! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Ci vuole molto, tanto… di più!

Questa sera allo stadio Olimpico in Roma è andata in scena una sconcertante pantomima sotto forma di una gara disputata dalla nostra cara Inter, con forti e diverse motivazioni che sono state determinanti per portare a casa una vittoria, del tutto meritata da parte dell’undici laziale. La cosa però che appare davvero cervellotica la sudditanza psicologica che attanaglia il nostro tecnico, qualvolta incontra la Lazio a Roma. Non vorrei fare cattivi pensieri, ma non è che tutto ciò fa parte di un tacito accordo con Lotito? Se così fosse appare davvero inconcepibile, ogni volta, il modo di mettere in campo la squadra con scelte davvero cervellotiche, che hanno partorito degli errori determinanti in funzione di una sconfitta del tutto meritata. Questa sera, a mio modesto avviso, non c’è stato nessuno che si è salvato nel marasma generale, forse due o tre che hanno superato la sufficienza. Inzaghi ha avuto la presunzione di far scendere in campo una formazione dettata dalle sue paure, dalla sua mente offuscata, con Gagliardini marcatore su Milinkovic-Savic, così facendo ha perso di fatti un uomo di centrocampo. In considerazione che poi proprio dai piedi del serbo sono partite le migliori occasioni per i capitolini e tra queste anche il passaggio millimetrico per la rete del vantaggio di Anderson. Errore questo purtroppo in coabitazione con il quinto di centrocampo, Dimarco e il nostro Samir, che avrebbe dovuto prendere, in uscita, quel pallone docile e liftato. Domanda: quindi mio caro Inzaghi, chiedo ma Gagliardini che doveva arginare il serbo, che fine ha fatto? Come se non bastasse quando fortunatamente abbiamo raggiunto il pareggio, e stavamo spingendo per cercare la rete del vantaggio, il nostro caro mister che fa? Altra chicca toglie dal terreno di gioco un Dumfries che forse è stato, sino a quel momento il migliore in campo, e credo lo sia stato per come si è sviluppata la gara, per fare dei cambi cervellotici e tra questi l’uscita dell’olandese per fargli posto un Darmian sconcertante, complice di non aver accorciato sul quinto avversario, e aver lasciato partire la conseguente azione, che ha scaturito un bolide al limite dell’area imparabile di Luis Alberto, che si è insaccato all’incrocio dei pali. Ma della terza rete subita, ne vogliamo parlare? Certo è davvero cervellotico come certe volte un giocatore di spessore come Brozovic, in un’azione assurda, perde palla in uscita e in quella ripartenza i laziali manovrano sulla sinistra dove uno spaesato Darmian tocca, in ritardo, Immobile per un sacrosanto rigore, non concesso solo perché la palla recuperata da Pedro viene infilata a giro nel sette. Povero Handanovic, questa sera ha dovuto fare gli straordinari e nonostante tutto ha beccato tre reti (forse uno evitabile) senza averne assolutamente colpa, questa volta! Credo che comunque sia salutare questa sconfitta per capire che per i futuri impegni, specie in Champions, bisogna essere sempre sul pezzo, altrimenti si rischiano davvero delle figuracce perché incontreremo squadre di lignaggio superiore che non hanno alcuna difficoltà a farti male. Dovremmo far tesoro di questa sconfitta, credo che dovremmo metabolizzare quello che è accaduto all’Olimpico, per far capire ad Inzaghi che ci vuole giusta misura, perché se gli altri corrono tu non puoi passeggiare, quando ci sono queste gare di una certa importanza è basilare avere le giuste motivazioni, che purtroppo questa sera non ho intravisto nella nostra squadra. Bisogna essere obiettivo e dire le cose come stanno, al momento non ci siamo, c’è tanto da fare e bisogna farlo al meglio perché in questo modo, giocando in modo farraginoso non si va da nessuna parte. Ribadisco io questa sera salvo ben poco, forse il solo Lautaro e in minima parte Handanovic incolpevole delle tre reti. Anche lo stesso Dumfries non è che mi ha esaltato nel primo tempo, ero abbastanza irretito per il semplice motivo che non riusciva a crossare di prima, anzi cercava sempre il passaggio indietro. Però devo riconoscere che aveva corsa e personalità nel proporsi e dalla sua parte gli avversari non hanno avuto vita facile, al contrario di quanto ha fatto un stralunato Darmian. Un piccolo accenno allo stato di forma di Lukaku, secondo me un netto passo indietro, forse è lo stesso giocatore inglese, non certo quello che abbiamo ammirato in Italia tempo fa. Un Lukaku che non tiene palla e non fa salire la squadra, un Lukaku mai pericoloso che incespica sul pallone, non ha senso in questo contesto. Certo non voglio criticare né tanto meno mettere in discussione il calciatore, ma così non va bene. Siamo solo alla terza giornata e ribadisco queste sconfitte secondo sono salutari se si vede il fine ultimo, di far tesoro degli errori commessi e non solo i giocatori in campo: ma prima di tutti il tecnico. Deve avere coraggio delle proprie azioni, non può dire in conferenza stampa che la sconfitta è figlia di episodi. Non si possono avere gli occhi foderati di prosciutto per non vedere che tranne i primi quindici/venti minuti del primo tempo siamo stati alla mercé degli avversari e nel secondo tempo dopo che la Lazio ha sfiorato la rete del raddoppio, dopo aver ottenuto il meritato pareggio, abbiamo avuto l’occasione per passare in vantaggio con quel Dumfries poi sostituito. Piedi in terra, non tutto è perduto c’è ancora tanto tempo, ma giocando in modo diverso con più cattiveria, quella che questa sera è rimasta negli spogliatoi!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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Complicità intellettiva!


Scritto Da il 21/Ago/2022


Complicità intellettiva!

Si ricomincia con uno stadio stracolmo, tutti gioiosi sugli spalti in quasi settantamila, con una gran voglia di Inter, di quella squadra che ci ha ammaliato lo scorso anno e che avrebbe meritato un titolo svanito per… come tutti ben sappiamo. La cosa importante è metabolizzare certi errori per non ripeterli, questo e ciò che deve essere ben presente nella mente di tutti, dai giocatori allo staff. Sappiamo che dobbiamo sempre dare il massimo, anche perché l’Inter non può permettersi di vincere delle gare sul fischio finale, non è bello per chi compete ad alti livelli, queste è la frase dei presunti giornalai che l’hanno ripetuta a gran voce per tutta la scorsa settimana. Ora invece con questa netta vittoria contro i liguri, sembra che tutto, con un colpo di spugna, con tocco magico, tutto sia svanito. Alla nostra squadra non viene perdonato nulla, ecco il motivo principale secondo il quale, amici interisti vi esorto, ancora una volta qualora ci fosse bisogno, a non acquistare beceri giornali insulsi, oppure guardare certe trasmissioni in cui lo sport preferito è parlar male della nostra squadra. Noi non abbiamo bisogno del loro squallido supporto, sappiamo il valore della nostra squadra e questo ci basta. Certo si potrebbe dire ai quattro venti che lo Spezia non era un test attendibile, non era una squadra di prima fascia da cui trarre indicazioni di massima della nostra forza, io invece rispondo, che sono proprio queste le gare da cui trarre quelle linee guida che determinano sempre più una sorta di coesione tra i giocatori in campo, ritrovando quella complicità intellettiva che è il cardine essenziale del gioco. Proprio per questa ragione sono ben lieto, come d’altronde tutti i tifosi nerazzurri, dichiarare che finalmente si è rivista la Lula e non solo. Belle giocate e un’intesa che va, giorno dopo giorno, sempre più a consolidarsi. Credo che tutti si siano divertiti, sia allo stadio che dinanzi alla tv, ammirando talune giocate di classe, con innumerevoli occasioni create e non concretizzate per un non nulla, ma ritengo che va benissimo così, la cosa importante è esserci e le reti, quelle copiose, arriveranno. Inzaghi sta plasmando sempre più la sua creatura, con un Lukaku in queste condizioni, da non credere con quella mole che si ritrova, ritengo che sarà maggiormente determinante quando avrà smaltito ancora qualche chilo: è davvero impressionante, tant’è che alla sua uscita dal campo gli è stata tributata la giusta ovazione, segnale questo di una ritrovata serenità tra giocatore e curva, com’è giusto che sia. Il nostro mister credo che ieri sera abbia avuto le giuste risposte, da un gruppo di giocatori davvero intercambiabili, poiché anche chi è subentrato ha fatto del proprio meglio per la causa nerazzurra e la rete di Correa, ne è la dimostrazione! Al momento Dzeko non può garantire un minutaggio superiore a quello che gli è stato concesso, ma credo che il suo lo possa ancora fare al meglio delle sue potenzialità, come d’altronde anche chi siede in panchina possa dare il loro fattivo contributo. Sperando di ritrovare con calma il miglior Gosens, io non disdegno dell’impegno di Dimarco che sulla fascia sa farsi rispettare alla grande, forse ieri non proprio lucido su alcuni cross, ma la sua spinta è sempre sostanziosa. Non voglio soffermarmi più di tanto sugli aspetti puramente tecnici, anche perché ne avremo il tempo e la possibilità, siamo solo alla seconda giornata, ma ritengo che se il buon giorno si vede dal mattino, allora credo che ci divertiremo con questi ragazzi che ci daranno tante soddisfazioni, la cosa importante è non esaltarci più di tanto ora, ma tenere sempre presente che il nostro amore per questi colori, deve essere incondizionato e non dobbiamo deprimerci se le cose non vanno secondo le nostre aspettative, perché sono certo che questi ragazzi faranno di tutto per sovvertire lo status quo: perché l’Inter è una fede e si ama a prescindere!!! …Amala!!!!

Antonio Dibenedetto
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